Si terrà questa mattina dinanzi al Gip. Roberto Nuzzo l’ interrogatorio di garanzia a carico del 41enne di Airola, difeso dall’Avvocato Vittorio Fucci, a cui è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento, con apposizione del braccialetto elettronico, ad almeno 500 m. di distanza dall’ex compagna e dai luoghi da essa abitualmente frequentati poiché indagato di maltrattamenti aggravati dalla presenza del figlio minore all’ex compagna.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, hanno permesso di delineare un grave quadro indiziario nei confronti dell’uomo, il quale, sin dalla primavera dell’anno 2023, avrebbe maltrattato la donna con condotte violente, intimidatorie e persecutorie, anche al cospetto dei figli minori.
In particolare, come emerso in sede di denuncia da parte della persona offesa ed ulteriormente asseverato a seguito dell’escussione di diversi testimoni, l’uomo sin dall’inizio della relazione e in più occasioni ha aggredito fisicamente la donna con sputi, schiaffi, calci, pugni e tentativi di strangolamento, circostanze queste riscontrate attraverso l’analisi di numerosi video, immagini, chat e altri files multimediali acquisiti dalla Squadra Mobile, nonché dalla certificazione medica agli atti.
In uno specifico episodio, secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo ha colpito la persona offesa con un pugno al braccio, cagionandole la frattura scomposta dell’ulna e rendendo così necessario un intervento chirurgico presso l’ospedale “Fatebenefratelli” di Benevento.
In un’ulteriore circostanza, il quarantunenne avrebbe dapprima aggredito verbalmente e con veemenza la donna, per poi colpirla, mentre si trovava all’interno della cabina doccia, con calci e pugni, così cagionandole ematomi sulla schiena e sull’avambraccio destro.
L’uomo, inoltre, ha impedito alla compagna di frequentare amici e familiari, costringendola a subire il sistematico controllo del telefono cellulare e un costante monitoraggio degli spostamenti.
Tale regime di vessatoria prevaricazione, infine, è proseguito anche a seguito dell’interruzione della convivenza, allorquando l’uomo avrebbe perseverato con minacce, appostamenti e incursioni presso il luogo di lavoro della donna e l’abitazione della madre.
Ariano Irpino, 55enne maltratta moglie e figli: condannato a due anni di domiciliari
Nel pomeriggio del 14 febbraio, i Carabinieri della Stazione di Ariano Irpino hanno dato esecuzione all’“Ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare”, provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Benevento, nei confronti di un 55enne arianese, riconosciuto colpevole in via definitiva del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e dei tre figli minori.
Le indagini, condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, sono scaturite dalla querela sporta dalla moglie, la quale, esasperata dalle continue vessazioni e dalle gravi minacce da parte del marito, l’ha denunciato. Successivamente, anche una delle figlie ha sporto querela nei confronti del padre per aver subito i medesimi abusi.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato accompagnato presso il suo domicilio, dove espierà la pena di 2 anni di reclusione, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Minacce e offese alla moglie: nei guai 32enne di Vitulano
Nella giornata odierna, a seguito di una tempestiva attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, il personale della Stazione CC di Vitulano ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione delle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, con contestuale divieto di dimora nel Comune di Foglianise, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 32enne di Vitulano, gravemente indiziato del delitto di minaccia grave commesso in danno della moglie.
In particolare, le indagini venivano avviate a seguito della querela sporta dalla persona offesa in ordine alle ripetute minacce ricevute telefonicamente dal marito nel corso del mese di settembre 2024, a seguito delle quali la stessa si era vista costretta a lasciare la casa coniugale insieme alle figlie e a recarsi presso l’abitazione dei propri genitori.
Riscontro alle dichiarazioni rese dalla persona offesa emergeva dalle trascrizioni dei messaggi forniti dalla stessa alla p.g. operante, nei quali l’indagato, oltre ad insultare ripetutamente la moglie con epiteti oltraggiosi, la minacciava gravemente di un male ingiusto, prospettando altresì di dare fuoco alla casa coniugale.
Dalle dichiarazioni rese dalla persona offesa, nonché da quelle dei genitori si appurava che l’indagato era solito fare uso di sostanze alcoliche, perdendo facilmente il controllo delle proprie azioni all’esito di discussioni insorte per futili motivi.
All’esito della attività d’indagini, condivisa la valutazione prospettata dal P.M., il G.I.P. ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari, considerata la gravità dei fatti contestati all’indagato ed il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie ed in particolare di condotte violente nei confronti della persona offesa, ed ha emesso il provvedimento restrittivo sopra descritto.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Benevento, donna costretta a chiamare il 113 per difendersi dalle violenze del figlio
Nella giornata dell’1 dicembre 2024 la Polizia di Stato ha tratto in arresto un trentenne di Benevento gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione nei confronti della madre convivente.
