Solo, fragile, dimenticato: il dramma umano del 49enne ritrovato senza vita al viale Mellusi

Solo, fragile, dimenticato: il dramma umano del 49enne ritrovato senza vita al viale Mellusi

BeneventoCronaca

È una storia che si consuma come una ferita invisibile nel cuore di Benevento, una città che, nella sua frenesia quotidiana, ha lasciato che l’ombra della solitudine lo avvolgesse o forse lui stesso lo ha voluto. Un uomo di 49 anni, di nome Orlando originario di Perrillo, il cui volto e le cui difficoltà erano ormai parte di un triste paesaggio urbano, infatti, è stato trovato senza vita sul marciapiede di viale Mellusi. Lì, sotto gli occhi di alcuni passanti, che, purtroppo, non hanno potuto fare altro che lanciare un disperato allarme.

L’intervento tempestivo dei soccorritori della Croce Rossa, che si sono battuti con tutte le forze per salvare una vita ormai svanita, non è bastato. Ogni manovra di rianimazione è risultata vana, il suo cuore ha cessato di battere nel silenzio di una strada che non ha saputo abbracciarlo. E così, il suo destino si è compiuto.

A Benevento, in tanti avevano già incrociato la sua figura, sempre sola, sempre più fragile, come una presenza che si perdeva nelle pieghe di una città che, pur tentando di tendergli una mano, forse non riusciva a vederlo veramente. Aveva vissuto in solitudine, forse sperando, forse disperando, ma sempre ai margini, sempre invisibile. Probabilmente, alla fine, anche per sua scelta. La sua vita, che sembrava non avere una voce, ha trovato la sua fine in un angolo di indifferenza, dove nessuno è riuscito ad afferrarlo prima che il tempo gli sfuggisse tra le dita.

Le indagini sono ancora in corso, con i carabinieri impegnati a ricostruire i dettagli di questa tragedia. Ma l’amaro rimane: un uomo che si è spento lontano da tutto, da chi avrebbe potuto guardarlo e da chi avrebbe potuto fermare, almeno per un istante, la sua discesa nella disperazione o da chi ci ha provato senza riuscirci. Un malore, forse improvviso, ma che segna, in fondo, anche un malessere che va ben oltre il corpo. Un malessere che parla di emarginazione, di abbandono, di vite troppo spesso ignorate, di un disagio interno difficile da spiegare e curare. E mentre la città prosegue la sua corsa, questo uomo si spegne, nell’indifferenza, come una foglia che si stacca dal ramo e cade, silenziosa, nel vuoto.

Giornata internazionale contro la violenza di genere, Iannace: “Sensibilizziamo le donne ad uscire dal silenzio”

Giornata internazionale contro la violenza di genere, Iannace: “Sensibilizziamo le donne ad uscire dal silenzio”

AttualitàBenevento Città

In occasione della Giornata internazionale per porre fine alla violenza contro le donne interviene il dott. Carlo Iannace, senologo che sta a contatto con le donne 365 giorni l’anno:

Oggi sono tante le facciate dei Palazzi delle Istituzioni illuminate di rosso in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Il femminicidio purtroppo – afferma Iannace – è una  piaga che si fa fatica a contrastare, nonostante vi siano leggi, campagne di sensibilizzazione, centri antiviolenza sui territori, e poi il grande impegno  delle diverse istituzioni e delle tante associazioni territoriali.

Anche in questo caso però c’è bisogno della prevenzione che significa non solo fermare la violenza prima che accada, ma anche imparare a riconoscerla.

Panchine e scarpe rosse – continua Iannace – sono divenuti ormai simboli del tema e di questa giornata. ‘Negli ultimi decenni sono stati compiuti sforzi significativi per riconoscerla, eliminarla e prevenirla in tutte le sue forme.

Tuttavia, per troppe donne, il diritto ad una vita libera dalla violenza non è ancora realtà’.

Parole contenute nel messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il quale ‘denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio, abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo’.

Conclude il dott Iannace: “Sensibilizziamo le donne ad uscire dal silenzio”.