Benevento, oggi in 7 ai saluti: possibile rinnovo per Manfredini e Ciciretti, da valutare i giovani

Benevento, oggi in 7 ai saluti: possibile rinnovo per Manfredini e Ciciretti, da valutare i giovani

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Oggi, 30 giugno 2024, s’interrompe il legame contrattuale tra il Benevento Calcio e 7 giocatori della prima squadra. Se per alcuni, come Masciangelo e Ferrante, il futuro è già scritto (l’esterno romano ha firmato in Serie B con il Cittadella, l’attaccante italo-argentino tornerà almeno momentaneamente alla Ternana), per altri è da definire l’eventuale permanenza nel Sannio, considerando che da domani 1° luglio saranno liberi di accasarsi dove preferiscono a parametro zero.

E così, dunque, è ancora da decifrare il futuro dei vari Manfredini, Terranova, Improta, Ciano e Ciciretti. I giocatori che, probabilmente, continueranno a vestire giallorosso nella prossima stagione sono Manfredini e soprattutto Ciciretti: El Gordo è l’indiziato numero 1 per restare all’Ombra della Dormiente dopo un ritrovato feeling con il rettangolo verde, ma anche per l’estremo difensore ci sono spiragli di rinnovo.

Per gli altri, invece, l’avventura con la Strega sembra essere ormai ai titoli di coda, anche per Improta che nel corso di questa stagione ha festeggiato le 200 presenze con il club di via Santa Colomba. In tal senso sarà decisiva la prima settimana di luglio, in modo che Mister Auteri possa godere di un organico più o meno definito per il ritiro della seconda metà di luglio al Mancini Park Hotel.

Da valutare, poi, anche la permanenza di molti giovani, alcuni dei quali rientranti dal prestito, e il cui legame con il Benevento terminerà nelle prossime ore.

Benevento, Ferrante tornerà alla Ternana

Benevento, Ferrante tornerà alla Ternana

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Terminata la stagione calcistica 2023-24, è tempo di bilanci in casa Benevento che innanzitutto dovrà risolvere la questione prestiti e scadenze di contratto (QUI per quanto riguarda Masciangelo).

Per quanto concerne invece il primo aspetto, chi saluterà certamente i colori giallorossi per far ritorno alla base è sicuramente Alexis Ferrante. La società di via Santa Colomba aveva accolto El Tigre in prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in Serie B e di 25 presenze collezionate all’Ombra della Dormiente da almeno 45′ minuti. I due casi non si sono avverati, con i sanniti che sono rimasti in Serie C e con l’attaccante numero 11 che ha raccolto appena 22 presenze con il minutaggio richiesto.

Sarebbe in vigore, inoltre, anche un diritto di riscatto con la corresponsione di 300mila euro alle Fere, neo-retrocesse in Serie C. La Strega, però, non intenderebbe esercitare quest’opzione, con il centravanti italo-argentino che dunque tornerà in Umbria.

Foto: Federico Simeone

ESCLUSIVA BN24 – Bucchi: “Mi aspettavo le difficoltà iniziali del Benevento, ora ha trovato la marcia giusta”

ESCLUSIVA BN24 – Bucchi: “Mi aspettavo le difficoltà iniziali del Benevento, ora ha trovato la marcia giusta”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex allenatore tra le altre di Benevento, Pescara, Gubbio, Torres, Perugia e Triestina, tutte squadre impegnate nei play-off di Serie C, Christian Bucchi, per avere una sua opinione riguardo al post-season della Lega Pro e non solo.

Mister Bucchi, ex attaccante che ha vestito le maglie anche di Perugia, Vicenza, Catania, Cesena e Pescara, per non citare la sua esperienza al Napoli, ha guidato la Strega nel campionato di Serie B 2018-19 terminando la regular season al terzo posto ma perdendo la semifinale play-off contro il Cittadella.

Salve Mister, partiamo dall’attualità: lei che conosce molte delle squadre che disputeranno i play-off di Serie C ormai alle porte, che cosa si aspetta da questo spareggio promozione? “Ci sono tante squadre di qualità, che probabilmente avevano anche ambizioni diverse a inizio campionato: penso a Catania, Avellino e Benevento, ma anche Vicenza e Triestina al nord. Sicuramente sono club che avevano iniziato la stagione con mire e aspettative diverse, ma sono tutte squadre qualitativamente molto valide quindi mi aspetto di vedere dell’ottimo calcio. I play-off sono complicati, sono lunghi, ci saranno tante battaglie e tante partite difficili, ma gli organici che sono arrivati a disputarli sono qualitativamente importanti e pieni di giocatori di qualità“.

