Questa mattina la Giunta Regionale ha approvato un importante pacchetto d’interventi in campo idrico riguardante il capoluogo sannita e riferite, in particolare, a tre piani operativi: 1. Un’ estesa campagna d’indagini volta a monitorare la qualità delle acque di falda attinte dai pozzi utilizzati per l’alimentazione dell’acquedotto comunale; 2. La realizzazione di un impianto di filtrazione per la tutela a fini di uso idropotabile delle risorse idriche della centrale di Pezzapiana; 3. La progettazione e realizzazione di un collegamento idraulico fra i pozzi in località Solopaca ed un nuova condotta in connessione con l’acquedotto di Benevento.
Invero, le misure in oggetto sono caratterizzate da una definita e certa copertura finanziaria, a valere sui fondi strutturali regionali e sul fondo per interventi infrastrutturali del concessionario Acqua Campania.
Si tratta nello specifico di un modo organico e concreto di affrontare e risolvere in tempi brevi e medi le tematiche dell’ approvvigionamento idrico di Benevento, nelle more dell’attuazione del finale e risolutivo intervento di derivazione idrica dall’ invaso di Campolattaro.
“Un segnale importante quello arrivato dalla Regione. Come promesso dal vicepresidente Fulvio Bonavitacola in occasione della recente riunione a Palazzo Mosti, la Giunta di Palazzo Santa Lucia ha approvato, nella giornata odierna, un pacchetto d’interventi per far fronte alla problematica idrica nella città di Benevento”, così in una nota il sindaco di Benevento Clemente Mastella.
“E’ composto di tre misure: le risorse per le indagini approfondite e il piano di caratterizzazione a Pezzapiana, i fondi per la filtrazione a carboni attivi che altrove si è rivelato risolutivo per il problema tetracloroetilene e l’avvio dei lavori per la condotta che porterà in città l’acqua dai pozzi di Solopaca”, prosegue il Sindaco.
“Ringrazio il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il vicepresidente Bonavitacola per aver tenuto fede all’impegno assunto a Benevento.
Da una vicenda complicata e sgradevole, siamo riusciti a ricavare risultati positivi che possono risolvere definitivamente una questione che esiste da decenni e che come molte altre ho ricevuto solo in eredità. Ma mentre gli altri proseguono lo sciacallaggio, noi operiamo per la comunità”, conclude il Sindaco.
Pozzi inquinati, Mastella: “C’è discrepanza tra le varie analisi: vogliamo capire. Attendiamo il monitoraggio”
“Innanzitutto è emerso che siamo tutti solleciti, come Comune in modo particolare, nonostante alcuni atteggiamenti di sciacallaggio inopportuni perché si tratta della salute dei cittadini a cui siamo interessati come gli altri e più degli altri”. Esordisce così il sindaco Mastella, che dopo la riunione con il Prefetto, l’Asl, l’Arpac e la Gesesa ha cercato di tranquillizzare, per quanto possibile, i cittadini colpiti dall’emergenza idrica che sta impazzando nelle ultime ore, in seguito all’elevato livello di tetracloroetilene riscontrato nelle falde.
“Abbiamo stabilito – prosegue il sindaco – che l’acqua viene erogata dai pozzi che si trovano in quella località ma al momento, in attesa di altri riscontri che devono esser fatti, soltanto per la non-potabilità. Vedremo poi il dato. Ho ringraziato il Prefetto per aver indetto una riunione per operare ai fini dell’incolumità della salute dei cittadini e della loro sicurezza sanitaria. Ci sono tre riscontri di tre agenzie che dicono che l’acqua che esce di là è normale pari a livello dieci, dall’altro lato c’è il riscontro dell’ARPAC che dice che è 250. Ho fatto anche un’altra cosa: ho chiamato un’agenzia neutra per fare un altro riscontro e capire chi ha ragione e chi ha torto. Io come faccio a decidere sotto questo punto di vista? Mi sto dando da fare per chiarire le incomprensioni che ci sono”.
