“L’autonomia differenziata sarà utile al Mezzogiorno, servirà a ridurre gli sprechi e a garantire maggiori servizi. Dobbiamo avere il coraggio della sfida, di confrontarci con le classi dirigenti del Nord che hanno dimostrato di saper governare. Nessuna paura, l’autonomia non toglierà nulla, anzi consentirà al Sud di competere e misurarsi con le proprie eccellenze e una nuova classe dirigente adeguata e al passo coi tempi”. Così Luigi Barone, responsabile nazionale Coesione Territoriale e Zes della Lega Salvini Premier intervenendo al dibattito su ‘Le infrastrutture che uniscono il Paese’ nell’ambito del seminario Sud Nord Invest promosso da Ficei e Asi Salerno alla Stazione Marittima di Salerno.
“Sull’autonomia differenziata sento tante assurdità, qualcuno evidentemente non ha nemmeno letto la norma, i territori sono tutti garantiti, con il finanziamento dei Lep si assicureranno in modo uniforme i servizi civili e sociali nelle regioni”, ha proseguito Barone che a proposito delle infrastrutture e delle contestazioni sulle poche risorse ha detto:
“Le risorse non mancano assolutamente, anzi il Mezzogiorno non ha mai avuto a disposizione tanti soldi quanti ne ha avuti con Salvini ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Parliamo di decine di miliardi di euro soltanto per la Campania – basti pensare 19 miliardi per le sole ferrovie – per la viabilità, l’idrico, i porti, gli aeroporti, l’edilizia abitativa e le carceri. Bisogna, però, saperli spendere, bene e nei tempi giusti”.
Infine, Barone ha ripreso la questione della burocrazia: “Premesso, dunque, che le risorse ci sono, bisogna fare in modo che si spendano e la burocrazia asfissiante è il vero tallone d’Achille. Vogliamo parlare delle Soprintendenze che bloccano continuamente anche lavori pubblici e strategici? Di imprenditori che per avere le autorizzazioni perdono mesi e mesi di tempo? Il ministro Salvini con il codice degli appalti e il salva-casa ha inferto un colpo importante ad una certa sinistra che vuole proteggere la burocrazia e permesso ha imprenditori e proprietari una maggiore serenità nel realizzare alcune attività ma il nostro impegno è quello di continuare nella direzione tracciata dal nostro segretario federale: meno tasse e meno burocrazia”, ha concluso.
L’incontro è stato organizzato dalla Scuola di Impegno Socio-Politico della Diocesi e promosso dalla Pastorale Sociale e del Lavoro e dall’Azione Cattolica diocesana.
Dibattitto molto interessante e partecipato, presso la sala conferenze ex Municipio di San Salvatore Telesino, quello sul tema dell’autonomia differenziata delle regioni a Statuto ordinario, intitolato “Regioni e autonomia. Dalla riforma del 2001 alla proposta di oggi”.
Nel corso dell’iniziativa, lanciata dalla Scuola di Impegno Socio-Politico della Diocesi e promossa dalla Pastorale Sociale e del Lavoro e dall’Azione Cattolica diocesana, s’è svolto un dialogo prima a due, tra il direttore della Scuola don Matteo Prodi e uno dei promotori del Comitato referendario e coordinatore del “Laboratorio per la Felicità Pubblica” di Benevento, Ettore Rossi, e poi tra i relatori, gli amministratori comunali del territorio e i cittadini intervenuti. Presenti il sindaco di San Salvatore Telesino Fabio Massimo Romano, insieme ad alcuni assessori.
Don Matteo Prodi, nell’introduzione e premessa, ha analizzato a fondo l’aspetto storico ed economico dell’enorme divario che intercorre tra il nord e il sud del Paese, che ha preso una decisa accelerata nel periodo fascista quando, con Mussolini, si puntò nel nord Italia all’industrializzazione tra dirigismo statale e protezionismo eccessivi (ai danni della spesa pubblica) e nel sud Italia all’assalto ai latifondi agricoli.
Questa direzione segnò uno spartiacque netto sugli indirizzi che si volevano dare e sulla piega che si stava prendendo. La questione della gloria e del declino, sfociato in crisi, della Cassa del Mezzogiorno, infine, conclusasi con la chiusura della stessa nel 1984, ha acuito definitivamente un distacco che già appariva chiaro ed evidente. Altro excursus, che arricchiva ed aiutava le riflessioni sul tema, lo ha fornito l’altro relatore, Ettore Rossi, che ha descritto con perizia di dettagli l’aspetto squisitamente politico della vicenda, fissando i paletti del suo discorso sui vari singoli passaggi che ci sono stati e che hanno portato all’attuale ddl, che andrà ad attuare la riforma del Titolo V della Costituzione messa in campo nel 2001, nonché a tutte le conseguenze negative che ci sarebbero nel caso che lo stesso diventi legge. “Un’autonomia regionale chiesta da tutte le regioni – ha sostenuto Rossi – farebbe venir meno bilancio statale e politiche nazionali nel loro insieme, la riduzione del residuo fiscale favorirebbe, in termini di maggiori fondi e tutele dei servizi, le regioni economicamente più forti a svantaggio delle più deboli, il ruolo del Parlamento ne uscirebbe depotenziato. Insomma, se l’autonomia differenziata non dovesse trovare l’opposizione della maggiorparte dei cittadini, si rischierebbe di ritrovarsi uno squilibrio superiore a quello attuale, e di conseguenza delle diseguaglianze maggiori, con uno svuotamento di servizi e d’investimenti nelle aree più disagiate a vantaggio delle aree più agiate”.
