Progetto Lumode, ApB: “Bando revocato: esito scontato”

Progetto Lumode, ApB: “Bando revocato: esito scontato”

Politica

Di seguito nota stampa dei consiglieri comunali di Alternativa per Benevento.

“Finalmente il Comune di Benevento ha deciso di revocare il bando relativo al progetto di riqualificazione dell’area di piazza Risorgimento-Collegio La Salle. Un esito scontato, un atto dovuto. Restano avvolte nel mistero, semmai, le ragioni dell’enorme ritardo con cui l’amministrazione ha proceduto lungo una direzione che da tempo appariva obbligata”. Così si legge in una nota stampa adei consiglieri comunali di Alternativa per Benevento.

Dopo la censura operata dall’Anac nel giugno del 2021 – prosegue la nota –, infatti, non c’erano alternative all’annullamento dell’intera procedura. A pensarla così erano le associazioni e i movimenti che sin da subito si erano opposti al progetto e l’opposizione tutta. Ricordiamo, in tal senso, che il 22 luglio scorso i consiglieri dei gruppi di opposizione presentavano una mozione con cui si invitava il Comune ad avviare l’annullamento, in autotutela, degli atti in questione.

La maggioranza, come sempre, bocciò l’istanza, ritenuta strumentale (e sorvoliamo su tutte le altre considerazioni mosse durante il dibattito nei nostri confronti). Evidentemente non era così. Trascorsi quattro mesi, infatti, la revoca è arrivata. L’auspicio, a questo punto, è che la sciagurata gestione della vicenda non produca contenziosi con la società Lumode ed eventualmente danni alle casse pubbliche. Da parte nostra, ovviamente, continueremo a seguire gli sviluppi e a esercitare la funzione di controllo dell’operato dell’amministrazione.

Lo faremo in nome e per conto della Città e nel rispetto di quei principi di chiarezza e trasparenza che in tutta questa storia troppo spesso sono mancati”.

Caso Lumode: la nota del’avv. Luca Coletta

Caso Lumode: la nota del’avv. Luca Coletta

AttualitàBenevento Città

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’avv. Luca Coletta in merito alla questione relativa alla ditta casertana Lumode, quale ditta promotrice del project financing riguardante l’ex campo del Collegio La Salle:

E dunque, il “luminare” partenopeo, notoriamente consulente di fiducia del primo cittadino – che, a questo punto, non deve nutrire lo stesso sentimento verso l’avvocato del Comune, pagato, e pure molto bene, dai beneventani anche per rendere pareri – ha sciolto ogni dubbio: il project financing riguardante l’ex campo del Collegio La Salle, promosso dalla ditta casertana Lumode e inserito nel pacchetto d’interventi relativo alla riqualificazione urbana del cd. “Bando Periferie “, va definitivamente riposto nel cassetto.

La ragione è, ormai, ben nota: esso prevede un contributo finanziario pubblico di gran lunga eccedente la misura del 49% fissata dalla legge, così come certificato dall’ANAC, sollecitata a intervenire sulla questione da Gabriele Corona, il quale, da “dipendente semplice” del Comune, aveva da subito colto la palese illegittimità e conseguente non fattibilità dell’operazione.

Ciò nonostante, si apprende dalla stampa locale che la ditta promotrice non ha abbandonato il proposito di agire per il risarcimento dei danni e che, in proposito, è in corso una trattativa col Comune, cui partecipa, tanto incredibilmente quanto attivamente, anche il dirigente ai Lavori Pubblici, benché egli sia, al contempo, coordinatore responsabile del Programma Riqualificazione delle Periferie e redattore per conto della stessa società Lumode del progetto di fattibilità originario, come visto errato.

Ad agosto chi scrive espresse, da piccolo legale operante nelle desolate terre beneventane ridotte a colonia delle altre provincie campane, qualche dubbio sulla consistenza della pretesa risarcitoria, evidenziando, in sintesi, la mancanza di un provvedimento finale dell’Amministrazione passibile d’impugnazione innanzi alla competente Autorità Giudiziaria e, quindi, di una pronunzia che avesse accertato l’illegittimità relativamente alla condotta del Comune, nonché, il diritto al risarcimento del danno, pregiudizio ipotetico a cui, nell’eventualità, avrebbe, comunque, concorso la stessa Lumode a mezzo del suo progettista.

