“Il sindaco di Bari – si legge – sta l’onta di una commissione di accesso per verificare l’ipotesi di scioglimento del comune di Bari su una ipotesi di infiltrazione mafiosa che riguarda una consigliera comunale”.
“Il Sindaco Antonio Decaro, esempio di lotta contro i clan mafiosi del suo territorio, che vive sotto scorta da nove anni, sta subendo l’onta di una commissione di accesso per verificare l’ipotesi di scioglimento del comune di Bari su una ipotesi di infiltrazione mafiosa che riguarda una consigliera comunale, eletta nel centro destra, e l’area soste dei parcheggi a pagamento gestita dalla locale azienda dei trasporti.
Il ministro dell’interno, Piantedosi, ha assunto tale iniziativa anche su pressione di diversi parlamentari del centrodestra.
Tutto ciò non è altro che un vile gioco di potere, avviato da un illustre rappresentante del governo Meloni, per colpire una persona perbene, amata e apprezzata, oltre i confini della sua regione. Un uomo che rappresenta per la destra di governo un imminente pericolo elettorale, quindi un avversario da colpire.
Come donne e uomini del suo partito, anche qui nel Sannio vogliamo gridare forte la nostra vicinanza ad Antonio Decaro, dirgli che gli siamo vicini e lo sosterremo sempre, perché tutte le città meriterebbero un sindaco eccellente come lui”.
Lo dichiarano Rosa Razzano e Giovanni Cacciano, Presidente e Segretario provinciale del Pd, Giovanni Cacciano.
Estorsione e traffico di droga, 14 arresti nel Beneventano
Nella mattinata odierna, nelle province di Benevento, Avellino, Caserta e Catanzaro, i Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 14 soggetti.
I destinatari della misura cautelare sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, nonché estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente, detenzione e porto illegale di armi e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e del fine di agevolare l’associazione camorristica denominata clan PAGNOZZI, operante nei comuni di Montesarchio (BN), Moiano (BN), Airola (BN), Sant’Agata de Goti (BN), San Martino Valle Caudina (AV) e San Felice a Cancello (CE).
L’odierno provvedimento scaturisce da un’articolata indagine avviata nel 2018, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Montesarchio, che ha consentito di accertare la perdurante esistenza e operatività del citato sodalizio criminale, egemone nella Valle Caudina, delinearne l’attuale articolazione e individuarne i referenti preposti a ciascuna area territoriale di influenza.
Si fa presente, al riguardo, che le indagini svolte avevano già consentito l’emissione, in data 30.06.2020, da parte del Gip del Tribunale di Napoli dell’O.C.C. nr.33822/2018 RGNR e nr.09439 RGGIP – nr. 257/20 R.O.C., eseguita in data 13.07.2020, nei confronti di MORZILLO Pietrantonio, MASSARO Biagio, MASSARO Pasquale, MASSARO Alessandro, BUONO Francesco, BUONANNO Antonio, TRUOCCHIO Luca, ZAMPELLA Umberto, in relazione ad alcuni episodi estorsivi, compiuti nell’ambito dell’operatività del clan.
In relazione a tali imputazioni i suddetti imputati in data 10 maggio 2021 sono stati condannati in sede di giudizio abbreviato dal Tribunale di Napoli, Ufficio Gip sezione 27, sentenza modificata dalla Corte di Appello di Napoli IV Sezione Penale, solo quoad poenam in data 9 dicembre 2022
I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di acquisire ulteriori elementi di prova in merito all’esistenza di un’organizzazione criminale di natura camorristica di forte allarme sociale, attiva nel territorio Valle di Suessola e della Valle Caudina ed in particolare nei comuni di Moiano (BN), Montesarchio, San Martino Valle Caudina (AV) Sant’Agata de Goti, San Felice a Cancello che, nel tempo, ha subito trasformazioni dovute soprattutto a defezioni e scissioni tra le varie anime del direttorio dello storico clan.
