Una rapina studiata nel dettaglio, quella di cui è stata vittima ieri una 57enne di Torrecuso, proprietaria di un’azienda vinicola locale finita nel mirino di quattro ladri.
L’episodio sarebbe accaduto nella serata di ieri, intorno alle 19:30, quando la donna infatti si era allontanata dall’azienda per rincasare nella propria abitazione con l’incasso dell’azienda vinicola. I malviventi avrebbero studiato ogni spostamento della vittima, sorprendendola al suo rientro con volti coperti e pistola, obbligandola a consegnare tutto il denaro che aveva con sé, portando via 3.500 euro e alcuni gioielli in oro, oltre a 300 euro prelevati direttamente dalla cassa.
I malviventi si sono poi messi in fuga a bordo di due auto, tra cui un’Audi bianca, facendo perdere ogni traccia di sé.
Sul posto i Carabinieri della stazione di Paupisi e il personale del NORM della sezione operativa di Benevento, i quali, acquisiti i filmati delle telecamere e le testimonianze, hanno avviato le indagini per individuare gli autori del reato.
Nessuna pista viene esclusa sull’incendio che ieri, poco dopo mezzogiorno, ha semi distrutto il deposito dell’azienda vitivinicola “Donnachiara” a Montefalcione, in provincia di Avellino.
Le fiamme sono partite dal tetto della struttura, come hanno riferito i residenti di via Stazione che hanno lanciato l’allarme.
Il tempestivo intervento delle squadre dei vigili del fuoco arrivate dal Comando provinciale di Avellino e dal distaccamento di Montella ha impedito al rogo di estendersi alle strutture produttive e alla cantina dell’azienda, considerata una tra le più importanti della provincia di Avellino.
Gli esperti dei vigili del fuoco stanno valutando l’ipotesi di un guasto ai pannelli solari montati sul tetto della struttura andata a fuoco. Saranno però le telecamere dell’azienda a definire con maggiore certezza l’origine delle fiamme.
Ilaria Petitto, ceo di Donnachiara e vice presidente del Consorzio di tutela dei vini d’Irpinia, ha riferito agli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di non aver mai ricevuto pressioni e, ancor meno, esplicite minacce estorsive.
Resta teoricamente in piedi l’ipotesi dell’avvertimento, ma al momento l’ipotesi prevalente resta quella della causa accidentale.
Nella tarda mattinata gli investigatori acquisiranno le immagini del sistema di video sorveglianza. (ANSA)