Dubbio divenuto pressante alla luce di un’ulteriore e risolutiva considerazione, invero non dello scrivente ma del Consiglio di Stato, che, nella recentissima sentenza n.8072 del 19 settembre 2022, chiarisce:

<<Nel project financing quand’anche fosse stato non solo individuato il promotore ma anche, ritenuto di pubblico interesse, il progetto dallo stesso presentato, la P.A. non è comunque vincolata a dare corso alla procedura.
La giurisprudenza in materia di progetto di finanza (ad iniziativa privata), in base alla normativa di settore ex art.183, c.15, d.lgs. n.50/2016, ritiene che la prima fase sia “pre-procedimentale”, funzionale alla fattibilità di una data opera ed incentrata sull’interesse pubblico in relazione a tale opera – fase dunque ad elevata discrezionalità – non sindacabile nel merito, a fronte della quale il privato promotore vanta mere aspettative di fatto, accollandosi il rischio che la proposta non vada a buon fine.

Inoltre, quand’anche fosse stato non solo individuato il promotore ma anche, ritenuto di pubblico interesse, il progetto dallo stesso presentato, l’Amministrazione pubblica non sarebbe comunque vincolata a dare corso alla procedura di gara, essendo libera di scegliere, attraverso valutazioni attinenti al merito e non sindacabili in sede giurisdizionale se, per la tutela dell’interesse pubblico, sia più opportuno affidare il progetto per la sua esecuzione ovvero rinviare la sua realizzazione, ovvero non procedere affatto.>>

In breve: il promotore, cioè la Lumode, si è assunta il rischio che il progetto non venisse giudicato conforme all’interesse pubblico, dovendosi considerare insito nella posizione del promotore il rischio economico della redazione e mancata realizzazione del progetto presentato, essendo esso assoggettato  al potere di verifica di fattibilità dell’amministrazione, con conseguente possibilità di non dar corso all’esecuzione dell’intervento.

Nel caso in questione ciò è ancor più vero dal momento che l’acclarata, irrimediabile illegittimità della procedura elide ogni margine di discrezionalità dell’amministrazione, che è vincolata all’annullamento o revoca della stessa.

Concludendo, l’avvocato Coletta, infine, precisa: “La posizione della ditta casertana non poggia su atti o provvedimenti durevoli e stabilmente attributivi di vantaggi eventualmente indennizzabili o risarcibili. Al Comune non resta perciò che rimuovere, senza remore, i provvedimenti sin qui assunti.

Lumode, Mastella: “Nostra azione sempre stata trasparente”

Lumode, Mastella: “Nostra azione sempre stata trasparente”

Politica

“In ordine al recente dibattito avutosi in Consiglio Comunale sulla questione degli interventi inseriti nel progetto per la rigenerazione urbana della Piazza Risorgimento e dell’attuale Terminal Bus è necessario – scrive il sindaco Mastella – , ad avviso dello scrivente, effettuare alcune precisazioni”.

“Il Comune – prosegue – ha sempre seguito nello svolgimento della procedura le indicazioni provenienti dalla Pres. Cons. Min. che, come è noto, ha gestito i fondi per la riqualificazione urbana ex L. 208/2015.

Fra i numerosi progetti avviati a finanziamento vi era anche il project proposto delle aree in progetto dalla società Lumode.

All’esito del finanziamento, come a tutti noto, si è proceduto ad indire la gara per l’affidamento dei lavori inseriti nel project, gara bandita nel luglio 2018 e sospesa nel settembre 2018 per effetto dell’intervenuto D.lgs. 91/2018.

Si è dunque dovuto attendere il rifinanziamento, in parte qua, degli interventi inseriti nel Piano di riqualificazione urbana.

Nel luglio 2020 il Consiglio Comunale richiedeva una modifica del progetto presentato dal soggetto privato, ed assistito da un finanziamento pari al 26% dell’intero costo dell’opera.

Solo nel febbraio 2021 la Presidenza del Consiglio riapprovava il nuovo progetto di fattibilità tecnico/economica inoltrato dalla società proponente.

A questo punto, come a tutti noto, l’ANAC si interessava della vicenda e produceva nel maggio 2021, per quanto in questa sede rileva, una raccomandazione volta a riportare l’originario intervento del privato ad una quota di finanziamento pari ad almeno il 51% del valore dell’opera.

