Il sindaco Mastella ha sottoscritto stamane la raccolta firme per l’indizione del referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.
“Come avevo annunciato, ho firmato per il referendum contro questa legge che considero divisiva e foriera di un aggravamento delle fratture, territoriali e socio-economiche, esistenti nel Paese. Ricordo che il Consiglio comunale di Benevento, per primo e quasi all’unanimità, si espresse contro questa legge, dunque ho adempiuto oggi ad un doveroso atto di coerenza politico-istituzionale”.
Spiega il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella.
Autonomia differenziata, Mastella: “Sottoscriverò referendum: è dovere politico e istituzionale”
“Sottoscriverò il referendum per azzerare l’Autonomia differenziata: una legge sbagliata che accentua i divari tra Mezzogiorno e Nord e finanche tra aree del Meridione”, lo annuncia in una nota il Sindaco di Benevento Clemente Mastella.
“Il Consiglio Comunale di Benevento per primo e quasi all’unanimità si espresse, con preveggente saggezza, contro la riforma dell’Autonomia: è dovere politico e istituzionale sostenere la consultazione contro questa legge divisiva e pasticciata. I cittadini del Sud rischiano di veder peggiorare un’offerta sanitaria che su alcuni versanti è già claudicante e senza i Lep, la cui quantificazione e il cui finanziamento è avvolto nelle tenebre, siamo davvero alla frattura della patria, altro che patrioti. Anche il sistema scolastico, formativo e educativo subirebbe, del resto, effetti disgreganti assai deleteri.
Coinvolgiamo però le persone nel dibattito, perché le distanze tra il sentire popolare e i temi politici sono direttamente proporzionali ai pericoli di vedere sfumare il quorum, quando il referendum sarà celebrato. Il sondaggio di Noto, tuttavia, è indicativo sulle forti resistenze che al Sud ci sono riguardo questa riforma e – come lascia presagire la ricerca demoscopica- proprio i meridionali potrebbero trainare la consultazione referendaria oltre le colonne d’Ercole del quorum”, conclude il Sindaco.
Lavoro sicuro, il Segretario Provinciale PD Cacciano firma il referendum della Cgil
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Segretario Provinciale del PD Sannio, Giovanni Cacciano: “Ho firmato in maniera convinta l’iniziativa popolare della Cgil che mira ad abrogare le norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro, di estendere le responsabilità all’impresa appaltante. Ho firmato perché i numeri degli infortuni sul lavoro sono semplicemente inaccettabili e c’è bisogno di incidere concretamente sulla sicurezza.
Come? Rendendo più sicuro il lavoro anche nel sistema degli appalti.Per questo, l’obiettivo è cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti, nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice e del lavoratore. I committenti devono selezionare appaltatori adeguati, solidi e seri superando la crudele logica che mira al solo abbattimento dei costi.
Cancellando l’articolo 25 del decreto legislativo 81/2008, se l’appaltatore o il sub appaltatore non è in grado di risarcire il lavoratore, sarà il committente a doverne rispondere, così Tutti avranno cura di selezionare imprese sufficientemente responsabili. Un passo di buon senso perché non si può risparmiare sulla sicurezza mettendo a repentaglio l’incolumità e spesso la vita stessa di lavoratrici e lavoratori”.
Convengo sul referendum alla Rocca: la precisazione del vice Presidente della Provincia, Nino Lombardi
Il Vice Presidente della Provincia di Benevento dr. Nino Lombardi ha ritenuto concedere, su richiesta presentata alla Provincia lunedì 6 u.s., la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori per il giorno 9 giugno p.v. ai promotori di un dibattito in vista della consultazione referendaria del 12 giugno.
La concessione è da ritenersi di carattere di eccezionale, attesa la ben nota difficoltà di individuare altre sedi idonee nel capoluogo, ed è stata data al solo fine di garantire l’esercizio di diritti democratici.
Il Vice Presidente Lombardi, tuttavia, avendo preso atto che gli Organizzatori dell’evento hanno inserito anche il suo nome per i saluti, comunica che si asterrà dall’essere presente all’iniziativa per ragioni di correttezza istituzionale in quanto, com’è noto, è di fatto avviata la fase del rinnovo del vertice istituzionale dell’Ente Provincia a seguito delle disposizioni emanate dal Prefetto di Benevento sin dal 19 maggio 2022 con nota n. 40924 inviata a tutti i Sindaci e ai Commissari straordinari dei Comuni del Sannio (come da Comunicato Stampa n. 1908 del 19.5.2022).
Benevento| Referendum, il 19 maggio si procederà alla per la nomina degli scrutatori
Si rende noto che la Commissione elettorale comunale si riunirà in pubblica adunanza il 19 maggio alle ore 12, presso gli uffici dei Servizi Demografici, per procedere alla nomina degli scrutatori che saranno destinati agli uffici di sezione per i referendum popolari indetti per domenica 12 giugno 2022.
I quesiti referendari, com’è noto, riguarderanno:
1) l’abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;
2) la limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale;
3) la separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati;
4) la partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte;
5) l’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.
Eutanasia, la Consulta dichiara inammissibile il referendum: “Non sarebbe preservata la tutela minima della vita umana”
La Corte Costituzionale dice no al referendum sull’eutanasia. Lo annuncia l’ufficio comunicazione e stampa della Consulta. Alla base della decisione dei giudici, si legge in una nota, il fatto che “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana”. La sentenza verrà depositata nei prossimi giorni.
LA NOTA DELLA CONSULTA: “La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato ‘Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)’. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni”.
Agenzia DIRE – www.dire.it
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