FOTO – Rapsodie: Cristian Izzo e la sua commedia dell’arte incanta il pubblico

FOTO – Rapsodie: Cristian Izzo e la sua commedia dell’arte incanta il pubblico

Cultura

Nella serata di domenica 8 giugno, “Rapsodie” , stagione eventi live ideata e prodotta da Monica Carbini per il Test Teatro Stage di sua organizzazione, ha portato in scena Cristian Izzo, giovane attore e drammaturgo di teatro tra i più giovani ad essere conosciuto per numerose interpretazioni, accompagnato da Giovanni Borrelli , anche lui giovane e capace artista.

La rappresentazione dal titolo “79 Dopo Cristo“, si è tenuta presso il Convento San Francesco di Benevento sito a Piazza Dogana.

La serata interamente dedicata al Teatro e alla Commedia dell’Arte, ha visto la presenza di un numeroso pubblico, attento ed incuriosito da una performance che si prospettava fuori dagli schemi tradizionali di una classica rappresentazione teatrale.

In effetti lo spettacolo si è aperto con la presenza degli attori che, alle spalle del pubblico, hanno iniziato declamando un discorso che annunciava la distruzione di Napoli a causa dell’eruzione del Vesuvio, fenomeno realmente accaduto nel 79 Dopo Cristo.

Subito dopo, tra ricostruzione storica e facezie sui resti mortali di Pompei, paragonati al luogo ed al pubblico presente che ha accolto il paragone con sorridente ironia, i due attori si sono esibiti in sagaci battute sulla distruzione della stessa Pompei paragonandola al luogo in cui si esibivano, il tutto attraversando il pubblico tra le sedute, esibendosi in capriole tra lo stesso e, nello stesso momento, prendendo in giro quanti stavano usando il cellulare per riprenderli e chiedendo loro se pensavano che nel 79 Dopo Cristo i cittadini pompeiani avessero uno strumento simile o un loro precursore.

La rappresentazione è poi continuata con un serrato dialogo tra i due artisti, momenti nel quale Cristian Izzo, assumendo il ruolo del saccente, ha iniziato a citare personaggi del tempo testimoni dell’eruzione, come Plinio il Vecchio e Plinio il giovane, quest’ultimo, avvocato, magistrato e scrittore romano, nonché nipote di Plinio il Vecchio.

Il Borrelli, nel ruolo di illetterato e incolto, ha scherzato su di loro e sulla presunzione del Vecchio, come raccontato da Izzo, di andare verso l’eruzione per aiutare i fuggiaschi cercando di portare con sé il nipote che, invece, ha preferite restare al sicuro per studiare.

Izzo ha poi descritto come passavano il tempo i greci ed i romani, soprattutto con il teatro, luogo nel quale in Grecia si tenevano soprattutto commedie e tragedie mentre i romani amavano anche opere teatrali di natura erotica e, nel citare il fatto, Izzo ha chiesto ironicamente scusa per la citazione a Frate Luciano presente alla rappresentazione.

La piece teatrale è poi continuata, fra citazioni storiche e ipotetiche illazioni culturali, oltre che tra battute storico/ contemporanee, in un clima di grande armonia tra i due attori e piacevole coinvolgimento del pubblico che, trascinato spesso nel vortice dialogante come oggetto di piacevole scherno, è stato portato, con un salto temporale e culturale, dalla poesia antica a quella di Leopardi, poeta della modernità.

La cultura, la storia e le burle sono continuate intorno al termine ” canti” , riferendosi a Leopardi, che Borrelli ha immaginato come canzoni e ” ballate” che, su precisazione di Izzo, non sono balli in senso attuale. Divertente il duetto su questi termini che ha avuto il suo culmine nella lettura di Izzo della “Ginestra” di Leopardi, opera recitata tra intermezzi satirici e travolgimenti linguistici per i quali sono stati chiamati esponenti de pubblico a correggere o declamare.

Dopo gli ultimi passaggi teatrali durante i quali non sono mancate letture in latino, lingua scambiata ironicamente per avellinese dal Borrelli, i due hanno chiuso la perfomance ringraziando i presenti per la pazienza ed il calore loro dimostrato.

Fresca e vitale la loro interpretazione, dinamica ed energica la recitazione, coinvolgente e divertente il rapporto con il pubblico, momento di sana e proficua condivisione tra storia, cultura, vita quotidiana e sana ironia, serata dunque di piacevole condivisione di un afflato intellettuale e di un divertente tempo di relax intelligente e arguto di cui si ha davvero un gran bisogno.