C’è il rischio che venga sottovalutata la Torres, che ha terminato la stagione alle spalle del Cesena in un girone B il quale, ai nastri di partenza dei play-off, sembra il meno organizzato rispetto ai tre raggruppamenti? Sicuramente nel girone B non ci sono squadroni costruiti materialmente per vincere. Nel girone C ha vinto un’outsider come la Juve Stabia, mentre corazzate come Catania, Avellino e Benevento affronteranno i play-off; stessa cosa dicesi nel girone A. Il Cesena invece, nel girone B, ha fatto una corsa a sé stessa: la Torres è stata straordinaria e ha fatto un campionato incredibile, ma non aveva le mira e l’ambizione di vincere il campionato pur trovandosi a combattere alla pari del Cesena per lunghi tratti. Squadre che dovevano fare qualcosa in più come Spal, Entella, Perugia e Pescara sono venute meno, almeno nella regular season. Forse il Perugia è quella che ha un organico importante e che potrebbe recitare un ruolo da protagonista nei play-off. Poi ci sono squadre che potrebbero essere delle mine vaganti, pur non avendo blasone, come Pontedera e Juventus Next Gen“.

Quanto è cresciuto il Benevento nella seconda parte di campionato, con Mister Auteri alla guida? “Mi aspettavo questo tipo di campionato da parte del Benevento, non come classifica ma sotto il profilo delle difficoltà. Quando si viene da una retrocessione, a prescindere dalla categoria, è molto difficile affrontare la stagione. Ho vissuto una cosa del genere proprio a Benevento, con la retrocessione della A alla B. Il Benevento era un organico pieno di giocatori validi e forti che potenzialmente potevano giocare anche in Serie A: ora non solo non giocavano più in A, ma neanche in Serie B. Devi calarti nella mentalità che non giocherai a San Siro né a Brescia o a Palermo, ma a Picerno: questa è una preparazione mentale che molti giocatori purtroppo fanno fatica ad avere o a ritrovare. Questa è una cosa che purtroppo accade in tutte le categorie, quest’anno in B la Cremonese farà i play-off, lo Spezia si sta giocando la salvezza e la Sampdoria ha centrato i play-off solo nelle ultime due giornate.

I fattori sono questi: l’ambiente, il club e le ambizioni. L’obiettivo è vincere come se fosse scontato e facile, ma non lo è. Riprendere in mano situazioni del genere, con giocatori che magari sono rimasti, non è facile: mi aspettavo queste difficoltà all’inizio. Di sicuro poi, da gennaio, il mercato e il cambio in panchina hanno aiutato il Benevento nel ritrovare la marcia giusta. Il fatto di saltare qualche turno di play-off agevola soprattutto l’aspetto fisico, chi fa tutti gli step arriva anche un po’ logoro fisicamente: chi entra dopo ne deve approfittare“.

Il Catania, che ha raggiunto i play-off con l’incubo play-out che ha tenuto banco fino all’ultima giornata, potrà rivelarsi una mina vagante? Non avrei mai immaginato una situazione del genere a Catania, di solito le neopromosse si portano dietro un entusiasmo che le fa andare in scioltezza. Negli ambienti caldi poi, dove c’è un pubblico molto passionale, ci può stare che le difficoltà invece di attenuarsi si moltiplichino. Grazie alla Coppa Italia il Catania è riuscito ad accedere ai play-off, ha un organico importante e di grandi individualità quindi di diritto potrà arrivare in fondo“.

C’è un parallelismo con la sua stagione nel Sannio e l’attuale annata della Strega con quel campionato 2018-19 che, col senno di poi, è stato positiva e probabilmente non le è stato riconosciuto: quali sono i ricordi e il rammarico che si porta dietro? Io da addetto ai lavori, essendo dentro, quando sono arrivato a Benevento conoscevo le difficoltà di una retrocessione e ci ho convissuto tutto l’anno. Mi scontravo però, in maniera ovviamente pacifica, con una percezione esterna di insoddisfazione. Il Verona, che era retrocesso in Serie A come il Benevento, ha conquistato i play-off da ottava l’ultima giornata; il Crotone, la terza retrocessa, ha rischiato invece ancora di retrocedere: alla fine tra le retrocesse avevamo avuto il rendimento migliore. Sicuramente abbiamo pagato un inizio complicato per le vicende che conosciamo, poi durante la stagione ci sono stati gli infortuni di Viola e Del Pinto, Asencio non c’è mai stato e Armenteros è arrivato a gennaio. Ai play-off siamo stati anche sfortunati nonostante avessimo vinto l’andata e un primo tempo spettacolare al ritorno meritando di andare in vantaggio, gli episodi non hanno girato a nostro favore.

