Nunzia De Girolamo e lo scherzo de ‘’Le Iene’’. Tra le vittime anche Maria De Filippi

Nunzia De Girolamo e lo scherzo de ‘’Le Iene’’. Tra le vittime anche Maria De Filippi

AttualitàDall'Italia
Nunzia De Girolamo di nuovo vittima di uno scherzo del programma televisivo ‘’Le Iene’’.

Stavolta a fregare la conduttrice televisiva è stata la iena Sebastian Gazzarrini, che da diverse settimane sta portando avanti un format con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

La dinamica è sempre la stessa:
innanzitutto sequestrare il telefono della vittima. Le Iene lo hanno fatto con l’ausilio di Gabriele Di Marzo, autore della De Girolamo.

Una volta acquisito il telefono l’obiettivo è chiaro: inviare messaggi vocali “ambigui” su Whatsapp con la voce creata proprio con l’intelligenza artificiale.

Tra le vittime dei messaggi inviati dalla falsa voce della De Girolamo, anche la regina della tv Maria De Filippi. Un simpatico siparietto, con la De Filippi che ha videochiamato Nunzia proprio durante lo scherzo.

Ma anche Rosario Fiorello, al quale Nunzia ha chiesto di andare come ospite nella prossima edizione di Ciao Maschio. Non sono mancati Al Bano e Bruno Vespa, ma anche Rita Pavone e Caterina Balivo.

Il mondo della musica presente con Clementino e Gigi D’Alessio. Vittima dell’IA ‘’formato De Girolamo’’ anche la coppia Simona Ventura e Giovanni Terzi.
Non poteva mancare la politica con il ministro della difesa Guido Crosetto e Francesco Boccia, marito della De Girolamo e capogruppo del Pd al Senato.

VIDEO – Benevento protagonista a C’è Posta per Te: Antonio e Pompea si ritrovano dopo 60 anni

VIDEO – Benevento protagonista a C’è Posta per Te: Antonio e Pompea si ritrovano dopo 60 anni

AttualitàBenevento Città

Ritrovare il suo grande amore dopo 60 anni: questo il desiderio affidato dal sannita Antonio Tretola, oggi residente a Milano ma originario del Rione Libertà, alla popolare trasmissione di Canale 5, “C’è Posta per Te. La destinataria della posta è Pompea, un’anziana donna conosciuta diversi decenni fa quanto entrambi vivevano a Benevento. Per la precisione la donna, all’epoca ragazza, abitava nello stesso palazzo in cui viveva la nonna di lui.

Siamo alla fine degli anni ’50: Antonio rimane folgorato dalla bellezza di Pompea e se ne innamora. Purtroppo, però, le cose non vanno per il meglio: come spesso accade a quel tempo, la coppia ha bisogno del beneplacito della famiglia che non arriva. La madre di Antonio, infatti, non è d’accordo sull’unione e mette i bastoni tra le ruote ai due innamorati. Così Antonio, per superare le difficoltà, organizza una fuitina, che però Pompea, spaventata, non porta al termine e scappa.

Le strade dei due, poi, si separano definitivamente con Antonio che si trasferisce, spinto dai genitori che nel frattempo avevano scoperto tutto, a Pieve Emanuele, nei pressi di Milano; mentre Pompea viene spedita dalla sua famiglia a Rivoli, in Provincia di Torino.

Gli anni passano, Antonio diventa vedovo. Il giovane ragazzo che è in lui, però, non ha dimenticato quella ragazza che oltre 60 anni fa gli fece perdere la testa e così si mette alla ricerca della sua Pompea. Trova una foto della ragazza con sua madre, nonostante i rapporti non fossero idilliaci tra le due.

Antonio, quindi, si rivolge alla redazione di C’è Posta per Te che rintraccia la donna e organizza la carrambata. La donna all’inizio fa fatica a riconoscere Antonio: “Chi è questo qui, non lo conosco“, esclama Pompea. Antonio, però, da par suo con la tenacia tipica dei sanniti, non si arrende e inizia a passare in rassegna tutto ciò che piace alla donna: “So che ti piace stare al balcone come Giulietta; che ti piace fare acrobazie“.

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Nonostante i racconti di Antonio, a Pompea il ricordo di quegli anni e di quella amicizia particolare proprio non sovvengono. Antonio, visibilmente emozionato, prosegue nel tentativo di farsi riconoscere, dicendole chiaramente il suo nome e cognome, ricordando i padri di entrambi e i rispettivi lavori. Il racconto entra sempre più nei dettagli, rievocando anche la tentata fuitina, al ché la donna rinsavisce e va indietro con la memoria fino al tempo in cui quel giovane aveva perso la testa per lei. Così riconosce Antonio, che fa sempre più difficoltà a reggere la forte emozione e si commuove, e insieme a lui regala diversi momenti di assoluta spensieratezza a tutti tra aneddoti e battute, con l’anziano che nonostante il lungo “esilio” dimostra di non aver dimenticato il dialetto beneventano.

Aperta la busta, i due si ricongiungono ed escono insieme ma prima, però, Antonio ha una consegna speciale per Maria, cui affida i saluti per Maurizio Costanzo: “Saluti a Maurizio, Marì“.