Dalle esperienze locali a una visione comune è l’intento della Associazione Salute & Territorio Valle Telesina “…lavoriamo ad una rete per cambiare davvero la sanità nel Sannio…” dichiara il Presidente Alfredo Lavorgna “… in questi mesi è cresciuta una consapevolezza importante tra chi, da tempo, è impegnato sul territorio per la tutela del diritto alla salute: da soli si va avanti, ma insieme si può davvero incidere…”
Proprio da questa riflessione è nato un percorso di confronto tra diverse realtà attive nel Sannio. Realtà che, pur partendo da angoli diversi della provincia e da battaglie specifiche, condividono l’urgenza di un cambiamento profondo nel nostro sistema sanitario.
“…il punto di partenza è stato sicuramente l’incontro “Salute globale e giustizia sociale” che come Salute e territorio abbiamo promosso lo scorso 10 maggio a Cerreto Sannita. Da lì, si è fatta sempre più chiara un’esigenza: superare la frammentazione, uno dei principali ostacoli che chi si impegna in questo ambito si trova spesso ad affrontare. È da qui che nasce l’idea di costruire una rete. Non un semplice coordinamento, ma uno spazio stabile di collaborazione, confronto e azione. Una rete aperta a tutte le associazioniche ogni giorno lottano per una sanità più giusta, più efficiente, più umana…”, continua Alfredo Lavorgna.
I problemi che affronta Salute & Territorio – dalla difesa dei presidi sanitari locali, alla medicina territoriale, fino all’emergenza-urgenza – sono gli stessi in tutta la provincia. E richiedono una visione d’insieme, non risposte parziali o isolate e con questo spirito si sta consolidando l’Unione delle Associazioni della Valle Telesina.
“…Siamo convinti che solo lavorando insieme, con coraggio e responsabilità, potremo ottenere risultati concreti.Già a fine agosto lavoriamo ad un’assemblea generale con tutti i presidenti, un momento aperto e partecipato in cui definiremo meglio obiettivi, strumenti e modalità di azione comuni…”, chiude il Presidente Lavorgna.
Intanto, il confronto è aperto con tutte le associazioni del territorio. L’invito è a esserci, a portare idee, esperienze, bisogni. A costruire, insieme, qualcosa di nuovo e necessario. Perché una sanità migliore è possibile.
Sanità, Rubano (FI): “Infermieri risorsa preziosa, lavoriamo insieme per potenziare l’assistenza”
“Gli infermieri rappresentano una risorsa preziosa per il nostro sistema sanitario. Professionalità, dedizione e umanità sono i tratti distintivi di un lavoro silenzioso ma fondamentale, che merita rispetto, ascolto e valorizzazione concreta.
È necessario lavorare in sinergia per rafforzare il ruolo degli infermieri, anche sul territorio, migliorare l’organizzazione dei servizi e garantire un’assistenza più efficace e più vicina ai cittadini”.
Lo ha dichiarato Francesco Maria Rubano, deputato e segretario provinciale di Forza Italia, al termine dell’incontro di questa mattina con l’Ordine degli Infermieri di Benevento.
“La sanità – in Campania e nel Sannio – deve tornare a essere una priorità vera nelle agende politiche e istituzionali. La politica si fa ogni giorno, ascoltando, condividendo, costruendo. Non solo in campagna elettorale.
Questo incontro si inserisce nel ciclo di appuntamenti che ho avviato nell’ambito di un percorso di ascolto territoriale. Il prossimo confronto sarà mercoledì 12 giugno con le principali categorie del comparto agricolo.
Un sentito ringraziamento, per l’incontro di oggi, va al Presidente Francesca Olivieri e all’intero Direttivo dell’Ordine degli Infermieri di Benevento.”
Morto in ospedale a 68 anni, i figli denunciano: “Vogliamo la verità”
Un vero e proprio calvario quello di Luigi, il cui cuore si è fermato per sempre lo scorso 14 maggio su un letto di ospedale. Ora la famiglia vuole chiarezza e ha presentato denuncia alla Procura.