Con la società, comunque, sapevamo che la squadra da febbraio-marzo aveva raggiunto una maturità tale che, se non avessimo vinto quel campionato, l’anno dopo con qualche innesto di qualità lo avremmo sicuramente conquistato. Così è stato: sono arrivati giocatori importanti come Schiattarella, Hetemaj, Kragl e Sau trattenendo chi c’era, con quella squadra che ha poi conquistato il campionato. Il rammarico è stato che sapevo che quella stagione a distanza di tempo sarebbe stata rivalutata e che l’anno successivo avremmo sicuramente vinto. Il dispiacere per non aver giocato quel campionato c’è, ma l’affetto e la stima che provo per città, club, tifoseria e squadra mi ha spinto sempre a gioire per ogni vittoria“.

Quanto sarebbe importante il rinnovo di Mister Auteri, indipendentemente dal cammino play-off e dall’eventuale promozione in B? Non credo che il rinnovo dell’allenatore possa passare solo e indipendentemente dal risultato sportivo. I play-off possono essere condizionati da un singolo episodio, come accadde a noi: fummo eliminati purtroppo per quell’infortunio incredibile di Montipò, che ciccò la palla e lasciò segnare il Cittadella. Quell’episodio capita una volta nella carriera di un allenatore, ed è capitato in quel momento. Se io allenatore devo essere giudicato per un episodio credo che sia riduttivo, e la stessa cosa vale anche per gli episodi a favore. Credo che la società, in questi mesi, abbia avuto il modo di vedere come l’allenatore lavora in campo, come dialoga con la squadra e come entra in sinergia con la dirigenza. Anche quest’ultimo aspetto è molto importante. Nel bene o nel male, quindi, penso che non sia necessario aspettare i play-off per prendere una decisione: la società ha già i mezzi per poter fare certe valutazioni“.

Come si spiega il fatto che due piazze che lei ben conosce come Terni e Ascoli siano attualmente in lotta per non retrocedere in Serie C? Il campionato di Serie B purtroppo è un campionato incredibile, non puoi stare un attimo tranquillo. Quando pensi di poter gestire, lì è l’inizio della fine. Play-off e play-out hanno un margine sottilissimo. Queste due squadre hanno avuto problemi diversi: lato Ternana credo che abbia inciso il passaggio societario e magari la non-facilità del nuovo gruppo nel riuscire ad allestire un organico in maniera veloce. Hanno anche ereditato l’allenatore e magari avevano idee diverse, infatti c’è stato il cambio in panchina. Ad Ascoli la situazione mi dispiace particolarmente, già l’anno scorso c’erano situazioni che potevano essere gestite in modo diverso e cose che potevano andare meglio ma purtroppo non è stato così. Salvare la categoria è nelle corde di entrambe le squadre“.

Che cosa è accaduto quest’anno al Napoli, fresco Campione d’Italia, e quanto è avvincente la lotta salvezza in Serie A? Che il Napoli potesse incontrare difficoltà era certo, così tante però non erano preventivabili. In Serie A ci sono state anche cose molto belle quest’anno, come la conferma dell’Atalanta e l’exploit del Bologna. In zona salvezza, invece, ci sono Sassuolo e Udinese che nessuno a inizio stagione pensava potessero essere a rischio retrocessione. Mancano tre giornate, può accadere ancora di tutto. Un plauso va fatto al Frosinone, a Di Francesco, al Direttore Angelozzi e alla società, che con freschezza e giocatori giovani hanno reso onore a una città giocandosela sempre e dappertutto. Quando un lavoro è fatto bene i risultati si possono ottenere, il Frosinone ne è l’esempio nonostante tutto possa ancora accadere“.

Un’ultima domanda, provocatoria: l’anno prossimo dove la rivediamo? Non è provocatoria, anzi. Spero di avere l’opportunità di trovare un club che abbia voglia di costruire qualcosa. Non sono così sognatore da credere in progetti infiniti, ma credo che bisogna trovare persone giuste con cui entrare in grande sintonia e far coincidere tanti aspetti, economici della società e di crescita del club con l’obiettivo di fare un buon campionato e raggiungere gli obiettivi prefissati“.

