“Canticum per Francesco”: il Test TeatroStage celebra gli 800 anni del Cantico delle Creature

“Canticum per Francesco”: il Test TeatroStage celebra gli 800 anni del Cantico delle Creature

Cultura

Nella serata di domenica 25 Maggio, all’interno della stagione di eventi live Rapsodie, ideata e prodotta dal Test TeatroStage di Monica Carbini, il gruppo di attori, sempre affiatato e finemente organizzato, si è esibito in una performance teatrale con la quale, all’interno della chiesa di San Francesco, sita a Piazza Dogana a Benevento, ha voluto ricordare gli 800 anni del Cantico delle creature, o di Frate Sole, di San Francesco D’Assisi, performance intitolata “Canticum per Francesco”.

L’iniziativa e nata dalla volontà di condividere, con un ” racconto teatrale”, le celebrazioni organizzate dalla Comunità dei Frati Minori Conventuali di Benevento per l’ottavo centenario del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi.

Monica Carbini ha voluto ricordare, prima della manifestazione, l’impegno profuso dai suoi ragazzi nella realizzazione di un lavoro dal taglio laico, ma fedele ai gesti ed alla volontà mistica di San Francesco. Frate Luciano ha poi presentato il lavoro ricordando gli 800 anni dalla composizione del Cantico, la sua valenza umana, sociale e, ovviamente religiosa.

La celebrazione/spettacolo si e tenuta infatti nel tempio francescano affollato di credenti ed estimatori del gruppo teatrale che, con semplicità, ma intensità, si sono approcciati all’altare in processione intonando il brano Amazing Grace , inno cristiano protestante composta da un commerciante di schiavi pentito, brano di grande emozione celebrativa.

Schieratisi poi lungo l’altare, hanno letto a turno, con grande coinvolgimento recitativo ed emozionale, storie dei momenti della vita di San Francesco, tratti dalle memorie dei confratelli del santo di Assisi riportate nella cosiddetta Compilazio Assisiensis o Leggenda perusina o Leggenda antiqua sancti Francisci, il tutto tramandato da un manoscritto della Biblioteca Augusta di Perugia.

il momento è stato emozionante perché i ragazzi, dopo alcune preghiere di lode e ringraziamento presenti ancora oggi nelle diverse liturgie, hanno saputo dare voce ai pensieri e agli atti che il santo ha compiuto nella sua vita in nome del Signore di cui si dichiarava “servo dei servi di Dio”, ma anche “Giullare di Dio”, in tal modo riconoscendo la sua umiltà e la sua devozione a Dio, credeva che questo fosse il modo giusto di porsi per crescere nella sua fede.

Momenti di fede e umanità si sono dunque intrecciati nel ricordo di un uomo che ha scoperto in sé fede e umanità, amore per l’Altissimo e per le cose del mondo, preghiera e voglia di dare voce al mondo della natura nell’amore per tutto il creato.

Le letture hanno poi ricordato la ferma volontà di Francesco di seminare amore e pace, oltre alle parole del santo che propone nei suoi scritti la necessità di lodare il Signore con queste parole lette dagli attori : “Date lode al nostro Dio voi tutti suoi servi e voi che temete Dio piccoli e grandi; lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli”.

È stato poi ricordato come e quando San Francesco d’Assisi compose il  il Cantico delle creature ( anche noto Cantico di Frate Sole) intorno al 1224. Questo testo, una lode a Dio e alla natura, è considerato la prima poesia in lingua italiana. San Francesco lo compose durante un periodo di malattia e cecità, esprimendo la sua gratitudine alla bellezza del creato, una bellezza che spesso l’uomo dimentica o ignora.

Il Cantico è stato poi recitato interamente dai diversi attori che si sono divisi le potenti strofe.

Il Cantico delle creature è, oltre che una lode a Dio nel ricordo della bellezza della natura, di tutte le creature e del creato, certamente anche un punto fermo nell’esaltazione necessaria dell’armonia tra uomo e natura, un richiamo sociale, più che solo religioso, ad un’armonia che il presente ha, troppo spesso, dimenticata e calpestata, in una sorta di presunzione insulsa della superiorità dell’uomo sul creato, egemonia incompetente ed analfabeta che serve solo a ferire il mondo e la stessa vita umana.

Alla fine delle letture, in un gesto di empatia e amore del prossimo, i giovani attori hanno preso per mano molti dei presenti invitandoli a procedere in circolo all’interno del tempio, quasi in un volteggio sacro che tutti hanno letto come momento di gioia e amore condivisa e volontà di dirimere ogni differenza e diffidenza, un modo semplice, ma efficace, di partecipare, credenti e non, ad un messaggio di amore senza tempo e necessaria fratellanza umana.

Applauditi con decisione e affetto da tutti i , i ragazzi del Test Teatro Stage hanno graziosamente ringraziato i presenti invitando sulla scena l’animatrice Monica Carbini che, in un gesto di affetto e gratitudine, ha ricevuto da Frate Luciano una targa commemorativa e di gratitudine per il lavoro presentato, un gesto di affetto per la lucidità della performance ed, ovviamente, per il calore di fede che esso ha rappresentato per i francescani e per tutta la comunità dei credenti.