Prosegue senza sosta l’attività di controllo del territorio del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, in linea con le direttive del Prefetto Dr.ssa Rossana Riflesso, mirata alla prevenzione e alla repressione della criminalità predatoria e dei reati correlati al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
In tale contesto, i Carabinieri della Stazione di Grottaminarda hanno arrestato un 48enne del posto, ritenuto indiziato di “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”.
I fatti si sono verificati nella giornata di ieri a Grottaminarda, dove, l’atteggiamento sospetto manifestato da un automobilista, fermato durante un normale controllo alla circolazione stradale, ha indotto i militari dell’Arma ad approfondire gli accertamenti.
L’immediata perquisizione personale e veicolare, nonché quella successiva eseguita presso la sua abitazione, ha permesso ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare circa 370 grammi di cocaina, giàsuddivisa in dosi, oltre 6mila euro in contanti, materiale vario per il confezionamento delle dosi e un telefono cellulare.
L’uomo è stato quindi arrestato e, dopo le formalità di rito, accompagnato presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sabato scorso, tre anziane signore di Grottaminarda hanno denunciato un tentativo di truffa presso la locale Stazione Carabinieri.
Le donne (di età compresa tra i 70 e i 90 anni) sono state contattate telefonicamente da ignoti che, spacciandosi per corrieri, hanno richiesto del denaro contante per la consegna di un pacco destinato a un loro familiare.
Fortunatamente, le signore, ricordando i consigli dell’Arma in merito ad analoghi episodi, divulgati sia dagli organi d’informazione che con apposite locandine affisse in paese, hanno avvisato subito i propri familiari e richiesto l’intervento dei Carabinieri dellaStazione di Grottaminarda che hanno avviato le indagini.
L’Arma dei Carabinieri sta intensificando la campagna di sensibilizzazione per aiutare la popolazione a riconoscere questi tentativi di truffa e il modus operandi dei malviventi. L’obiettivo è proteggere le persone più vulnerabili e ridurre il numero di vittime.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino raccomandano di mantenere alta l’attenzione, soprattutto in prossimità delle festività natalizie, poiché i truffatori potrebbero intensificare le loro attività, cercando nuove modalità per ingannare le vittime.
Bisogna, in particolare:
diffidare delle richieste telefoniche di denaro: nessun Carabiniere o appartenente ad altre Forze di Polizia chiede denaro per risolvere situazioni legali. In caso di chiamate sospette, terminare la telefonata e contattare immediatamente il “112”;
non aprire la porta di casa a sconosciuti: prima di far entrare qualcuno in casa, è fondamentale verificarne l’identità, anche telefonando alla locale Stazione Carabinieri;
coinvolgere parenti o vicini: se si ricevono richieste anomale, è sempre utile chiedere consiglio a una persona di fiducia;
non consegnare denaro o beni preziosi: anche se il truffatore insiste, mantenere la calma e non cedere alle pressioni;
partecipare agli incontri informativi: i Carabinieriorganizzano spesso incontri nelle parrocchie o nei centri per anziani al fine di sensibilizzare la cittadinanza.
Tre studentesse di 14 anni trovano un borsello con 15mila euro e lo riconsegnano
Trovano sul bus un borsello con quindici mila euro in contanti e lo consegnano all’autista.
Tre ragazze di 14 anni, due di Flumeri e una di Grottaminarda, che frequentano l’istituto alberghiero di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, sono state protagoniste stamattina di questo episodio.
Di ritorno da scuola, arrivate all’autostazione di Grottaminarda, prima di scendere dal bus di Air Campania hanno notato su un sedile un borsello di colore nero. Lo hanno aperto trovando all’interno il denaro contante e una catenina d’oro, ma nessun documento.
Hanno richiamato l’attenzione dell’autista a cui lo hanno consegnato, il quale a sua volta ha informato e fatto intervenire i carabinieri. Grazie proprio all’autista, il proprietario del denaro è stato rintracciato: si tratta di un anziano residente nella Valle dell’Ufita.
Maltrattamenti in famiglia, la Procura di Benevento applica divieto di avvicinamento a un 34enne di Grottaminarda
A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata odierna, militari della Stazione Carabinieri di Grottaminarda (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla p.o. ed ai luoghi dalla stessa frequentati nonché del divieto di dimora nel comune di Ariano Irpino, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 34enne residente nel comune di Grottaminarda, gravemente indiziato dei delitti di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza del figlio minore e di lesioni personali aggravate.
