Essere Umani: emozioni, riflessioni e applausi per la grande chiusura di Rapsodie 2025

Essere Umani: emozioni, riflessioni e applausi per la grande chiusura di Rapsodie 2025

Cultura
Lo spettacolo firmato Test Teatro Stage con la regia di Monica Carbini conquista il pubblico e chiude in bellezza la seconda edizione della rassegna.

Grandi applausi e meritato successo di critica e pubblico, sempre attento, coinvolto, commosso o divertito, che ha gremito il chiostro del Convento San Francesco, per il nuovo spettacolo teatrale “Essere Umani” a cura di Test Teatro Stage con la regia di Monica Carbini, andato in scena sabato sera, come evento straordinario fuori cartellone a speciale chiusura della seconda edizione di “Rapsodie”, l’intensa e ricca stagione di eventi live da lei ideata e prodotta.

L’iniziativa era come sempre a sostegno del Convento di Benevento che ha ospitato, con costante successo l’intera rassegna Rapsodie 2025, da marzo a giugno, così come tutte le altre attività del Laboratorio di Recitazione e Sperimentazione Scenica diretto da Monica Carbini che conclude così il suo terzo anno di formazione teatrale, svoltosi da ottobre 2024 a oggi.  

Lo spettacolo “Essere Umani”, commovente, variopinto ed emozionante, in continuo equilibrio tra impegno e leggerezza, è il saggio finale di questo anno di formazione, il risultato di un difficile e lungo lavoro collettivo di ricerca e sperimentazione, estenuanti prove ed entusiasmo creativo sempre aperto a nuove suggestioni e proposte fino al minuto prima di andare in scena.

La performance, intensa e coinvolgente, è ricca di divertenti sorprese e stimolanti e coinvolgenti riflessioni sulla condizione umana, sulle relazioni, sui sentimenti, sui drammi personali, il disagio, la malattia, le incomprensioni, sulle tribolazioni e sulle tragedie collettive, sull’esistenza e sulla responsabilità che essa comporta, nel bene e nel male, sia per il singolo sia per la società.

Dopo un inizio corale e suggestivo dedicato agli albori dell’universo, dello spazio, del tempo, e alla nascita della vita, dell’essere umano, della comunicazione, della babele dei linguaggi, dell’alienazione e delle varie maschere della coscienza, ecco dipanarsi racconti in prima persona e considerazioni sul passato, sull’attualità e sui destini del singolo o dell’umanità, e poi piccoli spaccati di vita quotidiana e ancora temi trasversali e universali, con testi originali, bellissimi e potenti, scritti dagli attori ma anche mirabili e intramontabili versi o frammenti di alta letteratura e dei maestri immortali del teatro e della poesia, da William Shakespeare, ad Anton Čechov e Luigi Pirandello, passando per Bertold Brecht e Primo Levi, e poi Fabrizio De André, Alessandro Baricco, Peter Handke e Wislawa Szymborska.

Si alternano così,  nei vari spazi di una scena resa ancor più suggestiva dalla naturale scenografia delle affascinanti vetuste architetture del chiostro conventuale, con ritmo incalzante e senza cali di tensione emotiva, toccanti momenti poetici, musicali, ironici, di satira o di critica spietata ai vizi, ai difetti, alle debolezze, alle fragilità, alle paure, al coraggio, ai pregi e alle virtù che ci rendono umani, simili ma anche diversi e unici, almeno finché qualche organismo o entità artificiale non metterà in dubbio le poche certezze che ci rimangono (ammesso che ne abbiamo mai avute) riflettendo la nostra immagine e rubandoci l’anima o ciò che di più simile pensiamo di avere o magari qualcosa di più, ma forse è già successo o sta succedendo. O forse resisteremo, sopravviveremo, evolveremo, chissà? Questo il dubbio, la provocazione lanciata alla fine dello spettacolo.

L’intrigante e multiforme proposta scenica, forte di una drammaturgia chiara, essenziale ma sfaccettata, e di una regia esigente e precisa, corredate da una ricercata colonna sonora molto apprezzata, sempre curate da Monica Carbini, è stata interpretata con talento, passione, straordinaria maturità artistica e potente intensità da tutti gli ottimi allievi attori, autori e interpreti: Mariapia Boffa, Francesca Bozzella, Eleonora Furno, Antonio Inserra, Antonella La Frazia, Valerio Meola, Marialuisa Russo, Anna Chiara Serino, Anna Spiezia, Maria Giulia Fabozzi.

