“Ho presentato, oggi, in Senato, una interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, per chiedere di rivalutare la previsione relativa ad una sola candidatura, nell’ambito degli avvisi pubblici “Sport e Inclusione Sociale” del PNRR, del Cluster 3, che prevede “che ciascun Comune potrà presentare un solo intervento e ciascuna Federazione Sportiva anche in forma associata con altre Federazioni, potrà manifestare il proprio interesse nei confronti di un unico intervento. Tale previsione, infatti, in sostanza fa sì che la presentazione delle domande dipenda quasi esclusivamente dalla scelta della singola Federazione Nazionale che può proporre un solo intervento.
Numerosi sindaci hanno già manifestato disappunto, in quanto questa modalità rischia, così, di escludere i Comuni delle realtà minori, le zone interne ed i piccoli Comuni, in contraddizione con le finalità dell’Avviso stesso. Infine, ho chiesto anche al Presidente Draghi che possa essere pubblicato con urgenza il nuovo bando Sport e Periferie che l’Anci ritiene debba essere rivolto ai piccoli Comuni”. Lo dichiara, in una nota, la Sen. della componente IDEA-CAMBIAMO!-EUROPEISTI-NOI DI CENTRO (Noi Campani) del gruppo Misto, Sandra Lonardo.
Covid, dal primo maggio addio al Green Pass. Mascherine in vigore sino al 30 aprile: oggi l’annuncio
E’ quanto emerso dalla riunione della cabina di regia sul Covid. La capienza degli stadi, inoltre, tornerà al 100%
Le decisioni sull’uscita dalla fase di emergenza saranno oggetto di una conferenza stampa che il premier, Mario Draghi, terrà insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del consiglio dei Ministri.
A maggio finisce l’obbligo del Green pass: secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi in mattinata si sarebbe stabilito di mantenere l’obbligo di presentare il certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile.
Da maggio non sarà più necessario esibirlo. L’attuale regime sull’obbligo di mascherine – previsto in tutti i luoghi al chiuso, compreso a scuola – resterà in vigore fino al 30 aprile.
Sempre da aprile decade l’obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50. A chi ha superato questa soglia d’età, per cui in linea generale l’obbligo resterebbe in vigore, sui luoghi di lavoro dovrebbe essere richiesto solo il certificato base.
La capienza degli stadi tornerà al 100% dal primo aprile e per accedervi sarà richiesto il green pass base. Mentre l’obbligo vaccinale resta in vigore fino a fine anno per il personale sanitario e Rsa
L’Italia non sarà più in stato di emergenza Covid e di conseguenza decadono il Cts e la struttura del commissario straordinario. Al loro posto dovrebbe essere creata una unità operativa ad hoc al ministero della Salute per accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna vaccinale.
La road map tracciata dal governo per per allentare le misure anti-Covid prevede anche la decadenza della quarantena da contatto (l’obbligo di isolamento resta solo per i contagiati). Pertanto, a scuola, la Dad resterebbe solo per coloro che hanno contratto l’infezione
Ci sarebbe anche la proroga per l’organico scolastico per l’emergenza (personale Ata e docenti) fino al termine delle lezioni, su richiesta del Ministro Patrizio Bianchi. Per questo obiettivo sarebbero previsti ulteriori 200 milioni. (Ansa)
Crisi economica, Benevento: il Presidente della Provincia Lombardi chiede intervento del Governo
Il Presidente della Provincia di Benevento facente funzioni, Nino Lombardi, si è fatto interprete delle gravi e persistenti preoccupazioni dei concittadini e delle Imprese sannite per la crisi economica e sociale innescata sia dal rialzo dell’inflazione, sia dallo scenario bellico in Ucraina ed ha chiesto che il Governo adotti con la massima urgenza quelle misure che lo stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato nelle scorse ore in Parlamento.
