La GFE Benevento in piazza per l’80° anniversario della Liberazione

La GFE Benevento in piazza per l’80° anniversario della Liberazione

AttualitàBenevento Città

La Gioventù Federalista Europea di Benevento aderisce al corteo promosso dall’ANPI in occasione dell’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo e sarà in piazza il 25 aprile per celebrare questa ricorrenza fondamentale per la democrazia italiana ed europea.

È nel contesto della Resistenza che, in tutta Europa, intellettuali provenienti da tradizioni politiche diverse iniziarono a dar vita ai primi movimenti federalisti. In Italia, sull’isola di Ventotene – luogo di confino per gli oppositori del regime fascista – Altiero Spinelli, espulso dal Partito Comunista per il suo rifiuto dello stalinismo, ed Ernesto Rossi, liberale di formazione einaudiana, elaborarono insieme a Eugenio Colorni il testo Per un’Europa libera e unita. Progetto di un manifesto, passato alla storia come Il Manifesto di Ventotene.

Questo testo, oggetto di sterili polemiche nelle scorse settimane, continua a rappresentare una bussola per l’impegno dei federalisti europei. Pur contenendo alcune categorie ormai superate, rimane sorprendentemente attuale nella sua analisi dei limiti dello Stato-nazione e nella proposta di un’Europa federale come via per garantire pace, democrazia e giustizia.

È proprio nello spirito di Ventotene che la GFE Benevento parteciperà al corteo del 25 aprile, con la convinzione che l’impegno federalista debba contribuire al rinnovamento del pensiero antifascista. Un impegno che non può prescindere dallo sguardo rivolto ai luoghi dove, ancora oggi, si combattono battaglie di resistenza e autodeterminazione, come in Ucraina e in Palestina.

80ª Festa della Liberazione: il PD Sannio aderisce e partecipa al corteo indetto dall’Anpi

80ª Festa della Liberazione: il PD Sannio aderisce e partecipa al corteo indetto dall’Anpi

Politica

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del PD Sannio a firma della Presidente, Rosa Razzano, e del Segretario Provinciale, Giovanni Cacciano.

“Come Partito Democratico saremo presenti al corteo organizzato dall’Anpi che partirà da Piazza Orsini.
Si vive un clima terribile, pesante, anche in Italia. L’antifascismo viene messo in discussione da tanti che siedono oggi al Governo del paese. Sembra quasi di tornare indietro, a più di 80 anni orsono. Non ci stiamo! La memoria di questa data deve sempre essere onorata e ricordata. Spiegata e raccontata in tutti gli altri giorni dell’anno.

Un appuntamento fondamentale per continuare a diffondere l’importanza, il valore, la memoria di questa data che rievoca la lotta di chi ha combattuto ed è morto per liberare l’Italia dalla dittatura. Oggi, ancora di più, l’antifascismo va rivendicato e praticato a testa altissima, per contrastare e difendere gli attacchi continui che vengono condotti nei confronti della democrazia e della nostra Costituzione. Va ricordato come la guerra non è mai una soluzione e che il riarmo non porta pace.

In questo anniversario, ricordiamo il 25 aprile del 1945, perché quella lotta possa essere ancora oggi l’esempio e la speranza che tiene lontana la guerra. Che dal passato, dai conflitti che l’Europa ha vissuto, si ritrovi la forza per alzare la voce sulla fine del conflitto in Ucraina e in Palestina. Basta morti innocenti. Evviva il 25 aprile. Sempre!

25 Aprile, Civico 22 parteciperà al corteo Anpi

25 Aprile, Civico 22 parteciperà al corteo Anpi

Politica

Civico22 aderisce e partecipa al corteo del 25 Aprile indetto dall’Anpi. 

Lo so comunicano il segretario, Argemino Parente e la consigliera comunale, Giovanna Megna

“Riteniamo importante essere in piazza, e particolarmente in questo momento, a difesa di quegli ideali che hanno portato nel 1945 alla liberazione della nostra Patria dal nazi-fascismo.
Facciamo memoria di chi ha combattuto per la riconquista della libertà e della democrazia, ricordiamo sempre a noi stessi l’importanza di tali ideali e restiamo sempre vigili davanti a qualsiasi attacco ai principi fondanti della nostra Costituzione dichiarano MEGNA e Parente.