Grande collaborazione corale ha visto le attrici e gli attori coinvolti anche nella scelta e preparazione dei costumi e delle scene. La regista al termine dello spettacolo ha espresso grande soddisfazione e riconoscenza nei confronti dell’impegno di tutti per l’ottima riuscita del progetto che sarà sicuramente replicato presto mentre i corsi di Test Teatro Stage torneranno a ottobre 2025.

Il pubblico folto e sempre caloroso, ora divertito, ora stupito o commosso, ha tributato grandi applausi per tutto lo spettacolo, fino al duro ma toccante finale di invocazione e appello alla fraternità e alla pace per tutti, concetto richiamato anche dalle parole di Frate Luciano, Responsabile generale del Convento, insieme alla benedizione per il lavoro e il futuro di tutti i partecipanti, al termine dei saluti finali che sono stati anche occasione di ringraziamento reciproco con Monica Carbini e sono culminati con la consegna degli attestati per ciascuno dei bravissimi allievi del laboratorio Test Teatro Stage.

Rapsodie: serata di parole e musica per ribadire chi siamo nel Mondo

Rapsodie: serata di parole e musica per ribadire chi siamo nel Mondo

Cultura

Si è tenuto, nella serata di sabato 14 Giugno, presso il Convento San Francesco di Benevento, la penultima serata della rassegna “Rapsodie”, stagione eventi live ideata e prodotta da Monica Carbini per il Test Teatro Stage di sua organizzazione.

 Il Recital-Concerto dal titolo “Nuie ca stammo vicino ‘o mare”, ha visto protagonisti la scrittrice e performer Antonella La Frazia ed il duo musicale composto da Ciro Maria Schettino alla fisarmonica e Roberto Polcino alla chitarra.

La performance si è aperta con un potente monologo della La Frazia sull’essere donna, anche quando il mondo e soprattutto il partner di vita vorrebbe che ella fosse solo un oggetto, quando il silenzio imposto da chi dovrebbe amare la compagna, diventa solo uno strumento di sopraffazione e metodo per cancellare dignità e identità.

Di fronte a tale condotta, dopo un primo momento di sconcerto e passiva accettazione,  dettati da timore e incapacità a comprendere il senso di una violenza all’interno di una relazione più significativa, cosa che rende difficile  la richiesta di aiuto da parte delle donne vittime di violenza domestica, va esplodendo, malgrado tutto, il bisogno di affermare se stesse e, come proclamato dalla performer, di dichiarare il proprio essere donna “grazie a se stessa”, quasi, in significato etico, un giubileo personale che sa sciogliere ogni catena.

E’ seguito un brano  musicale di spessore da parte dei musicisti come “Bammenella” di Viviani e, subito dopo, il parlato con  la storia di Nene’, fanciulla di un arroccato paesino di nome Petranera, un luogo simile ad “ un grumo di rocce scure somiglianti a sangue rappreso”, quasi un eremo geografico e sociale in cui il mondo sembrava essersi fermato, dove le donne in casa uscivano solo per andare in chiesa e gli uomini stavano nel bar del paese a giocare a carte.

Nenè però “covava il fuoco” e usciva ogni sera, quando tutti dormivano, per girovagare nelle campagne e respirare la libertà, finchè una notte, conquistata la propria identità, non tornò più a casa, diventata tutt’uno con la natura e con se stessa.

Ancora la musica ha accompagnato la narrazione con i brani “Nuie ca nu stammo vicino ‘o mare” (Ciro Maria Schettino) e “Terra  ca nun senti”  ( Rosa Balistreri).  Alcuni di questi brani sono stati anche cantati da Roberto Polcino.

Poi il racconto è andato al tempo dell’emigrazione, epoca di viaggi lunghissimi via mare verso terre sconosciute che promettevano un benessere mai provato, viaggi per scacciare la miseria, tragitti per conquistare, specie per le donne, un’autonomia mai provata, una dignità mai assaporata, una stima per se stesse affermata con il lavoro fuori casa e la fuga da tradizioni soffocanti che uccidevano il loro se’.