L’arresto è scaturito a seguito della richiesta di soccorso al “113” da parte della donna, rifugiatasi a casa dell’anziana madre a seguito dell’ennesima richiesta estorsiva da parte del figlio. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli operatori della Squadra Volante, i quali hanno assunto le prime informazioni dalla donna in stato di forte shock emotivo.
Proprio in tali frangenti, tuttavia, è giunta sull’utenza della persona offesa un’ulteriore telefonata da parte del figlio, il quale pretendeva del denaro dalla madre minacciando gravi conseguenze in caso di diniego. La conversazione è stata integralmente udita dagli operatori della Squadra Volante ivi sopraggiunti, i quali, pertanto, si sono repentinamente recati presso l’abitazione dell’uomo per condurlo successivamente negli uffici della Questura.
La persona offesa, ascoltata dal personale della Squadra Mobile, forniva un chiaro quadro in ordine alle condotte di maltrattamenti ed estorsive poste in essere dal figlio in suo danno, che trovava pieno riscontro negli elementi emersi dagli accertamenti effettuati sia sul posto che in Questura dal personale della Squadra Volanti.
Pertanto, in virtù degli elementi raccolti e al termine delle formalità di rito, come disposto dal P.M. di turno, il trentenne è stato condotto presso la locale Casa circondariale in attesa del giudizio di convalida. Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Minaccia di morte e prende a schiaffi i genitori: nei guai 27enne caudino
Nella giornata di ieri, a seguito di una tempestiva attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, il personale della Stazione CC di Sant’Agata de’ Goti ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con prescrizione di divieto di avvicinamento alle persone offese e ai luoghi abitualmente frequentati dalle stesse, con applicazione del cd braccialetto elettronico, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 27enne di Sant’Agata dè Goti, gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti e lesioni personali in danno dei genitori.
In particolare, le indagini venivano avviate a seguito di un intervento dei militari della Stazione CC presso l’abitazione delle persone offese.
Sulla scorta delle dichiarazioni rese in sede di querela e di sommarie informazioni dalle persone offese si appurava che il figlio, oggi oggetto del provvedimento restrittivo, da circa un anno era tornato dalla Svizzera ed era solito insultare i genitori con epiteti oltraggiosi, oltre a minacciarli anche di morte all’esito di discussioni sorte per futili motivi.
Oltre ai continui insulti e alle predette minacce, il figlio li aggrediva fisicamente con schiaffi e forti spintoni ogni due o tre giorni sempre per futili motivi, non connessi tuttavia a richieste di denaro.
L’episodio più grave si era verificato proprio il 31.10.2024 quando la madre si era vista costretta a richiedere l’intervento di Carabinieri, a seguito delle percosse subite dal figlio. In particolare, mentre si trovavano nel vano cucina della loro abitazione, sempre per futili motivi, il figlio aveva lanciato in aria un vassoio di ceramica contenente della frutta, una pentola piena di acqua bollente e la pasta.
In quel frangente l’odierno indagato lanciava sulla bocca della madre un mestolo bollente e poi la colpiva fortemente con schiaffi alla testa, al collo e al volto.
Valutata la fondatezza del compendio probatorio raccolto a sostegno delle dichiarazioni della denunciante e condivisa la valutazione prospettata dal P.M., il G.I.P. ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari, considerata la gravità dei fatti contestati all’indagato.
Per tali ragioni, il GIP ha emesso un provvedimento applicativo della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con prescrizione di divieto di avvicinamento alle persone offese e ai luoghi abitualmente frequentati dalle stesse, con applicazione del cd braccialetto elettronico, al fine di scongiurare il ripetersi di ulteriori condotte persecutorie da parte dell’odierno arrestato.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Maltrattamenti all’ex compagna, revocati arresti domiciliari a 53enne
Revocata la misura degli Arresti domiciliari al 53 enne E.A. di Benevento, tratto in arresto in data 26 agosto 2024 a seguito dei maltrattamenti gravi commessi in danno della ex convivente.
Il Tribunale del Riesame di Napoli accogliendo la tesi difensiva dell’Avvocato Gerardo Giorgione, difensore di E.A., ha modificato la misura degli arresti domiciliari sostituendola con quella del divieto di avvicinamento alla p.o.
Si rammenta che il 53enne fu tratto in arresto in flagranza di reato a seguito dei paventati maltrattamenti e lesioni commessa sulla persona offesa convivente con lo stesso, specie nella serata del 26 agosto 2024, lesioni e maltrattamenti che richiesero anche le cure del pronto soccorso di Benevento presso l’ospedale San Pio.
