Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex portiere del Benevento, Piergraziano “Ghigo” Gori, per avere una sua opinione riguardo alla stagione giallorossa e non solo.
Gori, estremo difensore record-man di presenze con la maglia giallorossa (232), ha disputato 11 stagioni con la Strega tra il 2006-07 e il 2020-21 tra Serie C, Serie B e Serie A e Coppa Italia. Oggi Ghigo, a 44 anni compiuti, ha conseguito l’abilitazione da preparatore dei portieri e occupa tale ruolo in Serie D, nell’F.C. Francavilla.
Salve Ghigo, partiamo dal suo arrivo a Benevento: si sarebbe mai immaginato di diventare record-man di presenze con la Strega e trascorrere undici anni nel Sannio? “Sono arrivato nel campionato 2006-07, fui il primo acquisto dell’era Vigorito. Il Presidente me lo ribadisce sempre, spero come segno di stima (ride, ndr). Anche quando arrivavano allenatori nuovi diceva sempre “Ghigo è stato il mio primo acquisto”. Quando si arriva in una piazza nuova si cerca sempre di dare il massimo e fare bene. Sinceramente di stare a Benevento 11 anni, anche se interrotti da brevi pause, non me lo sarei mai aspettato. Non vedo l’ora di tornare per salutare gli amici, l’anno scorso sono stato fermo per prendere le due abilitazioni e sono venuto qualche volta. Spero di venire presto a Benevento, è una promessa“.
L’esperienza in giallorosso è stata interrotta dalle avventure con Nocerina (2010-11 e ’11-12), Salernitana (2013-14 e ’14-15) e Venezia (2017-18): che cosa accadde? “Ci furono dei problemini con il Direttore Sportivo. Non mi fu rinnovato il contratto e rimasi senza squadra, poi i primi di settembre mi chiamò Auteri e approdai alla Nocerina. Stessa cosa accadde qualche anno dopo col trasferimento alla Salernitana. Quando andammo in Serie A, poi, andai a Venezia: giustamente servivano portieri di categoria, rimasi fuori dal progetto. L’anno seguente Foggia dal settore giovanile salì in prima squadra, mi chiamò e tornai. Tornare è sempre stato bello, per me Benevento è la mia seconda casa. Dico sempre che ho più amici a Benevento che a Taranto, dove sono nato. Anche quando giocavo a Salerno vivevo a Benevento, facevo avanti e indietro tutti i giorni. A Benevento sono stato bene, i beneventani hanno fatto stare bene me e la mia famiglia: sarò sempre riconoscente“.
In campo quattro promozioni in 11 anni, ma quale è il ricordo più bello? “L’anno che abbiamo vinto il campionato conquistando la promozione dalla C1 alla B è stato stratosferico, paradossalmente anche maggiore rispetto alla Serie A dell’anno seguente e non solo perché in C1 giocavo. Per la città, per la piazza e per me è stato speciale. Non riuscivo a capire perché quando andavo via da Benevento riuscivo a vincere i campionati e invece a Benevento no. Il mio cruccio era sempre stato voler vincere un campionato a Benevento, di portarlo per la prima volta in Serie B. Quell’anno fu strepitoso. La promozione dalla B alla A è l’apoteosi, l’aspirazione di tutti, ma ho sentito più quella dalla C1 alla B. Il Benevento non era neanche mai stato in Serie A, ma il carico emotivo della promozione in B non lo saprei spiegare. Forse il salto in A era inaspettato, un sogno, un doppio salto a cui forse neanche credi. In B è stato più magico, anche la piazza voleva quella “maledetta” Serie B. Ritrovarsi in A è stato non dico qualcosa in più ma qualcosa di incredibile e inaspettato“.
Era presente in Serie A nella stagione 2020-21, ma l’esordio in massima serie non è arrivato: quanto è stato grande il dispiacere? “Ci tenevo, ma alla fine non si è realizzato. Sinceramente non ne ho fatto un dramma, anzi. Il Presidente mi ha rinnovato la fiducia e il contratto. Non sono uno legato ai soldi, evidentemente il destino voleva che ciò non accadesse. Doveva andare così, non è assolutamente un problema“.
Dopo il ritiro è rimasto al Benevento, vivendo anche la retrocessione in Serie C. Che cosa accadde quell’anno? “Col Benevento oltre ai sorrisi e alla gioie ci sono stati anche momenti di tristezza e di delusione. Retrocedere è stato brutto, vedere quei tifosi con cui tanto avevamo gioito e ritrovarsi immischiati nella retrocessione è stata dura. C’è stata confusione, ci sono stati diversi allenatori e non si è creata la scintilla necessaria per salvarsi“.