All’esito del rinnovo della consiliatura dell’ottobre 2021, nel dicembre 2021 la società Lumode ha manifestato il sopravvenuto disinteresse all’iniziativa non ritenendo suscettibile dell’incremento la quota di finanziamento privato proposta.

In queste condizioni gli uffici del Comune hanno avviato la procedura per ottenere dalla PCM il nulla osta all’acquisizione del progetto di fattibilità del proponente privato – adeguato alle richieste avanzate dal Consiglio Comunale nel luglio 2020 -.

Nelle more di questa procedura gli uffici, alla luce della qualificazione del progetto e del sostanziale recesso del proponente ritireranno la gara ancora sospesa del luglio 2018 e, all’esito di rimodulazione del quadro economico, procederanno nel progetto di riqualificazione delle due aree.

Nulla osta a che in quella sede si possano adottare miglioramenti progettuali a condizione, naturalmente, della salvaguardia dei finanziamenti conseguiti sin dal 2018.

Come sempre questa Amministrazione ha condotto l’iter in questione con assoluta trasparenza, anche nel rispetto di indicazioni non del tutto pertinenti provenienti dalla PCM – ente finanziatore -“.

Sulla scorta della precisazione che precede – conclude – appare evidente come le interrogazioni della minoranza consiliare si configurino quali mere, quanto sterili opposizioni ad una elaborazione progettuale da tempo condivisa proprio all’interno del Consiglio Comunale”.

Progetto Lumode, l’opposizione: “Rischio considerevole danno per le casse comunali”

Progetto Lumode, l’opposizione: “Rischio considerevole danno per le casse comunali”

Politica

Di seguito nota stampa a firma dei consiglieri comunali Luigi Diego Perifano, Angelo Moretti, Floriana Fioretti, Angelo Miceli, Luigia Piccaluga, Vincenzo Sguera, Giovanni De Lorenzo, Giovanna Megna, Marialetizia Varricchio, Raffaele De Longis.

“Si è discussa ieri in Consiglio Comunale l’interpellanza relativa al ben noto progetto Lumode, ovvero l’intervento edilizio programmato dalla Giunta Mastella sull’area dell’ex campo di calcio del Collegio La Salle. Chi si aspettava chiarezza sullo stato dell’arte (realisticamente noi non eravamo fra questi!) è rimasto deluso.

L’intervento in aula dell’assessore ai lavori pubblici ha restituito la misura esatta dello stato confusionale in cui versa l’amministrazione in carica. Da una parte, è giunta la conferma che sono state intavolate trattative con la ditta Lumode per archiviare il progetto-almeno così si vorrebbe dare ad intendere- e non farne più nulla, con un grosso punto interrogativo sulle cospicue richieste di risarcimento economico già avanzate dalla impresa casertana. D’altra parte, però, la gara a suo tempo bandita proprio per realizzare il contestato intervento risulta semplicemente sospesa e mai annullata, ancorché l’Anac abbia chiaramente detto che la procedura seguita è in insanabile contrasto con le norme del Codice dei Contratti pubblici. 

Perché la gara non viene ancora annullata, con il rischio che il ritardo sin qui accumulato finisca col rafforzare le pretese risarcitorie della ditta Lumode?

Forse perché la Giunta Mastella, in realtà, pensa ancora di realizzare l’intervento costruttivo sull’area del terminal, e per questo continua a rinviare l’adozione di provvedimenti chiari e definitivi? L’interrogativo è tutt’altro che campato in aria: l’assessore Pasquariello ha infatti rivendicato in aula la legittimità della nota con la quale il Dirigente del Settore Urbanistico, Arch.Iadicicco, si è rivolto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per ottenere un parere che superasse quello reso dall’Anac – ritenuto dallo stesso assessore non vincolante- a proposito della irregolarità delle procedure seguite. Questi comportamenti, altalenanti e contraddittori, sono poi aggravati dalla circostanza che tutta la vicenda viene gestita con annunci verbali e incontri informali, senza la benché minima traccia di un deliberato ufficiale che faccia luce sulla direzione in cui si sta procedendo.

È dunque necessario monitorare passo dopo passo l’evolversi della situazione: a questo scopo abbiamo convertito l’interpellanza in mozione, di modo che il Consiglio possa tornare ad occuparsi da vicino di una questione che, al momento, con buone probabilità, è destinata a concludersi con un considerevole danno per le casse comunali. Di cui, ovviamente, qualcuno dovrà pure rispondere”.

