Il Tribunale del Riesame reale di Benevento, accogliendo le tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci, ha annullato il decreto di sequestro preventivo del Gip del Tribunale di Benevento con conseguente dissequestro di tutti i beni precedentemente sequestrati ad un imprenditore 58enne di Airola.
In particolare all’imprenditore erano stati sequestrati 2 beni immobili, quote societarie e soldi contanti su diversi conti correnti poiché era accusato di aver messo in essere un giro di false fatturazioni al fine di evadere il fisco.
La posizione dell’imprenditore rientra in un’ ampia indagine della Guardia di Finanza, che portò sequestri per un importo complessivo di 2 milioni e mezzo di euro (l’equivalente delle imposte che sarebbero state evase) a carico di circa 12 persone tra Montesarchio, Airola, Forchia, Venticano, Grottaminarda, Giugliano e Casoria.
L’annullamento del Tribunale del Riesame reale di Benevento determina tutte le inevitabile conseguenze sul successivo processo e sulla responsabilità penale.
Come si ricorderà, su accoglimento della difesa, la Suprema Corte di Cassazione aveva disposto l’incompetenza del Gip di Napoli Nord, stabilendo la competenza del Gip di Benevento, che aveva disposto nuovamente i sequestri poi oggi annullati dal Tribunale del Riesame.
Gli altri indagati sono assistiti tra gli altri dagli avvocati: Ettore Marcarelli, Mario Griffo, Carmen Esposito, Giovanni De Blasio, Fulvia Pisaniello, Carmelo Sandomenico.
Benevento| Spaccio, il Giudice valuta il fatto di lieve entità e applica la pena minima
Il 10 marzo 2023 S.F era stato tratto in arresto per ipotesi di spaccio ad alcune persone e per essere stato trovato in possesso di 14 involucri di crack e cocaina, rinvenuti nella sua abitazione in seguito a una perquisizione.
Durante l’udienza del 16 dicembre 2024, il PM aveva chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi, oltre al pagamento di una multa.
Il Giudice del Tribunale di Benevento, accolta la richiesta dell’avvocato Giorgione, ha assolto l’imputato per il capo A, e ha invece riqualificato il reato nella ipotesi più lieve (ex art. 73 c5) condannandolo alla pena minima, compreso della contestata recidiva, più il pagamento di una multa pari a 2000 euro.
Maltrattamenti all’ex compagna, revocati arresti domiciliari a 53enne
Revocata la misura degli Arresti domiciliari al 53 enne E.A. di Benevento, tratto in arresto in data 26 agosto 2024 a seguito dei maltrattamenti gravi commessi in danno della ex convivente.
Il Tribunale del Riesame di Napoli accogliendo la tesi difensiva dell’Avvocato Gerardo Giorgione, difensore di E.A., ha modificato la misura degli arresti domiciliari sostituendola con quella del divieto di avvicinamento alla p.o.
Si rammenta che il 53enne fu tratto in arresto in flagranza di reato a seguito dei paventati maltrattamenti e lesioni commessa sulla persona offesa convivente con lo stesso, specie nella serata del 26 agosto 2024, lesioni e maltrattamenti che richiesero anche le cure del pronto soccorso di Benevento presso l’ospedale San Pio.
Ieri si è tenuta l’udienza di riesame avverso il provvedimento di convalida del GiP, dott. Di Carlo, che è stato parzialmente modificato con l’accoglimento della attenuazione della misura.
Spaccio di droga in Valle Vitulanese, Forgione torna libero
Si è tenuta dinanzi al Tribunale del Riesame di Napoli, l’udienza a carico di Mennato Forgione, di 30 anni, di Foglianise, arrestato il 12 luglio scorso nella flagranza del reato di spaccio di sostanza e stupefacente e difeso dagli avvocati Vittorio Fucci e Cosimo Servodio.