Aveva 68 anni Luigi, e una famiglia numerosa che gli stava accanto: una moglie, sette figli, e una vita che sembrava aver ancora tanto da offrire. Ma il 14 maggio scorso, quella vita si è fermata all’improvviso, in un letto del reparto di medicina interna dell’ospedale San Pio di Benevento. Un arresto cardiocircolatorio lo ha strappato per sempre ai suoi affetti, lasciando però dietro di sé non solo dolore, ma anche domande a cui i familiari ora chiedono risposta.
La storia di Luigi comincia mesi prima. Era l’autunno del 2023 quando iniziano i primi dolori addominali. Ricoverato alla clinica Santa Rita, viene poi trasferito al San Pio, dove subisce un intervento chirurgico al dotto biliare. L’operazione sembra andare a buon fine: torna a casa con una terapia da seguire e l’indicazione di effettuare controlli periodici. Tutto sembra sotto controllo.
Ma qualcosa non va. I dolori non passano, si aggiunge una tosse persistente. Così, nei primi giorni di maggio 2025, Luigi torna al pronto soccorso. Viene dimesso con una cura farmacologica. Nessun allarme evidente, ma la situazione non migliora. Anzi, peggiora.
Torna ancora una volta in ospedale, poi a casa, poi di nuovo al San Pio per dei prelievi e ulteriori esami. La terapia, gli viene detto, potrà proseguire da casa. Ma il corpo di Luigi continua a lanciare segnali. Serve un nuovo accesso al pronto soccorso, e questa volta il ricovero è inevitabile.
Il 14 maggio, pochi giorni dopo, Luigi viene trovato senza vita nel suo letto d’ospedale. I medici tentano di rianimarlo, ma non c’è più nulla da fare.
Ora la sua famiglia vuole capire: è stato fatto tutto il possibile? È stata sottovalutata qualche avvisaglia? C’è stata negligenza? L’avvocato Michele Ciruolo ha presentato un esposto alla Procura di Benevento, affinché venga chiarita ogni tappa della vicenda. Perché accettare la morte è difficile, ma lo è ancora di più quando restano sospesi i dubbi su ciò che poteva essere evitato.
“Sono non udente e aspetto una protesi da un anno”: la rabbia di Pompea
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice che, in seguito al nostro articolo di ieri sul fenomeno dell’emigrazione sanitaria, ha voluto raccontare a noi di BeneventoNews24.it la propria esperienza.
“Gentile Redazione di BeneventoNews24.it, mi chiamo Pompea, sono unacittadina non udente e, dopo aver letto il vostro articolo sui tanti pazienti sanniti che scelgono di curarsi fuori provincia (leggi QUI), desidero segnalare una situazione che sta diventando per me, come per altri nella mia condizione, non solo difficile, ma anche profondamente ingiusta.
Da oltre un anno sto cercando di effettuare una visita otorinolaringoiatrica necessaria per ottenere le protesi acustiche. Tuttavia, mi è stato riferito dal mio centro acustico che a Benevento non è più possibile effettuare questa visita, e che le prestazioni sarebbero state spostate a Morcone. Una decisione assurda, che costringe chi – come me – ha difficoltà motorie e comunicative a organizzare spostamenti lunghi e complicati, dipendendo completamente dalla disponibilità di un familiare per essere accompagnata. Eppure si tratta di un diritto essenziale, e non di un “servizio accessorio”.
Nel frattempo, ho anche prenotato una visita cardiologica presso l’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, e mi è stata fissata… per novembre. La richiesta è stata fatta in questi giorni. Anche in questo caso, i tempi d’attesa sono infiniti.
Inoltre, per quanto riguarda le analisi di laboratorio presso i centri diagnostici, ci si deve scontrare con il fatto che è possibile usufruire del ticket solo nei primi 15 giorni del mese: il resto del tempo, tutto è a pagamento. È questa la sanità pubblica a cui abbiamo diritto?