E poi le disillusioni, l’essere visti nel nuovo mondo come ladri e puzzolenti, trattenuti all’arrivo a New York sull’isoletta di  Ellis Island ( l’isola degli immigrati), per controlli burocratici e medici, lavorare per 10, 12 ore al giorno, spesso rinchiusi nei luoghi di lavoro per paura di pause troppo frequenti o furti del materiale prodotto, disillusione soprattutto per le donne, che venivano sfruttate e rischiavano di morire a decine in incendi sul luogo di lavoro da cui non potevano uscire.

Ancora il dramma di “chi siamo nel mondo”, cosa sono le donne agli inizi del secolo scorso ma,  noi crediamo, anche di questi tempi, con le parole di una donna che, in attesa di un treno in  una stazione buia e misteriosa del nuovo mondo, si dispera per la sua situazione, ma manda lettere alla sorella in Italia dicendole di stare bene e che le avrebbe mandato danaro per  essere raggiunta dove avrebbe trovato lavoro.

Bugie pietose di chi ancora cerca la via del riscatto, ma dona speranza a chi è rimasto nel buio di un mondo che non sa neppure cosa sia il riscatto.

Un ricordo doloroso va poi, ricordando gli scritti di Corrado Alvaro sul Corriere della Sera nel 1953, ai valani, bambini venduti come schiavi a Benevento, a Piazza Orsini, davanti al Duomo cittadino, da contadini poveri che, per qualche sacco di grano o poco altro, davano i loro figli a personaggi facoltosi che li avrebbero usati come schiavi per qualche anno. 

Pagina buia di un tempo in cui la vita umana valeva meno di un soldo sociale, tempo in cui nessuno sapeva valutare chi siamo come persone ed esseri pensanti, momento per molti lontano, ma macigno collettivo e sociale sorprendentemente gravoso nella memoria, istante storico in cui anche i bambini, trattati come animali da pesare, visionare, valutare, perdevano la loro identità e dignità.

Ma la degradazione ha poi toccato un altro apice quando tanti giovani vennero mandati a morire nella grande guerra, ma noi pensiamo anche a quanti ragazzi ancora oggi muoiono sui campi di battaglia in nome di chi o cosa nessuno lo sa, giovani vite che per scelta di pochi e protetti “sovrani” della politica, lasciano la vita per obbedire ad ordini insensati ed irragionevoli.

La musica ha poi ripreso la guida della serata con altri pezzi come “Ranci e mosca” (canto antico di autore sconosciuto), “Senza cielo” della Nuova Compagnia di Canto Popolare, “Si Vo Dio” e “No pe me” di Schettino, e il bellissimo brano di un amore distrutto dal regime di Pinochet “ Te recuerdo Amanda” con, alla fine,  la descrizione parlata di un amore “normale” tra due persone non più giovani.

La Frazia ha infine incoraggiato al necessario cambiamento nell’impostazione della vita, nell’affermazione del “chi siamo nel mondo” senza differenze antropiche e genetiche, perché, come ha detto bene l’ultimo brano suonato e cantato : “Todo Cambia” ( Merceds Sosa).

Terzo incontro dell’edizione “Rapsodie” con “La stagione di Battiato” (FOTO)

Terzo incontro dell’edizione “Rapsodie” con “La stagione di Battiato” (FOTO)

Cultura

Con la musica di autore di Franco Battiato si è realizzato il terzo incontro dell’edizione “Rapsodie” stagione eventi live ideata e prodotta da Monica Carbini per il Test Teatro Stage di sua organizzazione.

L’evento si è tenuto presso il Convento San Francesco di Benevento sito a Piazza Dogana, lungo il porticato del giardino del Convento stesso, affollato di amanti di musica e arte nelle sue diverse forme.

Carbini ha aperto la serata presentado il personaggio Battiato, la sua semplicità personale e relazionale, ma soprattutto la sua musica, una marea di combinazioni sonore del synth, nate da ore e ore, anche al buio, per costruire, mattone su mattone, il suono di quelle che stavano diventando le sue canzoni.

Musica tutta caratterizzata da una profonda sperimentazione, alla ricerca di linguaggi sempre nuovi, in un percorso eclettico che ha abbracciato, nel tempo, molti generi diversi, dalla musica classica a quella rock, dalla musica popolare a quella elettronica.

Nelle sue composizioni , ricorda Carbini, non mancano riferimenti filosofici, ma anche culturali e religiosi, la sua è stata infatti una musica che ha coinvolto il corpo e la mente facendoli danzare nella profondità dell’essere, accompagnata dalla sua voce dal timbro unico, calda e tutta personale.

