Ha consentito di scoprire l’indebita percezione da parte di 285 extracomunitari del reddito di cittadinanza, per un importo di oltre 2,3 milioni di euro, l’indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli che coordinato dalla Procura partenopea (pm Luigi Landolfi) oggi ha notificato sei arresti – quattro in carcere e due ai domiciliari – ad altrettanti presunti appartenenti a un’associazione a delinquere con base nel capoluogo partenopeo.
I reati contestati sono, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, usura, estorsione, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio.
Le persone che beneficiavano del reddito avrebbero dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno dieci anni.
Eseguivano acquisti simulati di alimenti con le carte Postepay e si poi facevano restituire la somma pagata in contanti: alla banda di truffatori spettava una quota variabile tra 10 e 20 per cento. Il meccanismo prevedeva l’uso di fatture false emesse da una società in realtà non operativa. I proventi di questi illeciti, poi sono stati utilizzati per l’acquisto di immobili da intestare alle rispettive mogli.
Avrebbero anche prestato denaro a un tasso usurario variabile dal 30% ad oltre l’800% le persone arrestate oggi dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli che, al termine di indagini coordinate dalla Procura (pm Luigi Landolfi), hanno scoperto, tra l’altro, una truffa con il reddito di cittadinanza da 2,3 milioni di euro.
Le vittime di usura – è emerso – sono quindici, tutte in gravi difficoltà finanziaria, minacciate e aggredite quando non rispettavano le scadenze dei pagamenti. Le fiamme gialle hanno eseguito delle perquisizioni e sequestrato appunti manoscritti, denaro contante per circa 92mila euro, nonché assegni bancari e titoli cambiari per un totale di circa 158mila euro. Eseguito anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie nonché di beni mobili e immobili per un ammontare complessivo di circa 90 mila euro. Durante gli accertamenti investigativi erano già stati sequestrati l’intero capitale sociale e il complesso aziendale delle società degli indagati.
Scoperti altri furbetti del reddito di cittadinanza: denunciati una 30enne e un 40enne
I Carabinieridella Stazionedi Castelfranci, nella giornata di ieri, a conclusione di attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino una 30enne e un 40enne del luogo responsabili di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.
Entrambi, al fine di ottenere il beneficio, avrebbero fornito false dichiarazioni e omesso di comunicare le dovute informazioni alle Autorità competenti, percependo complessivamente – senza averne diritto – circa 9.200 euro.
Quanto emerso dalle verifiche è stato segnalato ai competenti uffici dell’INPS per attivare la procedura di recupero delle somme indebitamente corrisposte.
Percepivano reddito di cittadinanza ma era proprietarie di abitazioni e terreno: smascherate due donne
I Carabinieridella Stazionedi Castelfranci, nell’ultimo bimestre, hanno denunciato due persone del luogo responsabili di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.
Si tratta di due donne che, si uniscono agli altri sei percettori “truffaldini” scoperti dai Carabinieri a Castelfranci nell’anno in corso dove, anche nel 2022, erano state denunciate ben 12 persone, la maggior parte delle quali erano riuscite a trasferire fittiziamente la propria residenza, costituendo un nuovo nucleo familiare ed ottenere un ISEE nullo.
In questo caso, invece, le due donne, con artifici e raggiri, erano riusciti a produrre un ISEE ai limiti della soglia utile per percepire il reddito di cittadinanza, omettendo di comunicare i loro beni patrimoniali, tra cui abitazioni e diversi terreni.
Erano così riuscite a percepire, complessivamente -senza averne diritto- oltre 5300 euro.
I militari, a seguito degli inconfutabili elementi di prova raccolti, le hanno denunciate in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, perché ritenute responsabili di “indebita percezione del reddito di cittadinanza”.
Quanto emerso dalle verifiche è stato segnalato all’INPS, per il recupero delle somme indebitamente corrisposte.
Nato a Rotello, in provincia di Campobasso, fu nominato cittadino onorario di Sant’Agata de’ Goti, dove si trasferì la sua famiglia.
