Telese Terme, 39enne arrestato in flagranza per spaccio di stupefacenti

Telese Terme, 39enne arrestato in flagranza per spaccio di stupefacenti

CronacaDalla Provincia

Nella mattinata di ieri, personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Telese Terme (BN), ha proceduto all’arresto in flagranza di un 39enne della valle telesina per spaccio di sostanza stupefacente. L’uomo era già noto alle Forze dell’Ordine poiché dedito alla predetta attività illecita.   

Gli operatori della Volante durante un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati, con particolare attenzione ai crimini in materia di stupefacenti, dopo aver controllato e perquisito sul posto il predetto giovane estendeva l’attività al veicolo con cui viaggiava per poi recarsi presso la sua abitazione.

L’operazione degli agenti si concludeva con il rinvenimento e sequestro a carico del 39enne di nr. 8 involucri in cellophane termosaldati contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina, di 1 bilancino di precisione, 1 misurino, delle forbici ed un coltello verosimilmente utilizzati per il confezionamento della sostanza de quo, inoltre veniva rinvenuta e sequestrata anche la somma di € 2.100,00 probabile provento dell’attività illecita.

A seguito degli adempimenti di rito e su disposizione del p.m. di turno presso la Procura della Repubblica di Benevento per l’uomo scattava la misura degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Si rappresenta che le persone sottoposte alle indagini preliminari, sono presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Occultamento di reperti archeologici e ricettazione: arresto in flagranza per sovraintendente Benevento e Caserta

Occultamento di reperti archeologici e ricettazione: arresto in flagranza per sovraintendente Benevento e Caserta

BeneventoCronaca

Il sovrintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggi di Caserta e Benevento, Mario Pagano, 64 anni, è stato arrestato in flagranza dai carabinieri del Nucleo tutela e patrimonio. Il provvedimento, in sede di convalida, è stato tramutato dal giudice in obbligo di dimora nel Comune di residenza per i reati di occultamento di reperti archeologici e ricettazione.

Stesso provvedimento è toccato un numismatico coinvolto nella vicenda nella qualità di acquisto degli oggetti.

I due una ricostruzione investigativa, secondo si scambiando nel Casertano vasi risalenti al IV secolo a. C. e settantotto monete in bronzo di vari periodi, alcune ottocentesche, altre di età tardo – imperiale e medievale che gli inquirenti ritengono provenienti da scavi clandestini.

Sempre indagati, i due indagati si scambiano anche due libri antichi che risultano essere stati rubati a Roma nel Monastero Casa Generalizia.

Non erano dunque tombaroli come il reato loro contestato potrebbe indicare, i due uomini oggetto dell’indagine condotta dagli uomini dell’Arma.

L’arresto in flagranza – poi divenuto obbligo di dimora per i due – è scattato nella giornata di venerdì 23 settembre. Subito dopo essere stati fermati dai carabinieri, Pagano e il numismatico sono stati perquisiti dai militari. Gli investigatori sono infatti recati nelle case di entrambi e lì hanno scoperto e sequestrato un altro antico considerato dagli investigatori oggetto di furto e vari reperti archeologici. Tutto il materiale è stato sequestrato e sarà sottoposto agli accertamenti e alle analisi del caso.

Come detto, per i due indagati il ​​giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo di dimora. La misura cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura guidata dal magistrato Carmine Renzulli.

Naturalmente le indagini giudiziarie sul caso non possono dirsi concluse qui e sono suscettibili di ulteriori sviluppi. Dal canto loro, i due indagati potranno difendersi davanti agli inquirenti fornendo la loro versione dei fatti.