Questa la ragione per cui, continua, è stata fatta una ricerca di suoi testi famosi, ma soprattutto emblematici della sua magica produzione musicale.

Dalla musica leggera degli anni ’60, ha sempre ricordato la Carbini, Battiato è poi passato al rock progressivo ed all’avanguardia, fino ad allontanarsi dalla musica sperimentale con l’album ” L’era del cinghiale bianco” e dando vita ad un personale pop di autore ricco di testi criptici con influenze new wave.

E’ poi iniziato il percorso interamente musicale della serata con il brano ” Summer on a solitary beach” ( Bandiera bianca), come estratto dall’album “La voce del padrone” ed a seguire ” Cuccurucucu..Paloma” del 2011. Alla presentazione dei due pezzi hanno dato la loro abilità artistica Sally Cangiano e la sua chitarra “parlante”, oltre all’ uso della loop machines e la sua voce roca, ma penetrante e Monica Carbini, che in modo inaspettato per i più, ha accompagnato con la voce calda ed accordata, i pezzi presentati.

Sono seguiti altri brani, come “Centro di gravità permanente” – questa volta cantata a gran voce anche dal pubblico presente, “Sentimiento nuevo“, “Voglio vederti danzare“, “E ti vengo a cercare“. Le canzoni sono state accompagnate dal ricordo di Carbini di Battiato come arrangiatore, vero pioniere dell’elettronica in Italia, come è possibile ricordare con i suoi album più famosi come : Orizzonti perduti“, ” L’ ombrello e la Macchina da cucire” e “La voce del Padrone“.

Ed ancora è seguita musica con i pezzi “Alexander Platz“, che Cangiano ha ricordato Battiato diede a Milva per l’ interpretazione e che Monica Carbini ha eseguito, nella serata, magistralmente.

Sono poi stati intonati i brani : ” Gli uccelli“, ispirata all’operetta di Leopardi, “Prospettiva Nevski” , brano del 1980, per finire con due melodie famose di Battiato come ” La cura” e ” Bandiera bianca“, canzoni molto celebri e particolarmente amate dal pubblico che li ha accompagnati con battimani ritmici e cantando alcuni passaggi dei due pezzi.

Serata dunque particolarmente gradevole e ben organizzata alla quale hanno contribuito, oltre alla musica del genio Battiato, la voce impetuosa e passionale oltre che la fascinosa chitarra di Sally Cangiano e la presenza scenica e la voce calda e affabulante di Monica Carbini.

La musica vulcanica e accattivante di Sally Cangiano in concerto per la rassegna Rapsodie

La musica vulcanica e accattivante di Sally Cangiano in concerto per la rassegna Rapsodie

Cultura

Sally Cangiano, cantautore e chitarrista, con il suo programma “Solo Project“, ha aperto, nella serata di giovedì 10 aprile, la rassegna di  Rapsodie, manifestazione di eventi live e performance artistiche, teatrali, musicali e poetiche, a cura di Monica CarbiniTest TeatroStage.

L’evento, a ingresso libero, si è tenuto presso il Convento San Francesco, a piazza Dogana,  badia cui verrà devoluta integralmente l’offerta libera volontaria raccolta ad ogni spettacolo.

Il chitarrista, originario di Piedimonte Matese, ha offerto, al numeroso pubblico presente, uno spettacolo di musica vulcanica e accattivante, sostenuto dall’uso di una chitarra particolare fatta con corde speciali, da lui stesso ideate, che gli permettono di raggiungere vari toni musicali, dal basso all’acuto e, nello stesso tempo, dal contemporaneo uso di una pedaliera, una loop machines,   apparecchiatura musicale a tasti che si aziona con i piedi.

Quello presentato è stato un progetto moderno e fresco che, sostenuto dall’estro, dalla spigliatezza e brio dell’artista, ha catturato il pubblico in una sinergia umana e musicale che ha regalato piacere sonoro e antropico.

La sua musica nasce dalla sua abilità nel percuotere la chitarra in modo abile ed esperto, anche usando oggetti vari come una spazzola, una striscia attaccata alla chitarra che simula il suono della batteria e quant’altro, oltre la voce che, registrata con la loop machines, si ripete, in alcuni brani, durante l’esecuzione degli stessi. Insomma egli riesce a fare musica come fosse accompagnato da più strumenti, un solo musicista che realizza musica di gruppo.