Addio a Domenico De Masi, il sociologo vicino ai 5 stelle e ispiratore del reddito di cittadinanza.
E’ morto a Roma, a 85 anni. Lo scorso 15 agosto aveva scoperto di avere una malattia invasiva che lo ha portato alla fine in pochi giorni. Nato a Rotello, in provincia di Campobasso il primo febbraio del 1938, è stato professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha ricoperto il ruolo di preside della facoltà di Scienze della comunicazione.
La sua famiglia si trasferì a Sant’Agata de’ Goti, di cui De Masi, in seguito, divenne anche cittadino onorario.
Il suo interesse è stato rivolto alla sociologia del lavoro e delle organizzazioni, alla società postindustriale, allo sviluppo e al sottosviluppo, ai sistemi urbani, alla creatività, al tempo libero, ai metodi e alle tecniche della ricerca sociale con particolare riguardo alle indagini previsionali.
Sostenitore convinto del reddito di cittadinanza oltre che del lavoro agile, considerava l’attuale sistema economico italiano inadeguato alle esigenze della società postindustriale, in particolare alla necessità di condurre una lotta efficace alla povertà e al precariato.
“Apprendo con grande dolore la notizia della scomparsa di Domenico De Masi – scrive il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Salvatore Riccio – , certamente uno dei sociologi più influenti del nostro Paese, uomo dalla infinita cultura e stimato accademico. Sant’Agata de’ Goti è stata e sarà per sempre la sua città.
Esprimo, a nome mio personale e dell’ intera amministrazione comunale di Sant’Agata de’ Goti il mio profondo cordoglio ai suoi familiari. Domenico De Masi è stato un grande uomo del Sannio”.
“Ho appreso della scomparsa di Domenico De Masi. Sono estremamente dispiaciuto. Nonostante idee distinte, c’era tra noi stima reciproca. Innegabili erano la sua profonda cultura e la capacità di aver saputo leggere con lucidità le mutazioni della contemporaneità e le tensioni dei ceti, spesso invisibili, in particolare nel Mezzogiorno. Sono vicino ai suoi cari”, è quanto scrive il Sindaco di Benevento e segretario nazionale di Noi di Centro Clemente Mastella.
“Esprimo il mio vivo cordoglio ai familiari per la scomparsa di Domenico De Masi studioso ed intellettuale che ha dato lustro alle sue origini sannite. Sebbene su posizioni distinte non si può non sottolineare e ricordare la libertà e la profondità di pensiero che ha sempre espresso De Masi nella sua prestigiosa vita accademica e nella prolifica attività da sociologo. Il Sannio e l’Italia perdono un fine pensatore”, ha affermato in una nota a sua firma l’onorevole Francesco Maria Rubano.
Presentano domande con false informazioni e ottengono il Reddito: denunciati 60enne e 43enne della Val Fortore
I Carabinieri della Stazione di Castelfranco in Miscano, coordinati dalla Compagnia di San Bartolomeo in Galdo, hanno deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria un 60enne ed un 43enne della Val Fortore per indebita percezione del “Reddito di Cittadinanza”.
Le indagini, condotte mediante l’esame incrociato di informazioni e dati documentali reperiti nel corso di mirati servizi di controllo del territorio e presso uffici pubblici, hanno consentito ai militari di accertare che i due uomini, allo scopo di ottenere illegittimamente il beneficio economico, avevano prodotto all’INPS delle istanze contenenti false informazioni relative alle loro situazioni anagrafiche ed alla composizione dei loro nuclei familiari.
Così facendo il 60enne ed il 43enne – che sono sottoposti alle indagini e pertanto presunti innocenti fino a sentenza definitiva – sono riusciti a percepire indebitamente quasi novemila euro in totale.
I Carabinieri hanno interessato l’INPS per i provvedimenti di conseguenza.
