Benevento: quando i cantieri diventano un incubo urbano

Benevento: quando i cantieri diventano un incubo urbano

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Benevento sembra essere diventata il regno incontrastato dei cantieri. Ovunque tu volga lo sguardo, lavori in corso, transenne e deviazioni stanno trasformando la città in un labirinto di disagio e frustrazione per cittadini, studenti e pendolari.

Il primo fronte critico è rappresentato dall’area che comprende piazza Risorgimento e il Terminal, dove i lavori in corso hanno letteralmente paralizzato la mobilità. La presenza dei pullman, costretti a sostare e fare manovra lungo via Mustilli, nei pressi del “Mellusi”, ha ridotto la già esigua carreggiata a un vicolo stretto. Le manovre dei mezzi pubblici sono diventate un esercizio di equilibrismo, con conducenti che possono fare affidamento solo su un misero spiazzale, il che complica notevolmente anche le manovre più elementari. Non da meno è la situazione al Rione Ferrovia, dove è in corso la riqualificazione dell’intera area della Stazione Centrale. Uno spazio già qualche anno fa oggetto di rinnovamento.

Sempre nel calderone dei cantieri troviamo via Nicola Sala, dove è avvenuto l’abbattimento della storica scuola media “Federico Torre“. Un intervento resosi necessario date le condizioni ormai critiche della struttura che ospitava la scuola, magari anche per mancanza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ai tempi in cui erano ancora possibili.

Questi cantieri aperti contemporaneamente non sono solo un problema logistico, ma rappresentano un vero e proprio attentato alla vivibilità urbana. La città sembra essere ostaggio di una programmazione che privilegia l’apertura simultanea dei lavori, moltiplicando i disagi per i cittadini; che, quantomeno, lo scorso 8 marzo hanno potuto tirare un sospiro di sollievo con la riapertura, dopo tante peripezie e circa due anni di lavori, del Ponte San Nicola.

Nella speranza che questi interventi portino davvero i benefici promessi, la domanda sorge spontanea: non era proprio possibile calendarizzare in maniera diversa l’apertura di tutti questi cantieri, evitandone la contemporaneità e, soprattutto, eliminando un’ulteriore fonte di frustrazione per una città già messa a dura prova?

Scuola Torre, Mastella: “Tecnici hanno certificato vulnerabilità: salvaguardare la vita è più importante di tutto”

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Politica

“Ho vissuto, nella mia carriera politica, il dramma di vedere bambini perire sotto le macerie di una scuola crollata sotto i colpi di un tremendo sisma. Ricorrerà a breve il 22esimo anniversario della strage di San Giuliano di Puglia: un atroce monito.

Mai consentirò, fin quando sarò Sindaco, che nella mia città si corra un rischio del genere. Nessuna protesta di nessun comitato o pseudo-tale potrà indurmi a cambiare idea su questo punto”, lo scrive in una nota il sindaco Mastella.

“E’ evidente che la scuola Federico Torre sarà abbattuta per motivi di sicurezza: solo un folle può pensare ad altri motivi. Ciò lo hanno scritto i tecnici in una relazione ufficiale che è agli atti del Comune e dove si legge testualmente: ‘a seguito del calcolo di verifica è stata indicata una classe di rischio alta ed un elevato grado di vulnerabilità del manufatto.

Il verificatore strutturale ha addirittura concluso ritenendo più conveniente realizzare un intervento di sostituzione edilizia, con demolizione e ricostruzione in sito dell’edificio esistente, piuttosto che interventi locali di rinforzo delle numerose membrature non verificate, interventi sicuramente più costosi ed antieconomici’.

A fronte di tecnici che certificano un elevato grado di vulnerabilità del manufatto, in relazioni ufficiali, mai da Sindaco mi sognerei di mandare i ragazzi in una scuola che in caso di terremoto, in una città ad alto rischio sismico come Benevento, rischierebbe di crollare. Sarei responsabile moralmente e giuridicamente e questo nessuno può e deve chiedermelo. Quando esistono motivi di salvaguardia della vita umana non c’è altra ragione che tenga”.