È di ieri la notizia di un’operazione congiunta fra Carabinieri e Polizia penitenziaria: a darne notizia il Coordinatore Nazionale SiNaPPe Fernando MASTROCINQUE.
Tutto ha avuto inizio a seguito di una segnalazione circa la presenza di un’auto sospetta all’esterno del penitenziario di Capodimonte, automobile a bordo della quale veniva segnalata la presenza di due uomini intenti ad armeggiare con un oggetto che presumibilmente poteva trattarsi di un radiocomando a distanza.
Allertata la Polizia penitenziaria – continua il Coordinatore Nazionale SiNaPPe Fernando MASTROCINQUE – nell’immediato si provvedeva ad esplorare l’area esterna al penitenziario e di seguito l’area dell’intercinta; durante la perlustrazione il personale impiegato rinveniva una borsa termica con all’interno degli involucri di diverse dimensioni, tutti minuziosamente incartati.
Nell’area esterna veniva segnalata la presenza di alcuni individui sospetti, per taluni dei quali si è proceduto all’identificazione. Purtroppo però non è stato possibile identificare la provenienza della borsa in questione.
Sempre più spesso i fatti di cronaca ci informano di tentativi di introduzione di materiale illecito o comunque non consentito attraverso l’utilizzo dei Droni – prosegue il Coordinatore Nazionale SiNaPPe Fernando MASTROCINQUE – l’evolversi della tecnologia agevola l’introduzione illecita di Telefoni e Sostanze stupefacenti negli Istituti penitenziari, attraverso l’utilizzo dei Droni sempre più spesso le consegne vengono effettuate direttamente nelle camere di pernottamento, un fenomeno sempre più diffuso poiché chi dall’esterno manovra i droni va incontro a dei rischi quasi inesistenti di essere individuato.
Già lo scorso anno il Dap e l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) hanno stretto un accordo volto a migliorare la sicurezza nelle strutture penitenziarie attraverso l’utilizzo di Droni per svolgere attività di monitoraggio nelle aree esterne al perimetro dei penitenziari, purtroppo però, con una criminalità organizzata sempre più al passo con la tecnologia, dopo poco più di un anno dall’accordo, non sono ancora stati avviati i corsi di formazione per un utilizzo che consenta di prevenire eventuali introduzioni illecite.
E’ una lotta impari – conclude il portavoce del SiNaPPe Fernando MASTROCINQUE – purtroppo la Polizia penitenziaria non gode di strumenti in grado di contrastare l’utilizzo dei Droni ai fini di contrabbando all’interno del penitenziario.
Un plauso al personale che con la propria arguzia e professionalità è riuscito ad evitare spiacevoli consegne.
Rubano annuncia: “Lunedì in visita ufficiale il vice Ministro della Giustizia Sisto”
“Lunedì prossimo, 8 aprile, il vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto sarà nella nostra provincia”.
Così in una nota a sua firma l’onorevole Francesco Maria Rubano, segretario provinciale di Forza Italia. “Al mattino il senatore Sisto sarà in visita presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Airola e poi farà visita alla Casa Comunale. A seguire nel pomeriggio verrà effettuata una visita presso la Casa Circondariale di Benevento.
“Nel ringraziare anticipatamente il vice Ministro Sisto – continua Rubano- è opportuno evidenziare quanto Benevento ed il Sannio siano al centro delle attenzioni del nostro Governo e dei rappresentanti di Forza Italia” ha concluso Rubano.
Giorgione (FI): “Il campo sportivo di Capodimonte va ripristinato e dato in gestione”
“Nella giornata di ieri si è tenuta la commissione consiliare sui Lavori Pubblici del Comune di Benevento presieduta dal Consigliere Luigi Scarinzi. In quella sede ho rappresentato la necessità di relazionare sul campo sportivo di calcio a 5 ubicato in zona Capodimonte che qualche anno fa, gestito da una società sportiva, fu sottoposto a sequestro da parte della dalla DDA di Napoli ed attualmente versa in uno stato di totale abbandono oltre che oggetto di reiterati atti predatori”, così in una nota a sua firma Gerardo Giorgione, Consigliere Comunale di Forza Italia.