L’azione di controllo e vigilanza del territorio messa in campo dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento è attenta e continua anche nel settore delle erogazioni di denaro pubblico.
Indebita percezione del reddito di cittadinanza: i Carabinieri denunciano un 50enne
E’ successo a Castelfranci, in provincia di Avellino.
I Carabinieri della Stazione di Castelfranci hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino un 50enne del luogo, ritenuto responsabile di indebita percezione del reddito di cittadinanza.
L’uomo, al fine di ottenere tale beneficio, avrebbe fornito false dichiarazioni ed omesso di comunicare le dovute informazioni, percependo complessivamente -senza averne diritto- circa 13mila euro.
Quanto emerso dalle verifiche è stato segnalato all’INPS, per il recupero delle somme indebitamente corrisposte.
Stop al Reddito di Cittadinanza, Civico 22: “La città si unisca, noi pronti a dare contributo”
“L’altro ieri 169 mila famiglie italiane in condizioni di difficoltà economica sono state raggiunte da un messaggio telefonico sul loro telefonino per essere avvisate che il loro reddito di cittadinanza, se fossero entrate nella fascia degli “occupabili”, sarebbe sceso automaticamente a 350 euro al mese.
Un po’ come i licenziamenti avvenuti per mano di Elon Musk un anno fa al personale di Twitter, attraverso sms. La storia incredibile non è il taglio di per sé, perché il Reddito di Cittadinanza è un istituto che merita certamente tanto rispetto quanto una riforma, per renderlo efficace relativamente alla sua ambizione di essere strumento di inclusione lavorativa, ma è nella spocchia assoluta del potere del Governo che prima ancora di aver individuato una vera strategia per gli occupabili dimezza il loro sostegno economico, con la pretesa di “dare una lezione” a questa platea di uomini e di donne, persone e capifamiglia che ad agosto, e nel mezzo di un’inflazione che fa schizzare il caro vita, dovranno ora capire a cosa rinunciare ancora per arrivare non a fine mese, ma almeno a metà”. Così recita una nota di Civico 22.
“E lo fa senza alcun raccordo con i servizi sociali dei comuni – prosegue – che prendono in carico la vita reale del paese e non quella immaginaria ed ideologica che si scrive nei palazzi di Roma o delle Regioni.
Ciò che è accaduto va oltre la politica, è mero esercizio del potere contro gli ultimi. Se l’altro ieri avessero inviato un messaggio per il taglio degli stipendi di soggetti forti, come avrebbero altre categorie di “fascia alta” se da un giorno all’altro i loro stipendi fossero decurtati di 350 euro al mese? E perché si pensa che i poveri possano farne a meno e restare zitti? Probabilmente sull’ indigenza ogni partito vuole imprimere il suo marchio di fabbrica e fu così infatti che l’RDC nacque soffiando il posto al REI, reddito di inclusione, nato solo qualche anno prima e senza alcun passaggio vero di consegne per il raccordo tra un istituto ed un altro, colpevolmente, ed ora probabilmente anche il governo Meloni vuole prima bastonare per poi offrire una carota più avanti. Di fronte a tale scempio serve unità tra i cittadini.
Come Civico22 chiediamo di tenere un canale aperto di comunicazione con tutti i percettori del reddito di cittadinanza, soprattutto in vista del caro libri di settembre, che spinge alcune famiglie a rinunciare alla scuola dopo l’obbligo scolastico, ed alla luce dei dati allarmanti della povertà sanitaria (sette per cento di popolazione italiana che rinuncia alla cura perché non ha fondi per rivolgersi ai centri privati e non può attendere le interminabili liste di attesa)”.
“Ci proponiamo come cittadini attivi per dare un nostro contributo ai servizi sociali del comune di Benevento perché si possano ascoltare e censire i disagi arrecati da questa assurda decisione presa senza rispetto delle storie di vita. E contemporaneamente chiediamo al Comune, in qualità di ente capofila, di attivare urgentemente un tavolo di concertazione con le parti sociali per l’uso più consono delle risorse del Fondo Povertà che costituiscono il Fondo Unico d’Ambito”, conclude Civico 22.
