
FOTO – Il 25 Aprile a Benevento, momento di intensa memoria della lotta per la libertà
AttualitàBenevento CittàSi è tenuto, nella mattinata di oggi, 25 Aprile 2025, in partenza da Piazza Orsini di Benevento, il corteo in memoria della Liberazione, del momento storico che vide, all’indomani dell’8 settembre 1943, giorno della firma dell’armistizio con gli Alleati e la trasformazione degli ex alleati tedeschi in nemici ed occupatori del nostro paese, l’avvio alla nascita della Resistenza.
Il 25 Aprile è una data storica per il nostro paese, ricorda il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ( CLNAI), lanciò l’insurrezione generale contro le truppe nazifasciste nel nord Italia, cosa che determinò la ritirata delle forze tedesche e fasciste da città strategiche come Milano e Torino.
Ovviamente però questo momento non è solo una data sul calendario della nostra storia patria, esso rappresenta un crocevia della storia italiana ed è un simbolo della volontà di un popolo di riconquistare libertà e dignità dopo il periodo oscuro del Fascismo e delle decisioni da esso maturate, sia a livello politico-sociale che militare.
Il 25 Aprile dunque è, citando le parole del Presidente Mattarella nel suo discorso odierno, “Un giorno “fatidico” ancora oggi, perché segnò la fine del nazifascismo e la riconquista della libertà in Italia, ponendo le basi della Repubblica”. Ricordiamo che dalla guerra partigiana sono state gettate le fondamenta della nostra Costituzione, documento di valore non solo politico, ma soprattutto sociale e civile.
Ricordare il 25 Aprile oggi ha una valenza ed un significato profondo, infatti vuol dire difendere i principi della nostra convivenza umana, ma ovviamente il tempo della liberazione e della resistenza non possono essere relegati ai fatti del solo passato, “è sempre tempo di liberazione e resistenza”, per citare ancora il Presidente Mattarella, e noi aggiungiamo, specie nel nostro tempo in cui, in troppe parti del mondo, ancora sopravvivono sopraffazioni politiche/militari e sociali e guerre razziste che non abbiamo il diritto di ignorare.
Il corteo cittadino, accompagnato da centinaia di uomini, donne, ragazzi e tanti giovani, ha proseguito il suo percorso lungo Corso Garibaldi fino all’altezza di Piazza Santa Sofia dove, su un piccolo palco allestito per l’occasione, hanno preso la parola alcuni giovani che hanno letto alcune poesie di partigiani morti in nome della libertà del nostro paese e della Palestina.
E’ intervenuto anche il Sindaco Clemente Mastella che, da uomo di lunga politica, ha voluto ricordare come il 25 Aprile sia giorno di memoria condivisa dei tanti uomini e donne di ogni collocazione politica, comunisti, liberali e cattolici, che hanno sacrificato la loro vita in nome della libertà del nostro paese.
Ha anche ricordato la figura del defunto Papa Francesco, uomo di amore per i più deboli e forte sostenitore della necessità di mettere fine ad ogni guerra, di difendere la vita umana dall’infausta epidemia di guerra che tanti morti ha causato e continua causare nel mondo.
Si sono anche ascoltate le ultime parole d’amore e di incitazione alla libertà ed ai suoi figli di Pietro Benedetti, militante comunista, partigiano, fucilato a Roma nell’aprile del 1944. Sono poi echeggiate le parole di altri poeti come Refaat Alareer, palestinese e professore di Letteratura Inglese presso l’Università di Gaza ed assassinato dalle forze israeliane e quelle di Mahmoud Darwish, con la poesia ”Carta di identità”, composizioni piene di amore per la propria identità e la propria terra, scritte durante anni di guerra terribile in cui i morti in Palestina, si contano a migliaia, fra cui moltissimi bambini.
Ha preso poi la parola il vicepresidente del Comitato Provinciale ANPI del Sannio, Dario Melillo che, per ribadire il concetto di Resistenza e bisogno di libertà, nel giorno della Liberazione, ha voluto concentrare il suo ricordo alla guerra di Gaza, alla tragedia di un popolo a cui è stato tolto ogni mezzo di sopravvivenza, dalle case, alle fonti energetiche, al cibo, alla vita propria e dei propri cari.
Questo conflitto, ha ricordato, iniziato con l’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, è diventato poi, per mano di Israele, un vero genocidio del popolo palestinese, non più una “semplice” guerra, ma un attacco con il fine di eliminare definitivamente un popolo ritenuto, da alcuni politici israeliani, un “sotto popolo”, una “feccia” che nessuno vuole!
E’ intervenuto, in chiusura dell’evento, Amerigo Ciervo, Presidente Provinciale Anpi Benevento, che, con grande calore e coinvolgimento personale e storico, ha voluto ricordare i concetti di democrazia che sono alla base di quelli della giustizia e della pace, soprattutto in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione.
Ha poi polemizzato sul concetto di “sobrietà” richiamato da Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e per le politiche del mare nel governo Meloni che, con le sue parole, sottolineate fuori luogo da più parti, ha quasi voluto mettere un bavaglio ad una manifestazione che “non è una festa da discoteca o un happy hour, ma il giorno in cui si ricorda la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo” ha detto provocatoriamente, tra gli altri, Angelo Bonelli di Avs.
La polemica su questo invito ha prodotto anche il divieto di cantare “Bella ciao”, canto popolare per eccellenza dedicato alla Resistenza italiana contro l’esercito invasore della Germania nazista e contro il regime della Repubblica di Salò, intonata liberamente comunque da molti cittadini in tante città italiane.
Ciervo ha poi voluto ricordare l’importanza del defunto Papa Francesco, una delle poche voci contro la logica della guerra, del profitto e la logica della morte, un gigante di umanità, di umiltà e di speranza che mancherà molto a tutti noi, un uomo che ha spinto la chiesa ad uscire dai paludamenti tradizionali ed andare verso le periferie del mondo, denunciando la tragica assurdità della guerra.
Dunque è sempre tempo di liberazione e resistenza, questo l’importante messaggio venuto dalla manifestazione cittadina del 25 Aprile.
E’ stato ricordato anche che è sempre tempo di agire perché, concordando con il filosofo Antonio Gramsci che diceva: “Odio gli indifferenti”, nessuno di noi ha il diritto di far finta di niente.
Saremmo davvero poveri esseri umani se lo facessimo, noi tutti dovremmo invece decidere di agire perché la Resistenza non è stata solo un modo per fronteggiare una guerra crudele ed assurda, ma una scuola di vita sempre viva, che ci ha insegnato che ogni generazione deve fare propri i giusti valori del passato e farli sopravvivere, perché gli errori già compiuti purtroppo si ripetono.