Tornando alle gioie, ora il Benevento è primo in Serie C: è la squadra favorita per la promozione? “Benevento come piazza merita almeno la Serie B. Vederla in Lega Pro è un po’ scostante. Spero che quest’anno si possa concludere nel migliore dei modi. Ad oggi, non voglio tirarla a nessuno, non vedo un’antagonista del Benevento. Con tutto il rispetto per Cerignola e Monopoli, buone squadre che giocano bene, ad oggi il Benevento è la squadra più accreditata per vincere il campionato. Qualcuno può essere scaramantico, ma dati alla mano le squadre attrezzate che potevano giocarsela con il Benevento sono molto distanti. Un pizzico di fortuna c’è stata: quando il Benevento ha perso quei pochi punti le altre non ne hanno approfittato. Questo è un piccolo segnale, essere bravi e fortunati serve per vincere un campionato“.
La Serie C con Mister Auteri l’ha vinta nel 2016, ma quella volta eravate voi a inseguire: quale è la differenza con l’essere inseguiti? “Quell’anno abbiamo fatto una gran bella rincorsa. Quest’anno non dico che il Benevento deve gestire, ma ha un buon margine dalle altre. Non deve abbassare la guardia e tirare dritto fino alla fine. Sono sicuro che il Mister sia proiettato a quest’anno, poi quello che verrà verrà: è concentrato a mettere un’altra impronta importante a Benevento. Per il Benevento tornare in Serie B sarebbe eccezionale, anche per cancellare la doppia retrocessione“.
Approva il giovane progetto della Strega? “Questa “politica” dei giovani sta dando ragione al Presidente Vigorito, quindi sì. Questi ragazzi li ho visti crescere nel settore giovanile, vederli catapultati al “Vigorito” e in Serie C fa tanto tanto piacere. Il Mister ha dato la sua disponibilità a proseguire e prima di darla sapeva già che cosa aveva in mano, che cosa potevano dargli i giovani. Il Mister è un allenatore d’esperienza, sa il fatto suo, e messo nelle giuste condizioni può fare sempre grandi campionati“.
Quale è il suo pensiero su Nunziante? “Lo conosco da diversi anni, me lo ha “presentato” il mio grande amico Antonio Chiavelli (preparatore dei portieri, ndr). Me ne ha sempre parlato bene, quest’anno sotto la sua ala protettrice si vedono i miglioramenti di un ragazzo che a quell’età ha una responsabilità. Benevento è una piazza importante, sicuramente ha le sue responsabilità ma le sta affrontando e gestendo egregiamente“.
Quanto è importante, invece, il ruolo di Manfredini come “secondo”? “A livello umano è una persona fantastica, è stato ed è un gran portiere. Sono sicuro che stia dando una mano a Nunziante, è il secondo perfetto in questo momento. Gli fa un po’ da chioccia, forse un po’ tanto, ma è giusto così. Non è quel collega che ti mette pressione, conosce bene il suo ruolo e lo ha dimostrato anche gli anni scorsi quando subentrava a Paleari. La società non poteva fare scelta migliore che tenere Manfredini alle spalle di Nunziante per farlo crescere“.
Che cosa sta accadendo al Taranto, squadra della tua città? “Anche quest’anno il Taranto si ritrova davanti a un grandissimo punto interrogativo. Il cambio di proprietà ancora non è arrivato, i giocatori hanno avuto un balzo d’orgoglio vincendo contro Avellino e Cerignola ma ora i problemi di non avere una società solida alle spalle stanno venendo fuori“.
Attualmente ricopre il ruolo di preparatore dei portieri all’F.C. Fracavilla, in Serie D: come procede questa nuova esperienza? A quando un ritorno al Benevento? “Era meglio quando giocavo (ride, ndr). Quando sei giocatore hai quelle due ore di impegno e basta, mentre da allenatore hai tanto da fare nel preparare l’allenamento, vedere video e studiare la squadra avversaria. E’ una cosa che faccio con passione, ho iniziato in Serie D in un girone molto tosto come l’H. Abbiamo iniziato così così, abbiamo un po’ di alti e bassi, ma siamo una squadra giovane e puntiamo alla salvezza. Un ritorno a Benevento? Chiavelli per me è un fratello, è giusto che continui lui anche perché allena molto molto bene. Una cooperazione la accetterei, sostituzione assolutamente no“.