<strong>Progetto Lumode, Miceli (Città Aperta): “Perché il Comune chiese di agire contra legem?”</strong>

Progetto Lumode, Miceli (Città Aperta): “Perché il Comune chiese di agire contra legem?”

Politica

Una interpellanza volta a verificare la correttezza delle procedure seguite dall’amministrazione comunale in merito al progetto di riqualificazione dell’area collegio La Salle/Piazza Risorgimento redatto dalla Lumode Srl e candidato dal Comune al bando Piano Perfierie.

A presentarla è il capogruppo di ‘Città Aperta’ Angelo Miceli e destinatari sono il Sindaco e l’assessore alla Legalità, Trasparenza e Anticorruzione del Comune di Benevento.

Tra la documentazione citata da Miceli nell’interpellanza, infatti, figura la nota con cui il 28 febbraio scorso l’architetto Iadicicco – dirigente del settore tecnico di palazzo Mosti e responsabile del Programma – si rivolgeva al Nucleo di Monitoraggio insediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nota, di fatto, si esauriva nella clamorosa richiesta di bypassare limiti e paletti della normativa. Si legge testualmente: “Il “Bando… in quanto tale è da considerarsi LEX SPECIALIS ed in tale ambito può e deve superare la norma prevista dal Codice Appalti”.

L’iniziativa del dirigente del Comune, evidentemente, arrivava in risposta al parere fornito dall’Agenzia Nazionale AntiCorruzione il 14 giugno del 2021. L’Anac, si ricorderà, stroncava la proposta progettuale della Lumode perché la percentuale di finanziamento pubblico (previsto nell’Avviso pubblicato dal Comune di Benevento nel 2016) era superiore a quella prevista dal Codice Appalti: il 75% anziché il 49%.

A quanto pare – spiega Miceli – né il parere dell’Anac né le risposte alle FAQ  del 2016 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riuscivano a convincere palazzo Mosti che no, non era possibile agire contro la legge per accontentare i desiderata della società casertana. Va da sé che sulle motivazioni alla base di questa inusuale richiesta sarebbe utile capire cosa ne pensa l’assessore alla Legalità perchè in questo caso sì che c’è da restare senza parole. O magari – per restare sempre alle dichiarazioni rese recentemente in aula dall’assessore-vice sindaco – anche questa singolare pratica rientra nelle indiscutibili capacità dell’amministrazione… “.

Allo stato attuale, comunque, rileva ancora il capogruppo di ‘Città Aperta’, “fatta eccezione per alcune dichiarazioni rese alla stampa dal sindaco Mastella e dal vicesindaco e assessore alla Legalità De Pierro, non è dato di sapere con quale atto e in che forma si sia espresso il giudizio del Nucleo di Monitoraggio rispetto alla nota dell’architetto Iadicicco, ed eventualmente in merito al cambiamento del meccanismo di finanziamento dell’opera (dal Project Financing al finanziamento in proprio”).

Da qui la richiesta di conoscere lo stato dei rapporti in corso tra il Comune e la Lumode srl, e tra il Comune e gli organi della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito al futuro del Programma e all’intervento sull’area in questione.

Di seguito il testo integrale dell’interpellanza sottoscritta anche dai consiglieri Luigi Diego Perifano, Floriana Fioretti, Raffaele De Longis, Giovanni De Lorenzo, Marialetizia Varricchio.

Al Sig. Sindaco Comune di Benevento
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

Al sig. Assessore Legalità. Trasparenza ed Anticorruzione
 Al Seg.io Generale Comune di Benevento

OGGETTO: Interpellanza a risposta scritta su “ Area La salle /p.zza Rosrgimento progetto Lumode srl”: Dichiarazione del Responsabile del Programma. Evoluzione e prospettive del Piano Finanziario”

Il sottoscritto Angelo Miceli del Gruppo Consiliare Città Aperta, unitamente ai consiglieri comunali sottoscrittori in calce alla presente,