Il dialogo, successivamente svolto, ha mirato al cuore degli aspetti salienti della legge sull’autonomia differenziata e delle sue origini più remote. Le tante persone presenti hanno manifestato grande interesse e volontà di capire più approfonditamente le conseguenze che potrà avere questa legge sulla vita delle regioni italiane. Certamente l’aspetto dell’attenzione dei cittadini rispetto a ciò che accade è una risorsa fondamentale perché sorga sempre più una consapevolezza rispetto alle conseguenze di certe scelte.
“Sul tema del nodo del gap del sud rispetto al nord – ha chiosato Prodi – bisognava indubbiamente porre rimedio da tempo, legiferare per tempo e intervenire in maniera equanime ed equilibrata per porre rimedio ad un vulnus esistente. La domanda da porsi è: con quest’intervento attuale sull’autonomia differenziata, la vita delle persone peggiorerà o migliorerà? E’ questo che dovremmo sempre chiederci per farci un’opinione sulle proposte di legge. A tutti dovrebbe essere consentito di vivere la stessa, giusta, qualità di vita. L’equità, infatti, non va fatta tanto tra le regioni, ma va promossa tra le persone”.
Il rilancio di un intero Paese consisterebbe nell’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, spendendo nel mondo migliore le dovute risorse, al fine di garantire diritti civili e sociali in modo uniforme sul territorio nazionale i diritti civili e sociali. Sarebbe il modo più concreto per dare corpo all’edificio dell’eguaglianza sostanziale, voluto dalla Costituzione, in cui ogni cittadino gode degli stessi diritti a prescindere dal luogo in cui in un determinato tempo risiede. Elemento di valore che non sembra intravedersi in questa proposta di legge sull’autonomia differenziata.
“Chiederemo un incontro al Presidente della Repubblica”.
Lo annuncia il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in merito alla sua battaglia per lo sblocco dei Fondi di sviluppo e coesione. Sblocco dei fondi Fsc per il Sud, per i Comuni, per la cultura.
Chiederemo un incontro al Presidente della Repubblica. Chiederemo di essere ricevuti con una delegazione di sindaci per spiegare le ragioni di questa battaglia”, spiega De Luca.
“Spopolamento al Sud rischia di aggravarsi con l’autonomia differenziata”, sottolinea il sindaco di Benevento.
Il sindaco Mastella è intervenuto stamane all’inaugurazione dell’anno accademico presso l’università degli studi del Sannio.
Anzitutto il Sindaco ha inquadrato il complesso scenario geo-politico “caratterizzato – ha spiegato – dal tramonto della pace in Europa e dalla Terza Guerra del Golfo connotata da un’escalation militare nel Mar Rosso che ha gravi conseguenze economiche e imprevedibili ripercussioni militari’. Alla platea ha sottolineato poi le sfide che sono imposte dal rapido emergere dell’intelligenza artificiale: “Il dizionario di Cambridge ha scelto allucinare come parola-simbolo del 2023: l’Ia può connotare e deformare mediante le illusioni: è indispensabile un corredo etico, come insegna Papa Francesco e un nuovo umanesimo che metta al centro la persona”. Il sindaco Mastella ha spronato i giovani “ad avere una tensione progettuale verso il futuro, a non adagiarsi mai ai bordi del marciapiede della vita. Il rischio maggiore è scegliere di non rischiare”. Ha poi ammonito sui rischi dello spopolamento “che affligge il Mezzogiorno e dunque la nostra città. Purtroppo temo che l’autonomia differenziata possa aggravare questo processo d’impoverimento demografico nel Sud, dilatando i divari”.
Rivolgendosi a Maurizio Molinari, direttore del quotidiano La Repubblica e ospite dell’Unisannio per l’inaugurazione dell’anno accademico, gli ha espresso vicinanza per “la battaglia di libertà che sta conducendo. Senza entrare nei contenuti – ha spiegato il Sindaco riferendosi alla recente, dura dialettica tra la testata diretta da Molinari e la Presidente del Consiglio Meloni – ricordo la lezione di Ignazio Silone, il quale affermò che la libertà è dubitare di qualsiasi autorità ed è soprattutto libertà di mettere in discussione la politica e i politici”.