Foto: Getty Images
Benevento, Gori: “Spero sia un arrivederci. Questa retrocessione il ricordo più brutto”
L’ex storico portiere del Benevento, che vanta oltre 400 presenze in carriera di cui 232 con la Strega di cui è il secondo calciatore con più presenze nella storia del club, ritiratosi al termine della stagione 2020-21 ed entrato a far parte nell’organigramma giallorosso in qualità di collaboratore tecnico, lo scorso 30 giugno ha visto scadere il contratto che lo legava alla società sannita.
Piergraziano “Ghigo”Gori, infatti, ha deciso di prendersi un anno sabbatico e studiare per seguire due corsi propedeutici all’esame da preparatore dei portieri, come confermato in un’intervista rilasciata a Il Mattino.
Di seguito, quindi, le parole di Batman in merito alla lunghissima avventura (12 anni) al Benevento e non solo:
SULL’ADDIO ALLA STREGA: “Non ho ancora metabolizzato di non poter respirare aria di campo per qualche mese. Al Benevento faccio un grande in bocca al lupo e un saluto speciale va ai tifosi. Voglio ringraziare anche il Presidente Vigorito e il Direttore Foggia, che mi hanno rivoluto fortemente nel Sannio dopo la parentesi al Venezia. Spero che sia un arrivederci, perché staccare il cordone dal Benevento è molto difficile. Sono stati dodici anni intensissimi. Mi auguro di tornare un giorno, a Benevento mi sento in famiglia e ho tantissimi amici“.
SULLA SUA ESPERIENZA A BENEVENTO: “Il Benevento è stato spesso una sfida per me, ogni volta che andavo altrove vincevo. Con il Benevento non riuscivo ad andare in B e quando ci sono riuscito mi sono legato ancora di più alla città. E’ stato più bello che andare in Serie A“.
SUL RICORDO PIU’ EMOZIONANTE: “La promozione dalla C alla B è stata la più bella, ho sentito il calore della gente e ho visto le persone piangere. I festeggiamenti della B sono stati più forti ed emozionanti rispetto a quelli per la Serie A, che è stato un traguardo inaspettato e poco assaporato. Andare in cadetteria era divenuta un’ossessione, un qualcosa che sembrava irraggiungibile“.
SULL’ULTIMA RETROCESSIONE: “Certamente è il ricordo più brutto, è stata ancora più dura da digerire non potendo scendere in campo. Si è creato un vuoto dentro di me, perché sono arrivato in Serie C e sono andato via, purtroppo, nella medesima categoria. Avrei voluto un addio diverso, la retrocessione mi ha abbattuto molto. Non c’è una spiegazione a ciò che è successo. Quando avvengono queste cose tutti sono responsabili, non è giusto puntare il dito contro una sola persona“.
SUL FUTURO DI PALEARI: “Non sono nessuno per dare consigli. Paleari saprà cosa fare, è un portiere di categoria e un ragazzo serio. Immagino sia richiesto in cadetteria. Restare e provare subito a risalire può essere una bella cosa. Credo abbia voglia di rivalsa“.
SULLA PERMANENZA DI MANFREDINI: “Il suo rinnovo può farmi soltanto piacere, perché parliamo di un ragazzo serissimo e di un grande professionista, che è stato sempre bravo a farsi trovare pronto quando è toccato a lui“.
SUI GIOVANI PORTIERI GIALLOROSSI: “Nunziante è un ragazzo interessante che può solo migliorare. Lo stesso discorso vale per Tartaro, Muraca ed Esposito, tutti ragazzi di prospettiva che si sono sempre allenati bene“.
SULLA PROMOZIONE IN PRIMA SQUADRA DI ANTONIO CHIAVELLI: “Con lui ho un rapporto bellissimo e so quanto tiene a questo nuovo incarico. Lo ha meritato. Sarebbe bellissimo se, da sannita, desse una mano alla società a tornare in B“.
SU CARLI E ANDREOLETTI: “Vigorito ha fatto scelte giuste per centrare un obiettivo e per creare un bel progetto“.
SULLA SERIE C: “La Lega Pro è una categoria sempre difficile. Ci sono squadre forti e tifoserie calde. Poi ci saranno i derby con l’Avellino e la Juve Stabia, le partite con il Foggia e il Catania“.
