<strong>Libro del professore Carlo Mazzone, ne parla Antonio Tortona studente dell’I.T.I Lucarelli</strong>

Libro del professore Carlo Mazzone, ne parla Antonio Tortona studente dell’I.T.I Lucarelli

AttualitàBenevento Città

Da pochi giorni è in libreria e sui principali store online il quinto libro di Carlo Mazzone rivolto agli aspetti del digitale con il titolo “Sviluppare per il web e il mobile – Guida completa”. A parlarne è Antonio Tortona, della classe 4IA dell’ I.T.I. Lucarelli di Benevento nonché studente del professore Mazzone.

“Il mondo dell’informatica ‘made in Sannio’ due settimane fa si è arricchito ulteriormente grazie alla pubblicazione del nuovo libro del professore Carlo Mazzone, uno dei docenti dell’I.T.I Lucarelli di Benevento, nonché finalista del Global Teacher Prize 2020, intitolato “Sviluppare per il web e il mobile. Guida completa”.

È sempre un immenso onore – scrive Tortona – poter commentare un evento di tale portata mediatica e non solo: infatti, il ‘nostro’ professore ingloba, all’interno della sua nuova pubblicazione, l’esperienza ventennale maturata a partire dal 2004, sia nell’ambito educativo che aziendale. Il libro risulta essere la quinta pubblicazione di una nota collana del docente, detta ‘Io, informatico’, di cui fanno parte i bestseller ‘C e C++. Le chiavi della programmazione’ e ‘La shell testuale’. All’interno di questo testo – spiega ancora Tortona – l’autore elargisce le proprie infinite conoscenze nel mondo dell’informatica, in particolare di quello Web e mobile, ambiti che si sono immessi oggigiorno in qualsiasi settore produttivo: uno degli obiettivi primari del professore è sicuramente quello di fornire una guida, ricca di elementi estremamente tecnici, ma al contempo comprensibile anche a chi non ha piena contezza del mondo digitale e non solo.

Credo che il successo dei suoi volumi sia dovuto all’estrema semplicità ed efficacia con cui vengono presentati contenuti estremamente complessi nell’ambito di un contesto, come quello da lui descritto, che richiede anni e anni di studio e soprattutto pratica, caratteristiche fiancheggiate dalla sua immensa passione per ciò che esegue. Il docente – analizza ancora Antonio Tortona – fornisce un comunicato nel quale ringrazia pubblicamente tutti gli alunni che nel corso degli anni lo hanno stimolato nel seguirli nelle loro attività e nel chiedere il suo supporto per realizzarle.

La mia esperienza quotidiana, come discente del professore, mi suggerisce inevitabilmente di sottolineare questo aspetto fondamentale: la sua persona rappresenta per tutti noi, nell’ambito in cui operiamo, una risorsa umana indispensabile, un faro che illumina la rotta migliore per raggiungere i nostri obiettivi: è colui che prima di insegnare l’informatica, fornisce una visione completa e ampia della vita più in generale. Inoltre, sempre all’interno del suo comunicato, rivolge un particolare e affettuoso pensiero alla giovane Enza Cappabianca, per la quale realizza anche una dedica, presente nelle prime pagine del volume, scomparsa prematuramente e con la quale il professore ha avuto l’occasione di lavorare per molti anni, essendo una delle sue migliori alunne, sottolineando la sua straordinaria disponibilità per la nostra comunità”.

Da qui le conclusioni di Antonio Tortona: “Mi preme fortemente consigliare a tutti coloro i quali sono interessati dal contesto presentato nel libro, ma anche semplicemente a comprendere l’essenza rivoluzionaria che quei concetti hanno trasmesso alla nostra vita, di attivarsi sulla sua lettura, intensamente piacevole. Infine, – conclude Tortona – posso sicuramente affermare che l’impegno profuso dal nostro professore nell’ambito divulgativo, rappresenta uno degli aspetti di maggior rilievo per il nostro territorio, che vanta uno dei migliori autori nel contesto digitale, fornendo così prestigio alle innumerevoli eccellenze del Sud Italia”.

Anniversario Delcogliano-Iermano, le riflessioni di Antonio Tortona

Anniversario Delcogliano-Iermano, le riflessioni di Antonio Tortona

AttualitàBenevento Città

In occasione dell’anniversario della morte di Delcogliano e Iermano interviene Antonio Tortona, dell’Istituto Lucarelli di Benevento, che l’anno scorso si è aggiudicato il primo premio come miglior componimento-poesia del Concorso Artistico Letterario ‘Delcogliano-Iermano’ per le scuole secondarie di secondo grado promosso dall’Associazione Libera, coordinamento di Benevento. 

“40 anni fa avveniva uno degli assassinii più lesivi per la nostra democrazia, nonché per la libertà di pensiero, di espressione e di legalità: la morte di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano. In questa giornata così delicata e sentita per noi beneventani – scrive Tortona – risulta di natura fondamentale far riemergere il ricordo di coloro che hanno lottato contro l’ingiustizia e l’oppressione esercitate dalla criminalità organizzata, le cui finalità sono ben note.

È doveroso, altresì, specificare la caratura decisiva di questo evento per il volgere dei nostri giorni durante i quali possiamo applicare il loro esempio per rendere la nostra terra un luogo migliore. Questo accaduto ha rappresentato l’apparente vittoria dei criminali sullo Stato, ipotesi decisamente rifiutata da tutti coloro che invece sanno la potenza oppositiva scaturita, grazie alla quale ciascuno di noi ha aumentato la propria influenza, seppur nel piccolo, contro tutti quei fenomeni ritenuti offensivi per il nostro Stato e pertanto punibili mediante il procedimento penale.

Persone che hanno pagato con la loro vita la voglia di rendere i luoghi della loro infanzia posti migliori – afferma ancora Antonio Tortona – meritano, indipendentemente dal proprio pensiero politico, la necessità di esercitare un condizionamento, sicuramente positivo, su quello che è la lotta alle mafie espressione massima della limpidità e trasparenza proprie dell’Italia. Non ho avuto la fortuna di conoscere questi due importanti personaggi del panorama politico locale, ma grazie attraverso le preziose osservazioni di chi invece ha ottenuto tale privilegio, ho potuto dedurre la straordinaria umanità loro caratterizzante, oltre all’immane cura del prossimo, elemento costante nella loro vita che ha concesso l’occasione e la caparbietà di effettuare un concreto cambiamento laddove lo ritenessero necessario.

Il ricordo di queste persone e del loro esempio di vita – conclude Tortona – rimarrà all’interno di ognuno di noi affinché, nel momento del bisogno, lo si possa utilizzare per opporsi alla criminalità, rendendo così valido il sacrificio di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano, che purtroppo hanno pagato con la loro vita la volontà di realizzare un mutamento tangibile”.