Al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento e quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Benevento, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Benevento su richiesta di questa Procura per il reato di sfruttamento del lavoro (art.603 bis c.p.) nei confronti di un 40enne egiziano, datore di lavoro di due autolavaggi.
L’indagine è scaturita a seguito di controllo del NIL unitamente al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento di due autolavaggi in questo Capoluogo e in provincia, raccogliendo numerose testimonianze e analizzando attentamente le immagini dei sistemi di videosorveglianza opportunamente installati, accertando che presso gli stessi erano stati impiegati diversi lavoratori connazionali, di cui uno persino mutilato, poiché privo di un braccio, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno economico, avendo necessità di sostenere sia stessi che le proprie famiglie in Egitto.
In concreto sono stati ritenuti presenti tre indici, fra quelli previsti dal comma 3 dell’art. 603-bis c.p., di una realtà – penalmente rilevante – di sfruttamento sotto il profilo;
- delle reiterate violazioni della normativa in tema di orario di lavoro che in tema di periodi di riposo ( quali ad esempio 11 ore di lavoro giornalieri senza pausa pranzo)
- delle reiterate corresponsioni di retribuzioni difformi dai contratti collettivi e comunque sproporzionate rispetto alla quantità e qualità di lavoro (la P.G. calcolava una retribuzione oraria concreta, tenuto conto anche degli straordinari non corrisposti con apposita voce, di poco più di 3 euro l’ora),
- infine di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro
Alla luce degli elementi raccolti, il GIP – pur non convalidando il sequestro preventivo effettuato in via d’urgenza dal PM – ha accolto nel merito la prospettazione accusatoria della Procura (ritenendone sussistenti i presupposti anche in punto di esigenze cautelari) e ha disposto il sequestro preventivo delle due attività di autolavaggio.
Il provvedimento oggi eseguito – avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione – è stato disposto in fase di indagini preliminari, e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Benevento, nell’ambito dei servizi d’istituto finalizzati al controllo economico del territorio, ha sequestrato a Montesarchio (BN) un locale ad uso commerciale utilizzato per l’autolavaggio.
In particolare, militari della Tenenza di Montesarchio, a seguito di approfondite analisi di rischio, avevano accertato che una ditta individuale avente come oggetto sociale l’attività di autolavaggio, deteneva un locale commerciale aperto al pubblico ma non risultava destinataria di fatture relative al consumo di energia elettrica.
Pertanto, i finanzieri effettuavano l’accesso presso il predetto locale e constatavano la presenza di sei dipendenti irregolari di cui quattro “in nero”. Nei confronti della suddetta impresa sono state contestate violazioni amministrative, derivanti dall’utilizzo di manodopera in nero, per circa 20.000 euro.
Nel corso del controllo emergeva che lo scarico delle acque reflue confluiva direttamente nella rete fognaria pubblica e, in un’area adiacente al locale commerciale, venivano detenuti, in evidente stato di abbandono, rifiuti speciali provenienti dall’attività di autolavaggio, materiale ferroso, elettrodomestici dismessi, parti meccaniche di auto e motori elettrici.
Nel corso delle operazioni, i finanzieri sorprendevano uno dei presenti che, in modo furtivo, si avvicinava al quadro di alimentazione elettrico presente all’interno del locale adibito ad autolavaggio e azionava le leve del quadro elettrico che era occultato da una giacca accuratamente riposta sullo stesso. Accortisi di questa manovra i militari, avvalendosi di personale specializzato, accertavano che il cavo principale derivante dalla rete elettrica era stato materialmente manomesso in modo tale da consentire furtivamente il rifornimento di energia elettrica. In particolare, i militari quantificavano l’indebito consumo di oltre 50.000 euro di energia elettrica.
Pertanto, all’esito del controllo, le fiamme gialle sottoponevano a sequestro il locale commerciale e l’area adiacente adibita a discarica di rifiuti e denunciavano alla Procura della Repubblica di Benevento due responsabili rispettivamente per lo scarico delle acque reflue industriali non autorizzato e la detenzione di un’area adibita a discarica abusiva e il furto di energia elettrica.
L’attività di servizio testimonia il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza sul territorio della valle caudina e nell’attività di prevenzione e repressione di reati ambientali, al fine di tutelare la salute dei cittadini e reprimere la concorrenza sleale ai danni delle imprese oneste.
Si rappresenta che i soggetti denunciati sono sottoposti alle indagini preliminari e, quindi, presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento, congiuntamente a personale del Gruppo CC Forestale del capoluogo sannita, nell’ambito di un’attività coordinata e congiunta finalizzata a prevenire e reprimere fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso (lavoro nero), alla verifica della normativa sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro e in materia ambientale, hanno intensificato i controlli nel settore degli autolavaggi.
L’attività ispettiva è stata rivolta in particolare alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e del rispetto del contratto di lavoro, con particolare riguardo al contrasto dei più gravi reati dello sfruttamento di eventuale manodopera clandestina.
L’esito dei controlli, svolti in varie zone della provincia beneventana e nel capoluogo sannita, ha consentito di individuare un autolavaggio non in regola a Benevento e per il quale è stata disposta la sospensione differita dell’attività imprenditoriale, con contestuale elevazione di ammende e sanzioni amministrative pari a oltre 30.000 euro.
In particolare, è stata accertata la presenza di un lavoratore “in nero”, l’assenza del DVR (documento valutazione rischi), la mancanza della sorveglianza sanitaria prevista e dei D.P.I. (dispositivi di protezione individuali) per alcuni impiegati. Nel contesto veniva anche constatata l’assenza di autorizzazione per gli impianti audiovisivi interni ai luoghi di lavoro.
Per tutte queste ragioni, veniva deferito all’Autorità giudiziaria il titolare dell’attività, un cittadino egiziano di 39 anni.
L’uomo denunciato è, pertanto, allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Nel più ampio contesto delle attività di sicurezza, soprattutto in materia di contrasto dell’abusivismo, il Questore della Provincia di Benevento ha disposto, a distanza di due settimane dalle precedenti, ulteriori ispezioni presso attività commerciali e artigianali, tra le quali ditte di autolavaggio presenti nel capoluogo.
Per l’occasione, il personale della Polizia di Stato e gli Ispettori dell’Ufficio Territoriale del Lavoro, procedendo in sinergica collaborazione, hanno individuato un impianto di autolavaggio ad oggi privo dei titoli autorizzativi.
L’attività di controllo ha inoltre consentito di appurare gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro nonché l’esistenza di lavoro sommerso.
Sono stati infatti sorpresi due lavoratori “in nero” e conseguentemente sospeso l’esercizio delle attività in via cautelativa, provvedendo altresì ad emettere le specifiche prescrizioni di legge.
La Questura assicurerà il costante monitoraggio per la verifica della puntuale osservanza delle prefate prescrizioni, da parte del titolare della ditta.