Molti i pezzi presentati, ricordiamone alcuni come “Maria Maddalena” dei Napoli Centrale, “Vasame” di Enzo Gragnaniello e “Chi tene o mare” di Pino Daniele. Egli ha tenuto ovviamente anche a presentare alcuni suoi pezzi come “Acqua io Acqua tu”, terzo posto al Festival di Napoli 2019, “Tere’ “, premio della critica al Festival di Napoli 2022 e “A paura”, dall’ultimo disco “Quanta strada” Maggio 2024.

Non è mancata l’esecuzione di brani poco ascoltati e conosciuti del panorama musicale nazionale ed internazionale, soprattutto della cosiddetta realtà del neapolitan power, tutte accompagnate da suoi appassionati arrangiamenti, molti dei quali abbinati al racconto di simpatici episodi da lui vissuti durante i rapporti con altri musicisti, come tra gli altri  Gragnaniello o Joe Senese o da lui sentiti da altri membri del panorama musicale.

Sally Cangiano è dunque un cantautore di tradizione napoletana, ma sfaccettato e capace  showman che ama il suo pubblico e sa vezzeggiarlo in modo versatile, ma avveduto. Egli ha rivelato che la sua passione ed amore per la musica sono anche figlie dell’ambiente musicale e familiare in cui è vissuto; suo padre era un batterista e possedeva un gran numero di vinili e dischi di tanti autori, materiale che lui ha studiato ed amato.

La sua storia musicale è partita dall’amore per il jazz ed il blues, che comunque si avvertono nella sua attuale musica, tutta molto impetuosa e passionale, mentre successivamente si è avvicinato al poliedrico mondo della melodia napoletana che non ha più abbandonato.

Artista eclettico che ha saputo dunque, nella serata in oggetto, trascinare il pubblico con le sue esecuzioni, ma anche rallegrare gli stessi con i suoi modi arguti e coinvolgenti; musica, simpatia e abilità nell’uso delle sue chitarre, ne ha usata anche una classica per le sue personali creazioni musicali, hanno permesso ai presenti di godere di buona melodia e di amabile e gradevole compagnia.

Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, il ricordo del “Test Teatro Stage”

Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, il ricordo del “Test Teatro Stage”

AttualitàBenevento Città

Il giovane e fervido “Test Teatro Stage” di Benevento, Laboratorio di Recitazione e Sperimentazione Scenica, fondato e Diretto da Monica Carbini, si è esibito, nella serata del 25 Novembre, “Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne”, presso il Convento San Francesco della città, in una performance durante la quale un gruppo di ragazze/attrici hanno letto e recitato testi da loro stesse pensati e scritti, tutti relativi ad episodi di femminicidio o violenza sulle donne.

I giovani portavoce della tematica sono stati: Alessandra De Figlio, Mariapia Boffa, Sofia Romolo, Mariagiulia Fabozzi, Darya Malykh, Anna Chiara Serino, Livia Allamprese, Antonella La Frazia, Costanza ed Eleonora Furno, Francesca Bozzella, Marialuisa Russo,  Emma Di Maria, Matteo Terrone,  Antonio Inserra. 

Calorosi i saluti a quanti presenti all’evento da parte della Carbini, un ringraziamento particolare a Padre Luciano, frate del Convento ospitante l’evento ed un affettuoso grazie alle sue giovani attrici pronte ad esibirsi.

Molto forte la partecipazione delle artiste, ma anche del pubblico, molto numeroso, che ha affollato la sala, particolarmente forte il tema trattato, ma altrettanto forte e condivisa, la voglia di dire basta ad una pratica ormai dilagante nel nostro paese, divenuta oggetto della cronaca quotidiana, che vede una donna uccisa dal partner o da persona di famiglia, ogni 10 minuti.

Il 25 novembre, scelta come data per  la “Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne” in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana, barbaramente uccise il 25 novembre 1960 dagli agenti del regime di Rafael Trujillo, è ormai diventata una data che ribadisce il significato culturale e sociale del termine “femminicidio”, come espressione non più ristretta ad un circolo di attiviste e studiose, ma come parola di uso comune che denuncia l’orrore di un atto inaccettabile che avviene all’interno di una struttura culturale arcaica che ancora non si riesce ad eradicare.