Premesso

che ai sensi del DPCM 25/5/2016 – programma straordinario per la riqualificazione urbana” Bando Periferie”, la Giunta Comunale presieduta dal Sindaco on.le Clemente Mastella con la delibera n. 121 del 29 agosto 2016 approvò il progetto denominato ‘La Citta di tutti la città per tutti’ per l’importo complessivo di €26.582.202;

che in data 09/01/2018, è stata sottoscritta la convenzione tra il Governo e il Comune di Benevento, per la realizzazione del Programma di cui sopra, con cui veniva impegnato un contributo dello stato di circa 18 milioni di euro a valere sul fondo nazionale “Riqualificazione delle Periferie”;

che il Comune di Benevento, in data 29/08/2016, ha candidato, tra i 17 interventi che facevano parte del suddetto programma, il progetto denominato “ Area Collegio La Salle /Piazza Risorgimento – progetto Lumode srl”;

in data 08/08/2018 il Comune di Benevento pubblicava il Bando di Gara “Affidamento in concessione per la progettazione definitiva ed esecutiva, la realizzazione delle opere e la gestione del parcheggio, delle residenze e dei servizi dell’opera denominata Piazza Risorgimento- area Collegio La Salle,” procedura che veniva poi sospesa, previa disposizione dirigenziale, dal RUP con nota prot. 83815 del 26 .9.2018;

Preso Atto

che la Giunta Comunale approvava il programma triennale delle opere pubbliche 2020/2022 con delibera n.69 del 30/04/2020, al cui interno trovavano allocazione opere del cd. “Piano periferie” e, conseguentemente, assumeva l’impegno a realizzare le opere previste nei tempi stabiliti dalla convenzione;

che nella seduta consiliare del 31 luglio 2020 (odg: “DUP PER IL TRIENNIO DELLA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA 2020-2022 E RELATIVI ALLEGATI”). veniva approvata una mozione a firma dei gruppi di minoranza, che invitava l’Amministrazione, alla luce dell’Art. n.1 della convenzione sottoscritta dal Comune per il bando delle periferie, a verificare la possibilità tecnica della modifica del progetto piazza Risorgimento-ex collegio La Salle e la possibilità di azzeramento di tutte le cubature previste, fatta eccezione di quelle dedicate all’attività scolastica e formativa, impegnando conseguentemente il Sindaco e la Giunta a verificare le procedure per la realizzazione del progetto “Area Collegio La Salle /Piazza Risorgimento – progetto Lumode srl”;

Considerato

che, per l’effetto, i competenti uffici comunali inviavano al gruppo di monitoraggio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri una prima relazione del 23/10/2020, contenente una proposta di modifica del progetto e successivamente, una ulteriore integrazione in data 15/01/2021 contenente una comparazione planimetrica fra l’intervento di cui al  progetto già approvato e la nuova proposta formulata dalla società Lumode srl,  in cui testualmente si legge:

“La nuova proposta risulta migliorativa rispetto alla precedente proposta in quanto:

1. è un intervento più coerente con i recenti indirizzi politico/urbanistici della città. Lo spostamento del parcheggio dal Campo La Salle a Piazza Risorgimento, oltre ad essere più coerente con le destinazioni del PUC che destina espressamente tale piazza a viabilità e parcheggi (mentre la realizzazione del parcheggio nel campo La Salle, benché compatibile, è una destinazione accessoria)…

2. elimina ogni edificazione a distanza minore di 30 metri dalla galleria ferroviaria sottostante l’area del Campo del Collegio La Salle. Il progetto iniziale, infatti, benché fattibile, richiedeva l’acquisizione del Nulla Osta da parte del gestore della rete..;

3. grazie alla eliminazione del piano interrato, riduce la profondità delle opere in fondazione nell’area del Collegio La Salle…”

Constatato altresì

che nelle more, l’Associazione “Altrabenevento”  presentava alcune segnalazioni/esposti all’ANAC, sottolineando in particolare le inadempienze del Comune rispetto a quanto prescritto dal vigente Codice dei contratti pubblici (D.Lgs.50/2016) in merito all’approvazione della proposta progettuale della Lumode srl, riscontrabili, nello specifico, nella minore percentuale di utilizzo del capitale privato quale violazione della normativa nazionale regolatoria del project financing;