Foto: Getty Images

Benevento, la rivelazione dell’ex Agostinelli: “La Juventus mi aveva chiamato in segreto”

Benevento, la rivelazione dell’ex Agostinelli: “La Juventus mi aveva chiamato in segreto”

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L’ex allenatore del Benevento, nel corso di una puntata di TV Play, ha rivelato di essere stato contattato in segreto dalla Juventus in passato, quando allenava la Ternana in Serie B.

Queste, quindi, le dichiarazioni di Andrea Agostinelli: “Mi chiamò la Juventus in segreto, prima di Lippi. Nella mia carriera da allenatore, molto molto lunga, ho allenato davvero dappertutto. Ho allenato all’estero, l’anno scorso ho terminato il campionato con il Benevento. Ci sono periodi in cui il nostro mestiere ha dei picchi altissimi. I primi anni ho vinto diversi campionati, ho fatto l’Interregionale, C2, C1, B e A. Ci sono dei momenti in cui non sai a chi dare resti, ti vuole quello e quell’altro.

Ricordo che mi chiamò la Juventus, all’epoca allenavo la Ternana in Serie B e andavo davvero bene con quella squadra. Mi chiamò in segreto la Juventus e, senza levare un allenamento, andai a Torino e tornai la mattina dopo. Mi dissero “Se non ritorna Marcello Lippi, potresti essere il prescelto perché puntiamo su allenatori giovani ed emergenti”. Questo fa parte del mio ricordo, ne parlavano tutti i giornali, poi arrivano anche i momenti in cui non ti chiama nessuno. Lo dico agli allenatori giovani, c’è tanto da digerire e se non ci riesci deve smettere di fare questo mestiere“.

Foto: Screen TikTok TVPlay

Calciomercato Benevento, Tello sempre più verso Catania nonostante le sirene dalla B

Calciomercato Benevento, Tello sempre più verso Catania nonostante le sirene dalla B

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Il futuro di Andrés Tello è sempre più lontano dal Benevento: il centrocampista colombiano infatti, stando a quanto riportato da TuttoC, avrebbe trovato l’accordo per il trasferimento al Catania.

In un primo momento la società siciliana sembrava aver giudicato eccessive le richieste del numero 71 giallorosso ma, ora, gli etnei sembrano essere tornati all’assalto per regalare un altro rinforzo a Mister Lucarelli. Il classe ’96, quindi, dovrebbe trasferirsi in rossoazzurro siglando un contratto fino al 2026: attesa la chiusura per l’inizio della prossima settimana.

Nulla da fare, dunque, per le sirene provenienti dalla Serie B. Nei giorni scorsi, infatti, si era paventata l’ipotesi Cosenza, che aveva messo nel mirino il centrocampista della Strega come precedentemente già Ascoli e Ternana.

Benevento, 7 i giocatori in scadenza di contratto: da oggi sono liberi di firmare con altri club

Benevento, 7 i giocatori in scadenza di contratto: da oggi sono liberi di firmare con altri club

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Oggi, 2 gennaio 2024, è cominciata la sessione invernale di calciomercato della stagione 2023-24. I club, fino al prossimo 31 gennaio, avranno la possibilità di puntellare propria rosa con acquisti e cessioni. Sempre dalla data odierna, poi, i giocatori in scadenza di contratto a giugno 2024 saranno liberi di firmare con altre società un pre-contratto, in modo da liberarsi dall’attuale squadra di appartenenza a parametro zero alla scadenza naturale dell’accordo.

Sono ben 7 i giocatori del Benevento appartenenti a quest’ultima categoria, il cui contratto che li lega alla società di via Santa Colomba scadrà i prossimo 30 giugno. Il Direttore Marcello Carli quindi, in questi giorni, avrà il compito di definire con i diretti interessati il loro futuro, in virtù del fatto che questi giocatori potrebbero a oggi unirsi ad altre squadre liberandosi a zero dalla Strega.