Tante le storie narrate dalle giovani attrici, da quelle ormai oggetto di cronaca, come l’omicidio di Giulia Tramontano, a quelle meno note, ma surreali di donne/madri che, per amore dei loro figli e della propria dignità, sono state uccise da un compagno/padrone che non accettava che fossero anche persone con una loro vita.

Un ricordo particolare è stato anche riservato a Lea Garofalo, uccisa dalla famiglia mafiosa in quanto testimone di giustizia sottoposta a protezione dal 2002, donna che, per amore di sua figlia, decise di testimoniare sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco.

La Carbini ricorda che il fenomeno del femminicidio è dilagante in tutto il mondo e che  sono state circa 89.000 le donne e le ragazze uccise intenzionalmente nel 2022, secondo quanto scrive l’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine (UNODC) e l’UN Women.

Proprio perché è un fenomeno globale, esso va contrastato a livello culturale e vanno soprattutto combattute le ragioni arcaiche di una supremazia maschile nel rapporto di coppia.

E’ necessario operare su una educazione per la quale è forte la convinzione che la differenza di genere sia anche differenza di predominanza di un essere umano sull’altro, ma sia soprattutto rapporto nel quale non esiste rispetto e neppure considerazione per la propria compagna e nel quale la donna sia considerata al pari di un oggetto posseduto del quale fare ciò che si vuole.

Nonostante la presenza delle donne alla manifestazione sia stata cospicua, è necessario ricordare che molti sono stati gli uomini presenti, alcuni dei quali in sala, ad eccezione di alcuni giovani attori, sono voluti intervenire nel dibattito portando il loro saluto affettuoso a tutte le donne e rifiutando ogni forma di violenza nei loro confronti.

L’unico episodio della serata fuori rima, è stato quello di un ospite in sala che ha voluto ridimensionare il fenomeno del femminicidio riconducendolo a forme di semplice omicidio, dimenticando che le ragioni delle violenze sulle donne sono di tipo culturale e gli omicidi commessi verso di loro sono giustificati, agli occhi dell’omicida, con il semplice fatto che siano solo donne.

In merito al contraddittorio è intervenuto il Rettore dell’Unisannio, dott. Gerardo Canfora, presente in sala, che ha ribadito il fatto che le ragioni della violenza e morte di tante donne sono da ricercare nella mentalità e nel pregiudizio verso di esse ritenute esseri inferiori, un pregiudizio simile a quello di cui sono vittime gli omosessuali per le loro scelte sessuali e che azioni violente nei loro confronti non sono paragonabili a quelle compiute durante una guerra o per ragioni giudiziarie.

Purtroppo, ci rincresce ammettere, che l’umanità è ancora alle prese con disuguaglianze e violenze profondamente radicate contro donne e ragazze, un fenomeno che oltre le donne, squalifica gli uomini artefici di tali gesti, li rende intollerabili sia a livello personale che sociale, inadatti nel ruolo di educatori e compagni di vita.

Se è necessario ricordare che la maggioranza degli uomini sono amici e complici affettuosi delle donne, è altrettanto necessario ricordare che i fenomeni di violenza sulle donne vanno denunciati e resi noti da parte di tutte le donne vittime di essa, perché solo la diffusione della denuncia può consentire che tali atti siano repressi, denuncia che deve essere accompagnata da un’educazione familiare che disegni la differenza di genere come ricchezza e non come forma di supremazia.

La serata si è conclusa simpaticamente con un buffet preparato dalle stesse ragazze/attrici ed organizzato da Antonietta Iele  e Maria Celeste D’Andrea, che hanno anche contribuito alla gestione della sala all’ingresso.

Benevento, TeSt Teatro Stage: il 17 ottobre ripartono i corsi di recitazione di Monica Carbini, ora presso il Convento San Francesco

Benevento, TeSt Teatro Stage: il 17 ottobre ripartono i corsi di recitazione di Monica Carbini, ora presso il Convento San Francesco

Benevento Città
Tra le novità la sinergia con il Cineforum “Il Cinema Sublime” diretto da Carmine Riccardi.