“In questi anni – sottolinea Mastella – non abbiamo bevuto acqua avvelenata, come qualcuno ha detto: abbiamo bevuto acqua buona, pulita, senza problemi. Io come Sindaco ho dovuto ottemperare a una condizione: se l’ASL mi dice chiudi ho chiuso. Poi ho indetto una riunione con i dirigenti dell’ARPAC, della GESESA e dell’ASL e domani c’è una riunione che ho fatto indire dal vice-presidente Bonavitacola con tutti noi dirigenti locali di Benevento e le varie istituzioni per il da farsi su altri problemi che sono maturati. Alle due c’era stata una lettera da parte dell’ASL di chiudere la falda, e io ho chiuso immediatamente. E’ singolare che arrivano le analisi di tutti tranne che il documento ufficiale dell’ARPAC. Tutti ci siamo attivati e il risultato è stato il comunicato del Prefetto. Il problema potrà esistere, dobbiamo continuare a monitorare”.
“Abbiamo chiesto alla Regione – conclude – di venirci incontro, qualora succeda qualcosa di grave, secondo i piani istituzionali. Siamo in attesa del monitoraggio. Domani mattina avremmo un video-collegamento con il vice-presidente Bonavitacola”.
Diga di Campolattaro, incontro in Provincia. Bonavitacola: “Regione vuole realizzare un’autostrada per l’acqua”
Si è tenuto presso la Sala Consiliare il doppio confronto con le Associazioni ambientaliste e le Organizzazioni professionali agricole sul progetto per gli usi potabili ed irrigui dell’invaso di Campolattaro con l’intervento del Vice Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola e dello staff tecnico che ha redatto il progetto e la partecipazione della Provincia di Benevento con il Presidente facente funzioni Nino Lombardi.
Hanno partecipato ai lavori nelle due Sessioni: Legambiente, il WWF Sannio, Enpa Benevento, CAI Sezione Benevento, il FAI Delegazione Benevento, la Lipu Sezione Benevento, per il mondo di protezione ambientale; e la Cia, la Coldiretti, la Confagricoltura, l’Agrocepi, Alfonso Ciervo, l’Anpa – Liberi agricoltori, il Consorzio Bonifica Sannio-Alifano. Erano presenti anche il consigliere regionale Luigi Abbate, numerosi Sindaci, il Vice Sindaco di Benevento De Pierro e il Presidente del Consiglio comunale Parente, e lo staff dell’Assessorato all’Ambiente della Regione nelle persone del Dirigente Romeo Melillo e Costantino Boffa
Il Presidente Lombardi ha introdotto i lavori ricordando come le opere di potabilizzazione riguardano l’opera più importante del Mezzogiorno, che rappresenta una straordinaria opportunità e non una criticità ed un problematicità per il territorio sannita. “Fino ad oggi la diga era un lago, magari utile per fare gare sportive ma non altro – ha chiosato Lombardi”. Lombardi ha ricordato che la Regione ha voluto avviare un primo incontro cui altri ne seguiranno, confermando che il Presidente della Regione Vincenzo De Luca incontrerà i Sindaci del Sannio al più presto forse anche a Benevento.
Il Vice Presidente Bonavitacola ha dichiarato che il progetto è sempre perfettibile e proprio per questo si è voluto adottare un metodo di incontro delle istanze e dei Soggetti che rappresentano il territorio ed il mondo associativo per dimostrare in concreto attenzione ed interesse alla dialettica e al confronto su un’opera idrica che è la più importante del Mezzogiorno e che costituisce una risorsa fondamentale e plurale.
Giuseppe Vacca, il Progettista delle opere, ha ricordato che nel 1979 la Casmez l’ha pensata solo per le esigenze irrigue. La Provincia, dopo la chiusura del cantiere costruttivo nel 1997, ha realizzato una serie di opere per far sì che l’invaso fosse comunque riempito. L’invaso ha cambiato inevitabilmente l’ambiente in particolare il microclima e l’habitat, in modo spontaneo per una superficie di oltre 7 kmq.: ma essa era intrinsecamente incompleta perché non consentiva di estrarre l’acqua dall’invaso e renderla fruibile. Nel 2009 l’invaso aveva raggiunto 356 metri sul livello del mare e questo aveva consentito la nascita dell’Oasi del WWF. Oggi l’altezza del lago artificiale è giunta a 374 metri sul livello del mare con una serie di riempimenti progressivi disciplinati dalle Autorità. Mancano dunque tre metri di innalzamento per la massima regolazione: ma si confida che nei prossimi mesi giunga la autorizzazione per completare il collaudo funzionale per 125 milioni di metri cubi d’acqua/anno.