Vorrei anche sottolineare che tutto questo è iniziato da quando è stato chiuso il presidio ASL di via 24 Maggio. Si era parlato di una ristrutturazione temporanea, ma da allora non si è saputo più nulla. L’impressione è che si sia preferito spostare i problemi altrove, rendendo tutto più difficile per noi cittadini.
Ad oggi, io non so nemmeno dove verrà effettuata la visita otorino: potrebbe essere Morcone, ma potrebbe anche essere Avellino. Nessuno lo sa con certezza, neanche il centro acustico che ha effettuato la prenotazione. E tutto questo dopo più di un anno di attesa.
Mi chiedo se tutto ciò possa essere definito normale, e mi rivolgo a voi perché questa voce – la mia voce, quella di una cittadina non udente – venga ascoltata. Non con compassione, ma con giustizia.
Con viva speranza di un vostro interessamento, Pompea”
Sanità, pazienti in fuga dal Sannio: oltre 4.000 pazienti “emigrano” per curarsi
In tanti scelgono gli ospedali fuori provincia e fuori regione, per una mobilità passiva che è arrivata a costare circa 18 milioni di euro.
I ricoveri fuori provincia e fuori regione dei pazienti del Sannio continuano a pesare sulle casse della sanità pubblica, incidendo per un importo complessivo di circa 18 milioni di euro. È il costo della cosiddetta mobilità passiva, ovvero le spese sostenute dalla Regione Campania per i cittadini che scelgono di curarsi altrove, in strutture sanitarie situate al di fuori del proprio territorio. Lo riporta “Il Mattino”.
Nel dettaglio, 7 milioni di euro sono stati spesi per la mobilità interregionale, relativa a 1.978 pazienti sanniti che si sono rivolti a ospedali da Roma in su, prediligendo in particolare quelli del Lazio (25%), Molise (22%) e Puglia (17%). Solo il 12% ha optato per la Lombardia, mentre il 18% si è affidato alle strutture sanitarie della Toscana.
A questi si aggiungono altri quasi 11 milioni di euro relativi alla mobilità intra-regionale, che riguarda 2.330 pazienti diretti verso gli ospedali di Napoli, Avellino e Caserta.
Secondo i dati forniti dall’Asi di Benevento – l’Azienda Sanitaria incaricata della raccolta dei dati sui ricoveri – e aggiornati da Agenas, nel 2023 si è registrata una flessione del 6% della mobilità passiva, in linea con il calo osservato in tutto il territorio regionale. Un dato positivo, ma che non ridimensiona il fenomeno.
A livello nazionale, la pandemia ha portato a un calo del numero complessivo di ricoveri, passati dai 707.811 del 2019 ai 668.145 del 2023. Tuttavia, la spesa complessiva per la mobilità sanitaria è aumentata, passando da 2,84 a 2,88 miliardi di euro. Questo perché, pur diminuendo i ricoveri, sono aumentati quelli fuori regione e per interventi ad alta complessità, più costosi e tecnologicamente avanzati.
Tra le voci che pesano maggiormente sulla spesa ci sono le patologie oncologiche, spesso multisistemiche e trattate in strutture di eccellenza fuori regione. Il problema è strettamente connesso con la scarsa adesione agli screening di prevenzione, ancora molto bassa nel Sannio, seppur in lieve miglioramento:
Screening mammografico: dal 30% nel 2023 al 32% nel 2024
Cervice uterina: dal 22% al 25%
Colon retto: dal 13% al 14%, dato più basso in assoluto
Rinunciare alla prevenzione significa rischiare diagnosi tardive, quando la malattia si è già diffusa e richiede interventi lunghi, invasivi e costosi, come quelli oncologici che possono durare anche oltre 14 ore. In questi casi, i pazienti si rivolgono sempre più spesso a ospedali ad alta attrattività, soprattutto privati accreditati, che oggi gestiscono circa il 75% delle prestazioni di alta complessità.
