Questione 118, le Associazioni: “Grave e incomprensibile chiusura al dialogo del Direttore Generale della ASL di Benevento”

Questione 118, le Associazioni: “Grave e incomprensibile chiusura al dialogo del Direttore Generale della ASL di Benevento”

Politica

Riceviamo e pubblichiamo la nota firmata da Movimento Civico per l’Ospedale di Sant’Agata (Maria Rosaria Oropallo), Salute e Territorio (Alfredo Lavorgna), AVO BN (Mario Domenico Rossi), SannioCuore (Amedeo Ceniccola), SPI CGIL Valle Telesina (Domenico De Blasio), No demedicalizzazione 118 Fortore Miscano (Giuseppe Fusco), Rete UCCP San Giorgio del Sannio (Attilio Petrillo) e Comitato SOS Sanità Valle Vitulanese (Angelo Piazza).

“Le Associazioni, col presente comunicato, manifestano profondo rincrescimento per il modus operandi del Direttore Generale dell’ASL di Benevento, Dott. Gennaro Volpe.

Tale disappunto deriva dal suo essere venuto meno agli impegni assunti con le Associazioni stesse, e dal suo essersi sistematicamente sottratto al confronto, ignorando così le ripetute proposte di incontro, volte al discutere serenamente ed in maniera costruttiva del servizio 118.

Il Dott. Volpe tuttavia, nel giugno 2024, promuovendo (solo nella teoria) l’audit civico, aveva solennemente garantito l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con le Associazioni, per monitorare il riassetto organizzativo dell’Emergenza Territoriale.

Inoltre il Direttore ha poi disatteso l’impegno di costituire il Comitato di partecipazione, previsto dall’art. 21 della L.R. n. 10/2002, che consente alle Associazioni di tutela dei diritti del cittadino e del volontariato di prendere parte ai tavoli tecnici tematici, anche in materia di organizzazione sanitaria.

È evidente, quindi, che l’operato del Direttore Generale non contempli il confronto, presumibilmente perché le argomentazioni addotte finora dall’ASL, per giustificare la demedicalizzazione delle ambulanze, non abbiano basi concrete. Infatti, è sensazione condivisa che le decisioni e le conseguenti azioni dell’ASL degli ultimi due anni, abbiano condotto al progressivo indebolimento del servizio di emergenza territoriale 118; tali azioni sono state genericamente motivate con la carenza dei medici disponibili. Tuttavia, ben si sarebbe potuto garantire un’assistenza più ampia ai cittadini, ricorrendo al pieno utilizzo delle cosiddette prestazioni aggiuntive, raccomandate dal Legislatore mediante l’emanazione di ben sei provvedimenti di legge negli ultimi due anni.

Il Direttore Generale, indifferente alle contestazioni dei cittadini, della politica trasversale, dei sindaci e delle amministrazioni comunali, dei sindacati e delle associazioni, nonché agli appelli dell’Arcivescovo di Benevento, prosegue senza esitazioni nell’attuazione del piano di progressivo smantellamento del servizio pubblico del 118, nonostante i drammatici eventi avversi, il peggioramento della qualità del servizio e i significativi squilibri nella copertura territoriale.

Desta particolare perplessità che il Dott. Volpe, specialista in Sanità Pubblica e Presidente Nazionale di CARD, la Società Scientifica delle Attività Sociosanitarie Territoriali, che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per il potenziamento dell’assistenza territoriale, in conformità al DM n. 77/2022 e al PNRR, stia attuando un riassetto “semplificato” senza impiegare i necessari professionisti sul territorio, così non garantendo un reale miglioramento dei servizi sanitari territoriali. Le conseguenze sono gravi, in un’ASL come quella di Benevento, a connotazione esclusivamente territoriale, dove il depotenziamento di un servizio essenziale come il 118, incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), comporti una inaccettabile lesione dei diritti essenziali dei cittadini.