In ordine di ruolo, nella zona arretrata del campo i giocatori in scadenza sono il secondo portiere Nicolò Manfredini (classe ’88, che la scorsa estate ha firmato il prolungamento annuale con il club giallorosso) e il difensore Emanuele Terranova (classe ’87 con 4 presenze all’attivo, arrivato nel Sannio da svincolato nel settembre scorso a seguito dell’infortunio di Meccariello). A centrocampo gli elementi in scadenza sono Andres Tello (27enne sparito dai radar nelle ultime settimane, il cui rapporto con i colori giallorossi e soprattutto con la tifoseria sembra ormai insanabile, potrebbe quindi essere in odore d’addio), Riccardo Improta (classe ’93, jolly tuttofare della Strega che potrebbe trovare nuova linfa nel 3-4-3 di Mister Auteri) e il 2002 Davide Masella (che lo scorso novembre ha cambiato anche procuratore e il cui futuro è ancora da decifrare). In avanti, infine, spicca la presenza di Camillo Ciano (autore di una prima parte di stagione deludente all’ombra della Dormiente, classe ’90 la cui avventura nel Sannio potrebbe essere alle battute finali) e Amato Ciciretti (fresco 30enne spesso ai box per vie di infortuni e continue ricadute, anche lui potrebbe godere della cura Auteri).

Discorso a parte invece vale per Alexis Ferrante, attaccante italo-argentino arrivato in prestito con diritto di opzione e obbligo di riscatto dalla Ternana. Per El Tigre, dunque, le valutazioni saranno con ogni probabilità rimandate a fine stagione.

Foto: Screen Sky Sport

Canonico (VicePres. Foggia): “Era tutto pronto per l’arrivo di Ferrante, poi non ha più risposto al telefono”

Canonico (VicePres. Foggia): “Era tutto pronto per l’arrivo di Ferrante, poi non ha più risposto al telefono”

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Il VicePresidente del Foggia, ai microfoni di TeleFoggia, ha svelato un’interessante retroscena di calciomercato riguardante Alexis Ferrante.

L’attuale numero 11 del Benevento, arrivato all’ombra della Dormiente dalla Ternana, stando alle parole di Emanuele Canonico sarebbe dovuto finire in Puglia.

Avevamo già il video pronto dell’arrivo di Alexis Ferrante, il 29 agosto. Lo ritenevo una persona affidabile, un ragazzo corretto, ma poi i fatti dicono che non mi ha risposto più al telefono per spiccioli“, ha affermato Canonico. “I giocatori vengono per soldi, c’è anche il lato sportivo perché qualcuno vuole rimettersi in gioco per sfondare e giocare in campionati superiori oppure la Serie D e l’Eccellenza“.

Foto: Screen Sky Sport

ESCLUSIVA BN24 – Sabatini: “Sono simpatizzante del Benevento. Ferrante? Ha buone qualità”

ESCLUSIVA BN24 – Sabatini: “Sono simpatizzante del Benevento. Ferrante? Ha buone qualità”

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“E’ tutto legato a una salvezza del Benevento e a Padre Pio…”, racconta il direttore sportivo.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Walter Sabatini, esperto dirigente sportivo ex tra le altre di Roma, Inter e Salernitana, oggi consulente di mercato in Europa per il club brasiliano dell’Athletic Club Esporte.

Salve Direttore, fu proprio lei a “scoprire” Alexis Ferrante, nuovo attaccante del Benevento, portandolo dal Piacenza alla Roma Primavera: che tipo di attaccante è?Erano tanti anni fa, c’è stata l’occasione di portarlo dal Piacenza alla Roma e l’ho fatto. Era un ragazzo giovane, con buone qualità aerobiche e fisiche. Ha fatto bene in Primavera, ha giocato anche se non troppo. L’anno dopo io sono andato via e lui ha iniziato a giocare in giro per l’Italia, facendo anche piuttosto bene. All’epoca era una promessa, un attaccante consistente. L’avevo preso perché pensavo potesse fare qualcosa, lo ha fatto anche se a livelli inferiori“.

Come valuta l’operato del D.T. Marcello Carli in questi primi mesi in giallorosso?Conosco benissimo Carli, ha iniziato molto giovane nell’Empoli e ci siamo incrociati parecchie volte in carriera. Vigorito ha fatto un’ottima scelta, lui è un ottimo dirigente che conosce tutte le categorie e farà sicuramente benissimo. Ho particolare simpatia per il Benevento, legata alla partita con l’Arezzo di cui io ero Direttore nella stagione 1999-2000 in C1. La famiglia Vigorito è generosa, Carli è un mio amico: consideratemi un simpatizzante, se non un tifoso, del Benevento“.

