Il Prefetto di Benevento Carlo Torlontano, con provvedimento adottato ai sensi dell’art. 11, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Legge Severino), ha accertato la sussistenza della causa di sospensione dalle cariche di consigliere e assessore del Comune di Airola nei confronti del Sig. Michele Napoletano, attuale consigliere e assessore con funzioni di Vice Sindaco dell’Ente.
Ciò, in quanto lo stesso è stato condannato dal Tribunale di Benevento alla pena di due anni e dieci mesi di reclusione per il reato di concussione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata della pena principale.
Il provvedimento è stato notificato al Sindaco e al Consiglio Comunale, per il tramite del Presidente, ai fini della conseguente presa d’atto da parte dell’organo consiliare che, nella prima adunanza utile, procederà alla temporanea sostituzione del consigliere sospeso, affidando la supplenza per l’esercizio delle funzioni al candidato della stessa lista che abbia riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti.
Sono andate avanti per tutta la notte e sono ancora in corso da parte dei carabinieri, con il coordinamento della Procura di Napoli Nord, le ricerche del vicino di casa di Rosa Alfieri, la 23enne uccisa ieri a Grumo Nevano (Napoli), probabilmente strangolata dopo aver reagito ad un tentativo di violenza sessuale.
Due le circostanze che hanno generato forti sospetti verso il vicino della ragazza, un 31enne: il corpo di Rosa è stato infatti trovato nell’abitazione dell’uomo, e questi è scappato subito dopo il fatto.
Di certo si sa che il 31enne era arrivato da poco nell’abitazione al primo piano del palazzotto di proprietà della famiglia di Rosa, ed era quindi un affittuario del papà della vittima. La dinamica è invece ancora tutta da accertare, anche perché non sarebbero emersi per ora testimoni diretti del fatto né altre persone che abbiano raccontato di eventuali precedenti incontri tra i due.
L’ipotesi è che la 23enne, che viveva con i genitori al piano superiore, sia stata attirata dal vicino nella sua abitazione a pian terreno, e questi potrebbe aver tentato un approccio sessuale respinto dalla ragazza; circostanza, quest’ultima, che potrebbe aver poi provocato la reazione violenta del 31enne, che ha ucciso la giovane strangolandola. Si tratta di ipotesi suffragate da elementi di prova emersi che però potranno essere confermate con certezza solo con l’autopsia, che potrà rivelare se la ragazza ha subito violenza e si è difesa, e dallo stesso presunto responsabile una volta che verrà individuato e fermato.
Il corpo di Rosa, 23enne descritta come molto dolce e disponibile che aiutava il padre nella contabilità e il fidanzato nella tabaccheria di famiglia, è stato trovato dal padre, che non vedendola ritornare ma vedendo l’auto della figlia parcheggiata nel cortile interno del palazzo, era andato a bussare alla casa del vicino per vedere se l’avesse vista; questi ha detto di “no” e solo dopo due ore il papà della ragazza ha sfondato a spallate la porta di casa del vicino, che intanto era scappato, trovando il corpo della 23enne in bagno, privo di vita, con uno strofinaccio in bocca e i vestiti non a posto. (ANSA).