Musica popolare e ritmo con gli “Ars Nova Napoli” al Teatro Comunale di Benevento

Musica popolare e ritmo con gli “Ars Nova Napoli” al Teatro Comunale di Benevento

Cultura

Secondo appuntamento della nuova stagione artistica dell’Accademia di Santa Sofia al Teatro Comunale di Benevento, per l’occasione si sono esibiti gli “Ars Nova Napoli”, una band nata nel 2009 a Napoli ed esibitasi, per i primi anni, nelle strade del centro storico della città partenopea con un repertorio che predilige i canti popolari campani, ma non solo, esaltando, con la loro musica, l’arte di strada come megafono e spaccato della vita quotidiana nella libera espressione artistica.

Dopo la presentazione dell’evento da parte di Maria Bonaguro, presidente degli “Amici dell’Accademia” e della consulente artistica Marcella Parziale, grazie anche alla  consulenza scientifica di Aglaia McClintock, il programma dell’Accademia di Santa Sofia, sempre in fattiva collaborazione con l’Università del Sannio e il Conservatorio di Benevento, ha registrato l’intervento di Giovanni Filatrella, prof. di Fisica Sperimentale dell’Università Unisannio di Benevento, intorno al tema: “La macchina del tempo”.

Egli ha introdotto l’argomento del “tempo” portando i numerosi spettatori a riflettere sul fatto che davanti a noi c’è il passato, come indicato da un popolo dell’Amazonia, un farsi che progettiamo utilizzando conoscenze e nozioni già acquisite, alle spalle c’è invece il futuro, un insieme di fatti e avvenimenti di cui non conosciamo precisamente le dinamiche.

Con il metodo del carbonio 14C, è possibile fare un viaggio nel passato e stabilire con precisione l’epoca di un oggetto di natura biologica, cosa che permette di stabilire non solo l’epoca in cui esso è vissuto, ma anche le sue abitudini di vita quotidiana, ma per guardare al futuro abbiamo bisogno di uno “specchio retrovisore”, dice Filatrella, cioè le equazioni matematiche, le uniche che consentono di prevedere cosa succederà ad oggetti e situazioni, come il moto di un oggetto o cosa succederà alla nostra terra e fare previsioni sul nostro futuro.

Riecheggiano allora le parole di Tucidide: “cosa si genererà fra le cose possibili?”, le equazioni ci dicono le cose possibili, ma cosa si genererà? Questa è frutto  che solo le nostre scelte, la nostra macchina del tempo, possono stabilire.

E’ seguita poi l’esibizione degli Ars Nova Napoli, una delle band più conosciute ed amate della musica Nu Folk campana che, con impeto e passione sonora, hanno riempito l’aria e gli spazi con brani tradizionali e folk d’autore del sud Italia, affermando un proprio gusto personale nella interpretazione di brani antichi e conosciuti del meridione d’Italia, hanno inoltre esaltato e valorizzato le melodie delle musiche con cui sono entrati in contatto.

La band è composta da Marcello Squillante, Fisarmonica e Voce, Bruno Belardi, Contrabbasso, Michelangelo Nusco, Violino, Tromba e Voce, Antonino Anastasia, Percussioni a cornice, Vincenzo Racioppi, Mandolino e Voce, Gianluca Fusco, Chitarra, Organetto e Voce.

Con lo spettacolo “e senza acqua la terra more, loro ultima fatica discografica, hanno coinvolto il pubblico dimostrando presenza scenica e brio musicale in una performance fatta di arrangiamenti live e musiche raffinate, accompagnate da esplosioni di ritmo ed assoli dei componenti e presentando, a favore di chi ascolta, la loro musica come un unicum del linguaggio musicale.  

Le loro sonorità nascono  dalle piazze, dai vicoli e dai mercati di tutta Italia, è “musica da marciapiede” che però hanno presentato in innumerevoli e variegati palcoscenici, da matrimoni a compleanni, fino a manifestazioni sonore e festival tra Francia, Spagna, Grecia e Svizzera, oltre a partecipazioni a programmi televisivi come Sereno Variabile, Linea Blu, L’ Infedele.

Il loro repertorio è caratterizzato da pizziche pugliesi, serenate siciliane, classici napoletani e tarantelle calabresi, fino a sconfinare in terre straniere con il rebetiko greco e la musica balcanica.

Lingue del sud in strofe languide, ma imperiose, parole di vari dialetti, ma tutte espressione di musica popolare ricche di messaggi di amore, nostalgia, serenate, allegria, risate, dolore e desiderio.  Ovviamente fortemente presenti sono concetti come mare, terra, cielo, cuore e musica come ” acqua per la pianta dell’essere umano“.

Peculiarissimo il loro sound, le sonorità e le melodie delle musiche mediterranee, con le quali si sono formati e cresciuti, tutte in grado di coinvolgere, divertire ed emozionare il pubblico di ogni età.

Tanti i brani presentati, molte le traduzioni di canzoni di altre lingue, altre tratte da composizioni di personaggi del popolo come Eugenio Pragliola, conosciuto come “Eugenio cu’ ‘e lente” con la sua   Trapanarella – chi fatica se more ‘e famme –  e, per citarne solo alcune, i pezzi  Fortuna e  Canzone della vela.  

Grande l’allegria e il divertimento tra musicisti e con il pubblico, salito infine sul palco a ballare i ritmi coinvolgenti e trascinanti degli artisti, momento di empatia musicale ed umana che ha trascinato i presenti, tutti ansiosi di ascoltare ancora altri brani, mai sazi della simpatia e sinergia umana e sonora che gli Ars Nova Napoli hanno saputo trasmettere con leggerezza e competenza artistica.