Dall’attività investigativa sono emersi, infatti, rilevanti elementi probatori circa il capillare controllo criminale del territorio realizzato dal clan PAGNOZZI, di cui è stata accertata la disponibilità di armi utilizzate per compiere richieste estorsive ai danni di imprenditori edili operanti nella provincia di Benevento, alcune delle quali anche mediante incendi e danneggiamenti.
Contestualmente, è stata documentata la gestione di “piazze” di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana (approvvigionate nell’hinterland napoletano) in vari comuni delle province di Benevento e Avellino, attraverso una precisa ripartizione di ruoli tra i sodali.
L’indagine ha consentito anche di documentare un tentativo di condizionamento delle elezioni amministrative del Comune di Moiano svoltesi il 26 maggio 2019, mediante la presentazione di una lista elettorale e il compimento di atti intimidatori nei confronti di soggetti riferibili allo schieramento politico contrapposto, risultato comunque vincente.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
San Giorgio del S., Melillo e Mercurio: “E’ il momento di eleggere una persona più affidabile alla guida del paese”
“Il 19.10.2022 poco meno di un anno fa – scrivono i consiglieri comunali di San Giorgio del Sannio, Gianluca Melillo e Diego Mercurio di Officine Sangiorgesi – , rinunciavamo alle deleghe e, poco dopo (il 6 dicembre 2022), sollevavamo la questione della delega ai lavori pubblici al Sindaco Ing. Angelo Ciampi.
A questa seguiva, (il giorno 7 dicembre) una sfiducia a firma di tutti e 7 i membri della maggioranza, alla persona del consigliere capogruppo Melillo, al quale di fatto revocavano il ruolo per destinarlo al consigliere Sacchetta”.
“Quasi un anno dopo – prosegue la nota -:
il sindaco viene coinvolto in un’indagine della DDA
il comune è sotto la lente d’ingrandimento della magistratura per presunte infiltrazioni camorristiche
infine (Deo Gratia) oggi veniamo a conoscenza delle dimissioni dal ruolo di Vice Sindaco e dalla giunta di Maurizio Bocchino”.
“L’effetto domino partito quel 19.10.2022 – continuano i consiglieri – certamente poteva essere fermato, così da risparmiare alla nostra San Giorgio del Sannio questa brutta immagine! Ma si preferiva defenestrarci. Abile fu il Deus ex Machina ad illudere i componenti della maggioranza accusandoci di false richieste. L’unica richiesta che contava era la rinuncia del Sindaco alla delega dei lavori pubblici. D’altronde meglio tardi che mai!”
“È giunto il momento di ridare ai sangiorgesi la possibilità di eleggere una persona più affidabile alla guida del paese”, concludono i consiglieri.
S. Giorgio del Sannio| Terremoto nella Giunta Ciampi: il vice sindaco Bocchino si dimette
L’onda lunga delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia sul Comune di San Giorgio del Sannio (leggi QUI) non accenna ad arrestarsi.
Le accuse mosse al primo cittadino Angelo Ciampi che, secondo la ricostruzione offerta dagli inquirenti, avrebbe ricevuto un involucro, contenente presumibilmente- secondo gli inquirenti- denaro, dal titolare della Czeta, affidataria del servizio rifiuti, hanno originato un vero e proprio terremoto politico.
Nonostante, infatti, le affermazioni dello stesso Ciampi, che si è detto assolutamente sereno dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti addebitatigli, la situazione all’interno della Maggioranza è tutt’altro che serena.
E’ di oggi, difatti, la notizia delle dimissioni dell’ormai vice-sindaco, Maurizio Bocchino, il quale ha rimesso anche le deleghe che gli erano state affidate.
“Stante le note circostanze sopravvenute – spiega il consigliere Bocchino – , la oggettiva impossibilità di perseguire gli scopi prefissati in maniera serena e considerati gli obblighi morali assunti con il corpo elettorale, rassegno le dimissioni dalla funzione di Vice Sindaco e dalle deleghe di Giunta Comunale conferite rese note alla delibera del Consiglio Comunale”.
“Resta fermo – conclude – l’impegno del sottoscritto quale componente del Consiglio comunale”.