“Questa struttura deve essere ripristinata e restituita ai cittadini della zona di Capodimonte e della città, assegnandola a qualche associazione che se ne potrà prendere cura e destinarla a una fruizione sociale, in favore di un rione che, con l’ulteriore insediamento abitativo Erp, necessita di spazi di accoglienza ad utilità in particolare per i minori e i giovani che vogliono praticare sport.
Interesserò della questione anche l’onorevole Francesco Maria Rubano affinché sottoponga all’onorevole Battilocchio, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza e lo stato delle città italiane e delle loro periferie, quell’area meritevole di attenzione.
Mi farò portavoce pressante di tale proposta a dimostrazione che l’impegno per la città non deve essere manifestato solo nei periodi pre elettorali, convinto che riceverò la disponibilità dei rappresentanti del governo cittadino e centrale nella realizzazione di questo importante recupero” ha concluso Giorgione.
Chiusura scuola Capodimonte, l’interrogazione di Megna
Di seguito l’interrogazione della consigliera Civico 22, Giovanna Megna, relativamente al problema della chiusura del plesso scolastico di Capodimonte a causa di infiltrazioni d’acqua.
Premesso che – scrive Megna – Con ordinanza n. 78 del 6.11.2023 veniva disposta la chiusura del plesso scolastico “Capodimonte” nei giorni 7,8,9 novembre 2023 a causa di una diffusa infiltrazione di acqua piovana;
– In realtà, già in data 6 novembre 2023, i genitori interessati si vedevano costretti a riportare i propri figli a casa atteso che non era possibile accedere al menzionato plesso per interruzione dell’energia elettrica;
– Di fatto i giorni di chiusura del plesso ammontano a 4 giorni, a partire dal giorno 6 novembre;
– Il plesso in questione, da quanto riferito da alcuni genitori, già in precedenza era stato interessato da problemi di scarico della pluviale per ostruzioni;
– La predetta chiusura segue quella già disposta con ordinanza n. 76 del 2.11.2023 con la quale veniva disposta, tra l’altro, la chiusura di tutte le scuole per il giorno 3.11.2023 a causa di avverse condizioni meteo, livello di allerta “gialla”;
– Numerose chiusure delle scuole hanno determinato e determinano negli anni problemi sia legati alla continuità scolastica, sia di organizzazione delle famiglie, messe in enorme difficoltà da decisioni anche repentine.
La consigliera di Civico 22 chiede:
1) di conoscere quali verifiche siano state effettuate nella giornata del 3 novembre 2023 o giorni immediatamente seguenti, di che genere e su quali istituti scolastici cittadini;
2) di conoscere l’esito di tali verifiche;
3) di conoscere in particolare se è stato effettuato sopralluogo presso il plesso di Capodimonte nel giorno di allerta meteo (3.11.2023) o immediatamente successivo e con quale esito;
4) di conoscere a cosa sia imputabile l’accumulo di acqua piovana, che ha determinato la chiusura a partire dal giorno 6 novembre e le azioni messe in atto da questa Amministrazione;
5) di conoscere quali azioni precauzionali l’Amministrazione ha già assunto in seguito alle varie chiusure scolastiche, già a lungo penalizzate negli anni precedenti per l’emergenza sanitaria, nonché le ripetute chiusure effettuate per problemi metereologici nel corso degli anni, considerato l’approssimarsi della stagione invernale con conseguente intensificazione di condizioni meteoriche avverse.
VIDEO – Benevento| Consegnati i 20 alloggi in sottotetto. Mastella: “Casa è dignità, più di cento prima della fine del mandato”
Consegnati stamane ai legittimi assegnatari i venti alloggi in sottotetto in via Carlo Labruzzi.
