Giornata nel segno di San Giuseppe Moscati ieri a Benevento

Giornata nel segno di San Giuseppe Moscati ieri a Benevento

AttualitàBenevento Città

Giornata nel segno di San Giuseppe Moscati per la città di Benevento ieri, venerdì 3 maggio, grazie alle iniziative promosse dalla Delegazione di Benevento dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, con il patrocinio della Curia Arcivescovile di Benevento e del Comune capoluogo.

I cittadini beneventani e non solo hanno potuto venerare le reliquie del medico santo, giunte da Santa Lucia di Serino, prima in mattinata presso la Parrocchia di San Giuseppe Moscati a Capodimonte, accolte dal parroco don Lupo Palladino, e poi nel pomeriggio nella Chiesa di S. Sofia le cui porte sono state spalancate da don Nicola Della Pietra.

A seguire, nel bellissimo Teatro Comunale, la rappresentazione teatrale “Giuseppe Moscati il nostro santo”, che ha raccontato i momenti più significativi della sua vita. L’opera teatrale è stata realizzata dalla Compagnia “Instabile e traballante del Rione Sanità”, che ha l’interessante caratteristica di essere composta da medici e operatori sanitari dell’Ospedale Moscati di Avellino.

Tutti i momenti sono stati caratterizzati da una presenza numerosa di persone che hanno mostrato una sentita devozione per il santo, affidando alla sua intercessione i tanti bisogni spirituali ed anche il desiderio di conoscere la sua vita e il suo pensiero, come attestato dal teatro gremito in serata.

La sintesi migliore della figura di San Giuseppe Moscati l’ha data l’Arcivescovo di Benevento S.E. Mons. Felice Accrocca che ha ricordato che egli “è un modello diretto e immediato per tutto il mondo laicale. Si è fatto santo nelle corsie dell’ospedale, nella quotidianità del Vangelo”.  Il delegato di Benevento dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro Riccardo Derna ha sottolineato la doverosità di quanto organizzato perché Moscati è il “nostro santo”, essendo nato a Benevento, e ha ricordato l’impegno fondamentale dell’Ordine nel sostegno alla Terra Santa e in particolare alle scuole cattoliche di ogni ordine e grado che lì operano per costruire relazioni di pace tra i giovani appartenenti alle diverse etnie.

Proprio a questo proposito è intervenuto il Luogotenente per l’Italia Meridionale tirrenica dell’Ordine Giovanni Battista Rossi che ha raccontato ai presenti al Teatro Comunale: “Tre settimane fa ero a Gerusalemme, città ormai priva di pellegrini, con pochissimi negozi aperti e ho visto una situazione ancora più drammatica a Betlemme dove tutte le attività artigianali, a causa delle terribili violenze, sono in ginocchio. Ogni forma di sostegno, quindi, è doverosa da parte nostra”.

A portare a Benevento le reliquie di San Giuseppe Moscati sono stati il sindaco di Santa Lucia di Serino Ottaviano Vistocco e il parroco di Santa Lucia di Serino don Emanuele Roca, che sono stati presenti in tutti i momenti della giornata. Il primo cittadino ha spiegato con grande orgoglio le radici storiche della famiglia paterna Moscati nel paese irpino sin dal 1500 e l’impegno per mantenerne viva la memoria.

Per il Comune di Benevento è intervenuta l’assessore alla cultura Antonella Tartaglia Polcini che ha rimarcato come Moscati con la sua vita ha dimostrato il rapporto fecondo tra scienza e fede.

Molto rilevante anche la presenza di Fabrizio Moscati parente e discendente della famiglia Moscati che ha promosso un centro studi intitolato al santo per farne conoscere ancora di più la figura.

Lo sforzo organizzativo che ha messo in campo la Delegazione di Benevento dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è stato possibile grazie alla dedizione di un gruppo di lavoro coordinato dal Cavaliere Massimo Contini.

Hanno partecipato all’incontro anche Gerardo Pierri Segretario della Sezione Sannio – Irpinia dell’Ordine e Padre Antonio Tremigliozzi Ministro Provinciale dei Frati Minori Sannio e Irpinia.

Nel pomeriggio di oggi, sabato 4 maggio alle ore 18.00 presso Club House La Fagianella, si prosegue con la presentazione del libro “I Moscati di Santa Lucia di Serino”.

Ponte, ecco il programma della Settimana Eucaristica

Ponte, ecco il programma della Settimana Eucaristica

AttualitàDalla Provincia
C’è attesa per l’arrivo delle Reliquie del Beato Carlo Acutis.

