Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Telese Terme (BN) ha tratto in arresto un uomo per atti persecutori e possesso illegale di arma da fuoco.
L’attività investigativa era scaturita a seguito delle dichiarazioni di una giovane del posto che aveva denunciato di essere vittima di atti persecutori (c.d. Stalking) posti in essere da un componente del proprio nucleo familiare.
La ragazza aveva raccontato diversi episodi riconducibili allo stalking, tra i quali emergevano in particolare alcune minacce mediante l’uso di arma da fuoco che l’uomo avrebbe rivolto anche nei confronti di terze persone frequentate dalla vittima.
A quel punto gli operatori del Commissariato, di concerto con la competente Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, provvedevano immediatamente ad effettuare ogni utile accertamento, procedendo anche con una perquisizione nei confronti del soggetto denunciato.
L’uomo è stato trovato in possesso di una pistola, caricata con diversi colpi, illegalmente detenuta e potenzialmente utilizzabile per porre in essere quelle condotte illecite denunciate.
L’arma è stata sottoposta a sequestro e l’uomo tratto in arresto e tradotto presso la locale Casa Circondariale di Benevento.
Grazie alla tempestiva attività si è dunque riusciti a prevenire eventuali gravi conseguenze a danno della vittima di condotte che si inseriscono nell’alveo dei reati previsti dalla normativa del c.d. “Codice Rosso”.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Benevento| Furto nel Centro Commerciale: arrestati due giovani stranieri
È terminato con un doppio arresto in flagranza di reato il furto ai danni di un noto esercizio commerciale di una galleria commerciale del capoluogo. Protagonisti due diciannovenni di origine nordafricana, residenti nella provincia di Benevento, sorpresi a rubare capi d’abbigliamento griffati all’interno di un negozio sportivo.
Erano da poco passate le 19:00 quando i due giovani – uno di origine egiziana, l’altro tunisino, quest’ultimo già noto alle Forze dell’Ordine, avevano iniziato ad aggirarsi con fare sospetto tra gli scaffali del negozio. Approfittando della confusione pomeridiana, hanno sottratto diverse felpe, magliette e pantaloncini per un valore complessivo di circa 300 euro, cercando di eludere i sistemi di sicurezza con l’utilizzo di una tenaglia, con la quale avevano rimosso parte dei dispositivi antitaccheggio.
Nonostante il tentativo, i due malviventi non riuscivano a farla franca: superate le barriere dell’uscita, è scattato infatti l’allarme sonoro. Immediato l’intervento del personale addetto alla sicurezza, che ha allertato il 112.
Tempestiva e decisiva la risposta dei militari della Compagnia Carabinieri di Benevento, impegnati in un rafforzato controllo del territorio con ancora più pattuglie in circolo; i militari, infatti, sono giunti sul posto immediatamente, neutralizzando ogni possibilità di fuga. A seguito della perquisizione personale, i Carabinieri hanno rinvenuto la refurtiva e l’attrezzo utilizzato per tentare di eludere i controlli e gli allarmi, procedendo successivamente alla restituzione degli indumenti al responsabile del negozio.
I due giovani sono stati tratti in arresto in flagranza di reato e, al termine delle formalità di rito, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
L’operazione, condotta con prontezza e professionalità dai militari dell’Arma, grazie anche alla preziosa collaborazione degli addetti alla sicurezza della galleria commerciale, testimonia ancora una volta l’impegno costante nella tutela del territorio e della sicurezza dei cittadini, anche nei luoghi pubblici più frequentati come i centri commerciali.
Un’azione efficace e risolutiva che ha evitato l’ennesimo danno economico a un esercente e ha riaffermato la presenza rassicurante dello Stato sul territorio beneventano.
Le persone tratte in arresto sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
Benevento, si masturba davanti a famiglie con bambini: arrestato 33enne
Nella giornata di ieri, 01 maggio 2025, la Polizia di Stato di Benevento ha arrestato in flagranza di reato un trentatreenne bengalese, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine per reati in materia sessuale, perché intento a compiere atti osceni in luogo pubblico.
Gli operatori, infatti, alle ore 17:00 circa, su disposizione della locale Sala Operativa si portavano nei pressi del Viale Atlantici e Piazza Castello ove veniva segnalata la presenza di una persona straniera intenta a masturbarsi e camminare con i pantaloni abbassati, incurante della presenza di numerosi passanti, tra cui famiglie con bambini.
