Via al countdown per l’esordio in giallorosso di Fabio Cannavaro, atteso domenica dall’impegnativo match casalingo contro l’Ascoli dell’ex Bucchi.
Tanti i dubbi per il tecnico napoletano del Benevento, che deve farei i conti con una condizione non perfetta di diversi elementi.
Rientrati gli allarmi per Schiattarella e Acampora, che nei giorni scorsi hanno avuto qualche problema fisico ma che dovrebbero partire dal primo minuto domenica, Cannavaro dovrà fare a meno di La Gumina, Kubica e Viviani, mentre recupera Tello e Karic.
Da sciogliere anche il nodo relativo all’assetto tattico, con il tecnico che, almeno per questa sua prima, dovrebbe propendere per la linea della continuità che ovvero per il 3-5-2. Sistema di gioco, questo, che l’ex capitano azzurro, per usare un eufemismo, non ama particolarmente e che a breve dovrebbe mettere in soffitta per far posto al suo amato 4-3-3. In alternativa, proprio per domenica, c’è anche una via di mezzo: il 3-4-1-2 o 3-4-2-1 che avrebbe senso differenziare solo nell’ipotesi di impiego simultaneo di Forte e Simy, che ad oggi appare altamente improbabile.
Stante l’assenza di La Gumina, con Forte che appare favorito per una maglia da titolare sul nigeriano ex Salernitana e Parma, in caso di 3-5-2, l’altro posto in avanti se lo giocano Farias e Ciano, con il brasiliano leggermente favorito.
In difesa Cannavaro dovrebbe scegliere il trio Veseli, Glik e Leverbe; l’unico dubbio a metà campo riguarda Schiattarella: se l’ex Pallone d’Oro lo vedrà pronto allora sarà lui il play; in alternativa in quel ruolo agirà Acampora, con Karic e Koutsoupias a fare da mezzali.
La rifinitura di oggi pomeriggio dovrebbe permettere al tecnico di sciogliere gli ultimi dubbi.
Raggiunti da un provvedimento di DASPO emesso dal Questore di Benevento, non potranno svolgere la loro attività, per 3 anni, i tre stewards, uno della provincia di Avellino e due della provincia di Barletta – Andria e Trani che, la sera del 16 febbraio 2022, al termine dell’incontro di calcio Benevento – Ascoli, durante le fasi di deflusso del pubblico dallo Stadio Ciro Vigorito, dopo un’accesa discussione, passarono alle vie di fatto dando vita, nella zona della “Curva Sud”, ad uno scontro fisico.
L’intera vicenda costrinse gli altri stewards presenti sul posto a distogliere l’attenzione dai loro compiti di sorveglianza per interporsi tra i contendenti ed evitare che la situazione degenerasse ulteriormente.
Solo l’intervento delle forze di polizia impiegate nel servizio di ordine pubblico consentì di ristabilire la calma.
Da quando Lapadula non gioca più: i numeri del Benevento con e senza la punta italo-peruviana
Ci sono due Benevento: quello con l’italo-peruviano, che viaggia con una media punti da promozione diretta, e quello senza Lapadula, di ben altro tenore.
La sconfitta interna con l’Ascoli (2-0 per i marchigiani il finale al Vigorito) ha certificato lo stato di crisi del Benevento. Davvero misero il bottino di punti conquistato nelle ultime settimane dagli uomini di Caserta: 3 nelle ultime 5 gare.
Un passo evidentemente al di sotto delle aspettative ma anche delle capacità di una squadra già competitiva in estate e “aggiustata” a gennaio grazie a un mercato giudicato da tutti di gran livello. D’altronde sono poche le società che in Serie B che possono permettersi a gennaio il lusso di inserire in rosa calciatori del livello di Petriccione, Forte e Farias, su un impianto –come detto- già di livello assoluto per la categoria.
Un intervento così deciso sul mercato, quello realizzato dal diesse Pasquale Foggia nella sessione invernale, reso necessario, però, dall’esplosione del caso Lapadula. Inutile stare qui a pensare o a dire se il Benevento avrebbe preso lo stesso Forte o Farias con l’italo-peruviano a disposizione (magari solo uno dei due o entrambi facendo uscire Moncini), sta di fatto che la scelta della punta di tirarsi fuori (stando a quanto riferito e confermato dal tecnico Caserta) ha scompigliato i piani tecnici e tattici dell’allenatore calabrese, contribuendo a far ripiombare la Strega in una vera e propria crisi di risultati.
