<strong>Le piazze di Benevento conquistano la scena nella presentazione del libro su di esse a Napoli</strong>

Le piazze di Benevento conquistano la scena nella presentazione del libro su di esse a Napoli

Cultura

Le piazze di Benevento, accompagnate da quelle di Napoli e Firenze,  fanno sentire la loro voce negli spazi del “Il Clubino” di Napoli, associazione culturale che ha sede nel cuore del Vomero.

 Davanti ad un numeroso pubblico, gli animatori del progetto sulle piazze delle città indicate, i rappresentanti della casa editrice “La Valle del Tempo”, Mario Rovinello e Clorinda Irace, nonché anche autori di pagine dei volumi presentati, affiancati dal curatore fiorentino Riccandro De Sangro e da quella beneventana Eusapia Tarricone, hanno descritto i lavori di ricerca, studio, amore e fantasia relativi alle rispettive città, sottolineandone i caratteri di curiosità e riscoperta che hanno caratterizzato la stesura di essi.

Rovinello ha tenuto a raccontare i prodromi dell’idea di studiare le piazze cittadine, a partire da quelle di Napoli, rammentando il bisogno di produrre qualcosa che fosse oggettivo e rigoroso nella descrizione dei luoghi, ma che fosse anche divertente e stimolante alla lettura.

 Queste le ragioni che hanno portato gli ideatori/animatori del progetto a raccogliere intorno a sé un gruppo di amici/intellettuali che, scegliendo ciascuno una piazza cittadina, quella che più sentivano vicina alla loro storia personale o a vicende in essa vissute o ascoltate, hanno dato vita ad una pubblicazione che è riuscita a trasmettere conoscenza, curiosità e fantasia a quanti fossero lettori del lavoro.

Rovinello ha tenuto a precisare che, dopo la pubblicazione delle prime piazze, il bisogno di continuare a raccontare di esse e il gradimento raccolto intorno alla prima opera sul tema, hanno portato alla stesura di un secondo volume su altre piazze napoletane, con il contributo, questa volta, di giovani autori che hanno regalato, oltre che competenza descrittiva, anche una freschezza narrativa che ha reso il loro lavoro ancora più accattivante.

E’ seguita la lettura di brani dell’introduzione e di una storia del primo volume delle piazze di Napoli da parte di Piera Salerno, rappresentante de “Il Clubino”, lettura molto apprezzata dai presenti.

Riccardo Di Sangro, come da lui raccontato di pure origini napoletane, ha descritto il processo di avvicinamento e coinvolgimento degli autori fiorentini alla stesura del lavoro sulle piazze della loro città, riferendo anche, oltre all’entusiasmo subito manifestato dai partecipanti, le difficoltà di relazionarsi che ha dovuto superare a causa della pandemia da Covid che ha impedito, in molte occasioni, un incontro diretto con gli autori che, tuttavia, impavidi, hanno elaborato le loro descrizioni e, soprattutto, le loro storie con passione ed entusiasmo.  

Anche alla presentazione del lavoro fiorentino sono seguite la lettura di due brani tratti dal loro lavoro e per uno di essi, scanzonato e disinvolto, sono seguiti sentiti applausi da parte dei presenti.

Eusapia Tarricone ha poi presentato il lavoro su Benevento, città più piccola e meno conosciuta delle precedenti, ma non per questo, ha tenuto a precisare, meno importante o meno ricca di storia e cultura. Ella ha raccontato come la storia di Benevento sia più antica di quella di Roma, dai Sanniti alla dominazione prima romana e poi longobarda, fino alla presenza papalina che l’ha caratterizzata per lungo tempo.

Anche per gli amici beneventani l’avventura è stata avvincente e produttiva, essi hanno riscoperto luoghi spesso scontati e di passaggio distratto che, posti all’attenzione di ciascuno di loro, hanno preso vita, le pietre delle piazze hanno raccontato storie di popoli e personaggi significativi e hanno solleticato la fantasia di ciascuno.

In chiusura, dopo la descrizione calorosa della più conosciuta Rocca dei Rettori e della storia in essa  ambientata, sono stati letti  brani  di inventiva come quello relativo alla  Piazza Sabariani, cuore del centro storico longobardo di Benevento che ha portato all’attenzione di tutti i presenti il ritrovamento di un’antica cripta di una chiesa longobarda: San Marco dei Sabariani.