Il Pd Sannio aderisce e partecipa al corteo del 25 Aprile indetto dall’Anpi

Il Pd Sannio aderisce e partecipa al corteo del 25 Aprile indetto dall’Anpi

Politica

“Il Partito Democratico del Sannio aderisce e partecipa al corteo del 25 aprile indetto dall’ANPI. 

Anche quest’anno saremo presenti al corteo che partirà da Piazza Orsini.

Un appuntamento fondamentale per continuare a raccontare l’importanza, il valore, la memoria di questa data che rievoca la lotta di chi ha combattuto ed è morto per liberare l’Italia dalla dittatura fascista.Oggi più che mai, l’antifascismo 

va rivendicato e praticato a testa altissima per contrastare e difendere gli attacchi striscianti che vengono portati avanti nei confronti della nostra democrazia e della nostra Costituzione”.

Così un nota del PD Sannio a firma della Presidente, Rosa Razzano, e del Segretario Provinciale, Giovanni Cacciano.

La lunga notte del ’43: convegno Anpi con lezione di Costituzione, storia e memoria

La lunga notte del ’43: convegno Anpi con lezione di Costituzione, storia e memoria

Cultura

Nella mattinata di venerdì 29 settembre, negli spazi dell’Aula Magna del Dipartimento di Diritto Economia Management e Metodi Quantitativi (DEMM) dell’Università degli Studi del Sannio, l’Anpi di Benevento ha presentato “ Antifascisti adesso….perchè non è ancora finita”, l’ultimo lavoro  di Gianfranco Pagliarulo, Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Hanno arricchito l’incontro, oltre il già citato autore, Giovanni Cerchia, docente Università del Molise, Antonella Tartaglia Polcini, docente Ordinaria di Diritto Università del Sannio e assessora alla Cultura del comune di Benevento, Gerardo Canfora, rettore magnifico Unisannio, Amerigo Ciervo, presidente Comitato provinciale Anpi nonché coordinatore dell’evento.

Affollata l’aula di studenti e docenti di numerose scuole superiori cittadine oltre che di un pubblico attento e partecipativo.

Ciervo ha aperto i lavori rivolgendo i saluti di rito agli ospiti, al coordinatore regionale Ciro Raia, presente nell’aula, ed a tutti i presenti e ricordando, nella sua prefazione, che il titolo del convegno è stato tratto dal film “La lunga notte del ‘43”, film del 1960 diretto da Florestano Vancini e liberamente tratto dal racconto “Una notte del ‘43” della raccolta “Cinque storie ferraresi”, libro con il quale Giorgio Bassani vinse il Premio Strega nel 1956.

Egli ricorda poi che ricorre, quest’anno, l’ottantesimo anniversario di diversi eventi, come le 4 giornate di Napoli e la settantacinquesima commemorazione della nostra Costituzione, ottenuta grazie a chi ha combattuto perché si arrivasse ad essa, come fece la città di Napoli, capitale dell’antifascismo.  

Cita infine le parole di Eschilo in merito ai Persiani dei quali diceva: “si vantano di non essere schiavi di nessun uomo, sudditi di nessuno”, forte esempio del bisogno di costruire la propria vita liberamente e senza autoritarismi o totalitarismi avendo come unico “padrone” la nostra Costituzione.

Interviene il Rettore Canfora che ricorda il suo studio della storia, il tutto con due certezze: che il suo studio avrebbe evitato in futuro il ripetersi degli stessi errori e di indirizzare verso una società migliore. Dichiara poi di essersi accorto che le cose non vanno proprio così. Fatti sbagliati che si ripetono e una strisciante rilettura di parte della storia che dimentica il dono di una Costituzione democratica.