Da quando Lapadula non gioca più, parafrasando involontariamente una citazione di Cesare Cremonini, il Benevento non è più lo stesso. Troppo evidente quanto l’italo-peruviano fosse determinante per le sorti della formazione sannita, in termini di gol e non solo. Perché il Benevento aveva in un certo senso modellato il suo gioco sulle caratteristiche del nove giallorosso, la cui presenza costituiva motivo di preoccupazione per le difese avversarie, al punto di liberare anche spazio agli altri offendenti giallorossi, e di garantire sicurezza ai propri compagni, certi di avere davanti un terminale offensivo capace di indirizzare -quasi- da solo il risultato di una partita. È chiaro che la presenza o l’assenza di un solo calciatore non possa essere sufficiente per giustificare un andamento così negativo ma può, certamente, influire. Basti pensare, con le debite proporzioni, alla Juve con e senza Vlahovic: la sola presenza dell’ex Fiorentina ha fatto crescere in sicurezza e in convinzione l’intera squadra, oltre ad accrescere indubbiamente la capacità realizzativa dell’attacco di Allegri. Il discorso è abbastanza sovrapponibile con quanto sta succedendo al Benevento da quando deve fare a meno di Lapadula. La squadra con la presenza dell’ex Lecce era consapevole di potersi anche poggiare sulle sue giocate e che in un modo o nell’altro avrebbe trovato la via del gol. Saper di poter sbloccare la gara da un momento all’altro dà anche serenità all’intera squadra; una serenità che è mancata nella sfida con l’Ascoli, con Letizia e compagni che sapevano bene di dover assolutamente portare a casa i tre punti e che col passare dei minuti, vedendo aumentare le difficoltà nel passare in vantaggio, sono rimasti vittima di un palpabile nervosismo, fino a perdere addirittura il match.
E’ chiaro, quindi, come un calciatore come Lapadula non si possa regalare a nessuno e come rappresentasse senza dubbio alcuno il vero top-player di questa squadra: l’uomo capace di cambiare le sorti di un campionato di certo non particolarmente fortunato per il Benevento, costretto a convivere costantemente con un’infermeria che fa difficoltà a svuotarsi.
Quanto abbia inciso finora l’assenza, e di conseguenza in passato la presenza, di Lapadula è reso chiaro da alcune statistiche (riportate di seguito integralmente nella tabella): con Lapadula in campo, il Benevento ha conquistato in 15 gare ben 27 dei 37 punti totali, viaggiando a una media di 1,8 punti a partita; nelle 8 gare giocate senza l’italo-peruviano i punti conquistati sono stati solo 10, per una media punti di 1,25. L’importanza dell’apporto fornito dall’attaccante è palpabile anche in zona gol: 25 i gol segnati con lui in campo (10 realizzati proprio da Lapadula) per una media gol di 1,66; solo 9 quelli nelle 8 gare giocate in sua assenza (media di 1,12).
GARE
V
N
P
PUNTI
MEDIA PUNTI
GOL
MEDIA GOL
CON LAPADULA
15
8
3
4
27
1,8
25
1,66
SENZA LAPADULA
8
2
4
2
10
1,25
9
1,12
Quello che è certo è che da questa guerra, innescatasi tra il calciatore e la società, non ci saranno vincitori: non sarà, in ogni caso, vincitore Lapadula che rischia di passare sei mesi in tribuna e che evidentemente si aspettava di avere altro mercato, non sarà vincitrice la società che si priva (o è costretta a privarsi) del suo miglior giocatore, subendone le conseguenze del campo, pur dovendo continuare a pagarlo. Forse una qualche forma di mediazione finalizzata a rimettere insieme i cocci e a permettere di gettare le basi per una tregua sarebbe preferibile, nell’interesse primario del Benevento inteso nell’accezione più ampia possibile.
Proiettando la media punti fatta registrare dal Benevento con Lapadula su tutte le 23 partite giocate finora, la squadra giallorossa sarebbe ora a quota 41 punti (41,4 per la precisione, ovvero: 1,8 di media punti x 23 le partite giocate sinora). Quarantuno punti che consentirebbero il Benevento di essere in piena lotta per la promozione diretta, a meno due punti dalla Serie A diretta.