«In questi ultimi tempi si stanno concretizzando gli effetti perversi di due micidiali fattori di crisi per le nostre Imprese e per tutte le Famiglie» – ha dichiarato Lombardi, che ha aggiunto: «la corsa al rialzo del costo dei carburanti (petrolio e gas), in atto da mesi, aveva già scatenato un tremendo aumento dei costi di produzione e, a cascata, dei prezzi di vendita al consumo, arrestando di fatto quella ripresa dell’economia nel suo complesso che sembrava registrarsi ormai già verso la fine dello scorso anno. Le Famiglie sono costrette a sobbarcarsi gli aumenti esorbitanti delle bollette del gas, dell’elettricità, della benzina, che erodono ferocemente il loro potere d’acquisto. La guerra della Russia contro l’Ucraina, con le distruzioni delle infrastrutture civili e le spaventose conseguenze per milioni di individui, soprattutto donne e bambini in fuga verso l’Europa, ha prodotto anche un blocco delle esportazioni di prodotti essenziali per le attività del territorio locale. Le conseguenze del combinarsi di tali fattori è ormai intollerabile per l’economia sannita già duramente provata dalla crisi economica globale risalente addirittura al decennio passato ed aggravata negli ultimi due anni dalla pandemia».
Lombardi ha così concluso: «Sono numerose le segnalazioni, le analisi, le proteste e i conseguenti appelli lanciati dagli imprenditori del Sannio, che sostanzialmente temono la chiusura anche delle filiere di eccellenza con perdita di posti di lavoro; altrettanto allarmate sono le preoccupazioni di tutti cittadini per le ricadute negative sulla qualità della vita. Auspico, pertanto, che il Governo ed il Parlamento adottino i provvedimenti di emergenza ormai improcrastinabili in una situazione del genere».
Covid, ancora in calo i nuovi casi, Gimbe: “Pensare fin da ora a richiamo in autunno”
La Fondazione Gimbe richiama l’attenzione del Governo: “Utilizzare questo tempo di ‘tregua’ per programmare subito la campagna vaccinale d’autunno”.
Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 9-15 febbraio 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (439.707 vs 649.345, pari a -32,3%) e decessi (2.172 vs 2.587, pari a -16%, di cui 184 riferiti a periodi precedenti). In calo anche i casi attualmente positivi (1.550.410 vs 1.927.800, -377.390, pari a -19,6%), le persone in isolamento domiciliare (1.533.689 vs 1.908.087, -374.398, pari a -19,6%), i ricoveri con sintomi (15.602 vs 18.337, -2.735, pari a -14,9%) e le terapie intensive (1.119 vs 1.376, -257, pari a -18,7%).
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, informa che ‘i nuovi casi settimanali registrano per la terza settimana consecutiva una netta flessione: sono circa 440mila con una riduzione del 32,3% rispetto alla settimana precedente e una media mobile a 7 giorni che scende da 87.384 casi del 9 febbraio a 62.815 il 15 febbraio (-28,1%). Un crollo imputabile sia al netto calo dei tamponi, sia alla ridotta circolazione virale che rimane ancora elevata, come documenta la sostanziale stabilità del tasso di positività dei tamponi antigenici rapidi’.
“PROGRAMMARE SUBITO LA CAMPAGNA VACCINALE D’AUTUNNO”. Queste le parole del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta: “La discesa della quarta ondata insieme alle elevate coperture vaccinali e all’arrivo della primavera permettono di guardare al futuro con ragionevole ottimismo, al netto di nuove varianti più contagiose o più gravi. Tuttavia, se da un lato questo permette di allentare progressivamente le restrizioni, dall’altro la consapevolezza della stagionalità del virus impone a governo e regioni di utilizzare i mesi di tregua per programmare la campagna vaccinale d’autunno, al fine di evitare nuove ondate di ricoveri e decessi, soprattutto in persone anziane e fragili“.
Per il presidente della Fondazione Gimbe è necessario “tenere in conto anzitutto, viste le attuali incertezze sulla durata della copertura della terza dose sulla malattia grave, dell’eventuale necessità di un richiamo prima del prossimo inverno. In secondo luogo, i non vaccinati (anche se guariti) e i contagiati durante la quarta ondata che non hanno fatto il booster si ritroveranno nuovamente esposti al virus; ancora, il mancato decollo delle vaccinazioni nella fascia 5-11 anni non potrà che ostacolare il normale svolgimento delle lezioni per il prossimo anno scolastico“.
Cartabellotta, infine, precisa che “con il verosimile termine dello stato di emergenza, l’organizzazione della campagna vaccinale passerà interamente in mano alle regioni, con il rischio di enfatizzare le attuali difformità in termini di performance. Ecco perché, al di là della querelle su green pass e mascherine, è fondamentale volgere già adesso lo sguardo sullo scenario del prossimo autunno-inverno, verosimilmente caratterizzato dalla ripresa stagionale della circolazione virale parallela al declino delle coperture vaccinali. Un ‘film’ che, peraltro, andrà in onda in un clima di campagna elettorale per le politiche del 2023“, conclude.