Il progetto attuale ha rivisto gli usi solo irrigui originari, ma oggi la Regione ha individuato la diga quale strumento per riequilibrare il bilancio idrico regionale, compreso il Sannio stesso che, anzi, è quello che ha sofferto di più in periodi di crisi: ora noi pensiamo che il progetto risolva proprio questi problemi. Dal lago partirà una condotta interrata fino al territorio di Ponte dove sarà realizzato il potabilizzatore delle acque e da questa località partirà poi la condotta principale per portare l’acqua fino alla centrale sul Grassano in Valle Telesina. Grazie alla nuova condotta si potranno anche realizzare due centrali di produzioni di energia elettrica grazie all’acqua quale forza motrice delle turbine.
42 milioni di metri cubi d’acqua serviranno gli usi civili: si raggiungerà il 70% della popolazione complessiva sannita anche con altri sistemi di adduzione; il resto raggiungerà anche le altre aree campane attraverso l’Acquedotto campano.
Per l’uso irriguo sono disponibili 46 milioni di metri cubi d’acqua per irrigare 15mila ettari di territorio sannita, estensibili a 18mila utilizzando la risorsa di derivazione del Grassano.
Il progetto ha un apporto multidisciplinare che è stato illustrato dalla docente Rosaria D’Ascoli la quale ha illustrato la programmazione degli interventi per la rinaturalizzazione dell’area a margine dell’invaso.
Il Direttore Massimo Natalizio del Consorzio Sannio Alifano ha quindi dichiarato che il progetto aggiorna lo studio del Consorzio Valle Telesina di alcuni decenni or sono, attualizzate sia le superficie da irrigare che i fabbisogni colturali. Secondo l’Università di Agraria di Portici che ha realizzato lo studio di settore non ci sono margini di redditività significative se si superano quali quote di irrigazione i 250 metri sul livello del mare. Dunque tutte le superficie coltivabili in provincia di Benevento al di sotto di tale quota sono pari a 18mila ettari, anche considerando il cambiamento climatico in atto. I fabbisogni delle aree alte al di sopra dell’invaso (Morcone, Sassinoro) sono aree soggette a sollevamento con evidente appesantimento energetico. Lo studio ha quindi effettuato uno scenario delle diverse colture da insediare.
Sono quindi intervenuti i rappresentanti del mondo dell’ambientalismo.
Per il WWF Camillo Campolongo ha sottolineato come la tematica ambientale sia altrettanto importante rispetto a quella irrigua: sono 190 le specie animali che sono presenti nell’area dell’invaso. La gestione sull’Oasi WWF cerca di migliorare la fruibilità dell’area della diga e per realizzare un centro di recupero della fauna. Ha dichiarato che alcune osservazioni del WWF sono state recepite dai progettisti e ha auspicato che la cooperazione possa continuare. Ha auspicato che il Contratto di lago venga approvato e infine che il Parco Regionale del Matese ricomprenda nel suo perimetro anche l’invaso.
Per Italia Nostra Davide Iannella ha chiesto anche lui che il Parco del Matese possa ricomprendere anche il lago di Campolattaro. Ha denunciato il proliferare delle pale eoliche nel Sannio. La zootecnia intensiva desta qualche allarme soprattutto per lo smaltimento che potrebbe creare condizioni di infezioni aviarie. Ha infine chiesto chiarimenti sui progetti delle centrali idroelettriche: secondo il Responsabile unico del Progetto, Rosario Manzi, esse comunque non sono da assimilare al progetto Repower (cioè quello di Pontelandolfo).
Per la Lipu Marcello Stefanucci ha affermato di ritenere molto importante il programma di rinaturalizzazione, ma ha chiesto che vada fatta una riflessione approfondita sul deflusso a valle dell’invaso delle acque raccolte dallo sbarramento. Il Tammaro, ha detto, dovrebbe essere ricompreso nelle aree SIC, cosa che oggi non è. “Non possiamo consentire che venga meno il rilascio dell’acqua della diga a valle sul Tammaro: dobbiamo impedire la secca in estate del fiume Calore”, ha concluso Stefanucci.
Su questo punto l’ing. Vacca ha assicurato che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha chiesto garanzie per il deflusso minimo in alveo del Tammaro al fine di alimentare correttamente il fiume Calore.
Giuseppe Pagliuca per l’Anpa ha chiesto che si tenga in considerazione la compensazione sociale e l’aspetto gestionale, oltre a quello faunistico-ambientale.
