La Russia invade l’Ucraina, è nuovamente assurda guerra in Europa

La Russia invade l’Ucraina, è nuovamente assurda guerra in Europa

Attualità

E’ dunque nuovamente guerra in Europa, la Russia invade l’Ucraina in quella che ha deciso essere una “guerra lampo” di tragica memoria.

Giovedì scorso la notizia dell’invasione del territorio ucraino è stata accolta con sgomento e incredulità, prima di tutto dagli ucraini e subito dopo dal mondo democratico che ha immediatamente condannato la decisione di Putin, il despota russo che con determinazione e arroganza ha comunicato al suo popolo e al resto del mondo di voler demilitarizzare e de-nazificare l’Ucraina, paese che, a suo dire, non ha mai avuto una tradizione stabile come nazione a sé stante perché parte della Russia.

Il Presidente russo ha accusato l’Occidente di “ignorare” le preoccupazioni russe sulla sicurezza e di voler usare l’Ucraina come strumento per controllare la Russia e per condizionare le sue scelte. Ovviamente Putin  dichiara  ipocritamente anche di auspicare ancora una “soluzione” pacifica per uscire dalla crisi.

Inoltre nel suo ultimo intervento pubblico , durante la conferenza stampa che ha tenuto insieme al leader ungherese Viktor Orban aveva affermato che la Russia vuole mantenere buoni rapporti con la Nato e l’Usa, ma nello steso tempo  ammonito l’Occidente sui rischi di un’adesione dell’Ucraina alla Nat. secondo Putin infatti questa scelta determinerebbe un conflitto della Russia con la Nato in merito al problema della Crimea, penisola che Kiev vuole riprendersi a tutti i costi anche con le armi. Argomento sul quale secondo Putinl’Occidente ignora le nostre richieste”.

Nonostante la Russia abbia affermato di essere intervenuta in Ucraina su richiesta delle province di Donetsk e Lugansk per tutelare la loro scelta di indipendenza dall’Ucraina e del tentativo ucraino di emarginare la popolazione russofona, l’Ucraina, che si è vista aggredire militarmente, teme che i movimenti bellici russi abbiano come scopo l’invasione di tutto il paese che è indipendente dalla Russia dal 24 agosto del 1991.

Mentre la diplomazia boccheggia e gli Usa e l’Europa si limitano a decidere sanzioni nei confronti della Russia, oltre centomila ucraini sono in fuga dalle loro case in cerca di riparo, le stazioni dei treni sono prese d’assalto da quanti voglio fuggire dalla guerra. E’ un fuggi-fuggi in auto, in treno o addirittura a piedi, famiglie con bambini e valigie, ogni mezzo è buono per sfuggire alla tragedia del conflitto che minaccia tutto il paese. Sono circa 70mila i rifugiati già arrivati in Polonia, prima che il Presidente ucraino Zelensky imponesse la legge marziale che vieta ad ognuno di lasciare l’Ucraina.

Nella città di Kharkiv i negozi sono chiusi e in tutto il paese i distributori sono presi d’assalto mentre la gente tenta, in lunghe file, di ritirare dalle banche i loro averi. Al momento pare che si registrino 198 persone morte – tra loro tre bambini.

Moltissime le manifestazioni di protesta contro la guerra in tutte le principali città europee e anche in altre parti del mondo e, nonostante negli ultimi anni il presidente russo Vladimir Putin abbia cercato di reprimere il dissenso nel paese, migliaia di persone sono scese in piazza in più di 50 città russe, tra cui Mosca e San Pietroburgo, le due più popolose, per rifiutare di riconoscere l’Ucraina come paese nemico.

 I cortei e la protesta in Russia ha però determinato circa 1700 arresti. Il presidente Vladimir Putin ha ordinato però una reazione molto dura. Un corrispondente di Ria Novosti ha raccontato di aver assistito a oltre una decina di arresti e a controlli diretti anche su alcuni giornalisti; manifestazioni del genere non si vedevano nel paese dal rientro  in patria dell’oppositore Aleksei Navalny.

La Farnesina ha invitato intanto gli italiani che vivono in Ucraina ad abbandonare il paese per evitare che restino lì bloccati e corrano rischi, il Presidente Draghi intanto ha condiviso ed appoggiata la decisione europea per l’uscita della Russia da Swift, sistema bancario che  consente di effettuare pagamenti rapidi e sicuri,  e ha comunicato la definizione di un pacchetto da 110 milioni di euro di aiuti finanziari all’Ucraina a scopi umanitari e di stabilizzazione macro-finanziaria, oltre ad aiuti nello sminamento e nella fornitura di equipaggiamento di protezione. Intanto la Russia prepara l’uso del dublo digitale per il 2022 obbligando negozi ed imprese ad accettarlo.

L’mbasciatore russo in Italia Sergey Razov ha però ritenuto di dover “minacciare” l’Italia per la sua posizione contro l’azione russa affermando: “Pensate a quel che fate!”

Mentre la Russia afferma fiera e arrogante di aver neutralizzato tutta la contraerea ucraina, nello stesso tempo sfodera la leva di pressione più convincente che ha: l’energia e le sue forniture di gas ai paesi europei;  cosa che ovviamente non toccherebbe l’Ungheria che stretto contratti a lungo termine con Mosca.

Secondo Josep Borrel, capo della diplomazia Ue: “ci sono segnali che la Russia è pronta a tagliare le forniture di gas all’Europa”, al contrario Putin, in una telefonata al Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, ha assicurato al nostro paese “forniture stabili di gas”.

Mentre Mosca afferma che poiché l’Ucraina rifiuta negoziati, si mette in condizione di non beneficiare di alcuna tregua, la Francia blocca e sequestra nave russa nella Manica per aver violato le sanzioni imposte alla Russia.

Putin risponde chiedendo il ritiro di fatto della Nato e dei suoi sistemi di difesa anti-missile dall’Europa Est e l’impegno a non accettare altre adesioni ad essa da parte di paesi che rappresentano “il cortile” della Russia, cioè le ex repubbliche sovietiche, prima fra tutte l’Ucraina.

Tanti i personaggi famosi che hanno fatto sentire la loro voce contro l’invasione dell’Ucraina, fra questi Hamilton, Madonna, Alessandro Gassman e tanti altri, tutti concordi nel condannare un atto violento che non ha senso in un mondo dove il concetto del diritto dei popoli è ormai sancito, un mondo che rifiuta la guerra, ogni guerra e ovunque essa si presenti, un mondo che non vuole una terza guerra mondiale, un conflitto che, come affermava A. Einsten, in una possibile quarta guerra mondiale, vedrà gli esseri umani “combattere con bastoni e pietre”.