Ci vorrebbe raccontare questo aneddoto?Il Benevento doveva vincere per salvarsi, e noi dell’Arezzo tifavamo Benevento perché volevamo si salvasse. C’è stato un episodio molto divertente prima della partita: loro pregavano Padre Pio affinché facesse piovere per rinviare la gara, una danza non pagana ma cattolica. Alla fine la pioggia arrivò e ci fu lo spostamento della sfida, e intanto si disputavano le altre gare. Da quel giorno ho sempre avuto simpatia per Benevento, per questo episodio simpaticissimo fatto in totale buonafede“.

Tornando a noi, quanto è difficile per un dirigente provare a piazzare gli esuberi in rosa dopo una retrocessione del genere?E’ un lavoro arduo, il calcio tende a non assorbire i costi: chi ha i contratti se li tiene. Bisogna fare i salti mortali per liberarsene, ma Carli ci riuscirà in questi ultimi giorni di mercato. Sono certo che metterà le cose a posto“.

Che cosa si aspetta da questa stagione di Serie A, partendo dal Napoli detentore dello Scudetto a Roma, Inter e Salernitana, dove lei ha lavorato?Garcia è un uomo molto intelligente, sicuramente non farà rivoluzioni perché il Napoli è un congegno a orologeria. Farà bene, non gli conviene fare cambiamenti sostanziali. Il Napoli è candidato per il secondo Scudetto consecutivo, anche se la concorrenza è grande.

L’Inter è formidabile quest’anno, il Milan è sulla strada giusto, la Juventus sarà più combattiva dell’anno scorso.

La Roma, con l’acquisto di Lukaku, cambierà la geografica del suo campionato puntando alla zona Champions: con un attaccante come lui i rischi in difesa, emersi nelle prime due giornate, saranno minori, trovando equilibri nuovi e diversi.

Mi aspetto che la Salernitana già da quest’anno, dopo l’ottimo campionato dell’anno scorso, si attesti su posizioni di classifica che possano renderla la nuova Udinese o il nuovo Sassuolo. Hanno lavorato benissimo in questi due anni, mi aspetto molto da loro“.

Foto: Image Sport

Benevento, ecco Ferrante: il comunicato della società

Benevento, ecco Ferrante: il comunicato della società

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Alexis Ferrante è il nuovo attaccante del Benevento.

Dopo aver definito la cessione di Gabriele Moncini al Brescia, la Strega ha ufficializzato l’arrivo del suo nuovo centravanti dalla Ternana.

Ecco, quindi, il comunicato della società giallorossa in merito all’acquisto del classe ’95 argentino, che arriva nel Sannio in prestito con obbligo di riscatto:

Il Benevento Calcio comunica di aver raggiunto l’accordo con la società Ternana Calcio per il diritto alle prestazioni sportive dell’attaccante Alexis Ferrante. L’argentino, classe 1995, arriva nel Sannio a titolo temporaneo con diritto di opzione ed obbligo di riscatto.
Benvenuto Alexis!
“. 

Foto: Benevento Calcio

Benevento, ecco l’attaccante: è fatta per Ferrante

Benevento, ecco l’attaccante: è fatta per Ferrante

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Il Benevento ha risolto il nodo attaccante.

Il nuovo numero 9 della Strega sarà Alexis Ferrante, che arriva dalla Ternana in prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in Serie B.

Il classe ’95, nativo di Buenos Aires ma di nazionalità italiana, era a un passo dalla Casertana ma il D.T. Carli ha bruciato la concorrenza. La scorsa stagione ha giocato in Serie C, in prestito al Cesena, ma per lui si è trattato di un’annata particolarmente deludente. Con i bianconeri, infatti, ha collezionato 37 presenze tra campionato, play-off e Coppa Italia mettendo a referto 3 gol e 4 assist.

Il 28enne, cresciuto nelle giovanili del Piacenza prima di trasferirsi nella primavera della Roma, in carriera ha indossato le maglie di L’Aquila, Lumezzane, Savoia, Imolese, Brescia, Pisa, Alma Juventus Fano e Foggia.

Gabriele Moncini, sempre stando a quanto riportato da LaCasadiC, portale di Gianluca Di Marzio, si trasferirà contestualmente al Brescia. L’attaccante classe 1996 si trasferirà alle Rondinelle a titolo definitivo, legandosi al club lombardo neo-riammesso in Serie B con un triennale.

Foto: Luca Pagliaricci