“È con grande orgoglio che annunciamo la consegna di 20 nuovi alloggi, completamente realizzati da Acer, Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale”, ha affermato con soddisfazione il Presidente dell’Acer, David Lebro.
“Queste nuove abitazioni rappresentano il nostro impegno costante nel fornire soluzioni abitative di alta qualità. Costruiti a regola d’arte, gli alloggi di Benevento incarnano i valori di eccellenza e sostenibilità ai quali tanto teniamo, offrendo non solo comfort abitativo, ma anche un ridotto impatto ambientale. Siamo lieti, dopo appena due mesi, di condividere questa nuova gioia con la comunità beneventana e auspichiamo un futuro in cui il diritto a un alloggio dignitoso sia garantito per ogni cittadino della nostra regione.”
Ad introdurre l’assessore alle Politiche abitative Molly Chiusolo: “E’ stato un iter non privo di qualche complessità, ma oggi è emozionante leggere la felicità negli occhi delle famiglie: garantire il diritto all’abitare è un fatto di civiltà giuridico-costituzionale prima ancora che una priorità della nostra amministrazione.
La cooperazione inter-istituzionale con Acer, che ha accompagnato questo percorso, è stata efficace e ha chiuso positivamente una vertenza che durava da anni: con le famiglie c’è stato sempre un dialogo costante che oggi è coronato da un oggettivo successo”.
Il sindaco Clemente Mastella, in conclusione ha evidenziato che “era dal 1985 che non si consegnavano alloggi popolari in città. Dopo la consegna ad agosto dei 32 appartamenti in via Pizzella, ora questi altri 20 qui in via Labruzzi: così assicurando la casa, che è sinonimo dignità, si combatte anche il fenomeno delle occupazioni abusive.
Spero di poter arrivare ad assegnare più di cento alloggi popolari fino alla fine del mandato. In settimana abbiamo annunciato di aver intercettato un finanziamento da 5 milioni di euro per 26 alloggi popolari a via Firenze, presso l’ex scuola San Modesto: un risultato di capitale importanza”, ha concluso il Sindaco di Benevento.
Benevento| Il plesso scolastico Capodimonte in via Ciletti resterà chiuso per tre giorni:
“Nei giorni 7, 8 e 9 novembre il plesso scolastico di Capodimonte resterà chiuso per ordinanza del sindaco Clemente Mastella.
La chiusura della scuola di via Ciletti è necessaria poiché – come appurato mediante un sopralluogo con i tecnici eseguito stamane – il maltempo degli scorsi giorni ha provocato infiltrazioni di acqua piovana dal terrazzo e dunque sono improcrastinabili interventi tecnici.
Le lezioni pertanto riprenderanno venerdì 10 novembre”, è quanto rende noto il consigliere delegato all’Istruzione Francesco Farese.
Incidente. Autoarticolato finisce contro guard rail e perde rimorchio
Un autoarticolato, che trasportava ferro e materiali metallici, è andato a impattare contro il guard rail mentre si trovava all’altezza dell’uscita del rione Capodimonte.
Alla guida del mezzo pesante vi era un uomo di 52 anni di Apice; a seguito dell’impatto, l’autoarticolato ha perso il rimorchio.
Sul posto i carabinieri del comando provinciale di Benevento e gli operai dell’Anas per mettere in sicurezza la zona, ricostruire la dinamica del sinistro stradale e rimuovere il mezzo pesante che bloccava il traffico veicolare.
Alloggi sottotetto Capodimonte, tavolo tecnico a Palazzo Mosti: consegna chiavi entro fine ottobre
Si è svolto stamane un tavolo tecnico per discutere la tempistica dell’assegnazione dei venti alloggi sottotetto al rione Capodimonte.
Alla riunione hanno partecipato l’assessore alle Politiche abitative Molly Chiusolo, il dirigente del Settore Patrimonio Maurizio Perlingieri e una delegazione degli assegnatari.