La persona veniva immediatamente rintracciata e fermata mentre era ancora intenta a compiere atti osceni. La stessa non era in grado di fornire documenti di identità agli operatori e, pertanto, veniva accompagnata presso gli Uffici della Questura di Benevento per essere sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici e ad ulteriori accertamenti.
Sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un telefono cellulare di cui non era in grado di giustificare la disponibilità. Inoltre, poco dopo, veniva formalizzata denuncia/querela da una donna di Benevento che, insieme alla figlia di soli 5 anni, aveva poco prima assistito ad analoghe condotte da parte dell’uomo.
Per quanto accertato, ovvero per la pericolosità del soggetto e per la gravità della condotta, compiuta anche al cospetto di bambini, il bengalese veniva tratto in arresto per atti osceni in prossimità di luoghi abitualmente frequentati da minorenni, nonché deferito in stato di libertà per il reato di ricettazione.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Benevento| Violenza, minaccia e resistenza a un Pubblico Ufficiale: arrestato 59enne
Ieri pomeriggio la Polizia di Stato di Benevento, ha arrestato in flagranza un cinquantanovenne della provincia di Benevento per il reato di violenza e minaccia a un Pubblico Ufficiale e resistenza a un Pubblico Ufficiale.
L’attività è stata effettuata dal personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Benevento che, alle 16.00 circa si era recato nella zona ove si sono svolti i fatti, a seguito di segnalazione di un tentativo di furto. Dopo aver impedito il perpetrarsi di tale azione illecita, mentre la Volante procedeva con ulteriori verifiche di rito, il dirigente della Squadra Volanti, giunto intanto sul posto, attendeva di parlare con la persona che aveva segnalato l’illecito alla sala operativa della Questura. Durante l’attesa, quest’ultimo si trovava ad assistere ad un alterco tra un motociclista ed un’autovettura che proprio in quella via, in prossimità di un incrocio, si erano sfiorati.
In particolare, ciò che richiamava l’attenzione del funzionario di Polizia, tanto da indurlo ad intervenire, era il modo intimidatorio e aggressivo con cui l’uomo alla guida dell’autovettura inveiva contro il motociclista, cercando di raggiungerlo con fare estremamente minaccioso. Per frenare l’azione dell’uomo, e provare a ricondurlo alla calma, il commissario preventivamente qualificatosi, chiedeva ad entrambi i documenti per poterli identificare ma l’uomo nell’auto si rifiutava continuando ad inveire questa volta anche nei confronti del poliziotto, iniziando a spintonarlo.
L’aggressore, per evitare di essere identificato, cercava successivamente di raggiungere la propria auto per scappare via ma veniva anticipato dal Commissario che per inibire tale iniziativa sottraeva le chiavi dall’abitacolo ma veniva raggiunto dal 59enne il quale iniziava a strattonarlo con forza tentando di cingerlo al collo e a colpirlo con numerosi pugni e calci.
La violenza dell’uomo, per il quale nulla erano serviti i tentativi di dissuasione della figlia anch’ella presente nell’auto, era stata in parte limitata dal giovane motociclista che, assistendo alla scena, aveva subito cercato di separarli, ma veniva definitivamente fermata solo dagli agenti della Squadra Volanti giunti dopo pochissimi istanti a bloccare l’uomo evitando che quell’azione potesse portare a più gravi conseguenze.
Per la gravità della condotta tenuta dall’uomo, si procedeva con l’arresto in flagranza, del quale si dava notizia al P.M. di turno presso la locale Procura della Repubblica che disponeva la custodia domiciliare del soggetto.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Pietrelcina, evade dai domiciliari e tenta di fuggire in treno: arrestato 52enne del posto
Continua a produrre risultati positivi l’attività preventiva e di controllo del territorio predisposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Benevento con l’ausilio delle Aliquote di rinforzo della Squadra d’Intervento Operativo del 14^ Battaglione Carabinieri Calabria finalizzata alla prevenzione e repressione del fenomeno dei furti in abitazione.
