“Agronomi senza frontiere della Campania” workshop in campo per il recupero e la tutela della risorsa-suolo

“Agronomi senza frontiere della Campania” workshop in campo per il recupero e la tutela della risorsa-suolo

AttualitàDalla Provincia

L’ambiente, la sua preziosissima risorsa-suolo e le correlate necessità di tutelarne la qualità, nell’ambito della massima valorizzazione paesaggistica e produttiva in agricoltura.

E’ stato il tema di uno dei “workshop in campo” del progetto “Re. Qual. Sol – Recuperare e Salvaguardare la Qualità dei Suoli”, reso operativo dall’”Associazione Agronomi Senza Frontiere della Campania”.

L’evento si è svolto nell’azienda agricola “Del Nigro Dina”, che è fra le partner del progetto, in località Pontecolonna. Il programma è sostenuto dal Gal Titerno-Alto Tammaro, a valere sui finanziamenti veicolati dalla Regione Campania.

Come nelle precedenti occasioni, anche questo workshop si è caratterizzato con specifiche esercitazioni pratiche di analisi del suolo, svoltesi sul campo e coordinate dai professionisti agronomi dell’associazione, che hanno illustrato ed applicato le specifiche tecniche ad uso agricolo. Sono state contestualmente rilevate e valutate le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo.

Nel target dell’iniziativa, anche la individuazione di strategie per contrastare l’impoverimento della sostanza organica del terreno agrario.

Successivamente, al simposio divulgativo in materia, coordinato dal giornalista Michele Miky Di Maina, sono intervenuti: Elio Mendillo, amministratore delegato del Gal Titerno-Alto Tammaro; Alessio Valente, docente di Geologia all’Unisannio e responsabile tecnico scientifico del progetto; Ettore Varricchio, presidente del corso di laurea magistrale presso l’Unisannio in Biologia-Risorse alimentari e nutrizione; per l’associazione “Agronomi senza frontiere della Campania”, il presidente Massimo Palladino e i consulenti tecnici Michele BuccieroCarmen CenicolaGiuseppe MartuccioWalter Nardone e Serafino Ranauro.

Tra i concetti in evidenza, rimarcati dal professor Valente, la presa d’atto della «necessità di tradurre gli studi accademici in concreti interventi territoriali, in sinergia con le aziende in attività in agricoltura. La qualità delle produzioni deve incrementarsi ed intensificarsi nel completo e totale rispetto della ecosostenibilità, senza alcun danno per il proprio contesto ambientale di riferimento».