Il Tribunale del Riesame, accogliendo la tesi degli avvocati Fucci e Servodio, ha annullato l’ordinanza del GIP di Benevento che applicava, a carico del Forgione, la misura cautelare dell’obbligo di dimora, nel comune di Foglianise, rimettendolo in libertà.
Come si ricorderà, il Forgione era stato arrestato nella notte tra il 12 e il 13 luglio scorsi, dai Carabinieri della stazione di Cautano, e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, poi sostituiti dal GIP con l’obbligo di dimora, perché colto nella presunta flagranza dello spaccio di 41 grammi di sostanza stupefacente, tra hashish e cocaina. A seguito di perquisizione, veicolare, personale e domiciliare, sul Forgione, che annovera precedenti penali, furono rinvenuti anche 650€, ritenuti provento di spaccio
Don Nicola, il Riesame respinge il ricorso: il sacerdote dovrà restare in carcere
Dovrà restare in carcere Don Nicola De Blasio, l’ex parroco d San Modesto indagato per detenzione di materiale pedopornografico. Così ha deciso il Tribunale del Riesame di Napoli che ha, dunque, rigettato il ricorso presentato dai legali del sacerdote, Avv. Massimiliano Cornacchione e Avv. Vincenzo Sguera, contro l’ordinanza emessa lo scorso 23 novembre dal Gip di Napoli che aveva determinato il trasferimento nell’istituto penitenziario dell’indagato, sino a quel momento sottoposto agli arresti domiciliari.
Si ricorderà, difatti, che il parroco è agli arresti dallo scorso 3 novembre, quando a seguito di una perquisizione domiciliare furono rinvenuti all’interno del suo pc alcuni file contenenti foto e video di natura pedopornografica. Il tutto stimolato dalle indagini della procura di Torino.
Il sacerdote si era giustificato facendo riferimento a un’indagine da lui avviata sul fenomeno della pedopornografia nel mondo ecclesiastico, poi interrotta resosi conto dell’illegalità della sua condotta. Il prete, inoltre, aggiunse che tali circostanze erano temporalmente riferibili al 2015/16 e che da allora non aveva più visionato e/o utilizzato quei file.
Tesi confermata anche nel successivo interrogatorio di garanzia ma che ad oggi non trova riscontri fattuali, che la difesa ritiene, però, di poter rinvenire con la perizia informatica con la quale si dovrà dare sostanza alla versione dell’ex direttore della Caritas, il quale dovrà rispondere anche dell’ipotesi di diffusione del suddetto materiale in quanto la sua utenza wi-fi è stata rintracciata nel corso di un tracciamento di una chat adibita alla condivisione di materiale. Accuse sempre respinte dal parroco, che sostiene di non aver mai partecipato a nessuna chat del genere e che imputa tale rinvenimento alla circostanza che la sua Wi-fi è aperta e quindi, potenzialmente, utilizzabile da chicchessia.
Don Nicola, il Riesame annulla il sequestro dei 170mila euro
Il Tribunale del Riesame ha annullato il sequestro dei 170mila euro rinvenuti in contanti nell’abitazione di Don Nicola De Blasio, l’ex parroco della Chiesa di San Modesto, agli arresti domiciliari dallo scorso 3 novembre perché accusato del reato di detenzione di materiale pedopornografico (leggi QUI). Si ricorderà che proprio in occasione della perquisizione domiciliare durante la quale furono rinvenuti i file incriminati, i militari trovarono in casa del sacerdote anche l’ingente somma di denaro. Don Nicola, dinanzi al GiP, giustificò il possesso di quella somma di denaro, imputandola in parte a offerte dei fedeli da utilizzare per dei lavori di ristrutturazione alla Chiesa e in altra parte a lasciti dei genitori. I giudici del Riesame, quindi, hanno accolto le tesi difensive proposte dagli avvocati del parroco, Massimiliano Cornacchione e Alessandro Cefalo, disponendo il dissequestro delle somme.
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