Il Coro del Conservatorio di Benevento alla Basilica of St. Patrick’s Old Cathedral di New York

Il Coro del Conservatorio di Benevento alla Basilica of St. Patrick’s Old Cathedral di New York

Eventi

“Ieri, nella prestigiosa cornice della Basilica of St. Patrick’s Old Cathedral a New York, il coro del Conservatorio di Benevento, diretto dalla Prof.ssa Giovanna Riboli, ha animato con maestria la celebrazione della Santa Messa in italiano, dedicata alla comunità italiana residente. La celebrazione è stata officiata da Don Luigi Portarulo, che ha saputo creare un momento di grande spiritualità e raccoglimento, arricchito dalle suggestive armonie del Canto Beneventano.

L’evento si inserisce nella prima tappa del progetto internazionale PNNR “Internazionalizzazione”, che vede il Conservatorio protagonista di un percorso culturale di altissimo valore, a partire dal Canto Beneventano, un patrimonio storico-musicale unico che rappresenta le radici e la tradizione del territorio sannita.

La celebrazione, resa straordinaria dalle voci del coro, ha offerto un momento di profonda spiritualità e connessione per i partecipanti, sottolineando il legame tra cultura, musica e fede.

Il Conservatorio di Benevento prosegue con orgoglio il suo impegno per promuovere il patrimonio musicale italiano attraverso iniziative di respiro internazionale, consolidando il proprio ruolo come ambasciatore culturale sui più prestigiosi palcoscenici mondiali.

Per ulteriori informazioni sul progetto e sui prossimi appuntamenti, visitate il sito o seguite i canali ufficiali”.

Il Coro ‘Papisius’ in trasferta a Campoli del Monte Taburno

Il Coro ‘Papisius’ in trasferta a Campoli del Monte Taburno

AttualitàDalla Provincia

Domenica 17 dicembre il coro polifonico della Pro Loco di Paupisi, “Papisius”, andrà in trasferta nella vicina Campoli del Monte Taburno e si esibirà alle ore 19:00 presso la chiesa San Nicola di Bari nel meraviglioso centro storico del paese. Un evento inserito nel cartellone ‘Natale con i tuoi!’ che si sta tenendo nel centro ai piedi del Taburno.

“Il progetto del coro polifonico è iniziato nel 2019 – afferma Dario Orsillo presidente della Pro Loco di Paupisi – ed è nato come percorso formativo poiché crediamo che il canto corale sia strumento per esprimersi, come ginnastica per il corpo e la mente e come esempio di socialità e condivisione.

Cantare nel coro ‘Papisius’, aperto a tutti, vuol dire essere parte di un grande gruppo, imparare dagli altri, scoprire le potenzialità della propria voce e tutti i benefici del canto e della bellezza dello stare insieme”.

Conclude Orsillo: “Ringrazio il parroco di Campoli, don Giovanni Rossi, e il presidente della Pro Loco ‘Monte Taburno’ Giuseppe Caporaso per l’invito e l’ospitalità.

Ed infine ricordo a tutti che sabato 23 dicembre alle ore 20:00 organizzeremo nella chiesa parrocchiale Santa Maria del Bosco di Paupisi il tradizionale Concerto di Natale con la partecipazione straordinaria dei cori “Città di Benevento”, “Farnetum” di Fragneto Monforte, “Florilegium musicae” del Liceo Musicale “G. Guacci” di Benevento e “Maria Ss Annunziata” di Reino diretti dai maestri Gilda Pennucci Molinaro, Daniela Polito e Ninfa de Masi.

Vi aspettiamo numerosi sia domenica a Campoli M.T. che sabato prossimo a Paupisi. Un modo anche per scambiarci gli auguri per un sereno Natale”.

Bct Music Festival, la quotidianità descritta in forma di poesia con Mannarino (FOTO)

Bct Music Festival, la quotidianità descritta in forma di poesia con Mannarino (FOTO)

Cultura

Nella serata di venerdì 28, negli ampi spazi dell’Arena Musa di Benevento, Alessandro Mannarino, cantautore italiano di consolidato successo, si è esibito in concerto, con il suo nuovo tour “Corde 2023”, durante la rassegna BCT Music Festival, manifestazione di cui è Direttore artistico Antonio Frascadore.

Un pubblico di ammiratori molto numeroso e caldo ha accolto il cantante sul palco dove, insieme a Mannarino, si sono esibiti i suoi musicisti, Mauro Rofosco alle percussioni, Marco Bardoscia al contrabasso, Giovanni Risitano alla chitarra, Alessandro Chimienti, che si è esibito attraverso guitalele, banjio, chitarra portoghese e ronroco, Antonino Vitali alla tromba ed il coro composto da Simona Sciacca, Ylenia Sciacca e Azzurra Sciacca.