L’antifascismo, molla della nostra carta costituzionale, viene, spesso, già da alcuni anni, riletto, in modo subdolo, in modo parziale, non viene negato, ma riletto in modo di parte, come se parlassimo del concetto di nazione di Mazzini, uno dei padri della nostra unità nazionale, paragonandolo a quello di nazionalismo tipico degli assolutismi.

Egli si chiede e chiede all’autore del libro, come tutto questo è potuto succedere senza che ve ne fosse piena consapevolezza e come rimettere la storia nella giusta luce.

Interviene poi la Polcini che, con fine conoscenza del diritto e della Carta costituzionale esalta la capacità di dialogo per una modernità di pensiero. Ella ricorda che la storia si fonda sui fatti e sulla memoria, i fatti vanno collocati nella giusta dimensione storico/spaziale, senza negazioni o revisionismi.

La prospettiva del libro, che lei condivide, è quella dell’esaltazione dei singoli e della comunità cui si appartiene. Nel titolo si parla di antifascisti, non di antifascismo in generale, perché l’attenzione deve essere mirata alle scelte individuali, a chi opera nella società. Lo scritto non è solo negazione di quanto di sbagliato è avvenuto nel passato -pars destruens -, ma anche proposizione di soluzioni – pars construens – che passano attraverso i corpi intermedi della struttura istituzionale che la Costituzione indica.

Ricorda infine che non si fonda la vita sociale sull’anti o sul non, ma soprattutto sul come e cosa fare, rompendo lo schema del nazionalismo.

Prende la parola Pagliarulo che ricorda la complessiva riscrittura della storia, spesso la politica, specie quella attuale, riconosce solo in parte ed in modo morbido, gli errori del passato, dimenticando il quadro complessivo degli errori del Fascismo che non fu solo l’emanazione delle leggi razziali, ma fu anche violenza contro chi non lo condividesse, volontà di invasione di diversi paesi, cancellazione di diritti, ecco il nazionalismo.

Ogni nazionalismo esalta il proprio paese vedendo nell’altro un nemico, la nazione è invece amore di ogni popolo. Egli ricorda la forza dell’antifascismo durante le 4 giornate di Napoli, ma soprattutto la necessità di ricordare i fatti come sono avvenuti e fare poi le proprie scelte di vita e sociali. La storia afferma, non può essere interpretata dalla politica, ma dallo storico.

Essere antifascisti adesso non è come esserlo stato in passato, ma comunque vuol dire essere contrari all’autoritarismo, al nazionalismo, al razzismo; tornare al fascismo del ventennio non è possibile, ma la deriva autoritaria, del cesarismo dell’uomo solo al comando, con relative restrizioni delle libertà personali è possibile, ecco il senso dell’antifascismo odierno. Dopo l’esame di diversi articoli della Costituzione e del mancato rispetto di essi, la parola passa al prof. Cerchia.

Quest’ultimo si fa protagonista di una precisa ricostruzione storica e, partendo dal titolo di un suo scritto :“La memoria tradita”, egli ricorda che la storia guarda al passato, la memoria invece al presente. La memoria trasferisce ricordi di fatti, tradizioni e valori ed esperienze, la Costituzione è memoria dell’antifascismo, codificazione giuridica della resistenza, strumento che non guarda a destra o a sinistra, ma tocca la comunità nazionale. Purtroppo spesso si dimentica o si cerca di far dimenticare.

Dopo il ricordo della memoria tradita sulla condizione del mezzogiorno negli anni bellici, del ruolo delle donne, spesso disconosciute nella loro funzione resistenziale, delle condizioni economiche e dei bombardamenti subiti nel Meridione, della sua tradizione culturale spesso disconosciuta, degli eccidi subiti, egli ricorda che esso si è assunto le proprie responsabilità ed ha reagito, come accadde a Napoli nelle 4 giornate.

Giornata dunque di storia e esaltazione dei diritti civili conquistati con il sacrificio e la vita del popolo italiano.