Presentato a Ponte il programma della ‘Settimana Eucaristica con la presenza della Reliquia del Beato Carlo Acutis’ organizzata dalle parrocchie Sant’Anastasia e Santa Generosa M. dal 3 al 10 dicembre 2023 a firma del parroco monsignor Alfonso Calvano.

Tutti i giorni, dal lunedì al sabato (dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00) ci sarà l’Adorazione continua e un sacerdote a disposizione per le confessioni. Domenica 3 dicembre alle ore 16:00 presso la chiesa Santa Generosa M. ci sarà l’attesa accoglienza della Reliquia del Beato Carlo Acutis: seguiranno i saluti del sindaco Antonello Caporaso e la celebrazione della Santa Messa animata dal coro polifonico parrocchiale ‘Stella Maris’.

Lunedì 4 dicembre alle ore 16:00 esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale e alle ore 17:30 reposizione e celebrazione dell’Eucarestia con catechesi. Martedì 5 dicembre presso la chiesa Sant’Anastasia alle ore 16:00 esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale e alle ore 17:30 reposizione e celebrazione dell’Eucarestia con catechesi.

Mercoledì  6 dicembre presso la Chiesa Santa Generosa M. alle ore 16.00 esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale e alle ore 17:30 reposizione e celebrazione dell’Eucarestia con catechesi; al termine affidamento della Comunità al Beato Carlo Acutis e partenza della Reliquia. Giovedì 7 dicembre alle ore 16.00 esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale e alle ore 17:30 reposizione e celebrazione dell’Eucarestia con Catechesi. V

enerdì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, presso la Chiesa Santa Generosa alle ore 9.15 celebrazione della santa messa e alle ore 11.15 santa messa del fanciullo; alle ore 16.00 presso la chiesa Sant’Anastasia esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale e alle ore 17:30 reposizione e celebrazione dell’Eucarestia con Catechesi. Sabato 9 dicembre, presso la Chiesa Santa Generosa M. alle ore 16.00, esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione personale e alle ore 17:30 reposizione e celebrazione dell’Eucarestia.

Domenica 10 dicembre chiusura della settimana Eucaristica: presso la chiesa Santa Generosa alle ore 9.15 Santa Messa e alle ore 11.00 Santa Messa animata dal coro polifonico parrocchiale ‘Stella Maris’. Nel corso della Settimana Eucaristica ci sarà anche la visita di Monsignor Mazzafaro Giuseppe, Vescovo Diocesano. 

“La Comunità vive dell’Eucarestia – afferma il parroco monsignor Alfonso Calvano – e a poche ore dall’inizio di questa Settimana Eucaristica invito tutti a partecipare alle funzioni religiose, visitando anche le reliquie del giovaneCarlo Acutis, nato nel 1991, morto nel 2006 e proclamato Beato ad Assisi il 10 ottobre 2020. 

La reliquia sarà esposta alla venerazione di tutti i fedeli dal 3 al 6 dicembre: l’auspicio – dichiara ancora monsignor Calvano – è che questo possa essere un modo per incontrarsi e, attraverso questo giovane, incontrarsi veramente con Dio potendo trasmettere lo stesso amore che il Beato Carlo Acutis aveva per l’Eucaristia. Diceva che era la Sua autostrada per il Cielo, parole semplici e significative espresse nel linguaggio tipico dei giovani d’oggi.

E mi auguro che vengano anche tanti giovani a venerare la Reliquia del Beato Carlo, un giovane la cui vita terrena si è interrotta a 15 anni a causa di una leucemia fulminante, un’età in cui ci si inizia ad affacciare alla propria giovinezza. C’è un tratto di Carlo che emerge molto forte dai racconti della sua vita e che sentiremo nel corso di questi giorni. Non è Beato perché ha compiuto miracoli, ma è beato perché chiamava il Signore per nome, aveva una piena confidenza con Lui.

Nella sua breve vita aveva capito che Dio non è un qualcosa di distante a cui appellarsi nei momenti di difficoltà, ma è una persona reale che si incontra nell’Eucarestia, nella Parola e nel prossimo. Carlo ha lasciato che il Signore riempisse totalmente la sua vita. 

La Sua vita era colma di Dio. E questo ci insegna Carlo, uscire dai nostri schemi classici per incontrare il Signore.

L’esperienza di Carlo, che avremo modo di approfondire in queste giornate dedicate all’Eucarestia – conclude monsignor Calvano – ci tocca così nel profondo perché prima di tutto è stato un testimone: proviamo a imitarlo”.