Inchiesta Antimafia su Ciampi, l’opposizione: “Un’onta per la nostra cittadina, è questo il cambiamento?”
“La notizia del coinvolgimento dell’Ing. Angelo Ciampi, Sindaco di San Giorgio del Sannio, in un’indagine della DDA è divenuta oramai di dominio pubblico, essendo presente anche sulle pagine di giornali a tiratura nazionale. Volendo sgombrare, sin da subito, il campo da ogni equivoco e strumentalizzazione, esprimiamo, anzitutto, profonda e convinta fiducia nella Magistratura, consapevoli che saprà accertare la verità dei fatti nel pieno rispetto dei diritti costituzionali degli indagati, auspicando al tempo stesso che vi sia collaborazione da parte del Sindaco, della maggioranza e di tutti gli Uffici coinvolti”.
Inizia così la nota stampa a firma dei tre gruppi consiliari di opposizione di San Giorgio del Sannio, i quali intervengono sui fatti di cronaca che hanno visto coinvolto il sindaco Angelo Ciampi (leggi QUI).
“Restiamo decisi sostenitori del principio giuridico della presunzione di innocenza – proseguono – per cui nessun cittadino deve essere considerato colpevole fino a quando la sua responsabilità penale non sia accertata in un giusto processo.
Fatta questa doverosa premessa, dal punto di vista politico non possiamo non restare basiti di fronte agli eventi accaduti lo scorso 4 ottobre e non possiamo non porci più di qualche legittima domanda.
Trattandosi di fatti che si riferiscono a questa consiliatura, la sola ombra dell’eventuale infiltrazione camorristica nella gestione degli appalti nel nostro Comune ci lascia senza parola e ci fa rabbrividire.
Abbiamo atteso per giorni una presa di posizione forte da parte di chi questo Sindaco lo sostiene, ma abbiamo registrato solo un assordante silenzio da parte di quel che resta della maggioranza”.
“Per questo – continua la minoranza – non possiamo non porre ai componenti della stessa alcuni quesiti: siete disposti a garantire politicamente sulla totale estraneità del Sindaco rispetto ai fatti che gli vengono contestati dalla Magistratura? Cosa pensa di questa indagine il Presidente del Consiglio Comunale, Generale d’Armata dei Carabinieri, umile e convinto sostenitore della legalità e della trasparenza?
Purtroppo, dai fatti riportati dalle cronache giudiziarie, prendiamo atto che il vero cambiamento nel nostro Paese è il sospetto di una infiltrazione camorristica, che sebbene sia ancora tutta da dimostrare rappresenta un’onta per una cittadina che finora la parola “camorra” l’ha solo letta su articoli di giornali e ascoltata in televisione”.
“In tempi non sospetti avevamo richiesto ed invocato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza al fine di assicurare la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità ed alla trasparenza, rafforzando il sistema di monitoraggio e vigilanza con riguardo all’esecuzione di opere pubbliche o di servizi e all’erogazione di incentivi per cittadini e imprese connessi alla realizzazione del PNRR e di ogni altro finanziamento pubblico, in modo da prevenire e contrastare ogni condotta illecita lesiva degli interessi economici e finanziari pubblici”, concludono.
Inchiesta Antimafia su appalto rifiuti, Carabinieri tornano a San Giorgio per acquisire nuovi documenti
Proseguono le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia sull’appalto del servizio rifiuti a San Giorgio del Sannio. Ieri mattina, infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta (ricordiamo che l’indagine è coordinata dalla Dda di Napoli ma svolta dai Carabinieri di Caserta) sono tornati nella cittadina del Medio Calore.
Già mercoledì, i militari avevano eseguito una perquisizione presso l’abitazione del sindaco Ciampi (leggi QUI le sue dichiarazioni), cui sono stati sequestrati il cellulare e il pc. Nel mirino delle indagini, come detto, c’è l’affidamento dell’appalto del servizio rifiuti alla Czeta, società riconducibile ad Ilario Aniello.