Nuovi Diritti e sviluppo eco-sostenibile, delegazione ANPI fa visita a Futuridea

Nuovi Diritti e sviluppo eco-sostenibile, delegazione ANPI fa visita a Futuridea

AttualitàBenevento Città

Pochi giorni fa una delegazione dell’ANPI Benevento guidata dal presidente Amerigo Ciervo e composta dalla vice-presidente Teresa Simeone e dai componenti della presidenza Tonino Conte, Alfonso D’Agostino e Angelo Bosco ha fatto visita a Futuridea.

“Si è trattata di una interlocuzione ricca di contenuti sul tema dei nuovi diritti e dello sviluppo eco-sostenibile – afferma Carmine Nardone, presidente di Futuridea -. Lancio un appello a tutte le istituzioni, Governo e Regione di rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale e a porre le basi di una stagione nuova di crescita sostenibile del nostro Paese e in particolare del Sannio.

Sono grato all’ANPI per l’incontro e per gli stimoli ricevuti – conclude Nardone – per una più intensa collaborazione sulla lotta contro le disuguaglianze, in particolare quella della conoscenza”.

25 Aprile a Benevento tra memoria, festa della liberazione dal nazifascismo e libertà

25 Aprile a Benevento tra memoria, festa della liberazione dal nazifascismo e libertà

AttualitàBenevento CittàCultura

25 Aprile di festa, di esaltazione della libertà e di memoria della lunga lotta di liberazione dal nazifascismo nelle strade di Benevento.

 Un lungo e variopinto corteo di gente di ogni età che, nella mattinata di questo 25 Aprile, sventolando bandiere dell’Anpi e della pace, accompagnato dalla banda musicale che intonava il canto della Resistenza e cioè “Bella ciao”, ha attraversato il corso Garibaldi per ricordare i tanti partigiani, combattenti armati e semplici civili che, a partire dal 1943, contribuirono, sacrificando anche la vita, alla liberazione dallo straniero e dal regime fascista.

Il corteo, aperto da un lungo striscione dell’Anpi, sostenuto dal Presidente Anpi Amerigo Ciervo, dalla vicepresidente  dell’Anpi provinciale Teresa Simeone, dal precedente Presidente Anpi Tonino Conte e da tanti sostenitori del movimento, con la scritta “25 Aprile con la Pace”, è sfilato, gioioso e responsabile lungo la strada centrale della città, quasi a testimoniare la consapevolezza del bisogno senza tempo di difendere il bene più prezioso di ogni individuo e cioè la libertà, la democrazia e il diritto ad una vita degna e libera, come afferma l’articolo 2 della nostra Costituzione.

Sebbene il 25 Aprile sia la data della liberazione della città di Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, la data è stata salutata come simbolo della liberazione italiana dal nazifascismo. Impossibile non sottolineare le rappresaglie tedesche contro i partigiani, basti solo ricordare i 335 civili massacrati a Roma nelle Fosse Ardeatine o la strage di Marzabotto che vide 1830 vittime, senza tralasciare i tanti, uomini e donne, che caddero per un unico scopo: la liberazione e la rinascita della democrazia.

Giunto nello spazio di Piazza Matteotti, il corteo ha fatto sosta per gli interventi delle autorità e degli animatori dell’iniziativa. Coordinati da Teresa Simeone, i discorsi sono stati preceduti da un minuto di silenzio in memoria delle vittime delle guerre e dal pensiero ai tanti partigiani che hanno sacrificato la vita per la libertà di cui noi oggi godiamo.

E’ intervenuto il Sindaco Clemenete Mastella che ha voluto ricordare tutti coloro che hanno combattuto per fare in modo che l’Italia si liberasse, dopo una guerra ingiusta, dagli ultimi filamenti della presenza nazifascista nel nostro paese e ha voluto sottolineare il paradosso di quanti cercano, in questi giorni, di polemizzare sulla parola “antifascista” e sulla presenza di essa nella Costituzione, dimenticando che quest’ultima è figlia dell’antifascismo e che riporta, nella XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, il divieto della riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista.

Egli ricorda anche che una piazza di Benevento è stata dedicata a Maria Penna, partigiana beneventana barbaramente trucidata nel 1944.