Nella tarda serata di ieri, nel corso di tali servizi, i militari della Stazione Carabinieri di Pietrelcina unitamente a quello della SIO notavano, sui binari della ferrovia, sotto la pioggia, una persona che si dirigeva verso la sede della stazione ferroviaria di quel centro.
Insospettitisi procedevano al suo controllo accertando che si trattava di un 51enne del luogo che era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.
Alla luce degli elementi raccolti il 51enne veniva tratto in arresto per il reato di evasione e come disposto dal Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Benevento tradotto in carcere.
L’arrestato è, pertanto, allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Foto: di repertorio
Era fuggito all’Alt nel 2018: uomo rintracciato e arrestato dai Carabinieri in Val Fortore
I Carabinieri della Stazione di San Marco dei Cavoti, coordinati dalla Compagnia di San Bartolomeo in Galdo, hanno arrestato un uomo della Val Fortore, già noto alle Forze dell’Ordine, dando esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Campobasso.
La vicenda ha avuto inizio in una sera di primavera del 2018, in un paese della provincia di Campobasso, quando l’uomo, alla guida della propria auto, non si era fermato all’alt di una pattuglia dell’Arma ed aveva ingaggiato una pericolosa fuga che non interrompeva neanche quando, intercettato da un altro equipaggio dei Carabinieri in un paese vicino, aveva addirittura tentato di investire un militare, dirigendosi verso Benevento e proseguendo la sua folle corsa fino al momento in cui la sua macchina era uscita di strada e lui si era dileguato nelle campagne circostanti.
Il giorno dopo, sperando di farla franca, l’odierno arrestato aveva denunciato falsamente il furto della sua automobile presso una Stazione dei Carabinieri della Val Fortore.
L’iter giudiziario scaturito da questi fatti ha trovato la sua conclusione nel rintraccio e nell’arresto dell’uomo per mano dei Carabinieri di San Marco dei Cavoti, che, espletate le formalità di rito, lo hanno condotto presso un istituto penitenziario in cui dovrà scontare una pena di otto mesi di reclusione per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale, tentate lesioni aggravate e simulazione di reato, per come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento imprimono il massimo impegno per far rispettare le leggi ed i regolamenti e nell’eseguire le disposizioni dalla Magistratura.I Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento imprimono il massimo impegno per far rispettare le leggi ed i regolamenti e nell’eseguire le disposizioni dalla Magistratura.
“Ti spezzo anche l’altro braccio”: minacce alla suocera, 31enne allontanata da Benevento
Non potrà più dimorare a Benevento E.S., la 31enne – difesa dall’avv. Michele Ciruolo – già sottoposta al divieto di avvicinamento alla suocera per un’ipotesi di stalking. Il giudice per le indagini preliminari, Salvatore Perrotta, ha deciso di aggravare la misura cautelare, disponendo il divieto di dimora nel capoluogo sannita, a seguito di un nuovo episodio avvenuto lo scorso 4 aprile.
Secondo quanto emerso, la donna avrebbe violato le prescrizioni impostele, tornando ad assumere atteggiamenti intimidatori nei confronti della suocera. Mentre quest’ultima si trovava nei giardinetti di fronte alla sua abitazione, la 31enne si sarebbe affacciata al balcone, urlando insulti e minacce, tra cui:“Se scendo giù ti sgommazzo di sangue e ti spezzo anche quell’altro braccio”. Un episodio particolarmente grave, anche perché la vittima era già stata aggredita in passato, riportando una frattura al braccio con prognosi di 30 giorni.
Non si tratterebbe, infatti, del primo comportamento violento attribuito alla 31enne. In più occasioni, la donna avrebbe ostacolato i rapporti tra il compagno e la madre, rivolgendosi a quest’ultima con toni offensivi e minacciosi, tanto da portare all’emissione di una misura cautelare che le imponeva di non avvicinarsi alla suocera per meno di 500 metri, con l’applicazione del braccialetto elettronico e il divieto assoluto di comunicazione.
La nuova violazione ha spinto il gip ad adottare un ulteriore provvedimento restrittivo, ritenendo necessario impedirle la permanenza a Benevento per tutelare la sicurezza della persona offesa ed evitare altri episodi di aggressività.