Proprio il sindaco è stato visto, la mattina del 12 novembre 2022 presso il Bar “Marsui Caffè” di Napoli ricevere dal titolare della ditta Czeta – cui è stato affidato il servizio per il comune di San Giorgio del Sannio – un involucro di colore bianco che – secondo gli inquirenti – conteneva verosimilmente del denaro.
Proprio da quell’Ilario Aniello, titolare della Czeta, che – stando alla ricostruzione degli inquirenti – mantiene contatti con Nicola Ferraro (ritenuto a capo di una sorta di cartello, composto da imprenditori, politici e amministratori – che “gestirebbe” gli appalti di sanificazione e raccolta rifiuti negli enti pubblici), per il tramite di Domenico Romano, ritenuto la figura imprenditoriale di riferimento del clan Nuvoletta di Napoli.
Tornando alla visita presso il Comune di ieri mattina, i militari, giunti in borghese, hanno raccolto materiale e documentazione relativa alla procedura di aggiudicazione della gara d’appalto del servizio rifiuti alla Czeta.
Sono cinque le interdittive antimafia adottate dal Prefetto di Benevento, Carlo Torlontano, nei confronti di altrettante società attive nel settore degli appalti di opere pubbliche.
I provvedimenti sono il frutto delle brillanti attività di accertamento e di indagine condotte dal Comando Provinciale Carabinieri e sviluppate successivamente nell’ambito del Gruppo Interforze Antimafia operante in Prefettura, al fine di verificare la presenza di condizionamenti diretti o indiretti dell’economia legale ad opera della criminalità organizzata.
Salgono complessivamente a dodici le interdittive adottate dall’inizio dell’anno, a testimonianza del costante e peculiare impegno profuso dalla Prefettura e dal GIA a tutela del tessuto economico-produttivo locale.
Misure antimafia, revocate licenze a tre società di scommesse tra Benevento e Montesarchio
Il Questore di Benevento ha disposto la revoca delle licenze di raccolta scommesse e sala VLT, facenti capo a diverse società già destinatarie di informativa antimafia da parte del Prefetto di Benevento.
In particolare, si tratta di sale giochi di Benevento, in via delle Poste e in via Mariano Russo nonché di altra sala giochi a Montesarchio in via Annunziata Vecchia.
Nel contesto dell’azione di monitoraggio e contenimento dei pericoli derivanti dalle infiltrazioni mafiose nelle attività connesse alla gestione del settore scommesse e giochi, gli stessi provvedimenti sono la diretta conseguenza della misura interdittiva antimafia decisa dal Prefetto di Benevento nei riguardi delle società coinvolte, tutte riconducibili ad un’unica famiglia il cui capostipite, già condannato per reati associativi, risulta contiguo ad ambienti criminali della Valle Caudina.
Benevento, la criminalità organizzata “gestiva” alcuni centri giochi e scommesse: via alle misure interdittive
Il Prefetto di Benevento, Dott. Carlo Torlontano, ha adottato sette interdittive antimafia nei confronti di alcuni operatori del settore dei giochi e delle scommesse, settore in assoluto tra i più esposti al rischio di infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata.
I provvedimenti sono stati emessi a conclusione di una articolata attività istruttoria svolta dal Gruppo Ispettivo Antimafia, presieduto dal Dirigente dell’Area Ordine e Sicurezza Pubblica della Prefettura e composto da rappresentanti della Questura, del Comando Provinciale Carabinieri, del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e della DIA di Napoli.
L’adozione delle interdittive, fondata sulla sussistenza di incidenze nelle predette attività economiche da parte di esponenti della criminalità organizzata, costituisce, come evidenziato dal Prefetto Carlo Torlontano: “concreta testimonianza del grande sinergico lavoro profuso, in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, da tutte le Forze di Polizia, verso un crescente impegno nella prevenzione e nel contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei vari settori del contesto economico provinciale”, nonché: “un ulteriore tangibile risultato scaturito dalla intensificazione delle attività di prevenzione amministrativa antimafia, posta in essere dalla Prefettura di Benevento con l’ausilio di tutte le componenti istituzionali rappresentate nel Gruppo Ispettivo Antimafia”.
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