Iscrizioni aperte per Test Teatro Stage, il laboratorio di formazione per la recitazione e la performance artistica teatrale di Monica Carbini, giunto al suo terzo anno di attività, che da quest’autunno, dopo i successi mietuti coi suoi spettacoli in estate al Teatro De Simone e nella kermesse di Benevento Città Spettacolo 2024, svolgerà le sue attività negli accoglienti spazi del Convento San Francesco di Benevento, in pieno centro storico, in Piazza Dogana 13.

Durante l’Open Day, svoltosi venerdì sera, sono state svelate le tante novità in arrivo come la felice collaborazione con Carmine Riccardi, medico, drammaturgo e direttore artistico di molte delle tante straordinarie attività culturali che saranno organizzate al Convento come il nuovissimo e attesissimo cineforum “Il Cinema Sublime” che si svolgerà di mercoledì a partire dal 23 ottobre alle 19.25.

I corsi di TeSt-TeatroStage, aperti a tutti, ragazzi adolescenti over 12 e adulti, prevedono lezioni di recitazione, dizione e vocalità, linguistica e fonetica, coreutica, narrazione, lettura espressiva, drammatizzazione, improvvisazione, sperimentazione scenica, drammaturgia e cenni di storia del teatro. 

Sono rivolti a chi aspira a mettersi in gioco su un palcoscenico, a chi vuole imparare a gestire la propria emotività, a chi ama, o vuole scoprire e approfondire i linguaggi del teatro, la letteratura, la recitazione, la scrittura teatrale, attraverso un’attenta pedagogia teatrale, destinata alle nuove generazioni e in grado di offrire competenze e opportunità a studenti e adolescenti, ma anche agli adulti, desiderosi di ampliare i propri orizzonti culturali e arricchire il proprio cammino, umano e professionale. 

I laboratori per come sono concepiti offrono un’ottima occasione di crescita personale e culturale, anche per coloro che, italiani o stranieri, nello studio della nostra lingua, desiderino migliorare il loro italiano parlato e scritto, la capacità di comprensione di un testo, le proprie potenzialità espressive, comunicative e relazionali, accrescendo autocoscienza e autostima, attraverso un’esperienza di formazione emozionante, artistica e creativa. 

L’ impegno minimo prevede almeno un giorno a settimana per circa 3 ore, più eventuali necessari recuperi, in un percorso artistico, socializzante e stimolante, sempre in equilibrio tra gioco, apprendimento, espressione della creatività, e scoperta di sé. 

Le lezioni, con cadenza settimanale, da ottobre a giugno, si svolgeranno la sera principalmente di venerdì dalle 19.30 alle 22.30 e quando necessario per i recuperi anche il giovedì allo stesso orario come la primissima lezione prevista proprio per giovedì 17 ottobre seguita da venerdì 18.

Il progetto culturale TeSt-TeatroStage, contempla inoltre la partecipazione degli allievi a tutte le fasi di ideazione, costruzione e allestimento delle messe in scena, sia sul palco sia “dietro le quinte”, e costanti e continue integrazioni ai progressi conquistati durante l’anno con applicazioni, prove aperte e stimolanti collaborazioni con altre realtà artistiche e culturali del territorio, in una ricca serie di attività: 

– Reading letterari, letture drammatizzate e performance nei luoghi pubblici e di socialità, nei centri artistici e culturali, musei, biblioteche, librerie, scuole, edifici storici, ambienti naturali, parchi e giardini.

– Incontri, master class, laboratori intensivi con artisti, autori e tecnici esperti del settore.

– Cineforum, retrospettive, rassegne tematiche o monografiche su autori o interpreti del teatro e del cinema. 

Dall’inverno tornerà anche Rapsodie la rassegna di eventi a cadenza mensile ideata sempre da Monica Carbini, con spettacoli, prove aperte, performance, concerti, reading, stage, workshop e incontri con artisti e professionisti di interesse nazionale e internazionale, che coinvolgerà anche il lavoro degli allievi.

Per informazioni e iscrizioni, chiamare o inviare messaggi whatsapp: 348 3736087.  TeSt-TeatroStage è su Facebook e Instagram.

Benevento, “Tributo a Pino Daniele” giovedì 5 settembre al Convento di San Francesco

Benevento, “Tributo a Pino Daniele” giovedì 5 settembre al Convento di San Francesco

Eventi

Musica e Solidarietà” nel tanto atteso concerto di beneficenza di giovedì 5 settembre alle ore 20.30 a favore del Complesso Monumentale del Convento di San Francesco in piazza Dogana a Benevento”…..