Ieri si è tenuta l’udienza di riesame avverso il provvedimento di convalida del GiP, dott. Di Carlo, che è stato parzialmente modificato con l’accoglimento della attenuazione della misura.
Bambino vede il papà picchiare la mamma e chiama i carabinieri
I Carabinieri della Stazione di Telese Terme, nella giornata di ieri, hanno tratto in arresto un cittadino extracomunitario residente in valle telesina, per maltrattamenti compiuti nei confronti della moglie anch’essa originaria dello stesso paese.
A chiamare i Carabinieri uno dei figli minori della coppia che, alla vista della scena, ha chiesto aiuto. Ai militari intervenuti la donna, con non poche difficoltà, riferiva di essere stata picchiata, insultata e minacciata perché aveva deciso autonomamente di regalare un telefono cellulare alla figlia minorenne. Analoghi comportamenti vessatori si ripetevano da tempo, anche alla presenza dei figli minori. Raccolta la denuncia della donna e sentiti i bambini in modalità protetta è emerso un quadro indiziario chiaro nei confronti dell’uomo, tale da determinarne l’arresto e la successiva associazione presso la Casa Circondariale di Benevento a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Fondamentale la segnalazione da parte del bambino che si è rivolto con fiducia ai Carabinieri per chiedere aiuto.
La persona in stato di arresto è, allo stato attuale, indagata e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Già accusato di maltrattamenti, pedina l’ex moglie: scattano gli arresti domiciliari
I Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita e della Stazione di Solopaca, nel pomeriggio di ieri, in Guardia Sanframondi (BN), hanno tratto in arresto un 58enne del posto, già indagato per reiterati maltrattamenti nei confronti della ex moglie e figlia minorenne, per aver violato l’obbligo di non fare rientro alla casa familiare, come disposto dal Giudice.
Pedinando l’ex moglie mentre si recava a fare la spesa in un noto supermercato del luogo, si faceva notare dalla donna che, intimorita, allertava immediatamente i Carabinieri tramite il numero di pronto intervento “112”. I militari intervenuti accertavano la presenza dell’uomo sul posto, fino a pochi istanti prima, tramite la visione delle immagini dell’impianto di video sorveglianza, pertanto attivavano un’altra pattuglia che, recatasi presso l’abitazione della donna, notava l’uomo in procinto di entrarvi. I Carabinieri quindi lo hanno immediatamente arrestato in flagranza di reato, così come previsto dalla recente normativa che ha introdotto nuove misure cautelari a salvaguardia delle vittime di violenza.
Al termine degli accertamenti di rito, l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione dei suoi familiari.
Il provvedimento eseguito è una misura precautelare disposta nella fase delle indagini preliminari, soggetta a convalida dell’Autorità Giudiziaria, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione ed il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Mirabella Eclano, dopo l’allontanamento arriva l’arresto per violenze alla moglie
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano hanno dato esecuzione alla “Ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere” nei confronti di un uomo di Mirabella Eclano, che appena due giorni prima era già stato sottoposto ad un “Decreto del P.M. di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare”.
Nel convalidare il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Benevento, il Tribunale ha ritenuto sussistere a carico dell’indagato gravi indizi in ordine ai delitti di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate ai danni della moglie convivente, che si era rivolta ai militari dell’Arma per denunciare le vessazioni subite.
L’odierna misura cautelare è stata adottata dal Giudice delle Indagini Preliminari che ha ritenuto sussistenti fondati motivi per ritenere che le condotte delittuose potessero essere reiterate, ponendo in grave e attuale pericolo la vita e l’integrità fisica della persona offesa.
Il destinatario del provvedimento stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Maltrattamenti e lesioni alla moglie, allontanato dalla casa familiare
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano hanno dato esecuzione al “Decreto del P.M. di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare”, emesso dalla Procura della Repubblica di Benevento nei confronti di un uomo di Mirabella Eclano, gravemente indiziato in ordine ai delitti di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate ai danni della moglie convivente, la quale si era rivolta ai militari dell’Arma per sporgere denuncia quello stesso giorno.
Il provvedimento cautelare urgente (recentemente introdotto all’art. 384 bis comma 2 bis c.p.p. dalla legge n. 168 del 2023) è stato adottato dal Pubblico Ministero sussistendo fondati motivi per ritenere che le condotte delittuose potessero essere reiterate, ponendo in grave e attuale pericolo la vita e l’integrità fisica della persona offesa, nonché una situazione d’urgenza tale da non consentire di attendere il provvedimento del giudice, essendovi l’assoluta urgenza di provvedere, atteso che l’indagato e la moglie vivevano nella stessa abitazione.
Il provvedimento eseguito sarà sottoposto alla convalida da parte del Giudice per le indagini preliminari; il destinatario del provvedimento stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
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