Sono proseguiti, anche in vista del fine settimana, i controlli che la Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano sta coordinando su vari comuni del territorio.
Negli ultimi tre giorni, il piano di intensificazione dei controlli voluto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino – secondo direttive impartite dal Prefetto di Avellino, Dott.ssa Rossana Riflesso – ha portato alla esecuzione di numerose attività, anche di polizia giudiziaria, a presidio dell’intero settore che da Mirabella Eclano giunge alle fino alle porte di Avellino.
Proprio tra Mirabella Eclano e Torre le Nocelle, due uomini sono stati tratti in arresto, in esecuzione di altrettanti provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, poiché definitivamente riconosciuti colpevoli di abusi edilizi e di invasione di terreni.
A Montefalcione, invece, durante uno dei numerosi posti di controllo eseguito lungo gli snodi viari più importanti, i Carabinieri della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà un giovane neo-patentato del beneventano.
Il ragazzo, approfittando delle origini francofone del padre, aveva alterato ad hoc la targa dell’auto di famiglia, facendola apparire come una vettura immatricolata in Francia. Modificato ad arte anche un finto contratto assicurativo di una società d’oltralpe, l’indagato da tempo stava ormai circolando senza alcuna copertura assicurativa.
Il giovane adesso, oltre al sequestro della vettura, dovrà rispondere del reato di alterazione di sigilli dello Stato.
“Morì in seguito alla scarica elettrica, risultata fatale, che si propagò attraverso il corpo della minore direttamente dall’estremità libera del cavo USB che stava utilizzando mentre era nella vasca da bagno”.
Queste le risultanze delle indagini svolte dai militari dell’Arma sul decesso della giovane Mariantonietta Cutillo, la ragazza di 15 anni morta folgorata nella vasca da bagno di casa sua a Montefalcione, in Irpinia, il 2 maggio 2023, mentre stava facendo una videochiamata con il cellulare ad una amica.
Nelle ultime ore si è registrata una svolta nelle indagini sulla morte della giovane irpina: i carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, che stanno indagando sulla vicenda, infatti, hanno sequestrato ieri in via preventiva i caricabatterie di cellulare dello stesso tipo di quello utilizzato dalla ragazza, a cinque imprenditori, di cui 4 cinesi – nelle rispettive qualità di importatori e distributori – che operano in Toscana e Lombardia. I dispositivi sequestrati sono risultati “non conformi agli standard di fabbricazione comunitari e pertanto potenzialmente pericolosi”.
I Carabinieri di Mirabella Eclano, coordinati dalla Procura, e in collaborazione del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) Reparto Tecnologie Informatiche hanno accertato “l’esistenza nella tipologia di caricabatterie utilizzata dall’adolescente di difetti di fabbricazione di uno dei componenti interni. Più precisamente ‘il condensatore ceramico a disco di questo particolare prodotto di importazione cinese, dopo essere stato sottoposto ad accertamenti tecnici non ripetibili, avrebbe mostrato difetti riconducibili alla scarsa qualità tecnica del materiale con il quale tali dispositivi sono realizzati'”.
Secondo il reparto scientifico dei carabinieri del Racis, “laddove il condensatore interno del caricabatterie fosse stato costruito impiegando componenti elettrici in armonia con i criteri tecnici previsti dal decreto legislativo 86/2016, l’evento letale non si sarebbe verificato”.
Una ragazza di appena 16 anni è stata ritrovata priva di vita nella sua abitazione a Montefalcione, in provincia di Avellino.
Per la giovane, conosciuta e ben voluta da tutti in paese, non c’è stato nulla da fare. Vani i tentativi di soccorso.
Che sia stato un malore o un incidente domestico, lo stabiliranno il magistrato di turno, il medico legale e i carabinieri prontamente intervenuti sul posto insieme ai soccorsi.
Stando a quanto si apprende, potrebbe essere stato un incidente con la corrente elettrica a stroncare la giovane vita, folgorata utilizzando il cellulare nella vasca da bagno.
La salma si trova presso l’Ospedale Moscati di Avellino. Indagini in corso.
Nessuna pista viene esclusa sull’incendio che ieri, poco dopo mezzogiorno, ha semi distrutto il deposito dell’azienda vitivinicola “Donnachiara” a Montefalcione, in provincia di Avellino.
Le fiamme sono partite dal tetto della struttura, come hanno riferito i residenti di via Stazione che hanno lanciato l’allarme.
Il tempestivo intervento delle squadre dei vigili del fuoco arrivate dal Comando provinciale di Avellino e dal distaccamento di Montella ha impedito al rogo di estendersi alle strutture produttive e alla cantina dell’azienda, considerata una tra le più importanti della provincia di Avellino.
Gli esperti dei vigili del fuoco stanno valutando l’ipotesi di un guasto ai pannelli solari montati sul tetto della struttura andata a fuoco. Saranno però le telecamere dell’azienda a definire con maggiore certezza l’origine delle fiamme.
Ilaria Petitto, ceo di Donnachiara e vice presidente del Consorzio di tutela dei vini d’Irpinia, ha riferito agli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di non aver mai ricevuto pressioni e, ancor meno, esplicite minacce estorsive.
Resta teoricamente in piedi l’ipotesi dell’avvertimento, ma al momento l’ipotesi prevalente resta quella della causa accidentale.
Nella tarda mattinata gli investigatori acquisiranno le immagini del sistema di video sorveglianza. (ANSA)