Diverso invece è stato complessivamente il giudizio espresso dai rappresentanti delle Associazioni di categoria dell’imprenditoria agricola che hanno contestato molti punti del progetto. Si è anche venuta a determinare una polemica tra la Coldiretti e il Consorzio Sannio Alifano.
Per la Confagricoltura, Antonio Casazza la conclusione del progetto ricorda l’errore della infrastrutturazione per la larga banda: l’adduttore idrico proposto dalla Regione non servirà i singoli orti o le singole Aziende così come la linea principale della fibra ottica per la larga banda non arriva nelle case del Fortore pur passando a pochi metri dalle stesse. Casazza ha sottolineato però che la crisi idrica affligge ormai le aziende agricole in particolare quelle vitivinicole.
Per la Coldiretti, Gennarino Masiello ha ricordato che il progetto esistente non servirà ad irrigare un ettaro in più di quanto già oggi non sia irrigato, ma servirà soltanto a far risparmiare sulla bolletta energetica del Consorzio Alifano (grazie alle due centrali idroelettriche). Quindi, a suo giudizio, non ci sarà un aumento dell’area irrigata nel Sannio. Lo studio dell’Università di Portici ci dice che si potranno irrigare solo 14mila ettari della Provincia ma solo dopo aver trovato i soldi per realizzare le condotte secondarie di derivazione da quella principale. Ma questa dotazione finanziaria supplementare oggi non c’è. “Ci sono aree omogenee dove si possono fare investimenti produttivi: ma quanto ci è stato presentato oggi non ci soddisfa appieno. Dobbiamo aumentare la superficie agricola irrigata”, ha chiosato Masiello.
Nicola De Leonardis di Confcooperative Campania ha affermato che occorre tenere nella dovuta considerazione le Aziende che operano nelle aree a monte del lago sul Tammaro perché esse sono già oggi in sofferenza.
Carmine Fusco della CIA ha concordato sul fatto che occorre pensare a servire almeno le aree attraversate dalla condotta principale ed ha quindi sollevato il problema della concessione di eventuali sgravi per le bollette energetiche delle Aziende agricole sannite. “Oggi i parchi eolici non concedono sgravi alle Aziende e ai Comuni dove insistono gli impianti”, ha chiosato.
Per il Consorzio di Bonifica del Sannio-Alifano, il presidente Franco Della Rocca ha dichiarato di essere a disposizione per una Convenzione con la Regione per dare avvio il programma di irrigazione per 18mila ettari e si è detto altresì a disposizione delle Organizzazioni professionali agricole per ogni confronto.
Il Vice Presidente Bonavitacola, nel chiudere i lavori, ha dichiarato che la Regione ha pensato di realizzare con la condotta principale un’autostrada per l’acqua, dalla quale però evidentemente l’acqua deve uscire per irrigare le Aziende attraversate dalla condotta altrimenti tutta operazione non avrebbe senso. Si è dichiarato disponibile a lavorare insieme alle Organizzazioni professionali agricole per risolvere le criticità nei limiti di tempo che sono assegnati dai programmi del PNRR.
Diga di Campolattaro, Bonavitacola in Provincia per incontrare ambientalisti e organizzazioni agricole
Il Vice Presidente e Assessore all’ambiente della Regione Campania, on. Fulvio Bonavitacola, sarà ospite della Provincia di Benevento il prossimo venerdì 22 aprile per illustrare ai rappresentanti dell’Associazionismo ambientale e con le Organizzazioni professionali agricole le implicazioni di ordine ambientale e le previsioni di utilizzo della risorsa idrica ai fini irrigui del progetto delle opere di completamento dell’invaso di Campolattaro sul fiume Tammaro.
L’incontro, preannunciato nei giorni scorsi dal Presidente facente funzioni della Provincia, Nino Lombardi, si svolgerà in due sessioni sempre presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori e precisamente:
– alle ore 16.00 il Vice Presidente della Regione incontrerà le Associazioni di Protezione Ambientale:
– alle ore 17.30 le Organizzazioni Professionali agricole.
Come si ricorderà, la riunione era stata concordata tra il Vice Presidente Bonavitacola e il Presidente Lombardi lo scorso 7 aprile nel corso di un summit in Regione Campania per discutere sul progetto che mobilita, nell’ambito del PNRR, 512 milioni di Euro, di cui 307 a carico del Bilancio regionale, destinato a completare la funzionalità dell’invaso mettendo a disposizione del territorio una riserva d’acqua di 85 milioni di metri cubi.