“L’Acer – spiega l’assessore Chiusolo – ha stilato un cronoprogramma indicando il 15 settembre come data in cui saranno ultimati i lavori. Da tale giorno, si potrà procedere con gli adempimenti tecnico-amministrativi, ovvero il collaudo, l’allaccio Enel, l’accatastamento e infine l’agibilità: il termine ultimo per la consegna delle chiavi è fissato per il 31 ottobre.
Ho rassicurato gli assegnatari che continuerà a essere massima l’attenzione dell’Amministrazione come dimostra il fatto che, su sollecitazione del sindaco Clemente Mastella, l’Acer si è resa anche disponibile a rimborsare i costi per il deposito dei mobili. L’amministrazione ringrazia il presidente David Lebro ed i vertici dell’Acer per il continuo impegno e collaborazione istituzionale messi in campo su questa vicenda” .
VIDEO – Alloggi Acer Capodimonte, protesta degli assegnatari
Protesta questa mattina a Benevento sotto la sede dell’ex Iacp, dove si sono riuniti gli assegnatari dei 32 alloggi Acer in contrada Capodimonte.
I cittadini-assegnatari richiedono l’immediata consegna della chiavi degli appartamenti, che attendono da circa 20 mesi ormai.
Le 20 famiglie interessate hanno espresso, oltre al disagio per una situazione sicuramente spiacevole e difficile, anche il timore che le case a loro assegnate possano essere occupate abusivamente.
Ascoltiamo di seguito le loro parole ai microfoni di BeneventoNews24.it.
Suicidi in carcere, la Camera Penale Benevento: “Siamo in contatto con i penitenziari, nei prossimi giorni visite ispettive”
La Camera Penale di Benevento da anni ormai accanto ai detenuti dei penitenziari del circondario (Capodimonte, Airola ed Ariano Irpino) con numerose iniziative a tutela dei loro diritti fondamentali, condivide pienamente il comunicato diffuso in data odierna dall’Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Italiane sul gravissimo problema dei suicidi in carcere che si continuano a registrare sul tutto il territorio nazionale.
La CPBN, attraverso la delegazione dell’Osservatorio Carcere il cui responsabile è l’Avv. Nico Salomone, si è attivata per un lavoro di sensibilizzazione sulla delicatezza della condizione di detenzione soprattutto nei mesi estivi ed in costante contatto con gli istituti penitenziari del circondario ha organizzato visite ispettive che si terranno nei prossimi giorni.
Di seguito il comunicato dell’Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali Italiane.
“Non è più il tempo delle parole in libertà: l’Osservatorio carcere UCPI sulla tragedia dei suicidi in carcere. Piacenza, Roma, Terni, San Gimignano, Agrigento, Lecce, Pescara, Firenze, Modena, Taranto, Teramo, Venezia, Messina, Cagliari, Palermo, Santa Maria Capua Vetere, Taranto, Trani, Augusta, Como, Ravenna, Treviso, Napoli, Siracusa, Chiavari, Parma, Ragusa, Bergamo, Rossano, Torino.
Sono solo alcune tappe di un agghiacciante “giro d’Italia” dei suicidi, avvenuti negli istituti penitenziari italiani dall’inizio del 2023.
Una lunga e inarrestabile scia di morte che inchioda i nostri decisori politici alle loro responsabilità, per una duratura emergenza colpevolmente ignorata.
Colpisce il fatto che negli ultimi mesi, tre donne, tutte ristrette presso il carcere di Torino, abbiano deciso di togliersi la vita.
Proprio in quella sezione femminile che ha visto “Le ragazze di Torino” – così, negli ultimi tempi, si firmano le detenute nei loro documenti – animare numerose iniziative, appelli e lettere ai massimi rappresentanti delle istituzioni per chiedere, con forza, segnali di un cambiamento radicale del sistema carcere.