L’ASL di Benevento, inoltre, continua sistematicamente a riorganizzare il servizio, basandosi unicamente su criteri di contenimento dei costi del personale mentre, parallelamente, continua a far leva sulle esternalizzazioni, con un paradossale aggravio di spesa, che non genera poi alcun vantaggio sostanziale.

Queste scelte dimostrano che, la vera carenza, non è da attribuire alla mancanza di risorse economiche ed umane, ma alla inadeguatezza di scelte che non danno alcuna qualità alla spesa.

Alla luce di questa chiusura al dialogo e del silenzio del Direttore Generale Volpe, che ha ignorato ed ignora sia le nostre richieste, condivise da una moltitudine di cittadini, che le istanze dei Sindaci della Valle del Titerno, rappresentanti di intere comunità, le scriventi Associazioni preannunciano l’avvio di iniziative concrete, per tentare di arginare il deficit organizzativo della sanità territoriale”.

Benevento, il 21 marzo si celebrerà la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Benevento, il 21 marzo si celebrerà la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Eventi

Mercoledì 26 Febbraio alle ore 17:30, presso la Parrocchia Santa Maria degli Angeli – Giardino della Memoria, l’Assemblea Pubblica per lanciare il 21 Marzo 2025, Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Il 21 Marzo si celebrerà la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un abbraccio collettivo a tutti i familiari nel ricordo dei propri cari. Quest’anno sarà la trentesima edizione, in concomitanza con il trentennale di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, fondata nel 1995 dopo le stragi di Capaci e di Via d’Amelio del 1992.

Con il tema “Il vento della memoria semina giustizia” quest’anno sarà la città di Trapani ad ospitare la giornata nazionale, ma tante saranno anche le iniziative lungo tutta l’Italia. Il Sannio dal 2016 solennizza questo appuntamento con la partecipazione alle giornate nazionali e costruendo momenti territoriali di memoria e impegno. L’anno scorso furono ben otto i pullman che partirono dal Sannio per raggiungere Roma, città che ospitò l’edizione 2024.

Da quando Libera ha mosso i primi passi nel Sannio, grande attenzione è stata riservata proprio all’importanza della memoria, costruendo l’intera rete dalle scuole alle associazioni, dalle organizzazioni alle Istituzioni, fino alla costituzione dei presidi di Libera sia territoriali che scolastici.

Quest’anno il Coordinamento sannita di Libera vuole lanciare ufficialmente il cammino verso la giornata del 21 Marzo andando incontro alla Primavera delle coscienze con un’Assemblea Pubblica da vivere in modo plurale, collettivo, aperta alla città ed a tutte le realtà che su scala nazionale e territoriale, da sempre, hanno aderito a Libera o comunque ne condividono iniziative e percorsi.

Tale assemblea avrà luogo dopodomani, mercoledì 26 Febbraio 2025, alle ore 17:30 in un luogo non occasionale ovvero presso la Parrocchia Santa Maria degli Angeli dove è sorto il Giardino della Memoria, caratterizzato da tanti alberi quante sono le storie delle vittime sannite. La memoria, infatti, diventa tale solo se è collettiva, plurale, condivisa diffusa e frutto di percorsi di corresponsabilità.

Si invita tutti a partecipare per costruire insieme la giornata del 21 Marzo nel Sannio.

Demedicalizzazione, le associazioni: “Delusi dal dg per mancato coinvolgimento”

Demedicalizzazione, le associazioni: “Delusi dal dg per mancato coinvolgimento”

Politica
Rammarico e delusione per il mancato impegno del Direttore Generale a coinvolgere il ”Tavolo permanente” e il “Comitato di Partecipazione” con le associazioni”, è la sintesi della nota che segue.

