Sul sito istituzionale dell’Asia è stato pubblicato un avviso pubblico rivolto a tecnici esperti in grado di poter svolgere la funzione di ispettore degli impianti termici di climatizzazione estiva ed invernale degli edifici nel Comune di Benevento.
I candidati in possesso dei requisiti richiesti dal bando, attraverso una selezione per titoli, entreranno a far parte di una short list dalla quale l’Azienda attingerà a partire da gennaio 2025, allorquando saranno avviati i controlli a campione per verificare che i cittadini abbiano provveduto a munire caldaie e climatizzatori del ‘bollino blu’, il certificato obbligatorio che ne attesta il corretto funzionamento.
Allo stato, su circa 23mila impianti presenti in città solo 4.915 sono stati censiti. L’Asia, inoltre, ricorda ai cittadini che per adempiere all’obbligo di legge è possibile rivolgersi ai manutentori autorizzati e che il mancato adempimento costerà una somma compresa tra i 100 e i 250 euro.
Di seguito la nota stampa di Luigi Diego Perifano, portavoce di ‘Alternativa per Benevento’.
“Controllo caldaie: confermo tutto. A fronte delle numerose repliche a mezzo stampa al mio intervento in Consiglio Comunale, confermo tutte le obiezioni mosse al deliberato che affida all’Asia il controllo delle caldaie.
1- La procedura è stata posta in essere in tutta fretta, senza che peraltro ve ne fosse bisogno, impedendo ai consiglieri comunali qualsiasi approfondimento sul piano tecnico e giuridico.L’opposizione consiliare è stufa di questo andazzo, e perciò ha disertato i lavori della commissione, giacché non c’era neanche il tempo di leggere le carte.
2-Esiste già una società pubblica, l’Asea, interamente partecipata dalla Provincia di Benevento, che si occupa da anni del controllo degli impianti termici. Ottimizzare l’impiego di risorse pubbliche significa seguire il criterio della competenza e delle specializzazioni, favorire alleanze fra società pubbliche mediante integrazione dei servizi su basi territoriali sempre più ampie, evitare di sprecare tempo e soldi nella cura di tanti orticelli.
3-L’integrazione dei servizi su base territoriale più ampia favorisce economie di scala: l’affidamento del servizio all’Asea, realizzando la copertura dell’intero territorio provinciale, avrebbe comportato una riduzione dei costi a carico degli utenti.
4-Il piano finanziario presentato al Consiglio è falsato da previsioni di ricavi irrealizzabili: mi riferisco agli introiti previsti per attività ispettiva (283mila euro solo per il 2022) che nel corrente anno non potranno essere svolte ( e molto probabilmente neanche nell’anno venturo), in quanto occorrono i tempi tecnici per la costituzione del catasto degli impianti termici e per la acquisizione dei rapporti relativi ai controlli che sugli impianti medesimi dovranno essere effettuati ad iniziativa dei singoli proprietari. Senza i rapporti non vi può essere alcuna attività ispettiva. Non lo dico io, ma la legge regionale n.39/2018.
5-Sono talmente convinto della positività ed importanza della mission aziendale di Asia nello specifico settore dei rifiuti, che da tempo auspico che la società possa espandere il suo raggio d’azione oltre i confini comunali: cosa assolutamente possibile se la parte pubblica, rimuovendo anacronistiche visioni municipaliste, si deciderà a giocare un ruolo da protagonista nella gestione del ciclo rifiuti, valorizzando l’Asia nel segmento della raccolta e trasporto, e riconsiderando anche il ruolo della Samte nella conduzione dell’impiantistica di secondo livello”.
“La mistificazione della realtà, di atti e fatti amministrativi raggiunge talvolta livelli surreali.
In merito all’affidamento all’Asia del servizio di controllo delle caldaie si è parlato addirittura di piano finanziario falso!
Un’accusa gravissima, ma totalmente infondata che pertanto necessita di essere smentita punto per punto”.
Lo dichiara Francesco Farese, consigliere comunale e presidente della commissione consiliare Partecipate che spiega: “Il piano infatti sarebbe falso, secondo l’opposizione, poiché prevede nell’anno 2022 ricavi che non potranno essere incassati nell’anno. Ora non pretendiamo che tutti conoscano il principio della competenza economica, secondo cui i ricavi si attribuiscono all’anno in cui è stato realizzato il servizio a prescindere dalla manifestazione finanziaria e quindi dall’incasso. Ma ci aspettiamo che tutti conoscano almeno la proprietà commutativa secondo cui invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia.
Nel piano approvato dal Consiglio l’Asia ha comunque indicato in modo dettagliato tempi e modalità di avvio del servizio, la campagna informativa preventiva e la fase operativa.
Ai consiglieri di minoranza è sfuggito inoltre che nel piano economico finanziario, che evidenzia un risultato positivo, è stato previsto anche un accantonamento, di percentuale rilevante, al fondo crediti di dubbia esigibilità. Un metodo contabile prudenziale nella redazione che rende la previsione ancor più sostenibile. Se i consiglieri di opposizione avessero partecipato alle due commissioni consiliari sul tema, invece di disertare, probabilmente avrebbero scoperto anche questo dato.
La scelta di affidare il servizio ad Asia – prosegue Farese – ha motivazioni politiche ed economiche chiare e precise. Il costo proposto dall’Asia è infatti più basso di quello praticato dagli altri operatori. L’affidamento a una società in house, inoltre, consentirà al Comune di esercitare un controllo costante e diretto sul servizio, essendo l’Asia soggetta a controllo analogo. Non comprendiamo pertanto le ragioni per cui, se abbiamo la possibilità di “giocare in casa” con costi più bassi per gli utenti, dovremmo invece andare altrove.
Con questo atto poi si palesa un indirizzo politico concentrando sull’Asia la gestione delle attività ambientali di competenza del Comune. Il controllo delle caldaie inciderà, infatti, in maniera diretta sulla qualità dell’aria della Città. Puntiamo a rendere cosi l’Asia una multiservice del Comune nel settore ambientale.
Si tratta, dunque, di una svolta sui controlli delle emissioni e della qualità dell’aria se si pensa che le precedenti amministrazioni avevano provato ad affrontare la tematica fin dal 2003. Con la nostra amministrazione siamo riusciti invece a chiudere la partita in 6 mesi. Ciò è stato possibile grazie all’intenso lavoro condotto dall’assessorato all’Ambiente in sinergia con l’Asia.
L’unico piano falso, che non sta né in cielo né in terra – conclude Francesco Farese – è pertanto quello della strumentalizzazione della minoranza”.