Che l’ANAC  con parere del 14/06/2021 (fascicolo 1022/21)  osservava che “la modifica progettuale medio tempore intervenuta ha comportato la sollecitazione di una nuova proposta da parte dell’Ente locale al promotore, pertanto il progetto a base dell’affidamento del 2018 può dirsi superato e con esso l’intervento dell’Autorità…A margine di ciò, deve comunque osservarsi come la ricostruzione fornita dal RUP in ordine al rapporto tra finanziamento pubblico e privato non possa essere condivisa…e, prima facie, non appaiono del tutto coerenti con le indicazioni regolatorie dell’Autorità(Cfr in particolare contratto tipo per il PPP)Privo di pregio appare poi l’assunto  per cui la documentazione di gara ed i relativi documenti sarebbero già stati approvati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quest’ultima infatti non si è espressa sulle modalità con le quali verranno concretamente affidati i lavori di realizzazione dell’intervento in questione, bensì sull’ammissibilità  del progetto al finanziamento erogato nell’ambito e nel rispetto dei requisiti indicati nel Bando. Sotto diverso profilo, in riferimento alla proposta di project financing, sollecitata dall’Ente locale al promotore nel febbraio 2021, si osserva che questa dovrà essere sottoposta a valutazione di pubblico interesse e, in caso di esito positivo, dovrà essere avviata una nuova procedura di gara, ai sensi dell’art. 183 c.15 del d.lgs 15/2016”;

che, quindi, con nota del 6/7/2021, il RUP ed il dirigente del settore OOPP del Comune, a fronte della nota ANAC, precisavano al promotore Lumode srl “che questa Amministrazione potrà prendere in considerazione unicamente proposte di PPP da parte di Codesta Impresa che rispettino, sotto il profilo finanziario, il dettato normativo di cui all’art. 180, comma 6 del D.L.vo 50/2016, computato fra le spese dell’investimento unicamente quelle indicate dall’ ANAC attraverso il proprio Contratto Tipo e le proprie Linee Guida”;

che la Lumode srl, attraverso lo studio legale Salvi con diffida ad adempiere del dicembre 2021 riscontrava tale richiesta di “modifica della parte finanziaria” della proposta contestandone i presupposti “poiché nella fattispecie non sussiste alcuna violazione o difformità rispetto alle norme riportate e\o indicate con la stessa o vigenti ed applicabili alla fattispecie; che, quindi, nella malaugurata ipotesi (non sussistente nella fattispecie) si riscontrassero tali difformità o violazioni, oltre alla perdita dell’ intero finanziamento residuo (non sussistendo possibilità di rientrare nel termine per un eventuale riesame), tale situazione costringerebbe il Comune alla sospensione di tutte le attività intraprese a fronte dell’ intero piano “La città di tutti, la città per tutti” ed alla restituzione della quota parte del finanziamento ricevuto, oltre a subire tutte le conseguenze in termini di richieste legittime di risarcimento avanzabili da parte di tutti i promotori (istante compresa) e gli interessati ai singoli interventi del piano finanziato;che di tali oneri, costi e danni in caso si procedesse all’adozione di alcun provvedimento che sia, per i motivi esposti nella nota che si riscontra e contesta , pregiudizievole per l’istante ne risponderà, previa ricerca delle singole eventuali responsabilità, il Comune di Benevento.

che quindi il presupposto in base al quale viene chiesta la modifica alla Lumode srl della parte finanziaria risulta assolutamente illegittima ed inconferente , senza contare la palese tardività rispetto allo stato attuale della procedura, durante la quale è stato richiesto , con notevole dispendio di costi ed oneri della proponente, di rimodulare la progettazione e lo studio di fattibilità rispetto al progetto originario;

…Per quanto innanzi premesso, l’ istante invita e diffida il  Comune di Benevento in persona del Sindaco p.t, del RUP e del  Dirigente del settore OOPP, ciascuno per quanto di propria  competenza , a procedere senza ulteriori indugi ad adottare i provvedimenti necessari per la definizione della procedura di  gara relativa all’ intervento di cui all’ oggetto entro e non oltre 15 gg dal ricevimento della presente, con riserva, in mancanza  di positivo riscontro, di intraprendere in tutte le competenti sedi le azioni a tutela dei propri interessi e diritti per la ricerca delle responsabilità ed il rimborso dei costi ed oneri sostenuti oltre al risarcimento dei danni subiti;

Atteso

 
Che nella nota del 28/2/2022 a firma dell’ arch. Iadicicco, dirigente del settore tecnico del Comune e responsabile del Programma, si legge testualmente quanto segue:

“La successiva valutazione positiva del nucleo di valutazione, l’inserimento nella graduatoria allegato al decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri del 6.12.2016, poi la Convenzione sottoscritta in data 9 gennaio 2018, la successiva approvazione della variante al progetto originario del 22.02.2021 da parte del Nucleo di valutazione confermavano al Comune di Benevento un finanziamento pari a €.18.000.000,00 e de facto ne approvavano i progetti proposti, il quadro economico con la ripartizione delle risorse pubbliche e private e la percentuale relativa alle prime pari a circa il 75% e alle seconde pari a circa il 25%.

