Napoli premia Stella Assange. Cittadinanza onoraria a Julian Assange?

Napoli premia Stella Assange. Cittadinanza onoraria a Julian Assange?

AttualitàDalla Regione

Nella giornata del 27 Aprile, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, a palazzo Serra di Cassano, Stella Assange, moglie dell’editore e giornalista investigativo Julian Assange, riceve il Premio Fonseca, premio promosso anche da Articolo21, dalle mani dell’ex Assessore alla Cultura Nino Daniele, in occasione del festival   del giornalismo indipendente di cui è ideatrice Désirée Klain, che da quasi dieci anni (è nato nel 2015) porta in città grandi protagonisti di battaglie per la libertà di stampa.

Quest’anno la manifestazione detta “Imbavagliati”, come Festival Internazionale di Giornalismo Civile che dà voce a quei giornalisti che nei loro paesi hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali, vedrà la premiazione di Stella Moris, avvocata e moglie di Julian Assange, che da anni è al fianco del compagno nella difesa della sua libertà e del diritto di cronaca. È stata proprio lei ad annunciarlo su twitter: “Sono molto onorata di ricevere il Premio Pimentel Fonseca a Napoli”.

Il premio le viene dato “per il suo coraggio nel difendere, attraverso il caso di Julian Assange, il diritto alla libertà di stampa di tutti i giornalisti del mondo, testimoniando che vive in lei la stessa ispirazione di Eleonora”, ricordando che Eleonora Pimentel Fonseca è stata patriota napoletana e fondatrice del giornale Monitore Napoletano durante i moti rivoluzionari a Napoli a seguito dei quali fu uccisa il 20 agosto del 1799.

Tra l’altro è significativo che proprio Napoli sia stata la prima città in Italia a deliberare la cittadinanza onoraria ad Assange, iniziativa votata in un Ordine del giorno dello scorso 31 gennaio e con il quale il Consiglio comunale di Napoli ha dato mandato al Sindaco, Gaetano Manfredi, di conferire la cittadinanza onoraria al co-fondatore di WikiLeaks, con il sostegno degli attivisti di “freeassangenapoli”.

Già tantissimi comuni italiani, piccoli e grandi, Napoli il più grande, hanno votato per il conferimento della cittadinanza o dell’asilo politico per Julian Assange, ma hanno anche deciso di fare pressioni sul Ministero degli Esteri italiano, affinchè intervenga  sulle autorità statunitensi e britanniche, per il rilascio di Assange. Esiste un gruppo dal nome FREE ASSANGE, che ha stilato una mappa di questi comuni.

Lunga e complessa la vicenda che ha coinvolto Julian Assange, giornalista, programmatore e attivista australiano che nel 2006 ha contribuito alla fondazione di WikiLeaks, organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto e poi li carica sul proprio sito web.

Dal 2010 si trova in stato di arresto quando, in seguito ad un mandato di cattura europeo, si presenta spontaneamente negli uffici di Scotland Yard. L’accusa nei suoi confronti era di aver hackerato una password e di aver diffuso documenti riservati relativi a crimini di guerra – secretati – commessi dagli USA e dal Regno Unito in Iraq ed in Afghanistan, oltre alle schede dei detenuti di Guantanamo.

Per sette anni egli è rimasto rinchiuso in una piccola casa di Londra dove si era rifugiato a seguito di una richiesta di estradizione da parte della Svezia per ipotetici abusi sessuali, denuncia poi archiviata. Successivamente egli è rimasto rifugiato nella sede diplomatica dell’Ecuador, fino al 2019, quando il paese dell’America meridionale ha revocato la sua protezione.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti afferma che Assange ha violato la Computer Fraud and Abuse Act ( CFAA), la prima legge contro gli hacker e le violazioni informatiche, ma l’atto di accusa non è relativo alla pubblicazione dei documenti secretati, ma al modo in cui egli li ha avuti, non per il suo lavoro giornalistico, dicono le autorità americane, ma per la sua presunta collaborazione con l’allora soldato Bradley Manning (oggi Chelsea Manning) che ha hackerato  una password, per introdursi nei sistemi informatici governativi e sottrarre dei documenti che ha poi passato ad Assange.

La ex militare Manning fu condannata, per aver trafugato i documenti ed hackerato la password, a 35 anni di carcere di cui ella ha scontato solo sette, infatti nel 2017, l’allora Presidente Barack Obama, gli ha concesso la grazia.

La colpa di Assange quale sarebbe dunque? Se è vero che “i giornalisti pubblicano materiale raccolto dalle fonti, ma non aiutano le fonti a forzare le serrature delle casseforti che contengono quelle informazioni”, come afferma Katie Benner del New York Times, è dunque la pubblicazione di documenti secretati la ragione per cui Assange è bollato negli States come “nemico pubblico”, è dunque il suo lavoro di informazione che dà fastidio, contrariamente a quanto affermano le autorità americane.

Per questo motivo il mondo si spacca sull’accusa ad Assange, il suo lavoro, per tantissimi, ha contribuito alla informazione nell’interesse pubblico e la punizione di tale attività rappresenterebbe un pericoloso precedente per tutti giornalisti, anche in futuro.