La musica di Mannarino ha subito coinvolto il pubblico con le sue composizioni che, nella serata in oggetto, hanno messo al centro soprattutto il suono degli strumenti a corda, percussioni nitide e trascinanti che hanno accompagnato i testi di Mannarino in un tour di temi delicati e tradizioni popolari, quasi panorama della quotidianità descritta in forma di poesia.

Musica acustic-rock con passaggi melodici che non potevano non trascinare i presenti ad accompagnarla in convinto coro, quasi a condividere pensieri, sentimenti, impulsi di rabbia e amore che catturavano e risvegliavano una percezione di sé spesso dimenticata.

Il cantautore ha aperto il suo concerto con il pezzo “Un’estate”, brano che racconta l’entusiasmo, la gioia di prendere parte al gioco della vita, quasi un’avventura quotidiana fatta di passi imprevisti, ma non per questo meno affascinanti. Il pezzo è stato accompagnato dalle voci affabili e dolci, quasi spirituali, del coro.

Tra suoni alti e bassi, capaci di sprofondare nell’anima di chi ha ascoltato, la voce di Mannarino, quasi roca, ma comunque squillante, ha rotto il silenzio del luogo durante la presentazione del pezzo “Fiume nero”, racconto di attimi di vita e di emozioni palpabili e corali sulla via della vita e del cielo.

Decisivo il coro di voci e strumenti cha hanno accompagnato l’esibizione, particolare l’uso dell’ukulele, strumento cordofono appartenente alla famiglia delle chitarre, che Mannarino utilizza durante la prima parte del suo spettacolo.  

Seguono l’esibizione dei brani “Deija”, fatto di parole ad un dio a cui chiedere il perché di tanta ingiustizia, tanto dolore e tanta guerra nel mondo, “Apriti cielo”, esortazione speranzosa ed esclamazione, testo blues-folk-etnico in cui si parla di fuga e di amore, quasi a chiedere al cielo di aprirsi perché c’è una vita sola.

Ha poi eseguito “Cantarè”, quasi canto di rabbia, resistenza, amore, come strumenti per superare l’ingiustizia, la delusione e l’impossibilità della vita.

Musiche, quelle di Mannarino, a forte impatto sociale ed emotivo, con temi che nascono dall’interiorità di ciascuno di noi e dai disinganni che la vita ci fa affrontare, dai sentimenti delicati agli impulsi irresistibili che ci caratterizzano, dalle ingiustizie quotidiane alle sofferenze dei più fragili, atti di denuncia accompagnati da parole di derisione per chi sbaglia.

Segue il brano “Maddalena”, canzone estremamente provocatoria, ricca di caratteri antireligiosi in cui si racconta una storia alternativa a quella di Gesù, vicenda ambientata ai nostri giorni in cui Maria Maddalena si innamora di Giuda Iscariota e, insieme, affrontano l’ira di Dio.

Seguono i brani “Scendi giù”, sostenuto dalla voce bassa e sicura del contrabasso, “Statte zitta”, testo romantico cantato con voce tra il sommesso e la voglia di urlare i problemi quotidiani e l’amore per una donna, “Gente”, accompagnato dalla voce decisa del coro e dell’andamento musicale degli strumenti a corda, “Marylou”, pezzo molto amato dal pubblico e cantato con l’artista, “Signorina” , brano che ha portato tutti i presenti ad alzarsi in piedi e a ballare al suono della musica.

Sono seguiti i pezzi “Serenata lacrimosa” e, soprattutto, “Scetate vajo”, e “Me so’ ‘mbriacato”, brani molto conosciuti dai presenti che hanno coinvolto tutti con applausi e voglia di cantare a squarciagola.

Uscito di scena, Mannarino è stato richiamato sul palco dal pubblico entusiasta che gli chiedeva di tornare a cantare. Ritornato ad esibirsi, egli ha eseguito i brani “Il bar della rabbia ”e “Vivere la vita”, pezzi che sembrano riecheggiare i testi del cantautore spagnolo Tonino Caronte,  in cui egli racconta il mondo difficile e le vite intense, le diversità in tutte le sue forme, quelle degli zingari sgombrati ed infelici, quelli degli esiliati e ribelli ed anche di chi si aggrappa ad una bottiglia di vino per dimenticare.  

Serata di musica molto piacevole e coinvolgente che non ha permesso, in maniera forse leggera, ma nello steso tempo forte, che si dimenticassero i temi più seri dell’esistenza, con momenti di delicatezza a volte ironica, ma anche con attimi di consapevolezza.