E’ poi intervenuto lo studente Fausto Desiderio, presidente della Consulta provinciale studentesca, che ha affermato che  la Storia ci insegna a comprendere la storicità degli eventi ed il fatto che gli eventi stessi, frutto di personaggi e circostanze particolari, possono ripetersi e dunque è necessario contrastare situazioni che non avrebbero permesso manifestazioni come quella cui si sta partecipando, avendo vietato la libertà di espressione, la sussistenza di partiti politici oltre quello fascista e avendo perseguitato tutti gli oppositori politici.

Dopo la lettura di un messaggio di condivisione del Procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro, assente per motivi di lavoro, da parte di Giovanna Altieri, della sezione Anpi di Benevento, in cui egli si associava alle ragioni storiche e civili della necessità di ricordare la data della liberazione dall’oppressione nazifascista, è intervenuto il Rettore dell’Università del Sannio Gerardo Canfora che ha ricordato che la celebrazione del 25 Aprile diventa, di anno in anno, sempre più importante, esso ricorda infatti il tempo del coraggio e dell’orgoglio di tanti che, oltre agli stessi partigiani, hanno contribuito a disegnare il mondo nel quale viviamo. Il nostro è un paese che ancora presenta squilibri nei diritti civili e lavorativi, eppure, come diceva Sandro Pertini : “ E’ meglio la peggiore delle democrazie che la migliore delle dittature”.

Salgono poi sul palco tre giovani del Gambia, presenti in Italia da otto mesi, che hanno letto gli articoli 3, 10 e 11 della nostra Costituzione, lettura a cui sono seguiti calorosi applausi.

Ha chiuso gli interventi Amerigo Ciervo che ha ricordato come la celebrazione del 25 Aprile sia importante sempre, ma  specie nel tempo di oggi , un tempo in cui, da parte di certa politica, si cerca di  ridimensionare il ruolo del movimento partigiano e del significato dell’antifascismo. Egli ha ringraziato quanti sono intervenuti per celebrare l’evento, tutti di diversa estrazione istituzionale e sociale, ma tutti rappresentanti simbolici delle diverse componenti della Repubblica nata dalla Resistenza.

Egli ricorda che quest’anno ricorre l’ottantesimo della caduta del fascismo, dei bombardamenti di Benevento, delle 4 giornate di Napoli, cosa di cui si è parlato nelle scuole, luogo di formazione delle future generazioni, come il rapporto fra Resistenza e Costituzione e l’importanza di operare una scelta. Si sono inoltre ricordati i tanti caduti in nome della libertà, fino agli ultimi due combattenti partigiani, scomparsi da poco, Alfredo Festa e Giuseppe Crocco, quest’ultimo detto “Caramba”.

A chi accusa l’Anpi di essere di parte, egli afferma che è di parte, perché essa vuole garantire che i principi democratici e costituzionali vengano salvaguardati, che si possa far nascere e far venire al mondo qualcosa di diverso, di altro, di migliore, come hanno sognato i partigiani, perché il sogno del futuro è nella non accettazione del nostro presente.  

I partigiani non hanno lottato per vincere, ma per costruire un mondo migliore, essi lottavano per liberare e la liberazione è davvero di tutti, anche di quelli che erano contro.

Egli ha concluso inneggiando alla Costituzione, alla Resistenza ed all’Italia.

E poi voluto salire sul palco l’ottuagenario Liberatore Giuseppe, alpino e combattente per Trieste che, al di fuori di altre commemorazioni, ha voluto ricordare il fondamentale ruolo delle donne durante la guerra, madri, mogli e soprattutto instancabili lavoratrici che hanno portato sulle loro spalle l’agricoltura, la crescita dei figli e tutta l’economia, oltre che, in molti casi, anche il ruolo di sostegno ai partigiani.

Bella festa della Repubblica, momento che ha coinvolto moltissime persone in un progetto di libertà e diritti che il Fascismo aveva negati ed a cui tantissimi, con coraggio e determinazione, si sono opposti, regalandoci la democrazia di cui oggi godiamo, momento di memoria, ma soprattutto di progetto di un futuro di giustizia e rispetto di ogni individuo.