Da ultimo, un esposto all’ANAC, datato marzo 2021, ha fermato le procedure del Comune di Benevento e dell’ufficio da me guidato, di pubblicazione dei bandi relativi alle opere proposte dai privati mediante la finanza di progetto.

In sintesi, l’esposto denuncia che la percentuale di finanziamento pubblico, previsto nell’Avviso pubblicato dal Comune di Benevento nel 2016, fosse superiore a quella prevista dal Codice Appalti, ovvero che invece della percentuale del 49% il Bando concedesse almeno il 75%.

Il parere dell’ANAC… sembra avvalorare tale tesi.

Da ciò la necessità di un suo autorevole parere nel merito della questione, ovvero se si conferma che:

• Il “Bando…,in quanto tale è da considerarsi LEX SPECIALIS ed in tale ambito può e deve superare la norma prevista dal Codice Appalti;

• la validità della percentuale di contributo privato di almeno il 25%, prevista dal Bando pubblicato dal Comune di Benevento…

• molti Comuni, che hanno usufruito del finanziamento ad opera dello stesso Bando edito dalla Presidenza del Consiglio Dei Ministri, hanno applicato la stessa percentuale ovvero riconoscendo al privato un contributo superiore alla soglia prevista dal Codice Appalti …e la risposta della stessa Presidenza del Consiglio ad una FAQ che sembra non lasciare dubbi in proposito)”;

Ritenuto

chela suddetta nota a firma del Dirigente del Settoreripropone questioni tecnico-giuridiche sulle quali l’Autorità Anticorruzione si è già chiaramente espressa in termini negativi, costantemente richiamando la normativa vincolante del Codice dei Contratti pubblici in materia di finanza di progetto;

che il progetto rielaborato nel febbraio 2021 non risulta approvato nelle forme  previste dal Bando, in quanto diverso da quello iniziale in base al quale era stata avanzata la domanda di ammissione al finanziamento previsto dal Bando Periferie;

che la relativa procedura di gara risulta sospesa ma non annullata;

che, allo stato, al di là di notizie informali riportate a mezzo stampa e riferibili a dichiarazioni rilasciate dal Sindaco on.le Clemente Mastella e dal suo vice avv. De Pierro, non sono noti riscontri ufficiali  del Nucleo di Monitoraggio rispetto alla nota dell’arch. Iadicicco, e all’eventuale modifica del meccanismo di finanziamento dell’opera (dal Project Financing al finanziamento in proprio);

che a tutt’oggi non c’è traccia di alcuna attività di urbanistica partecipata, non sono note attività di ascolto di cittadini, di categorie professionali o economiche, ne tanto meno c’è stata alcuna convocazione della commissione consiliare competente per audizioni o approfondimenti di nessun tipo.

Tanto premesso, ritenuto e considerato

INTERPELLA il Sindaco e l’Assessore De Pierro  per acquisire notizie e conoscere gli intendimenti dell’Amministrazione in ordine a:

1.     stato dei rapporti in corso tra il Comune di Benevento e la LUMODE srl, e tra il Comune di Benevento e gli organi della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alle prospettive di attuazione  del Programma e dell’intervento sull’area che ne occupa;

2.     motivi  del mancato annullamento in autotutela degli atti della procedura di gara , inerente il contestato intervento, già oggetto di sospensione sin dal 26.09.2018

3.     motivazioni e valutazioni per  le quali, in data 28.02.2022, è stata inviata una nota dal Comune alla Presidenza del Consiglio dei Ministri tendente ad ottenere un’autorizzazione e/o una conferma del progetto de quo in palese contrasto con le raccomandazioni formulate dall’ANAC, ed in violazione dei principi regolatori della materia del project financing normati dal Codice degli Appalti;

Benevento 2/5/2022                                                                                       

   Angelo Miceli, Luigi Diego Perifano, Floriana Fioretti, De Longis Raffaele, Giovanni De Lorenzo, Marialetizia Varricchio.