Addirittura, una di esse – una ragazza nigeriana di 43 anni, classificata burocraticamente “morta per causa naturali” quasi a voler allontanare ogni sospetto di responsabilità umane – si è lasciata morire, sin dal 22 luglio, di fame e di sete, nell’inerzia e nel silenzio generale.
Il Ministro Nordio non ha lasciato passare un solo giorno, recandosi di persona a Torino, manifestando, in conferenza stampa, la vicinanza e la solidarietà ai soli operatori penitenziari nonché l’impegno politico per interventi di ristrutturazione delle caserme in disuso da adibire a luoghi di detenzione differenziata.
La solita ricetta, oramai stantìa, propinata da ogni governo succedutosi negli ultimi decenni. Una “non-soluzione” di lungo termine forse utile per allentare la pressione dell’opinione pubblica, ma non certo per alleviare le tensioni che si percepiscono negli istituti penitenziari.
Ristrutturare caserme in disuso, se mai realizzato, potrà produrre, alla meglio e molto alla lunga, frutti positivi se accompagnato da investimenti in risorse economiche e soprattutto umane. In mancanza, rimarrà la solita minestra peraltro mai cucinata.
Una forma di disinteresse nonostante le drammatiche condizioni davvero intollerabili in cui si trova la popolazione detentiva destinata, tra misure cautelari ed espiazioni di pene intramurarie, a sforare il tetto dei 60.000 detenuti. Per giunta condita da una singolare citazione storica, sicuramente fuori luogo e nemmeno utile ad acquietare la coscienza collettiva, che, alla fine, “anche al processo di Norimberga due persone si sono suicidate” benché controllate a vista.
Il Ministro ci ha tenuto, però, a ribadire che non si è trattato di una visita ispettiva. Peccato – verrebbe da dire – anche perché una ispezione e soprattutto una indagine per verificare quanto avvenuto al carcere di Torino appaiono quanto mai doverose. Troppi sono gli interrogativi che necessitano di trovare adeguate risposte.
Sarebbe quanto mai necessario accertare se e chi sia stato informato della decisione tragica di rifiutare il cibo, l’acqua e le medicine.
Se siano stati informati l’area sanitaria, il direttore, il magistrato di sorveglianza, il Dap, il suo avvocato e i familiari della detenuta.
In caso positivo, quali siano le misure che ognuno di essi, per le rispettive competenze, abbiano ritenuto di adottare con tempestività per evitare il peggio o, per contro, di non adottarle. Capire chi e perché abbia deciso, eventualmente, di non informarli. Capire come mai e chi abbia deciso di non informare su quanto accadeva il garante nazionale, regionale e comunale, affrettatisi a dichiarare la loro incolpevole ignoranza.
Quale supporto sanitario, psicologico e psichiatrico sia stato disposto ed osservato per una ragazza che da giorni ripeteva, in maniera ossessiva, solo di voler vedere il proprio figlioletto di 4 anni affetto da autismo.
Se ci si è fatti carico delle visite e dei rapporti affettivi tra la madre ed il bambino o se invece ci si è limitati a isolarla nella sezione psichiatrica, senza che vi potesse essere contatto alcuno tra gli stessi. Questi ed altri interrogativi meritano pronte ed adeguate risposte.
Si faccia carico, signor Ministro, della necessità di fare chiarezza! E non solo per il caso torinese. Ancora, signor Ministro, appare oramai ineludibile un pronto ed immediato segnale rivolto a tutta la comunità penitenziaria.
Si ripristini l’aumento delle telefonate e video-chiamate, nonché le visite con i familiari, come è avvenuto nel periodo della pandemia.
Si proceda all’assunzione di personale specializzato che possa intervenire nei numerosi casi, costantemente in aumento, di problematiche psichiatriche.
Si agisca immediatamente con provvedimenti che possano diminuire il sovraffollamento, primi fra tutti la liberazione anticipata speciale così come è avvenuto con il D.L. 146/2013 all’indomani della sentenza-pilota “Torreggiani ed altri c/ Italia”. Non è più il tempo delle parole in libertà”.
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