“Pace, Lavoro e Dignità”: l’impegno delle Acli per il 25 Aprile e Primo Maggio

“Pace, Lavoro e Dignità”: l’impegno delle Acli per il 25 Aprile e Primo Maggio

AttualitàBenevento Città

“Pace, Lavoro e Dignità”: è con questo slogan che le Acli annunciano il loro impegno per le ricorrenze del 25 Aprile e Primo Maggio.

A Benevento le federazioni provinciale e regionale anche quest’anno aderiscono al corteo organizzato dall’Anpi e in programma nella mattinata di domani lungo corso Garibaldi per ribadire ancora una volta: mai più fascismi!

“Lo faremo come sempre promuovendo i valori della Resistenza, declinati ai giorni nostri, nel ricordo dell’ultimo partigiano sannita Giuseppe “Caramba” Crocco e del professore di Altamura Tommaso Fiore, che giocò un ruolo fondamentale per la liberazione del Mezzogiorno dal nazifascimo. Con le associazioni di Terzo Settore non ci stancheremo mai di tramandare alle nuove generazioni i principi di democrazia, pace e giustizia, capisaldi della nostra società, al fine di rinsaldare e fortificare gli ideali dei partigiani che hanno dato la loro vita per il bene del Paese”: così il presidente Acli Campania, Filiberto Parente.

“Un importante nesso culturale e civico è quello che le Acli mettono a sistema per commemorare sia il 25 Aprile che il Primo Maggio, ponendo le basi su lavoro e dignità. I piani nazionali stanno lavorando a un importante programma per celebrare la festa dei lavoratori nel segno di San Giuseppe, cui le Acli sono molto legate, colui che rappresenta l’esempio di virtù civiche da ereditare” dichiara la presidente provinciale, Maria Giovanna Pagliarulo.

L’Anpi ed l’ Icrs ricordano le quattro giornate di Napoli e il dovere della memoria

L’Anpi ed l’ Icrs ricordano le quattro giornate di Napoli e il dovere della memoria

AttualitàCultura

Nella mattinata di martedì 27 settembre, in occasione della ricorrenza delle quattro giornate di Napoli, l’Anpi , nella persona di Ciro Raia – Presidente Comitato provinciale Anpi di Napoli e coordinatore regionale Anpi Campania- e l’Icrs –  Istituto Campano per la Storia della Resistenza, rappresentato dal suo direttore Guido D’Agostino, hanno organizzato un incontro-confronto sul tema della rivolta del popolo napoletano nel 1943 presentando, nel contempo, il sito “Napoli ‘43” all’interno del quale è possibile visionare documenti e foto dell’evento che portò alla liberazione di Napoli dalla presenza delle truppe tedesche.

L’incontro ha avuto come moderatrice, Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli ed ha visto la partecipazione di Ettore Acerra, Direttore scolastico regionale della Campania, Michele Pietraroia, esponente dell’Anpi Nazionale, Vincenzo Capuano, Giocattologo, oltre alla presenza del Dott. Gennaro Rispoli, primario chirurgo.

L’incontro si è tenuto presso la prestigiosa Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli, tra migliaia di testi antichi che hanno testimoniato la centralità e la rilevanza di un momento di memoria collettiva che, grazie alle nuove tecnologie informatiche, può e deve diventare il viatico indispensabile nella formazione delle nuove generazioni per un futuro consapevole e responsabile.

Dopo i saluti ai presenti della Carrino ed il suo richiamo alla valenza di una memoria storica necessaria nella costruzione di un futuro degno di esistenza e foriero di una società rispettosa delle identità e dei diritti di tutti, ha preso la parola Ciro Raia che, nel presentare la nuova piattaforma digitale “Napoli 43”, ha voluto ricordare gli uomini e le donne della città di Napoli che, con determinazione e coraggio dissero “basta” alla guerra ed alla violenza e fecero di Napoli la prima città d’Europa a liberarsi da sola dall’esercito tedesco.