Agenzia DiRe-www.dire.it
Dal 6 dicembre arriva il super Green Pass: ecco cosa cambia
Obbligo vaccinale e terza dose; estensione dell’obbligo del vaccino a nuove categorie; istituzione del Super Green pass a partire dal 6 dicembre; rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.
Sono questi i quattro ambiti di intervento previsti nel decreto legge varato oggi che detta “misure urgenti” per evitare che la pandemia dilaghi e il Paese si fermi.
TERZA DOSE – Il decreto legge prevede di estendere l’obbligo vaccinale alla terza dose per i sanitari a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse. Inoltre si ricorda che è già consentito l’anticipo della terza dose dopo 5 mesi dalla seconda. Il governo inoltre ha annunciato di volere aprire dal 1 dicembre la terza dose agli over 18 e manifestato l’intenzione di avviare campagne vaccinali, se autorizzate, per la fascia di età 5-12 anni. OBBLIGO PER PROF E FORZE ORDINE – Dopo le categorie sanitarie, l’obbligo vaccinale viene esteso anche a tutto il personale scolastico e a quello del comparto della difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Il Governo ha fissato al 15 dicembre la data in cui entra in vigore l’immunizzazione obbligatoria. Nel dettaglio le nuove categorie coinvolte saranno personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria) e personale del soccorso pubblico. GREEN PASS RAFFORZATO – La durata di validità del Green pass viene ridotta dagli attuali 12 a 9 mesi. L’obbligo di Green pass viene esteso a ulteriori settori: alberghi; spogliatoi per l’attività sportiva; servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale; servizi di trasporto pubblico locale. A decorrere dal 6 dicembre arriva il Green pass rafforzato: vale solo per coloro che sono o vaccinati o guariti e serve per accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla. Gli ambiti sono gli spettacoli, gli spettatori di eventi sportivi, la ristorazione al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche. In caso di passaggio in zona arancione, le restrizioni e le limitazioni non scattano, ma alle attività possono accedere i soli detentori del Green pass rafforzato. Dal 6 dicembre 2021 e fino al 15 gennaio 2022 è previsto che il Green Pass rafforzato per lo svolgimento delle attività, che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla, debba essere utilizzato anche in zona bianca. In zona bianca, però, sarà valido anche il pass ottenuto con il tampone per accedere a ristoranti all’aperto, palestre, piscine e in generale alle attività sportive. CONTROLLI RAFFORZATI – Il decreto prevede un rafforzamento del sistema dei controlli: entro 3 giorni dall’entrata in vigore del dl, i Prefetti sentono il Comitato provinciale ordine e sicurezza ed entro 5 giorni adottano il nuovo piano di controlli, a livello provinciale, coinvolgendo tutte le forze di polizia. Si tratta di controlli “costanti” di cui le prefetture sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell’interno. MASCHERINE – La questione è stata posta ma il governo non è intervenuto sul punto, così valgono le disposizioni fin qui in vigore. In zona bianca la mascherina non è obbligatoria all’aperto, ma va indossata in tutti i luoghi chiusi diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus) e in tutte le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o siano possibili assembramenti. E’ invece obbligatoria all’aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa. TAMPONI E CERTIFICATO – Ai fini del Green pass sono confermate sia le tipologie che la durata dei test. Il Certificato resta valido in caso di un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti o rapido nelle 48 ore precedenti. (ANSA).
Il Covid in Campania 365 giorni dopo: calo vertiginoso per t.i., decessi e percentuale di positività
Nel periodo di riferimento, ben 331 morti in meno rispetto all’anno precedente. In calo anche le terapie intensive e la percentuale di positività.
Il Coronavirus torna a far paura in Italia. Un po’ la stagione estiva, un po’ la campagna di vaccinazione hanno contribuito a concedere qualche mese di tregua all’intero Paese e, di conseguenza, anche alla Campania e alla nostra Benevento. E’ già da qualche settimana, però, che il Governo e gli scienziati si interrogano sull’andamento dei contagi e sulle eventuali misure da assumere per contrastare la pandemia.