Un progetto programmato da diversi mesi dal direttore artistico Fra Luciano Pugliese, Guardiano del Convento, che sta restituendo grande vitalità alla struttura dedicata al Santo di Assisi proprio grazie ad una serie di eventi di carattere culturale che durante il corso dell’anno hanno fatto registrare notevole interesse. E ciò che è accaduto il 30 giugno con il Miria’s Gospel Choir sul tema “Jesus Christ Superstar”, ed il 29 luglio con la rivisitazione della “Musica Classica Napoletana d’Autore” affidata alla Salzano band, tanto apprezzata dai circa 300 partecipanti che già si sono dati appuntamento a giovedì 5 settembre per una serata indimenticabile (ingresso gratuito) dedicata a Pino Daniele che rivivrà attraverso le interpretazioni, come accade dal 2015, della Yes I Know Tribute Band. Un repertorio vastissimo a partire dagli esordi nel 1977, costruito coerentemente con la storia artistica del bluesman napoletano che ha lasciato tracce memorabili ed indimenticabili anche alle nuove generazioni grazie alle sue qualità interpretative, di autore ed alle sue innumerevoli collaborazioni nazionali ed internazionali con artisti di primo livello.

E’ opportuno ricordare che “musica” non è una gara, ma una forma d’arte, di comunicazione di interpretazione, e nel caso di specie anche di solidarietà e di beneficenza a favore di buone cause come quella per il Complesso Monumentale di San Francesco a Benevento, prontamente sposata da un gruppo di amici e musicisti seri e professionali che dopo aver provato ormai da anni, e più volte, le emozioni del palcoscenico del magico Teatro Romano, del Teatro San Marco, del Museo Arcos, dei Giardini della Rocca dei Rettori, del Festival Benevento Città Spettacolo, della Notte delle Streghe, dell’Auditorium del Fatebenefratelli di Benevento…… e di tanto altro ancora, hanno immediatamente accolto l’invito di Fra Luciano Pugliese autore di un progetto di solidarietà encomiabile.

La macchina organizzativa, al lavoro già da qualche settimana, sta disegnando il set che ospiterà la band che proporrà (come sempre in versione live) l’interessantissimo “TRIBUTO” a PINO DANIELE arricchito da oltre 30 brani, con una parte acustica emozionante tutta da vivere, ma soprattutto da cantare a squarciagola.

Protagonisti saranno: Antonello Palomba (Voce e piano), Jack Corona (Guitar Synth, Hukule e Bouzuki), Giovanni Gentile (Chitarre); Giuseppe Marlon Salzano (Basso, contrabbasso e cori); Sergio Prozzo (Mandolino e mandola), Maurizio Lena (Chitarra e voce); Pino Tiso (Piano); Vilma Racioppi (Voce), Valerio Russo (Fisarmonica), Alfredo Salzano (batteria). Direzione di Enrico Salzano alle percussioni ……..e alla tanta esperienza……

Da Terra mia a Napule è, da Yes I know my way a Je so Pazzo, da Quanno chiove e Quando, da Io per lei a Donna Cuncè, da A me me piace o blues a Ma che ho……….a tante e tante altre ancora soprattutto nella novità della parte acustica che sarà proposta a metà spettacolo arricchito, come sempre, da video che riavvolgeranno il nastro della vita di Pino Daniele. Grazie anche alla simpatia e alla professionalità indiscussa dello showman Enzo Costanza che coinvolgerà il numerosissimo pubblico che giovedì 5 settembre alle ore 20.30 sarà presente nel Chiostro di San Francesco – Benevento per l’evento di beneficenza con ingresso gratuito.

Per la band tutta beneventana si tratterà dell’ennesima tappa costruita con serietà e tanto amore all’indirizzo della musica e degli spettatori, dopo gli straordinari successi “sold out” con la Musica Classica Napoletana e del Tributo a Renato Carosone (Teatro Comunale), Tributo a Pino Daniele, Lucio Dalla e Lucio Battisti, e Franco Califano al Teatro San Marco di Benevento e così via tutti documentati……….

Vi aspettiamo GIOVEDI’ 5 SETTEMBRE 2024 ore 20.30 CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO in Piazza Dogana a Benevento………Solidarietà, Musica e tanta beneficenza ……..non mancate INGRESSO LIBERO.