Commissione Edilizia, Apb: “Legalità e garbo istituzionale suggeriscono di rimediare all’errore”
PoliticaBENEVENTO. Di seguito nota stampa a firma dei consiglieri comunali di ‘Alternativa per Benevento’ Luigi Diego Perifano, Raffaele De Longis, Giovanni De Lorenzo, Floriana Fioretti, Angelo Miceli, Luigia Piccaluga Principe, Vincenzo Sguera, Marialetizia Varricchio.
“Il Comune di Benevento non deve diventare il regno dell’illegalità. I regolamenti interni vanno rispettati, sia che si tratti del Piano anticorruzione, sia che si tratti del Regolamento Edilizio. A proposito della nomina della Commissione Edilizia abbiamo preso nota della fantasiosa spiegazione dell’Amministrazione: siccome gli agronomi non hanno risposto in tempo all’invito di indicare una terna di nomi, il loro componente in commissione è stato sostituito dal rappresentante di altra categoria professionale. Peccato che il Regolamento Edilizio preveda che, fra i sei esperti della Commissione Edilizia, uno debba essere necessariamente un agronomo. E peccato ancora che il marchingegno della sostituzione in corsa non sia contemplato dal Regolamento, e costituisca, piuttosto, una vera e propria invenzione procedurale, per non dire un obbrobrio giuridico. Ma dove si vuole arrivare? Ma davvero si pensa che ogni volta sia possibile impunemente violare normative e regole in nome del dominio assoluto della politica? E i danni di questo modo di amministrare sono stati considerati? Ad oggi la Commissione Edilizia ha una composizione illegittima. Questo comporta gravi problemi per l’operatività dell’organismo, giacché chiunque ne potrebbe contestare la validità delle decisioni. Si aprirebbe uno scenario di incertezza che finirebbe col penalizzare cittadini e imprese, con ulteriori effetti negativi per la già critica situazione del comparto edilizio”.
“Allora – prosegue la nota – noi diciamo di far prevalere il buon senso, bandendo superficialità e protervia. Si può e si deve regolarizzare la situazione immediatamente: basta ritornare sull’atto deliberativo e procedere alla nomina dell’agronomo scelto nella terna che, seppure in ritardo, l’Ordine degli Agronomi ha comunque trasmesso al Comune. Elemento questo che introduce anche un rilievo sul profilo del garbo istituzionale perché dinanzi alla mancata risposta via Pec sarebbe stata sufficiente una telefonata ai vertici dell’Ordine da parte dell’assessore competente per chiudere correttamente la procedura. Tra l’altro solo il 6 marzo scorso, attraverso una nota stampa, l’assessore si faceva vanto di un incontro avuto con tutti i Presidenti degli ordini professionali tecnici per “avviare – citiamo testualmente – un percorso di stretta collaborazione finalizzato a coinvolgere sempre più le professionalità del territorio, l’Ente ed i cittadini”. Auspicio condivisibile, peccato che soltanto dieci giorni dopo il percorso si sia interrotto al cospetto di un ostacolo insormontabile: una telefonata!”.