“Se dovessi essere eletto, rinuncerò alla indennità di sindaco e con il mio “stipendio” da primo cittadino darò vita a un fondo di solidarietà per le persone in difficoltà: famiglie, disabili e fasce deboli”.
Così il candidato sindaco Leucio Porto per la lista Rinascita e orgoglio per San Salvatore, candidata ad essere l’alternativa all’amministrazione uscente.
L’ex questore Porto, sabato scorso, ha registrato il pienone nella sala conferenze di piazza Plebiscito: circa 180 persone hanno ascoltato la sua presentazione e quella di tutti i candidati: Loredana Cutillo, Augusta Rapuano, Filomena Vitale, Federica Vitelli, Eugenio Di Luise, Pasquale Iatomasi, Giuseppe Daniele La Fazia, Nicola Pacelli, Mario Posillico, Emilio Leucio Rapuano, Rito Salomone e Francesco Vaccarella.
“Il ritorno a un impegno senza nulla in cambio sarà un faro – ha spiegato Porto – mi piace la politica per la politica, come quella dell’emerito sindaco Salvatore Pacelli che per anni ha governato questa Comunità rinunciando a tutto, era una vecchia scuola. I cittadini saranno al primo posto: la mia squadra è trasversale, formata da uomini e donne di tutte le età.
Metteremo in sicurezza le casse comunali, ora in difficoltà, e la pressione fiscale non sarà una ghigliottina. Il Commercio, l’artigianato e l’agricoltura vanno rilanciati e sostenuti che dopo il Covid e con l’aumento dei prezzi se ulteriormente aggravata”.
”Da uomo delle istituzioni sarò fra le gente e il comune sarà una casa di vetro, non ci saranno orari, limiti e sarà aperta a tutti per qualsiasi esigenza. Nelle contrade in particolare la prima cosa che faremo è mettere al sicuro la parte finale del sistema fognario con il sistema di depurazione, ma anche le strade, la segnaletica, cose balisari per troppo tempo lasciate a mergine. Daremo dignità alle periferie”.
E proprio stasera, il primo appuntamento di campagna elettorale è in Contrada Varco per la lista Rinascita e orgoglio per San Salvatore con Leucio Porto sindaco.
“Con riferimento alla nota stampa dell’on. Stefano Graziano -scrive Pio Canu, Vice Segretario Provinciale del PD – , appare doveroso provare a chiarire alcuni fatti. È inesatto dire che Umberto Del Basso De Caro «non si sarebbe candidato ritenendo perdente il collegio uninominale di Benevento Caserta». Come è noto, Del Basso De Caro, era stato designato dalle federazioni provinciali di Avellino e Benevento per il corrispondente collegio senatoriale”.
“Quello di Benevento-Caserta, richiamato dall’on. Graziano – prosegue – , è il collegio uninominale espressione dei territori di Benevento (per il 65%) e dell’Alto Casertano (per il 35%). Collegio rispetto al quale, l’Assemblea provinciale del PD Sannita e tutti i Segretari di Circolo avevano proposto, con voto unanime (incluso quella dell’allora presidente Antonella Pepe), la molto solida candidatura di Angelo Moretti. Candidatura che, successivamente, aveva ottenuto il sostegno degli Alleati della Lista del PD, Demos, e dei partiti della Coalizione, Verdi-Sinistra Italiana.
Inoltre, la stessa Federazione di Caserta, sul cui territorio insiste la parte minoritaria del collegio, aveva condiviso la candidatura proposta dal PD Sannita.
L’indistinta «rosa dei nomi» riguarda, invece, la composizione delle Liste Proporzionali che sono di esclusiva competenza della Direzione Nazionale, come riporta giustamente l’on. Graziano.
Il partito nazionale, con il regolamento del 26 luglio, aveva prioritariamente chiesto di ‘guardare ai territori’, la cui massima espressione sono gli uninominali, per individuare i profili più competitivi nei fondamentali duelli elettorali dei collegi di questo tipo.