Scrivono le associazioni “Movimento Civico per l’Ospedale di Sant’Agata (Maria Rosaria Oropallo)“, “Salute e Territorio (Alfredo Lavorgna)“, “AVO BN (Mario Domenico Rossi)“, “SannioCuore (Amedeo Ceniccola)“, “SPI CGIL Valle Telesina (Domenico De Blasio)“, “No demedicalizzazione 118 Fortore Miscano (Giuseppe Fusco)“, “Rete UCCP San Giorgio del Sannio (Attilio Petrillo)“, “Comitato SOS Sanità Valle Vitulanese (Angelo Piazza)”: “Esprimiamo profondo rammarico perché il Direttore Generale della ASL, per l’ennesima volta, non dà seguito agli impegni di coinvolgere le Associazioni, come stabilito nell’incontro di fine Giugno 2024, nell’ istituire un tavolo di confronto permanente finalizzato al monitoraggio dell’assetto organizzativo del 118. Siamo inoltre delusi per la mancata istituzione del Comitato di Partecipazione sul quale, parimenti, il Direttore Generale aveva condiviso la necessità di coinvolgere il mondo dell’associazionismo con funzioni di consultazione”.

“Da una parte – prosegue la nota -, solo con le parole, ma mai con i fatti, si fa finta di aprirsi al dibattito, dall’altra invece la Direzione dell’ASL continua il suo piano di smantellamento di un servizio pubblico con la demedicalizzazione di tutte le ambulanze del 118 e l’attivazione di sei auto mediche. Si tratta di una riorganizzazione sulla quale le Associazioni, in sintonia con le contestazioni di Sindacati, Sindaci, rappresentanza politica trasversale, Ordine dei medici, cittadini con petizioni popolari, si erano già espresse con parere contrario evidenziando un peggioramento del servizio con eventi avversi drammatici e significativi squilibri di copertura territoriale con evidente perdita di chances per la sopravvivenza dei pazienti critici che ricorrono al 118.

Si sottolinea che particolarmente devastante si è rivelata la decisione di implementare il servizio 118 con le automediche probabilmente funzionali nelle aree metropolitane ad elevata densità abitativa, ma che si sono rivelate assolutamente inadeguate per il territorio della ASL di Benevento caratterizzato da aree a popolazione sparsa, zone montagnose a viabilità difficile, lontananza da strutture ospedaliere.

L’auto medica non può trasportare pazienti e richiede sempre l’uso contemporaneo delle ambulanze nel caso di ricovero dei pazienti con codici di maggiore gravità. L’utilizzo di due mezzi su un unico paziente determina un inaccettabile prolungamento dei tempi di soccorso. Dagli organi d’informazione si apprende del paziente colpito da un attacco cardiaco soccorso in ritardo perché l’auto medica e l’ambulanza competenti per territorio erano contemporaneamente impegnati per il trasporto in ospedale di una paziente (due mezzi per un solo paziente!), l’uomo morirà dopo circa due ore durante il trasporto in ambulanza; dell’incidente stradale dove l’auto medica attende quasi mezz’ora l’arrivo dell’ambulanza per trasportare una paziente che, in gravissime condizioni, resta tra le lamiere ed esposta al freddo esterno del mese di Dicembre, si perdono minuti preziosi e la paziente morirà a distanza di poche ore in ospedale. Altri esempi appresi dagli organi d’informazione riguardano il caso dell’ambulanza demedicalizzata intervenuta su paziente che muore dopo circa mezz’ora senza alcuna terapia e medico che arriverà dopo circa un’ora soltanto per fare la constatazione del decesso. Clamore ha suscitato anche la notizia del soccorso a paziente con insufficienza cardiorespiratoria deceduto con l’ambulanza demedicalizzata, diversamente dal paziente soccorso con l’ambulanza con medico a bordo.

La decisione del Direttore Generale è da rivedere alla luce dei ripetuti eventi avversi che da mesi si verificano con preoccupante regolarità da quando è stato attivato il progetto sperimentale della demedicalizzazione e delle automediche. La programmata riorganizzazione del 118 della ASL di Benevento non appare in armonia con le regole e nulla esclude che potrebbe ravvisarsi una responsabilità ex art. 1218 c.c. in capo alla ASL di Benevento per insufficiente o inidonea organizzazione del servizio di emergenza.