Ma nel Sannio qualcosa si muove. Grazie a investimenti regionali, l’ospedale e l’Asl di Benevento si stanno dotando di macchinari all’avanguardia, come:
Tac e risonanze magnetiche di ultima generazione
Il robot Da Vinci, utilizzato per la chirurgia mininvasiva
Un acceleratore lineare per la radioterapia oncologica
Alcuni reparti sono già considerati un’eccellenza, attirando pazienti da altre province e regioni, dando così vita a quella mobilità attiva che compensa – seppur in parte – la mobilità passiva.
La stessa Asl ha recentemente acquistato apparecchiature mai possedute prima, che potrebbero migliorare in maniera significativa le prestazioni diagnostiche locali.
Tuttavia, per diventare un vero polo di riferimento per le patologie complesse, il Sannio ha ancora bisogno di tempo, investimenti e un’organizzazione sanitaria più solida, capace di rispondere pienamente alle esigenze dei cittadini.
Ciaburri (FI): “Sanità in crisi nel Sannio: il fallimento della gestione De Luca”
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Gianmariamichele Ciaburri, Responsabile di Fratelli d’Italia dell’Area del Titerno.
“La sanità pubblica nella provincia di Benevento è al collasso. L’ospedale “San Pio” di Benevento sta affrontando una crisi senza precedenti, con una fuga di medici che ha triplicato le dimissioni in sei anni, passando da 40 nel 2016 a circa 120 nel 2022. Nonostante gli sforzi per reclutare nuovi professionisti, la carenza di personale persiste, mettendo a rischio l’erogazione dei servizi essenziali. Altri quattro medici in questi giorni hanno lasciato il San Pio.
Il Pronto Soccorso del “San Pio” è in una situazione critica, con una grave carenza di personale medico che ha costretto l’ospedale a cercare urgentemente medici, anche specializzandi e pensionati, per gestire i codici meno critici. Questa emergenza ha portato a un sovraccarico di lavoro per il personale rimasto, aumentando il rischio di errori e compromettendo la qualità dell’assistenza ai pazienti.
La situazione è altrettanto preoccupante all’ospedale “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti, dove il Pronto Soccorso è operativo solo dalle 8:00 alle 18:00, lasciando scoperta l’assistenza notturna da oltre otto mesi. Questa riduzione dell’orario di servizio ha sollevato forti critiche da parte dei cittadini che denunciano una grave violazione del diritto alla salute per le comunità della Valle Caudina e della Valle Telesina. Oggi si potrebbe verificare che nel periodo estivo alcuni servizi presso il San Alfonso non siano garantiti.
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha spesso vantato i successi del sistema sanitario regionale. Tuttavia, la realtà nel Sannio racconta una storia diversa: ospedali sotto organico, servizi ridotti e una crescente insoddisfazione tra i cittadini. È evidente che la gestione attuale non è in grado di garantire un’assistenza sanitaria adeguata, soprattutto nelle aree interne della Regione.
È fondamentale che i cittadini della provincia di Benevento ricordino queste gravi carenze al momento di esprimere il loro voto alle prossime elezioni regionali. La sanità è un diritto fondamentale, e non può essere sacrificata per scelte politiche inefficaci. È tempo di un cambiamento che metta al centro le esigenze delle comunità locali e garantisca un sistema sanitario efficiente e accessibile per tutti”, conclude il Responsabile di Fratelli d’Italia Area del Titerno.
Cisl Irpinia-Sannio: “Preoccupati per futuro 118 a Benevento”
“Chiediamo incontro urgente con i vertici dell’Azienda Sanitaria”.