 Anche la Gran Bretagna è in difficoltà in quanto sa di dover garantire , secondo le leggi britanniche, il contributo di Assange al giornalismo per cui, l’accusa di violazione dell’Espionage Act, per aver fatto conoscere documenti segreti del Pentagono relativi a crimini di guerra in Iraq e Afghanistan, risulta artificiosa e pericolosa per tutta la informazione che, al contrario, quasi sentinella del diritto democratico e civile  di conoscere i fatti, ha il dovere di pubblicare informazioni scomode al potere.

La speranza dunque che Assange torni libero e magari possa tornare alla pubblicazione di fatti che mettono in difficoltà chi vorrebbe tenerli nascosti per ragioni politiche, è sempre viva, anche perché la sua condanna sarebbe un pericolosissimo precedente per chi vuole “mettere il naso” nei misteri del potere e nelle trame segrete delle guerre.

Per tutti questi motivi Stella Assange viene premiata con il Premio Fonseca, quasi emblema dello stesso coraggio con cui Eleonora Fonseca de Pimintel, l’intellettuale rivoluzionaria napoletana, difese con la vita le ragioni della Repubblica napoletana del 1799 con il suo Monitore napoletano, giornale ufficiale della Repubblica, contro l’oscurantismo e la repressione che tornò a Napoli con il Cardinale Fabrizio Ruffo, a cui Ferdinando IV re borbone aveva dato ampi poteri, con le sue truppe sanfediste.

Noi non possiamo essere i sanfedisti di un uomo che ha avuto la sola colpa di informare la gente sui gravi  errori  della politica, perché  tacere e nascondere la verità è la pratica che rende il popolo schiavo e servo e la stampa, da bravo guardiano,  non può e non deve consentire che ciò avvenga.  

Benevento, la Console degli Stati Uniti in visita in Prefettura

Benevento, la Console degli Stati Uniti in visita in Prefettura

AttualitàBenevento Città

Nella giornata odierna il Prefetto Dr. Carlo Torlontano ha accolto, in visita istituzionale la Console Generale degli Stati Uniti d’America a Napoli, Mrs. Tracy Roberts-Pounds, accompagnata dal Consigliere Politico Dr.ssa Carlotta Nao.

Il Prefetto, in occasione dell’incontro con Mrs. Roberts-Pounds, già a capo dell’Ufficio Regionale per la Pace e la Sicurezza presso il Bureau for African Affairs e, in precedenza, Direttore delle Relazioni con i Media Internazionali presso il Bureau of Global Public Affairs, ha sottolineato l’intensità dei rapporti di amicizia e collaborazione tra Italia e Stati Uniti, basati su un comune e consolidato patrimonio di cultura, valori, interessi e legami, alimentati da stima e fiducia reciproca, nell’ambito di un dialogo bilaterale politico, culturale, che si fonda su una profonda condivisione di valori e interessi e su di una forte integrazione economico-finanziaria.

Al termine della visita, ha espresso alla Console il proprio compiacimento per “l’importanza dell’incontro quale momento di condivisione di conoscenze ed esperienze che testimoniano il comune impegno dei rispettivi Paesi per gli stessi valori: la democrazia, i diritti umani, lo stato di diritto, la sicurezza la pace e la prosperità”.

Il Conservatorio di Musica “Nicola Sala” protagonista degli eventi in occasione della visita del sannita Bill de Blasio a Benevento

Il Conservatorio di Musica “Nicola Sala” protagonista degli eventi in occasione della visita del sannita Bill de Blasio a Benevento

AttualitàBenevento Città

Nei giorni scorsi, è stata avviata un’intesa tra il presidente del comitato per l’accoglienza, Arturo Mongillo, che di de Blasio è il cugino, e il presidente del Conservatorio di Musica “Nicola Sala” di Benevento, Antonio Verga. Nel cordiale incontro, sono state gettate le basi per l’organizzazione degli eventi in onore di Bill de Blasio, di origine sannita e già sindaco di New York, che, nella prossima venuta in Italia, farà tappa nella città di Benevento e a Pietrelcina.

Gli appuntamenti coinvolgeranno studenti e docenti dell’Istituto di Alta formazione Musicale sannita, con un cartellone particolarmente originale. Un programma che sarà incentrato sulle melodie alfonsiniane note in tutto il mondo, composte da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che di Sant’Agata dei Goti fu vescovo per oltre tredici anni dal 1762 al 1775.

Oltre al repertorio religioso, per il concerto in onore di de Blasio non potranno mancare le più belle
melodie del repertorio classico napoletano del grande tenore Enrico Caruso nonché alcuni brani del poeta Libero Bovio come “Reginella” e “Munasterio ‘e Santa Chiara” di Barberis-Galdieri ai quali de Blasio è particolarmente affezionato. “Il Conservatorio di Musica “Nicola Sala” – ha sottolineato in proposito il presidente Verga – con la partecipazione agli eventi in onore di Bill de Blasio, sarà sotto i riflettori che si accenderanno sulla città di Benevento in tutto il mondo e nei cuori dei sanniti e degli italiani negli Stati Uniti, oltre a rinsaldare gli stretti legami con il territorio, confermando i recenti successi del Festival d’Autunno che ha visto protagonisti, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, i più importanti personaggi del mondo della musica, dell’arte e della cultura”.