Foto: Screen OttoChannel
Benevento, Gori ai saluti: studierà per il patentino da preparatore dei portieri
Oggi, 30 giugno, rappresenta l’ultimo giorno di contratto con la società di via Santa Colomba per diversi giocatori del Benevento. Da domani, 1° luglio, tali elementi saranno liberi di legarsi a qualsiasi altro club.
Non solo i calciatori, però, lasceranno la Strega. Tra i tesserati giallorossi che saluteranno il Sannio, infatti, c’è anche Piergraziano Gori.
L’ex storico portiere del Benevento, che vanta oltre 400 presenze in carriera, si era ritirato al termine della stagione 2020-21 entrando poi a far parte nell’organigramma della Strega in qualità di collaboratore tecnico.
“Ghigo“, ancora non dotato di patentino di categoria, ha deciso di prendersi un anno sabbatico e studiare per seguire due corsi propedeutici all’esame da preparatore dei portieri. Gori, prima di poter accedere al corso Uefa Gk B che gli consentirebbe di allenare tutte le squadre professionistiche che non disputano le coppe europee, dovrà iscriversi al corso Uefa C, che varrà come abilitazione ad allenatore di base.
Foto: Screen OttoChannel
Benevento, Gori: “Contro il Como la squadra ha dato tutto, purtroppo è un’annata tribolata”
L’ex portiere Benevento, storico estremo difensore della Strega, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’attuale momento della compagine giallorossa.
Queste, dunque, le parole di Piergraziano “Ghigo” Gori, ospite questa sera nel corso della trasmissione Ottogol:
SUL PARI CONTRO IL COMO: “Secondo me è un buon punto, non so in 11vs11 come sarebbe finita. Siamo stati penalizzati dall’espulsione di Tello, dalla panchina chiedevamo all’arbitro di andarla a rivedere ma non era possibile. Neanche la prima ammonizione di Tello è comprensibile, c’era stato uno testa-testa che però non era da giallo. Anche Mister Stellone ha perso le staffe. Purtroppo è un’annata tribolata. Va sottolineato l’impegno della squadra, i ragazzi ci hanno messo l’anima e il cuore. In passato, quando la fiamma non era forte, queste partite le perdevi. Oggi, con il Mister nuovo che ha riacceso questa fiamma, i ragazzi hanno reagito“.
SUL SUPPORTO DEI TIFOSI: “I tifosi sono stati bellissimi, è stato bello sentirli così vicini“.
SULLE DIFFICOLTA’ DEL BENEVENTO: “Hanno influito tantissime situazioni: infortuni, partite perse negli ultimi minuti di gara, errori arbitrali. Una serie di cose ci hanno condannato a stare lì sotto“.
SUL RECORD DI CARTELLINI: “Ci possono essere tanti fattori, non mi interessano i cartellini. Mi interessano i punti in classifica, dobbiamo aumentarli“.
SULLA CORSA SALVEZZA: “Si parla di quota salvezza, ma dobbiamo ragionare partita dopo partita. Ora c’è il Pisa, poi la sosta. Vedremo. Ultimamente ho visto bene il Venezia, ma anche Spal e Cosenza. Qualcuno ha i suoi problemi, ma sarà dura fino alla fine“.
SULL’IMPOSTAZIONE DAL BASSO: “Con Mister Caserta e Mister Cannavaro i portieri giocavano maggiormente con i piedi, c’era più costruzione dal basso. Con Mister Stellone quando si può giocare si gioca, ma si preferisce rischiare meno“.
SU MANFREDINI: “Manfredini è un portiere affidabile, un professionista serio che si fa trovare sempre pronto. Ha fatto una grande prestazione“.
SULLE CARENZE DEL REPARTO OFFENSIVO: “Il Mister e lo Staff stanno lavorando giorno e notte per mettere in condizione gli attaccanti di fare gol. Dispiace, personalmente non mi fa piacere perché sono due compagni. Si spera che facendo un gol possano riuscire a sbloccarsi“.
SU SCHIATTARELLA ALLENATORE: “Contro il Como dava indicazioni, metteva a disposizione la sua esperienza. In campo è un allenatore. Se in futuro dovesse essere allenatore del Benevento sarebbe bellissimo“.
SULLA DEDICA DI MANCOSU A IMBRIANI: “Mancosu lo conosco benissimo, mi ha fatto piacere la dedica del suo 100esimo gol a Imbriani“.