“Precisiamo – si legge nella nota a firma di a Cisl FP – Irpinia Sannio – in esordio che l’efficienza del sistema di emergenza 118, nella Provincia di Benevento è il risultato di un lavoro attento e organizzato, svolto con dedizione dalle associazioni di volontariato, tra cui figura l’ANPAS Campania che, da anni, garantisce un servizio essenziale per la collettività. Tuttavia, una recente decisione dell’ASL di Benevento rischia di compromettere questo solido equilibrio, sollevando preoccupazioni sul futuro del servizio e sul benessere dei lavoratori coinvolti.
La questione che ci spinge a reclamare pubblicamente un incontro con i vertici dell’Azienda Sanitaria riguarda il mancato riconoscimento di costi derivanti da un accordo sindacale, già sottoscritto dalle principali organizzazioni, e concernente nello specifico la mensilizzazione ed altri diritti vantati dai lavoratori, come l’utilizzo della Legge 104, il godimento dei permessi e degli straordinari, etc. Ci appelliamo al buonsenso dell’attuale management, affinché non venga messa in discussione la validità di tutti gli accordi sindacali in essere, creando un precedente insidioso che potrebbe inficiare l’intero sistema di emergenza 118 legato ad ANPAS Campania”.
“Ad oggi – prosegue la nota -, le associazioni di volontariato rappresentano una colonna portante del sistema di soccorso beneventano. Gli operatori, con elevata competenza, garantiscono interventi rapidi e professionali nelle situazioni di emergenza, permettendo al servizio sanitario di operare con maggiore efficacia. La mancata copertura dei costi concordati rischia però di mettere in ginocchio questa rete di welfare, con conseguenze dirette sulle capacità di intervento e sulla sicurezza dei cittadini.
Giovanni Ragazzo, rappresentante per la CISL FP Irpinia Sannio nel Terzo Settore, evidenzia che, se le somme non riconosciute non dovessero essere recuperate, l’ANPAS Campania potrebbe trovarsi costretta a prendere decisioni difficili, come una revisione del personale o altre misure economiche interne per fronteggiare le difficoltà finanziarie generate dai provvedimenti assunti.
Tale scenario non solo inciderebbe sulla stabilità lavorativa di molte persone, ma potrebbe anche compromettere la qualità e la tempestività del servizio di emergenza”. La Segretaria Generale della CISL FP Irpinia-Sannio, Sonia Petrucciani, confida in una soluzione conciliante e invoca nuovamente un tavolo e opportune precisazioni da parte dell’ASL di Benevento, affinché il sistema 118 possa seguitare ad operare senza incertezze e con le risorse necessarie al fine di garantire un soccorso adeguato e tempestivo a tutti i cittadini.
La CISL FP Irpinia Sannio chiede un intervento immediato per risolvere la problematica e proteggere un modello di assistenza che, fino a oggi, ha dimostrato grande efficacia e affidabilità”.
Sanità sannita in lutto: è scomparso Tommaso Zerella
Zerella, figura di riferimento della sanità sannita, era stato direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Benevento.
Si è spento nella notte, presso l’ospedale San Pio di Benevento, Tommaso Zerella, figura storica e punto di riferimento della sanità pubblica sannita. Aveva 69 anni ed era originario di Ceppaloni. Attualmente ricopriva l’incarico di direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Benevento.
Nel corso della sua lunga carriera, Zerella ha dedicato l’intera vita professionale al servizio sanitario locale, assumendo ruoli di grande responsabilità. È stato alla guida dell’UOC SIAN (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) e dell’UOC Servizio Igiene e Sanità Pubblica. Durante il periodo di commissariamento affidato a Franklin De Stefano, ha ricoperto anche il delicato ruolo di direttore sanitario dell’ASL.
Il suo impegno si è esteso anche alla vita politica locale: è stato assessore comunale a Ceppaloni nella giunta guidata dall’allora sindaco Clemente Mastella.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione nel mondo sanitario e nella comunità di Ceppaloni. Tommaso Zerella lascia un segno indelebile fatto di competenza, impegno e dedizione al territorio.
Il messaggio del sindaco Mastella.