Egli ricorda che il progetto, nato circa un anno fa per iniziativa dell’Anpi napoletana, dell’Archivio di Stato cittadino, nella persona della direttrice Candida Carrino, dell’Istituto di storia della Resistenza campana, ma anche di università, imprenditoria, studiosi locali, scrittori (come Rosi Selo) e giornalisti, è diventato poi strumento imprescindibile di storia locale e nazionale. Il sito avrà cinque sezioni e precisamente quelle del “Ricordo”, dell’”Evocare”, del “Tramandare”, del “Raccontare” e del “Ricercare”. In ciascuno delle sezioni saranno visionabili ricordi personali, anche di personaggi famosi, calendari delle manifestazioni, ricordi di nonni e anziani, fino a lavori di ricerca per tesi di laurea.

E’ dunque in fieri una piattaforma mai assolutamente chiusa e finita, ma costantemente in costruzione, un luogo della memoria che possa essere costantemente alimentato e aggiornato.

Ettore Acerra ha voluto poi rimarcare l’importanza di una corretta “didattica della Storia”, necessaria per la competenza della cittadinanza e la riscoperta della centralità dello studio della Storia come strumento di civiltà e sano progetto.

Sergio Locorato, coordinatore delle politiche culturali al comune di Napoli, che ha fatto le veci di Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, ha ricordato che l’amministrazione Manfredi ha posto al centro la politica della memoria storica ricordando, nel contempo, la prossima realizzazione di un documentario sulle 4 giornate di Napoli in collaborazione con Maurizio De Giovanni.

Ha preso poi la parola Vincenzo Capuano, Giocattologo e Docente di storia del giocattolo presso la Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.  Egli ha portato alcuni giocattoli significativi di una grande collazione privata che parlano di storia, economia, genere, di reale e virtuale, ma soprattutto la storia del potere soprattutto delle classi dominanti e che è intitolata ad Ernst Lossa, un bambino morto per fame nell’ospedale psichiatrico di Kaufbeuren, nella cosiddetta “clinica della morte” e che, prima di morire scrisse, dietro una sua foto, “In memoria”, per non essere dimenticato.

I giocattoli parlano di storia e vite vere o fantastiche, sono emblema di un mondo autoritario e di destra che spesso, pur violento e crudele, si mimetizza con i giocattoli presentandosi come accattivante e rappresentante del popolo più povero; in merita mostra un’auto di Hitler, un pupazzo di giovane balilla.

Il dott.Gennaro Rispoli ha poi ricordato come la storia del periodo bellico sia stata fatta anche dagli ospedali napoletani come quello degli “Incurabili, dove si curavano le persone per le scale e si bruciavano i corpi dei morti per evitare epidemie, il tutto impedendo che armi tedesche o partigiane entrassero nel nosocomio.

 Guido D’Agostino ricorda che il prossimo anno sarà l’ottantesimo delle 4 giornate e sarà l’occasione per ricordare una pagina importante di Napoli, ma anche di tutto il Sud, luogo poco ricordato come soggetto di ribellione all’occupazione tedesca. La Storia è disciplina poco amata a scuola perché è presentata in modo teorico, mentre la Storia si impara “facendola”, rivalutando episodi particolari, magari di storia locale.

Parlare di storia ai giovani è fondamentale, si tratta di ricostruire radici senza le quali non si va da nessuna parte. Un riferimento alle ultime elezioni lo porta a confessare una sua preoccupazione e cioè che dopo il 25 settembre potevano essere chiusi tutti gli Istituti Antifascisti. Infine egli raccomanda di non confondere la storia con la memoria, essi non sono sinonimi, la storia è l’occhio del presente, la memoria è altro, Recalcati distingue tre tipi di memoria, la memoria “archivio”, inerte, la “memoria fantasma”, quella degli incubi e la “memoria fattore, produttivo di futuro”, quella che lega passato, presente e futuro. Infine egli precisa che la 4 giornate di Napoli sono 28,29,30 settembre e il 1 ottobre e che l’Istituto presenterà, il 30, una rappresentazione teatrale in merito alle 4 giornate.