                                                                                                                                      

                                                                                                                     

                                                                                                                     

Città Aperta, Cicatiello-Miceli: “De Pierro, un bel tacer non fu mai scritto. Rilegga cosa scriveva nel 2016”

Città Aperta, Cicatiello-Miceli: “De Pierro, un bel tacer non fu mai scritto. Rilegga cosa scriveva nel 2016”

Politica

“Un bel tacer non fu mai scritto”, ovvero la bellezza del saper tacere al momento opportuno non è mai stata lodata a sufficienza.

De Pierro Francesco su piano periferie e area del terminal- Dichiarazione del 31.08.2016:

“…non appaiono rientrare nella tipologia di interventi ammissibili quelli da realizzarsi col concorso delle risorse private, a meno che non si voglia considerare, ad esempio, Piazza Risorgimento (area ex collegio La Salle), oppure il Rione Mellusi (impianto sportivo di via Salvemini) zone periferiche della nostra città!!! Inoltre, a sommesso avviso dello scrivente, la riqualificazione urbana poteva essere indirizzata principalmente al recupero del decoro del patrimonio abitativo pubblico esistente in città da anni fortemente deteriorato, al posto di prevedere un’inutile polverizzazione degli interventi.”

De Pierro Francesco su piano periferie e area del terminal- Dichiarazione del 20.04.2022

“il sindaco Mastella grazie ad una costante, proficua e autorevole interlocuzione con la Presidenza del Consiglio – prosegue – ha blindato il finanziamento e concordato le modalità più adatte per attuare un intervento che cambierà in meglio il volto di un’area che sarà completamente riqualificata.

Il progetto si farà e sarà integralmente pubblico. Le risorse sono state salvaguardate. Molta parte del progetto tecnico sarà confermata.”

Ma è proprio necessario parlare sempre, anche quando sarebbe più dignitoso tacere?”

Così il coordinatore della segreteria politica Lorenzo Cicatiello e il capogruppo in Consiglio Comunale Angelo Miceli, per Città Aperta.

Pd Benevento: “Cronaca di una morte annunciata. Invece di difendere l’indifendibile si lavori alla riqualificazione dell’area Terminal”

Pd Benevento: “Cronaca di una morte annunciata. Invece di difendere l’indifendibile si lavori alla riqualificazione dell’area Terminal”

Politica

“Cronaca di una morte annunciata: il progetto per piazza Risorgimento e l’area Terminal sostenuto in partnership dalla Lumode e dall’amministrazione Mastella non si farà: una buona notizia per Benevento e i Beneventani. A giustificare il riferimento letterario è l’esito della vicenda, da tempo scontato per molti. Sorprende, semmai, l’ostinazione con cui a palazzo Mosti i pochi si sono prodigati per portare avanti una proposta fatta a pezzi dall’ANAC lo scorso giugno. Normalità avrebbe voluto che fosse quello il momento per tirare i remi in barca. Come sottolineato già allora dalla segreteria cittadina del Partito Democratico e dai consiglieri comunali Dem, infatti, la bocciatura prodotta dall’Autorità Nazionale Anti-Corruzione non ammetteva appelli. E invece in via Annunziata qualcuno ha scelto di insistere, dimenticando che errare è umano ma perseverare è diabolico. Eppure di stramberie questa storia è piena. L’ultima è di ieri. Dinanzi a un fallimento conclamato, a esporsi per difendere l’indifendibile non è stato un esponente dell’amministrazione comunale che quel progetto ha voluto e sostenuto, bensì l’attuale vicesindaco Francesco De Pierro; lo stesso Francesco De Pierro che dai banchi della minoranza si opponeva alla proposta della Lumode a suon di note stampa e richieste di convocazione del Consiglio!!! Buon senso avrebbe consigliato di tacere al fine di non sfiorare il grottesco. Il componente della giunta comunale, facendo leva sull’importante ruolo istituzionale ricoperto, nonché sulle sue pregresse convinzioni relativamente alla validità del progetto in questione, si impegni affinché le ingenti somme garantite dal Governo siano sottratte alla sconsiderata cementificazione, per essere destinate alla indispensabile riqualificazione dell’area Terminal Bus, prossima alla chiesa di Santa Sofia, patrimonio Unesco, ad esclusivo vantaggio di cittadinanza e turisti”. Così in una nota diffusa alla stampa la segreteria cittadina del Partito Democratico di Benevento.