Agli incontri di venerdì prossimo parteciperanno anche il Responsabile Unico del Progetto ed il Project manager.
San Giorgio del Sannio| Serbatoio idrico: Ciampi incontra Bonavitacola
“La Regione si è impegnata di finanziare i lavori già nei prossimi mesi. Chiusura degli stessi prevista per il 31.12.2023”, ha spiegato Ciampi che con Bonavitacola ha parlato anche dell’ex ETI: “Il vice presidente sarà a San Giorgio dopo Pasqua per effettuare un sopralluogo presso l’ex agenzia tabacchi”.
SAN GIORGIO DEL SANNIO. “Una decisa accelerata per l’assegnazione delle risorse necessarie per la realizzazione del serbatoio e per le criticità legate alla carenza idrica”. Non nasconde la propria soddisfazione Angelo Ciampi, sindaco di San Giorgio del Sannio, dopo la “full immersion” napoletana di ieri, nel corso della quale si è confrontato sul tema con il Presidente dell’Ente Idrico Campano Luca Mascolo e con il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola.
Ancora prima, però, Ciampi – si legge nella nota diffusa alla stampa – ha incontrato il dirigente del Ciclo Integrato delle Acque Ing. Rosario Manzi col quale si sono valutate le opportunità e le procedure per finanziare in tempi strettissimi l’impianto di accumulo.
Successivamente il sindaco, accompagnato dal sindaco di Montesarchio e coordinatore del distretto dell’Eic Calore- Irpino Franco Damiano, ha incontrato -come detto – il Presidente dell’Ente Idrico Campano Luca Mascolo per inserire l’importante opera nella immediata programmazione dell’Ente.
Nel pomeriggio Ciampi, insieme al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, presso Palazzo Santa Lucia, ha avuto un lungo colloquio con Vicepresidente Bonavitacola che si é impegnato di finanziare i lavori già nei prossimi mesi, tanto che il comune di San Giorgio dovrà inviare una attestazione alla Regione Campania in cui si impegna ad assumere un obbligo giuridicamente vincolante entro il 31.12.2022 e a chiudere ì lavori entro il 31.12.2023.
Nel corso dell’incontro il vice di De Luca ha concordato con Ciampi una visita a San Giorgio nei giorni dopo Pasqua per effettuare un sopralluogo presso l’ex Eti, insieme al Presidente della Provincia facente funzioni Nino Lombardi, per concordare la Road map per la rico-nconversione dell’agenzia dei tabacchi.
Soddisfatto il Sindaco Ciampi che ha affermato: “Una giornata assolutamente positiva dove sono stati delineate le modalità per dare risposte a due criticità del nostro territorio: la carenza idrica e la riconversione dell’ex monopolio dei tabacchi. Ho trovato piena e spontanea disponibilità da parte di tutti I soggetti con cui ho interloquito che hanno capito l’importanza delle questioni in agenda. Ringrazio in particolare il Vicepresidente Fulvio Bonavitacola che ha sposato in pieno la nostra causa e ci ha garantito un concreto interessamento alle questioni poste. La visita a San Giorgio sarà l’occasione giusta per far conoscere I nostri punti di forza ed i nostri punti di debolezza sui quali stabilire un legame virtuoso con Palazzo Santa Lucia”.
Asia, il 15 dicembre il “Focus rifiuti 2021”: appuntamento a Palazzo Paolo V
BENEVENTO. L’Asia, con la collaborazione del comune di Benevento, ha organizzato per mercoledì 15 dicembre con inizio alle ore 9,30 presso la sala dell’Antico Teatro di Palazzo Paolo V, il ‘Focus Rifiuti 2021: Tariffa puntuale, Sistemi Virtuosi, Economia Circolare’. Si tratterà di un approfondimento sul tema del ciclo integrato dei rifiuti e sulle prospettive offerte dal Pnrr che vedrà coinvolti tecnici e rappresentanti istituzionali in un dibattito che partirà dalla presentazione dei dati relativi alla seconda fase di sperimentazione della Tarip per poi affrontare la pianificazione del ciclo rifiuti in provincia di Benevento e gli scenari locali e regionali futuri. Le conclusioni saranno affidate all’on. Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania.
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