I consiglieri De Lorenzo, Farese, Fioretti, Megna, Miceli e Varricchio replicano al Sindaco: “Ignoriamo provocazioni e stigmatizziamo qualsiasi velleitario tentativo di mettere il bavaglio all’opposizione”.
“Respingiamo le accuse del Sindaco di ostruzionismo pregiudiziale sulla vicenda del Campo da Golf. Condividiamo, invece, che le istituzioni debbano incoraggiare gli investimenti produttivi che, nel rispetto delle norme, sono linfa per il tessuto economico-sociale di una Città “morente”.
Siamo assolutamente favorevoli agli investimenti sul territorio ma è nostro dovere, quali rappresentanti della minoranza, sollecitare l’Amministrazione comunale ad operare garantendo sempre la massima trasparenza ed imparzialità nei confronti di chiunque, senza favoritismi e corsie preferenziali.
Prendiamo atto che, a differenza di quanto avviene di solito, quando le nostre interrogazioni restano prive di riscontro per mesi, con inusitata celerità su questa vicenda è arrivata l’immediata risposta direttamente dal sindaco Mastella che però non ha resistito alla tentazione (ricorrente) di polemizzare con l’opposizione.
Ebbene, in ossequio ai principi di legalità, trasparenza e sviluppo sostenibile del territorio cardini della nostra azione politica, abbiamo semplicemente manifestato preoccupazioni sugli sviluppi dell’investimento annunciato del campo da golf. Su quegli stessi 90 ettari di terreni, infatti, una società agricola, diversa dall’impresa che ha sottoscritto l’accordo di programma per l’impianto sportivo, ha presentato un piano di sviluppo per la coltivazione di prodotti agricoli.
Dunque l’interrogativo posto è del tutto legittimo: che fine farà il campo da golf se per quegli stessi terreni l’Amministrazione ha autorizzato un intervento agricolo e le opere edili connesse?
A questo punto attendiamo la risposta di merito alla nostra interrogazione, ignorando ogni tipo di provocazione, e stigmatizzando qualsiasi velleitario tentativo di mettere il bavaglio all’opposizione”.
Non si fa attendere la risposta dell’ex Assessore Barbara Vetere al sindaco Gentile, che aveva diffuso una replica diffusa alla stampa nei giorni scorsi.
“In merito alle recenti dichiarazioni che mettono in dubbio la rassegnazione delle mie dimissioni da Assessore, intendo fornire alcuni chiarimenti fondamentali”. Così Barbara Vetere, nel comunicato stampa diffuso nella giornata odierna.
“Il giorno 2 dicembre 2024 – prosegue – alle ore 18:10:13, ho inviato le mie dimissioni attraverso il mio indirizzo PEC ufficiale, come attestato dalla ricevuta di accettazione allegata. La ricevuta dimostra che il messaggio è stato regolarmente inoltrato e accettato dal sistema di posta certificata. Se il Sindaco afferma di non aver ricevuto tale comunicazione, è plausibile che vi sia stato un errore tecnico nel sistema di ricezione del Comune, oppure che il Sindaco stesso si trovi in una condizione analoga alla mia, dove l’accesso al protocollo non è garantito in modo adeguato. Per fugare ogni dubbio e dimostrare la mia piena trasparenza, ho provveduto a reinviare le dimissioni all’indirizzo PEC ufficiale del Comune in data odierna, assicurandomi così che nessun ostacolo tecnico possa essere addotto come giustificazione.
Inoltre, desidero ribadire che, in qualità di consigliere comunale, ho richiesto formalmente l’accesso agli atti del protocollo, senza mai ricevere una risposta scritta. Tale comportamento è contrario agli obblighi di trasparenza amministrativa sanciti dall’articolo 43 del D.Lgs. 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali), che garantisce il diritto di ogni consigliere di accedere ai documenti amministrativi e ottenere informazioni necessarie per il proprio mandato. Inoltre, il D.Lgs. 33/2013 impone alle amministrazioni pubbliche di rispondere tempestivamente a richieste di accesso civico e documentale, obbligo che in questo caso non è stato rispettato.
Infine – conclude – mi preme chiarire un’ulteriore questione sollevata dal Sindaco in merito ai percorsi di inclusione. Nella mia lettera aperta non ho fatto alcun riferimento a presunti mancati percorsi assistenziali, ma se il Sindaco stesso introduce il tema dell’inclusione, appare evidente che l’attuale progetto assistenziale non è stato ampliato né garantito a tutta la cittadinanza. L’inclusione, per essere tale, deve essere applicata senza esclusioni o condizioni restrittive, altrimenti diventa una mera dichiarazione priva di concretezza. Ribadisco la mia totale disponibilità a un confronto aperto e trasparente su questi temi e invito l’amministrazione a rispettare i principi di legalità, equità e trasparenza amministrativa”.