Le indagini venivano avviate in seguito alla presentazione della querela da parte della persona offesa che riferiva le condotte subite ormai da anni ad opera del convivente e consistenti in abituali vessazioni, ingiurie, minacce e aggressioni fisiche poste in essere anche alla presenza del figlio minore della coppia. La narrazione dei fatti delittuosi subiti veniva riscontrata dall’attività investigativa espletata.
In particolare, l’escussione della madre, la figlia e di amici della persona offesa consentivano di raccogliere numerosi riscontri al narrato della donna.
In sede di esecuzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla p.o. ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con applicazione di braccialetto elettronico il prevenuto non prestava il consenso all’installazione del dispositivo, ragion per cui veniva applicata, unitamente alla citata misura, la più grave misura del divieto di dimora in Ariano Irpino.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Tentata truffa e simulazione di reato: arrestato 70enne
I Carabinieri della Stazione di Grottaminarda hanno tratto in arresto un 70enne del posto, in esecuzione di un provvedimento emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento.
L’ordinanza scaturisce da una determinazione di pene concorrenti per i reati di tentata truffa e simulazione di reato.
Dopo le formalità di rito l’anziano è stato tradotto presso la sua abitazione in stato di detenzione domiciliare.
Il risultato operativo è strettamente collegato alla capillare attività di controllo del territorio quotidianamente svolta dai Carabinieri, tesa a garantire sicurezza e rispetto della legalità.
Porto abusivo di armi e uccisione di animali: 60enne denunciato dai Carabinieri
I Carabinieri della Stazione di Grottaminarda hanno denunciato un sessantenne di Montemiletto, ritenuto responsabile di “Porto ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere”, “Uccisione di animali” e “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.
L’attività ha avuto inizio quando la pattuglia, in orario pomeridiano, ha proceduto al controllo di un uomo che alla vista dei Carabinieri ha assunto un atteggiamento sospetto.
All’esito dell’immediata perquisizione il soggetto, già noto alle Forze dell’Ordine e sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico (occultato in una tasca dei pantaloni) e di alcuni animali da cortile privi di vita che portava all’interno di una busta.
Condotto in Caserma, il 60enne è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento e quanto rinvenuto è stato sequestrato.
Inoltre, attesa l’illiceità della condotta posta in essere e l’ingiustificata presenza in quel comune, lo stesso è stato proposto per l’emissione della misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio.
Era originario di Apice, il 61enne che ha perso la vita questa mattina in seguito a un incidente stradale avvenuto lungo l’A16, all’altezza di Grottaminarda.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, mentre era alla guida del suo veicolo, ha avvertito un malore improvviso che lo ha portato a perdere il controllo dell’automobile. Inutili gli immediati soccorsi dei sanitari del 118: per il 61enne non c’è stato nulla da fare. I sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
Sul posto anche le forze dell’ordine e i vigili del fuoco.
In corso le indagini per chiarire al meglio le cause del malore che ha portato al tragico decesso dell’uomo. Sicuramente, in tal senso, sarà deciso l’esame autoptico sul corpo del 61enne.
Ha una relazione con uomo sposato ma poi la chiude: viene picchiata da lui e dalla consorte
A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata odierna, personale della Stazione Carabinieri di Grottaminarda, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con prescrizione di mantenere una distanza non inferiore a 500 metri e di non comunicare con la p.o., con l’applicazione delle modalità di controllo con mezzi elettronici (cd. Braccialetto elettronico) emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di una coppia di coniugi gravemente indiziati entrambi del delitto di lesioni aggravate ed il solo uomo anche del delitto di atti persecutori aggravati ai danni di una donna con la quale aveva intrattenuto una relazione.
Le indagini venivano avviate in seguito alla querela sporta il 4.3.2024 dalla donna, la quale rappresentava che, dopo aver interrotto la relazione con l’indagato, lo stesso, non avendo accettato tale decisione, aveva iniziato a contattarla insistentemente a telefono con telefonate moleste ed ingiuriose ed aveva altresì cominciato a minacciarla ed a pedinarla chiedendo a terzi di monitorarla e giungendo in data 21.2.2024, unitamente alla consorte, a percuoterla cagionandole lesioni personali con una prognosi di dieci giorni.