L’indagine, seguita dalla Squadra Mobile di Benevento, è ancora in corso. Il nuovo provvedimento si inserisce in un procedimento già complesso, volto a garantire l’incolumità e la tranquillità della vittima, limitando ogni rischio di ulteriori contatti tra le due donne.
Benevento, maltratta la compagna e la minaccia di morte: 40enne in manette
La gelosia del compagno sarebbe presto sfociata in ingiurie e minacce, anche di morte. È stata proprio una minaccia ricevuta mentre la donna si trovava in Questura a far scattare l’arresto.
Nel pomeriggio di ieri la Polizia di Stato ha tratto in arresto un quarantenne di Benevento gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna.
L’arresto è stato eseguito dagli investigatori della Squadra Mobile a seguito della dettagliata denuncia sporta dalla donna presso gli Uffici della Questura. La stessa, infatti, ha narrato agli operatori di aver subito, sin dall’inizio della relazione e con frequenza, vessazioni psicologiche e violenze fisiche da parte del compagno.
La donna, inoltre, ha descritto un atteggiamento di gelosia ossessiva da parte del compagno, che è spesso sfociato in ingiurie e minacce gravi, anche di morte. In particolare, è stata proprio una minaccia di morte circostanziata ricevuta dalla donna mentre era in Questura a far scattare le ricerche dell’uomo al fine di trarlo in arresto ed evitare così che potesse dar seguito ai propri intenti.
L’uomo veniva prontamente intercettato a bordo del suo veicolo, proprio nei pressi dell’abitazione dove si era rifugiata la compagna con i due figli minori.
Pertanto, in virtù degli elementi raccolti e al termine delle formalità di rito e come disposto dal P.M. di turno, l’uomo è stato condotto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio di convalida.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Un uomo finisce in carcere e due donne ai domiciliari.
Tre persone sono state arrestate per truffa e furto aggravato ai danni di un ultraottantenne di Benevento. L’anziano, dopo essere stato chiamato più volte e a lungo tenuto al telefono dai truffatori, alla fine è stato convinto da qualcuno, che si spacciava per rappresentante di una ditta di presidi medicali, ad aprire la porta di casa ad un terzetto, composto da un uomo, che poi si scoprirà avere precedenti penali, e da due donne.
Mentre il pregiudicato convinceva il pensionato delle qualità di un apparecchio di cura ad ultrasuoni per la cura di patologie, le due donne si occupavano di cercare contanti in casa.
I tre malviventi sono dapprima riusciti a convincere l’uomo a consegnare 50 euro quale acconto per l’acquisto del presidio medicale e poi sono riusciti a sottrarre una somma superiore ai mille euro. Quando l’anziano si è accorto della truffa e del furto ha però allertato la Polizia di Stato.
Avviate le ricerche, gli agenti, guidati dal vicequestore Flavio Tranquillo, hanno intercettato l’auto dei malviventi e recuperato il denaro.
Il truffatore è stato rinchiuso nel carcere di Benevento mentre le due donne sono finite agli arresti domiciliari.
Benevento, la segue all’uscita da scuola: arrestato 29enne
Nella giornata di ieri la Polizia di Stato ha tratto in arresto un ventinovenne della provincia di Napoli per violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
L’arresto è scaturito a seguito della richiesta di soccorso al “113” da parte di una donna che, in evidente stato di agitazione, riferiva di aver incrociato poco prima l’uomo lungo il tragitto che è solita percorrere una volta uscita da scuola e di averlo ancora a breve distanza mentre parlava al telefono con la Sala operativa della Questura.
Gli operatori della Squadra Volante, immediatamente allertati, raggiungevano in pochi minuti il luogo indicato dalla ragazza individuando l’uomo a poche decine di metri da lei, nello stesso piazzale. Dopo aver identificato il soggetto, gli operatori prestavano assistenza alla ragazza con l’ausilio dei familiari sopraggiunti.
Successivamente condotta in Questura, la persona offesa, malgrado lo stato di forte shock emotivo, descriveva minuziosamente agli operatori le circostanze già riferite al 113, circostanze confermate anche da un’altra ragazza presente al momento dei fatti.
In virtù degli elementi raccolti e al termine delle formalità di rito, come disposto dal P.M. di turno, il giovane è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione in provincia di Napoli in attesa del giudizio di convalida.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
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