Mastella: “Fine Reddito di Cittadinanza: sbagliato esporre i Comuni a inutili assalti, evitare di alimentare illusioni”
“La comunicazione con cui l’Inps ha recapitato agli interessati la notizia della fine del Reddito di Cittadinanza ha provocato confusione e disagio”, così in una nota il Sindaco di Benevento e componente dell’Esecutivo nazionale Anci Clemente Mastella.
“Assolutamente inutile dire agli utenti che occorre rivolgersi ai Servizi sociali dei Comuni che non hanno né gli spazi finanziari, né le possibilità materiali per far fronte a difficoltà sociali di questo tipo”, evidenzia il Sindaco Mastella.
“Gli occupabili saranno supportati, nel percorso verso l’inserimento lavorativo, con un sostegno di 350 euro. Dovranno andare ai Centri per l’impiego. È stato sbagliato, auspico dunque sia corretto, tirare in ballo i Servizi sociali dei Comuni per un eventuale presa in carico. Così rischiamo di esporre gli uffici comunali al rischio di essere assaliti inutilmente, visto che non c’è possibilità, su questo versante, di far nulla. Questa modalità di riferimento ai Servizi sociali mi è sembrata un po’ inquietante: quando si fa riferimento a temi di tale sensibilità sociale occorre essere estremamente chiari e evitare di alimentare tanto le illusioni quanto la babele tra le istituzioni”, conclude il Sindaco.
Pensionato furbetto denunciato per indebita percezione del Reddito di cittadinanza
I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Cerreto Sannita, a conclusione di un’articolata attività di indagine, hanno denunciato alla competente Procura della Repubblica un 63enne, residente in Valle Telesina.
L’uomo è indagato per indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Le indagini, tramite i controlli incrociati eseguiti presso l’INPS e Poste Italiane, hanno consentito di accertare che l’uomo, già percettore di pensione di invalidità civile da alcuni anni, mediante una falsa attestazione presentata all’INPS all’atto della richiesta, ha dichiarato di abitare da solo, mentre in realtà coabitava con il padre 88enne ed il fratello 60enne, di fatto truffando l’ente erogatore, così percependo impropriamente la somma complessiva di euro 11.500,00 dall’anno 2019 al 2022.
Benevento, non dichiara vincite al gioco per prendere “Reddito”: denunciata 30enne
Una donna di 30 anni, beneventana, per tre anni aveva vinto consistenti somme di denaro al gioco frequentando sale di scommesse, ma per ottenere il reddito di cittadinanza aveva omesso di denunziare queste entrate. Lo riporta l’edizione odierna de “Il Mattino”.
A scoprirla la Guardia di Finanza: dopo aver aver accertato che in realtà la donna non era priva di mezzi come aveva dichiarato, l’hanno denunciata per truffa.
Ieri mattina – riporta il Mattino – l’udienza davanti al Gup Vinetti dove la donna è stata difesa dall’avvocato Fabio Russo. Il gup, così come aveva proposto la Procura, ha disposto il rinvio a giudizio della donna, fissando per il processo una udienza al 16 gennaio del prossimo anno davanti al magistrato monocratico Sergio Pezza.
La donna il 22 aprile del 2019 aveva presentato all’Inps la richiesta per ottenere il reddito di cittadinanza che le era stato concesso. Ma la Guardia di Finanza consultando la posizione economica della donna aveva rilevato che le agenzie preposte alle scommesse le avevano erogato 12mila euro per il 2017, 1.280 per il 2018 e oltre 25mila per il 2019.
Non denunciando queste somme – spiega il quotidiano – la donna ha finito con il rendere dichiarazioni false all’Inps, inducendo in errore i ministeri del Lavoro e delle Finanze e intascando per vari mesi il reddito di cittadinanza, fino al 2020, per un importo di circa 19mila euro accreditato sulla postepay.
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