Tra disquisizioni sulla durata da assegnare al Green Pass, sulla necessità di introdurre un obbligo vaccinale, su un possibile lockdown per soli non vaccinati le ipotesi al vaglio sono diverse. Intanto, come emerso dal rapporto settimanale Gimbe (leggi QUI) il virus, favorito dal fattore climatico, ha ripreso a correre.
La Campania, difatti, in soli sette giorni ha registrato un aumento del 26,2% di nuovi casi. Numeri che se al momento non preoccupano particolarmente, in virtù di una saturazione degli ospedali ancora sopportabile e al di sotto del livello di guardia indicato nel 10% per le terapie intensive e del 15% per l’area non critica (ad oggi rispettivamente al 3,8% per le t.i. e al 8,6% per l’area non critica) devono essere comunque attenzionati.
Ma qual era la situazione in Campania 365 giorni fa?
Il 17 novembre 2020 in Campania vennero accertati 3019 positivi su 16178 tamponi analizzati per una percentuale di positività pari al 18,6%. Un anno dopo, il 17 novembre 2021 (cioè, ieri) il bollettino emesso dall’Unità di Crisi della Regione Campania riportava 871 casi Covid a fronte di 30.583 test effettuati. E’ facilmente intuibile come la percentuale di positività – data dal rapporto tra casi e tamponi – abbia subito un fortissimo decremento, attestandosi ieri al 2,84%.
Quello appena riportato è un andamento che è confermato per tutto il periodo preso ad esame. Nell’arco temporale di 15 giorni, dal 2 al 17 novembre, nel 2020 in Campania la percentuale di positività variava da un minimo del 15,1% del 15.11.2020 a un massimo del 21% accertato il 3.11.2020. Diversamente, nello stesso periodo ma 365 giorni dopo, la percentuale di contagio oscilla dal 4,4% calcolata il 15,11,2021 al 1,6% del 9.11.2021.
Le differenze sono ancora più nette se si paragonano i dati delle terapie intensive e dei decessi (sempre nel periodo che va dal 2.11 al 17.11). L’anno scorso le persone che si ammalavano gravemente, tanto da necessitare le cure della terapia intensiva, erano molte di più di oggi: ad esempio, il 3 novembre 2020 erano ben 227 i pazienti costretti in t.i.; un anno dopo 21. Così come ventuno erano ieri (17.11.2021), quando, invece, 365 giorni prima il dato era evidentemente più alto e pari a 201.
Per non parlare dei decessi: nel 2020 -sempre nel periodo di riferimento – si viaggiava sempre in doppia cifra, arrivando anche a contare 40 vittime in un solo giorno (il 13.11.2020); per un totale di 385 (mortalità al 0,6%) persone morte a causa del virus in soli 15 giorni (in Campania). I dati, anche in questo caso, evidenziano un netto calo di mortalità nel 2021, quando nello stesso periodo non si è mai arrivati alla doppia cifra in quanto a decessi, toccando un massimo di 7 il 2 e il 15 novembre 2021. Chiaramente, anche la curva dei decessi ha subito un calo vertiginoso (per fortuna), essendo in totale (sempre nell’arco temporale dal 2 al 17 novembre e sempre solo in Campania) “solo” 54 (mortalità allo 0,4%). Ben 331 morti in meno rispetto all’anno precedente.
Ora, pur non volendo essere questo necessariamente uno spot per la campagna di vaccinazione, una motivazione plausibile, credibile e riferibile a dati certi pur bisogna trovarla per “giustificare” delle differenze così profonde ed evidenti tra il 2020 e il 2021. A ciò va aggiunto, per un’analisi quanto più completa e aderente al contesto cui sono riferiti i vari numeri, che nel 2020 la prima arma utilizzata per prevenire il contagio era quella delle chiusure. La situazione, da questo punto di vista, oggi è agli antipodi visto che non sono stati adottati simili provvedimenti.
Che il vaccino e la campagna vaccinale, che in Campania ha portato a immunizzare 4.305.797 persone con prima dose, 3.840.669 con seconda dose e 306.407 con terza dose, per un totale di 8.452.873. vaccinazioni, abbia svolto un ruolo (sia dal punto di vista del diminuire la carica virale facendo decrescere la curva dei contagi e sia dal punto di vista dell’abbassare la mortalità), dunque, appena innegabile.
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