Chiaramente, si tratta solo di un ragionamento ipotetico ed eventuale che, però, fornisce degli spunti di riflessione da non sottovalutare e che, forse, saranno oggetto di valutazione anche in casa Benevento, il quale al momento non sembra intenzionato a tornare sui propri passi anche in caso di ravvedimenti da parte del calciatore ma la situazione è da monitorare perché non sono da escludere colpi di scena nelle prossime settimane.
Benevento-Ascoli, spalti vuoti al Vigorito: il dato relativo agli spettatori presenti 
Sono arrivati i dati ufficiali riguardo il numero di spettatori presenti al Vigorito in occasione di Benevento-Ascoli, gara valida per la 23a giornata di Serie B. Il totale dei tagliandi emessi è di 1.980: 1.912 per il settore dedicato ai tifosi sanniti e 68 per il settore ospiti.
Titoli emessi per la gara di campionato Bkt , Benevento vs Ascoli:
Totale 1980
Locali 1912 Ospiti 68
Benevento-Ascoli, le formazioni ufficiali: mini-turnover per Caserta, esordio da titolare per Farias
Sono stati comunicati i nomi dei giocatori che scenderanno in campo, tra meno di un’ora, per disputare il match Benevento-Ascoli.
Mister Caserta opta per l’ormai consolidato 4-3-3, alla ricerca di una vittoria dopo il pari esterno contro il Lecce. Il tecnico si affida a Vogliacco in coppia con Barba come centrale di difesa, tenendo Glik a riposo, e conferma Masciangelo. A centrocampo torna titolare Calò, con Petriccione in panchina. In attacco, invece, Forte sarà l’unica punta con Tello e Farias (all’esordio da titolare con la Strega) a completare il tridente; panchina per Improta ed Insigne.
Gianluca Cristaldi, che prenderà il posto dello squalificato Sottil, si affida al 4-3-1-2. Nessuna novità rispetto agli undici scesi in campo domenica contro il Como, nonostante l’assenza di Saric (espulso). In avanti il tandem Tsadjout–Bidaoui, con Maistro a supporto.
Questi, infine, i 22 che daranno il via al match del Vigorito:
Sono ventidue i calciatori convocati dal tecnico dell’Ascoli, Andrea Sottil, per la sfida in casa del Benevento, in programma domani sera al Ciro Vigorito (fischio di inizio previsto per le ore 18.30). I marchigiani, che dovranno fare a meno dell’allenatore fermato per squalifica come Saric, non potranno far conto nemmeno sul difensore Felicioli e i centrocampisti Eramo, Franzolini e Paganini.
Sarà il sig. Alberto Santoro di Messina a dirigere la sfida tra Benevento e Ascoli, in programma per mercoledì al Ciro Vigorito e valida per la 23esima giornata del campionato di Serie B. Il direttore di gara siciliano sarà coadiuvato dagli assistenti sigg. Cipressa e Barone e dal quarto ufficiale Ancora. Al Var Dionisi e La Notte.
Queste tutte le designazioni per la 23a giornata:
Cosenza – Perugia Juan Luca Sacchi di Macerata Lombardi – Liberti IV Ufficiale: Grasso Var: Pezzuto Avar: Lombardo
Cremonese – Parma Francesco Cosso di Reggio Calabria Passeri – Di Monte IV Ufficiale: Rutella Var: Mazzoleni Avar: Affatato
Pisa – Vicenza Antonio Di Martino di Teramo Marchi – D’ascanio IV Ufficiale: Bitoni Var: Aureliano Avar: Bottegoni
Sono otto in totale i giocatori squalificati al termine del ventiduesimo turno di Serie B: dovranno restare fermi per un turno: Dickmann Spal), Saric (Ascoli), Tounkara,Antonucci e Mattioli (Cittadella), Arrigoni (Como), Juric (Parma), Strefezza (Lecce).
Oltre a Saric, fermato per un turno, sponda Ascoli, non sarà della sfida con il Benevento, in programma mercoledì al Vigorito (ore 18:30), neanche il tecnico dei marchigiani, Andrea Sottil, sanzionato con tre turni di squalifica “per avere al 47° del secondo tempo, uscendo dall’area tecnica, contestato con veemenza una decisione arbitrale, rivolgendo al Direttore di gara espressioni irriguardose e reiterando tale atteggiamento veniva allontanato a fatica da un componente del proprio staff; alla notifica del provvedimento di espulsione assumeva, inoltre, un atteggiamento minaccioso nei confronti dell’allenatore della squadra avversaria“.
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