Foto: Screen OttoChannel
Benevento, squalifica di oltre 4 mesi per Gori e ammenda per la società: ecco perché
Inibizione per tre mesi a carico di Ferdinando Renzulli, in qualità di amministratore delegato e legale rappresentante del Benevento Calcio, quattro mesi e 15 giorni di squalifica per Piergraziano Gori e 7.000 euro di multa per la società sannita. Questa la sanzione decisa dalla Procura Federale a carico del Benevento Calcio, reo di aver permesso a Piergraziano Gori di svolgere il ruolo di preparatore dei portieri della prima squadra “sebbene non fosse tesserato e non fosse in possesso della prescritta abilitazione ad allenatore dei portieri; nonché per aver fatto ingresso nel recinto di gioco e negli spogliatoi con la prima squadra della società Benevento Calcio”.
Il provvedimento emesso dalla Procura fa riferimento a tredici match della stagione in corso: a partire dal 14 agosto sino allo scorso 6 novembre.
La sanzione, in questa misura, è scaturita dall’accordo tra il Benevento e la Procura Federale, con la società giallorossa che ha fatto esplicita richiesta dell’applicazione della sanzione ex. articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva, ovvero l’applicazione di una sanzione su richiesta prima del deferimento. Richiesta che ha trovato il consenso della Procura Federale e il beneplacito del Presidente Federale che ha ritenuto di non dover fare osservazioni in merito all’accordo tra le parti.
Nello specifico, a FERDINANDO RENZULLI, all’epoca dei fatti Amministratore delegato e legale rappresentante della società BENEVENTO CALCIO S.R.L., viene imputato di aver impiegato o, comunque, di aver consentito o non aver impedito che venisse impiegato il Sig. Piergraziano GORI quale allenatore dei portieri della prima squadra della società Benevento Calcio S.r.l. nella stagione sportiva 2021-2022 sebbene lo stesso non fosse tesserato e non fosse in possesso della prescritta abilitazione ad allenatore dei portieri; nonché per aver consentito o, comunque, per non aver impedito che il Sig. Piergraziano GORI facesse ingresso nel recinto di gioco e negli spogliatoi con la prima squadra della società Benevento Calcio S.r.l., nella stagione sportiva 2021-2022, in occasione delle gare del Campionato professionistico di Serie B (tredici gare), sebbene lo stesso non fosse tesserato per la predetta compagine sportiva e non fosse conseguentemente in possesso di tessera valida per la stagione sportiva in corso.
A PIERGRAZIANO GORI, all’epoca dei fatti Allenatore dilettante iscritto al Settore Tecnico della FIGC e soggetto di cui all’art. 2, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, viene imputato di aver svolto l’attività di allenatore dei portieri della prima squadra della società Benevento Calcio S.r.l. nella stagione sportiva 2021-2022 sebbene non fosse tesserato e non fosse in possesso della prescritta abilitazione ad allenatore dei portieri; nonché per aver fatto ingresso nel recinto di gioco e negli spogliatoi con la prima squadra della società Benevento Calcio S.r.l., nella stagione sportiva 2021-2022, in occasione delle gare del Campionato professionistico di Serie B Benevento-Spal del 14 agosto 2021, Benevento-Alessandria del 22 agosto 2021, Parma-Benevento del 29 agosto 2021, Benevento-Lecce del 10 settembre 2021, Ascoli-Benevento del 18 settembre 2021, Benevento-Cittadella del 21 settembre 2021; Como-Benevento del 25 settembre 2021, Benevento-Perugia del 3 ottobre 2021, Cremonese-Benevento del 17 ottobre 2021, Benevento-Cosenza del 23 ottobre 2021, Crotone-Benevento del 28 ottobre 2021, Benevento–Brescia del 1° novembre 2021 e Benevento–Frosinone del 6 novembre 2021, sebbene non fosse tesserato per la predetta compagine sportiva e non fosse conseguentemente in possesso di tessera valida per la stagione sportiva in corso.
Il BENEVENTO CALCIO S.r.l., è chiamato a rispondere, invece, per responsabilità diretta e oggettiva, ai sensi dell’art. 6, commi 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti rispettivamente posti in essere dai Sig.ri RENZULLI Ferdinando e GORI Piergraziano, così come riportati nei precedenti capi di incolpazione.
Calciomercato, girandola di portieri per il Benevento
La porta giallorossa sta subendo una vera e propria rivoluzione.