“La morte di Tommaso Zerella mi rattrista profondamente. Lo conoscevo da una vita, con lui ho condiviso indimenticabili momenti umani e anche tante esperienze politiche tra cui quella al Comune di Ceppaloni, quando Tommaso fu assessore della mia Giunta. La sanità sannita perde un dirigente di alto rilievo professionale e sempre disponibile. Il cordoglio a tutta la famiglia del caro Tommaso”, lo scrive in una nota il sindaco di Benevento Clemente Mastella.
Il cordoglio del deputato Rubano.
“A nome mio personale e dell’intera comunità di Forza Italia, esprimo profondo cordoglio per la scomparsa del dottor Tommaso Zerella, stimato dirigente dell’Asl di Benevento e figura di riferimento per la sanità pubblica del nostro territorio.
La sua competenza, la dedizione al servizio pubblico e la passione con cui ha sempre svolto i suoi incarichi – dal Dipartimento di Prevenzione alla direzione del Servizio Igiene e Sanità Pubblica – lo hanno reso un punto fermo per la nostra provincia.
Alla famiglia Zerella e a quanti lo hanno conosciuto e stimato la mia vicinanza e partecipazione al dolore per questa grave perdita”. Lo dichiara in una nota, Francesco Maria Rubano, Deputato e Segretario provinciale di Forza Italia.
Sanità, Rubano (FI): “Il grido d’allarme dell’Ordine dei Medici su accesso alle cure non va disperso”
“Presto un incontro con tutte le categorie professionali del settore”, ha annunciato Rubano.
“Il presidente dell’Ordine dei Medici di Benevento, Luca Milano, ha ancora una volta lanciato un grido d’allarme sulle gravi difficoltà del nostro sistema sanitario, richiamando con coraggio l’attenzione su una situazione non più tollerabile. È una testimonianza che non può andare dispersa che sostengo con convinzione”.
Lo dichiara il deputato e segretario provinciale di Forza Italia, Francesco Maria Rubano, commentando i dati diffusi in queste ore che evidenziano come circa 20mila cittadini del Sannio siano costretti a rinunciare alle cure per motivi economici.
“Non possiamo accettare – prosegue Rubano – che in un Paese civile la salute possa diventare un privilegio per pochi. Le diseguaglianze nell’accesso alle cure colpiscono in modo particolare le aree interne come il Sannio, dove il disagio sociale si somma alla carenza cronica di personale, strutture e servizi”.
“Nei prossimi giorni – annuncia Rubano – incontrerò l’Ordine dei Medici e tutte le categorie professionali impegnate nel comparto sanitario per costruire insieme proposte da portare all’attenzione del Governo e del Parlamento. Servono risposte immediate per garantire il diritto alla salute, rafforzare la medicina territoriale e sostenere con risorse adeguate chi ogni giorno, nonostante tutto, continua a operare con spirito di abnegazione per i cittadini”.
Professioni infermieristiche, Mastella: “Sos gap salariale, senza aumenti e riconoscimenti si rischia fuga dal Sud”
“Le professioni infermieristiche sono un asse portante del sistema sanitario e ospedaliero. Purtroppo la condizione retributiva in Campania è la peggiore d’Italia, come certifica il report di Fnopi (Federazione nazionale delle professioni infermieristiche presentato oggi).
Il salario a livello nazionale va aumentato per tutte le professioni sanitarie, in Campania serve uno sforzo ulteriore, prevedendo nei sistemi di contribuzione ai privati premialità specifiche per le professioni infermieristiche: se il gap non viene chiuso, il sistema perde attrattivitàm e competitività”.
Lo spiega in una nota il sindaco di Benevento e leader di Noi di Centro Clemente Mastella.
“Conosco numerosi giovani che hanno intrapreso con entusiasmo questa professione, molti fortunatamente hanno scelto di restare in Campania: è giusto premiarli con reali possibilità di carriera, percorsi di crescita e riconoscimenti economico-professionali”, conclude Mastella.
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