Elezioni, da Libera un appello per i candidati: “Non si parla di Mafie, corruzione e malaffare. Antifascismo sia pietra miliare per tutti”

Elezioni, da Libera un appello per i candidati: “Non si parla di Mafie, corruzione e malaffare. Antifascismo sia pietra miliare per tutti”

Politica

Il coordinamento provinciale ANPI di Benevento, nonché, il coordinamento provinciale di Libera Benevento esprimono forti perplessità circa lo svolgimento della campagna elettorale, pertanto, rivolgono un appello ai candidati asserendo quanto segue:

Siamo preoccupati per una campagna elettorale che sta accompagnando il nostro Paese fino al 25 Settembre confermando quanto Avviso Pubblico, insieme ad altre realtà, denuncia da tempo: nella dialettica fra partiti, ad eccezione di qualcuno, i temi della mafia, della corruzione e del male affare, non occupano una posizione centrale.

Questo avviene sia nel dibattito nazionale, che nella campagna elettorale che si sta svolgendo sul territorio Sannita. Siamo fortemente convinti che lo sviluppo ed il rilancio di un territorio, non potrà mai esserci, in presenza di logiche clientelari, comportamenti e condotte non sempre coerenti con quell’etica che dovrebbe contraddistinguere la bellezza del servizio politico.

E’ per tali ragioni che anche ai candidati del nostro territorio, chiediamo impegni concreti, come ad esempio, la sottoscrizione del documento programmatico proposto da Avviso Pubblico, che offre piste concrete da poter percorrere durante la prossima legislatura.

Monitoreremo con attenzione e puntualità il mantenimento degli impegni assunti, laddove tale proposta venisse favorevolmente accolta dai candidati; lo faremo con la stessa energia e responsabilità che oggi ci consente di segnalare che, il documento “Cento Passi in Cento giorni”, sottoscritto dai candidati durante l’ultima tornata delle elezioni amministrative, ad oggi risulti disatteso in tutti i punti che lo hanno caratterizzato.

Siamo preoccupati per i ripetuti tentativi di cambiare la nostra meravigliosa Carta Costituzionale. Lo gridiamo con vigore: la Carta Costituzionale, ancor prima di essere modificata, andrebbe applicata nella sua pienezza.

Una carta Costituzionale viva nella quotidianità delle azioni politiche, renderebbe il nostro Paese, più bello, più giusto, più equo, molto più solidale e libero da logiche diffuse di clientelismo e di male affare. E’ la carta dei diritti, quei diritti che purtroppo, non di rado, vengono mortificati, continuando ed essere passati come favori. E’ l’offesa più profonda che si possa fare alla democrazia ed alla dignità umana.

Invitiamo quindi i candidati ad accendere i riflettori delle proprie coscienze su questi temi, come sull’autonomia regionale, che mina in modo preoccupante, l’unità del nostro Paese.

Chiediamo ai candidati di assumere il valore  dell’antifascismo, quale pietra miliare su cui poggia la Costituzione e riferimento essenziale per ogni e diversa cultura politica e sensibilità democratica. Occorre garantire la piena agibilità del sistema istituzionale a partire dalla rapida predisposizione dei  regolamenti parlamentari, capaci di assicurare l’urgente funzionalità alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica dopo la drastica riduzione del numero dei componenti. Bisogna inoltre adoperarsi per ricostruire un clima di fiducia e di rispetto reciproco tra cittadini, rappresentanze politiche e sociali, autonomie locali, istituzioni nazionali e europee,  magistratura, forze dell’ordine, organi d’informazione e associazioni.

Solo un forte slancio unitario può agevolare, pur nella legittima distinzione di ruoli, appartenenze, identità e funzioni, il superamento di una crisi che mette a rischio i diritti universali di cittadinanza, pace, lavoro, tutela della salute, dignità delle persone  e futuro delle nuove generazioni e dei territori“.

Invitiamo quindi i candidati ad accendere i riflettori delle proprie coscienze su questi temi, come sull’autonomia regionale, che mina in modo preoccupante, l’unità del nostro Paese”.