Ghigo Gori ha appeso gli scarpini al chiodo accogliendo il ruolo di preparatore dei portieri, dunque il ruolo di terzo verrà ricoperto, con ogni probabilità, dal giovane 2003 Igor Lucatelli.
Nicolò Manfredini è certo del posto, avendo rinnovato il contratto in scadenza il 30 giugno, ed il numero 12 per la prossima stagione sarà lui.
Per quanto riguarda il portiere titolare, ci saranno dei cambiamenti. Il Benevento ha da tempo bloccato Alberto Paleari, in uscita dal Genoa e prossimo alla firma con i giallorossi, che hanno battuto la concorrenza di Crotone e Ternana. In uscita, invece, c’è Lorenzo Montipò, che fa gola a molte squadre sia in A sia, naturalmente, in B. Dopo le sue buone prestazioni nella passata stagione, infatti, il suo futuro potrebbe essere nel massimo campionato italiano. In particolare l’Udinese avrebbe individuato nel numero 1 giallorosso il sostituto di Juan Musso, passato all’Atalanta, e la trattativa potrebbe presto cominciare.
Gori e la sua nuova vita: “Mi mancheranno i cori dei tifosi, con la maglia giallorossa anni bellissimi”
L’ex estremo difensore giallorosso, attuale preparatore dei portieri, si è raccontato in un’intervista ad Ottopagine.
Dopo oltre venti anni di carriera e quattrocento presenze, condite dalle memorabili quattro promozioni con il Benevento, Gori è pronto ad affrontare una nuova sfida.
Queste le parole di Ghigo Gori:
SUL DECISIONE DI RITIRARSI: “Purtroppo, nella vita tutto ha un inizio e una fine. Della mia carriera non ho rimpianti. Forse avrei potuto puntare a qualcosa di più in alto, ma va bene così ”.
SULLA REALTÀ SANNITA DELL’ERA VIGORITO: “È cambiata abbastanza. Quella di Benevento è stata sempre una grande piazza, poi negli anni è cresciuta tantissimo. La sua fame di calcio l’ha sempre mantenuta“.
RICORDI INDIMENTICABILI: “Ne sono tanti. Ricordo l’intervento nei play off con il Foggia che fece nascere il coro “Ghigo Gori Batman”. Come non dimenticare il rigore parato allo Zaccheria o le parate con il Catania“.
SULLA SCORSA SERIE A: “Ci siamo un po’ spenti nella seconda parte di campionato, quando tutto sembrava più facile. Pensavamo che la strada fosse in discesa dopo l’ottimo girone d’andata, ma ci sbagliavamo“.
SUL SUO NON-DEBUTTO: “È stata una scelta societaria che ho accettato serenamente. Adesso è un capitolo chiuso. Le testimonianze d’affetto dei tifosi sono state incredibili. Si sono rivelati ancora una volta strepitosi nei miei confronti. Forse è stato anche molto più piacevole del possibile esordio, aiutandomi a voltare pagina“.
SUL FUTURO E SULLA PROSSIMA SERIE B: “Per me è un mondo diverso rispetto al calcio giocato. Sto effettuando molte telefonate per informarmi al meglio, in modo da affrontare bene questo nuovo ruolo che mi affascina tantissimo. La società mi ha dato una grandissima opportunità e la ringrazio. Sarà un campionato forte, probabilmente anche di più rispetto agli anni scorsi. Ci sarà un tasso tecnico altissimo. Bisognerà lavorare sodo e stare sempre sul pezzo per cercare di fare bene“.
SUL MERCATO: “Manfredini è un bravissimo ragazzo che conosco benissimo e onestamente si dovrà lavorare poco con lui perché è già un ottimo portiere. Ho letto le notizie sui giornali riguardo Paleari, ma non c’è nulla di ufficiale. È sicuramente un buon profilo. A Cittadella ha fatto benissimo e nella scorsa stagione ha sposato il progetto del Genoa. Si tratta di un portiere di spessore.
SULLA PIAZZA E SUI TIFOSI: “Giocare con la maglia giallorossa è stato bellissimo. Sono stati anni stupendi, ma adesso si apre un nuovo capitolo. Di sicuro non dimenticherò mai l’emozione grandissima di giocare sotto la Curva Sud. I cori dei tifosi mi mancheranno tantissimo, così come già è stato nell’ultimo anno per via delle porte chiuse. Porterò sempre con me l’affetto di tutti“.
Foto: Mario Taddeo
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