La riorganizzazione del servizio 118 non può prescindere dalla corretta applicazione dei provvedimenti legislativi emanati negli ultimi mesi in cui si dispone che le Aziende e gli Enti del servizio sanitario nazionale possono utilizzare l’istituto contrattuale delle prestazioni aggiuntive per far fronte alla grave carenza d’organico e per ridurre le esternalizzazioni.

La decisione del Direttore Generale, di demedicalizzare tutte le ambulanze e di attivare le sei auto mediche, determina la riduzione e la eliminazione delle prestazioni aggiuntive (con minore assistenza medica sul territorio) e l’aumento delle esternalizzazioni (approvvigionamento di automediche). Esattamente il contrario rispetto alle indicazioni delle sopracitate disposizioni di legge”.

“Per quanto sopra esposto, proponiamo che la soluzione alla carenza d’organico del 118 sia affrontata coerentemente alle norme che prevedono l’acquisizione delle prestazioni aggiuntive e con l’attivazione delle ambulanze in sostituzione delle automediche rivelatesi inidonee a garantire il servizio”, concludono le summenzionate associazioni.

Vertice ASL-Associazioni circa demedicalizzazione 118: avviato tavolo di confronto permanente

Vertice ASL-Associazioni circa demedicalizzazione 118: avviato tavolo di confronto permanente

Politica

Nella mattinata di oggi, venerdì 28 giugno, si è svolto l’incontro delle Associazioni con il Direttore Generale Gennaro Volpe, in presenza del revisore dei conti Nicola Boccalone e del Direttore del 118 dott. Ciriaco Pedicini, per valutare la proposta presentata dalle associazioni relativa alla demedicalizzazione delle ambulanze del 118.

In breve, le associazioni hanno ribadito la necessità di garantire la maggiore assistenza medica sul territorio con la puntuale applicazione delle disposizioni di legge in cui si prevede l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive per far fronte alla carenza di organico dei medici e garantire la continuità assistenziale in emergenza.

Sebbene il D.G. Volpe abbia affermato a più riprese di voler utilizzare le ridette prestazioni aggiuntive, è stato messo in evidenza che tali dichiarazioni dello stesso Volpe sono in netta contraddizione con quanto invece ufficializzato dalla Direzione Strategica e dal Direttore della Centrale Operativa 118 laddove nei documenti affermano il contrario, ovvero che la Asl ha stabilito di procedere alla riorganizzazione del servizio del 118 escludendo l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive demedicalizzando il servizio.

A corredo, le scriventi Associazioni hanno avanzato la proposta di sostituire le automediche con le ambulanze per evitare che due mezzi siano contemporaneamente impegnati su un unico paziente, una tale soluzione assicurerebbe tempi più rapidi d’intervento oltre che la salvaguardia di posti di lavoro, In ogni caso, grazie all’impegno associativo ed a conclusione dell’incontro, è stato concordato di procedere alla istituzione di un tavolo di confronto permanente con le associazioni anche attraverso l’istituzione del Comitato di Partecipazione delle Associazioni con lo scopo di monitorare l’assetto riorganizzativo del 118 e, più in generale, di essere preventivamente coinvolti nella elaborazione di progetti e programmi per favorire un confronto costruttivo sulle dinamiche aziendali.

Come associazioni ribadiamo l’impegno costante e determinato a perseguire l’obiettivo di una riorganizzazione dei servizi che non sia esclusivamente parametrato alle esigenze contabili dell’azienda ma al reale miglioramento dell’assistenza sanitaria sul territorio.

CITTADINANZA ATTIVA – MOVIMENTO CIVICO PER L’OSPEDALE DI SANT’AGATA DEI GOTI – 

COMITATO SOS SANITA’ VALLE VITULANESE- SALUTE E TERRITORIO – RETE UCCP SAN GIORGIO DEL SANNIO – ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI BN – SANNIOCUORE – SPI CIGIL VALLE TELESINA – NO DEMEDICALIZZAZIONE 118 FORTORE/MISCANO