Serata di cultura e amicizia che ha consolidato rapporti personali che hanno promosso futuri lavori in sinergia e sapere, in ottica conoscitiva e, nello stesso tempo, creativa.

“Addio cara Enza, giovane beneventana morta in Svizzera”: la lettera in ricordo della 20enne sannita

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AttualitàBenevento Città

Ricordare fa bene al cuore e migliora le nostre giornate: è vero che mette molta tristezza perché in fondo quei momenti, non potremo più riviverli con la persona che ha fatto parte della nostra vita; è anche vero però che sono proprio i ricordi a tenerci uniti a chi non c’è più: essi rappresentano un ponte indistruttibile tra noi e loro, tra la Terra e la vita eterna, posti che possiamo solo immaginare e in cui loro, e lei, la nostra cara amica e collaboratrice Enza Cappabianca appena scomparsa, stanno vivendo in pace.

È inutile dire che ho difficoltà a trovare le parole giuste e che posso solo tentare di scrivere perché, essendo una vecchia penna, trovo che sia il mezzo più potente che ho a disposizione per lasciare che il cuore parli al mio posto. Chi mi conosce sa che sono padre anche io e che la notizia della morte di un giovane riempie sempre di profondo sgomento ma questa volta il dolore trafigge ancor di più perché Enza io l’avevo conosciuta bene.

Quasi un anno fa il mio Co-Direttore Daniela Piesco mi propose di esaminare la candidatura e il curriculum di una giovane ragazza sannita. “È giovane” mi disse ”ma so che lei le darà l’opportunità che merita” Colpito e affondato . I giovani sono la mia vita e da anni mi occupo della loro formazione e delle loro problematiche. Credo che non sia mai abbastanza lo spazio da dedicargli a partire dalla politica e sapete perché? Perché I giovani del nostro millennio hanno l’ansia per il futuro. Sono terrorizzati non solo dagli effetti del Covid, dalle preoccupazioni legate alla crescita e dall’ansia per la ricerca di un lavoro, ma anche dall’estremo cambiamento che sta interessando il nostro clima. Obbligati ormai a crescere a distanza, sotto l’effetto della Dad, in un mondo in cui la tecnologia gli fa sempre più da babysitter, i ragazzi ci stanno manifestando la loro angoscia. Sempre chiusi dentro le loro case, tendono all’auto isolamento, terribilmente preoccupati per un futuro che non ci sarà.

Hanno la fobia dell’instabilità, non riescono ad immaginarsi da grandi, non riescono a vedersi con dei figli. Questa deformazione della percezione del futuro, sta lacerando silenziosamente una grossa fetta di strato sociale, con ripercussioni gravissime e irreversibili sulla salute mentale dei più giovani. Enza fu accolta benissimo in redazione e sin da subito istaurammo un rapporto di profondo rispetto e stima reciproca
Enza era capace, intelligente, collaborativa, sempre un passo avanti agli altri e pareva non stancarsi mai.

La sosteneva l’entusiasmo della sua giovane età.. Quasi immediatamente capii che era in grado di consigliare adeguatamente gli altri tirocinanti che seguivano il corso di formazione presso le mie testate e decisi ,assieme al mio Co-Direttore Daniela, di assegnarle il posto di tutor. Quel tempo purtroppo è passato e mi ritrovo qui a pensarti e a scriverti, a immaginarti tra gli angeli in festa e a sperare che lì tu stia meglio. Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all’improvviso e che saremmo stati qui a ricordare insieme la bella persona che eri cara Enza.

Ricordo il giorno in cui mi telefonasti per chiedermi una lettera di referenze per uno dei tanti progetti che portavi avanti nonostante la tua giovane età. “Direttore mi serve il suo aiuto, ho bisogno della sua attestazione di stima ”furono le tue parole. Beh, posso solo dirvi che mi affrettai a scrivere quella lettera di raccomandazione per non smorzare quel sorriso.
Ciao Cara Enza, riposa in pace.

Antonio Peragine
Direttore Corriere Nazionale