Come è noto, la battaglia elettorale si sarebbe consumata sui 221 collegi uninominali (147 della Camera e 74 del Senato). Battaglia che abbiamo sonoramente perso prevalendo in soli 17 territori (12 camera e 5 senato), pari al 7,7% del totale. Un disastro epocale!
Ciò che è apparso ‘inconsueto ed irrispettoso’ delle unanimi scelte di un partito è stata la sostituzione della candidatura di Moretti nella notte del 16 agosto, avvenuta sull’asse Napoli-Roma. Una sostituzione operata nell’assoluta assenza di motivazioni e di informazioni del partito sannita”.
“Un’operazione – continua Canu – condotta con metodi poco chiari che ha direttamente coinvolto la Garante del PD Sannita la quale, a sua volta, non ha amai avvertito l’esigenza di condividere e di spiegare al partito quanto accaduto. Una spiegazione necessaria anche per sgomberare il campo dei dubbi e delle ‘cattive interpretazioni’ legittimamente emersi nei circoli territoriali che, dopo aver partecipato e condiviso la proposta di candidatura di Moretti, si sono sentiti ‘presi in giro’. Purtroppo, nessuno si è mai degnato di tanto.
L’altra sera, nel suo intervento, la Garante dell’Assemblea Provinciale ha ripetuto, per ben 27 volte, l’espressione «IO mi sono candidata». In quell’IO, svettante senza remore sul NOI, risiede la motivazione politica di quanto consumato alla Rocca dei Rettori.
Nessun atto tribale ma il semplice rispetto dei ruoli e delle funzioni.
Nessuno ha mai inteso cacciare Antonella né non riconoscere le sue battaglie e il suo valore.
Semplicemente, il 90% dei componenti l’Assemblea (54), sottoscrivendo un chiaro e doveroso documento politico, hanno invitato la Presidente a “fare un passo di lato” perché non più in condizioni di garantire l’imparzialità della funzione visto tutto quanto accaduto.
Il rispetto delle decisioni prese, delle regole che abbiamo tutti scelto di darci e dei territori che si sono espressi non poteva essere occultato e bypassato”.
“D’altro canto – conclude – , il Segretario e la Segreteria Provinciale, sino all’ultimo secondo utile, si sono spesi per una soluzione di mediazione che non si è voluta praticare. La presidente ha purtroppo deciso di consumare lo scontro pretendendo la votazione per appello nominale, peraltro condotto dalla presidente medesima, affinché si rappresentasse una ‘cerimonia martirizzante’. Si poteva evitare, semplicemente anteponendo, per una volta, il NOI all’IO”.
Bepy Izzo, candidato in posizione numero 2 nella lista Azione – Italia Viva (Terzo Polo) per il Senato della Repubblica, Collegio Proporzionale Caserta-Benevento-Avellino-Salerno ha incontrato a Napoli il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Ieri ho incontrato Matteo Renzi a Napoli dove insieme agli altri candidati e ai dirigenti del Partito abbiamo avuto un confronto su quanto emerso in questa prima fase di campagna elettorale”.
Così Bepy Izzo che ha aggiunto: “Uno dei temi più riflettuti è stato ovviamente il caro energia, con la condivisa necessità di adottare nell’immediatezza misure tampone ma soprattutto guardare e pensare a misure efficaci nel medio periodo.
Oltre alla necessità di sburocratizzare l’accesso al credito per i piccoli imprenditori – ha continuato Izzo – occorre puntare sul talento dei giovani imprenditori e sulla loro sete di innovazione.
Nel nostro territorio – ha proseguito Izzo – ho visitato alcune realtà che studiano e sono in grado di produrre tecnologia in grado di ottimizzare il consumo energetico . Queste imprese, guidate per lo più da giovani che avevano già deciso di accettare la sfida lanciata da Carlo Calenda col piano 4.0, oggi possono avere un ruolo determinante nel contrasto al caro energia. Le loro esigenze di sburocratizzazione e di supporto negli innovativi piani di investimento tecnologico e ricerca – ha concluso Izzo – sono e saranno al centro delle proposte del TerzoPolo”