Descriveva, quindi, il perdurante e grave stato di ansia e paura cagionato dalle citate condotte che, altresì, determinavano nella stessa un fondato timore per la propria incolumità ed un temporaneo mutamento delle abitudini di vita con una riduzione della frequenza delle proprie uscite.
Le dichiarazioni della p.o. venivano corroborate, in primis, dai referti medici prodotti dalla p.o. e dalle dichiarazioni del marito della stessa che assisteva all’aggressione del 21.2.2024 ed era a conoscenza, tanto de relato che per diretto riscontro, delle condotte moleste dell’indagato consistite in frequenti contatti telefonici e continui pedinamenti.
Inoltre riscontravano il narrato della p.o. anche le dichiarazioni di due amici, che confermavano i pedinamenti dell’uomo ed il morboso interesse dello stesso per la p.o. oltre che lo stato d’animo ansioso e preoccupato della donna in conseguenza di tali condotte.
Ulteriori riscontri venivano rinvenuti nei file multimediali prodotti dalla p.o. e concernenti audio a lei indirizzati dall’indagato e trascritti dalla p.g. nonché video e foto dei pedinamenti e gli accertamenti sull’intestatario dell’utenza di provenienza dei messaggi molesti e sulla proprietà dei veicoli impiegati per i pedinamenti.
Viene ospitata ma poi si rifiuta di andare via: misura cautelare per una 60enne
La vittima, un 69enne, era costretta a ripararsi in garage pur di evitare contatti con la donna.
Nella giornata di ieri, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Grottaminarda (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare di divieto di dimora nel comune di Grottaminarda, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura, nei confronti di una sessantenne.
La donna è gravemente indiziata del reato di cui all’art. 614 co. 2 C.P.; dopo essere stata accolta per mera temporanea ospitalità nell’abitazione di un sessantanovenne del posto, infatti, rifiutava di andare via contro l’espressa volontà del proprietario e avente diritto e, anche a fronte all’intervento dei Carabinieri, perseverava nel proprio intento, sostenendo che solo un giudice avrebbe potuto stabilire il suo allontanamento.
Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia della vittima, ormai stanco della situazione e costretto da alcune settimane a lasciare la propria abitazione, riparando nel garage, pur di evitare contatti con l’indagata.
Maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali, nei guai 34enne
A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata odierna, militari della Stazione Carabinieri di Grottaminarda (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla p.o. ed ai luoghi dalla stessa frequentati nonché del divieto di dimora nel comune di Grottaminarda, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 34enne residente nel comune di Grottaminarda, gravemente indiziato dei delitti di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza dei figli minori e di violenze sessuali continuate.
Le indagini venivano avviate in seguito alla presentazione della querela da parte della persona offesa che riferiva le condotte subite ormai da anni ad opera del marito e consistenti in abituali vessazioni, ingiurie, minacce e aggressioni fisiche poste in essere anche alla presenza dei figli minori della coppia nonché violenze sessuali reiterate, con approcci avvenuti anche alla presenza dei figli. La narrazione dei fatti delittuosi subiti veniva riscontrata dall’attività investigativa espletata.
In particolare, l’escussione della madre e di una amica della persona offesa consentivano di raccogliere numerosi riscontri al narrato della donna, che veniva ulteriormente corroborato dalle dichiarazioni della psicologa del centro antiviolenza al quale mesi fa la persona offesa si era rivolta per uscire dalle dinamiche di violenza patite. Ed ancora pieno riscontro veniva raccolto grazie alla acquisizione di documentazione sanitaria e di una annotazione di servizio della p.g. intervenuta su richiesta della donna a seguito dell’ennesima aggressione patita.
In sede di esecuzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla p.o. ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con prescrizione di mantenere una distanza di almeno 500 metri dagli stessi con applicazione di braccialetto elettronico il prevenuto non prestava il consenso all’installazione del dispositivo, ragion per cui veniva applicata, unitamente alla citata misura, la più grave misura del divieto di dimora in Grottaminarda.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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