Sono tre le persone indagate: la madre e due zii, nell’inchiesta della Procura di Benevento sulla morte del bimbo di quattro mesi avvenuta il 29 Gennaio scorso all’ospedale “Santobono” di Napoli a causa di gravi ferite alla testa. Per tutti l’ipotesi di reato è omicidio volontario.
La Procura ha inviato gli avvisi di garanzia in vista dell’autopsia. Gli indagati potranno nominare un proprio consulente di fiducia. Domani il pm affiderà l’incarico per l’autopsia al medico legale Emilio D’Oro che si avvarrà della collaborazione di altri due professionisti.
Determinante sarà l’esito dell’autopsia per chiarire la causa del decesso del piccolo e la natura dei traumi al cranio riscontrati: Il piccolo fu ricoverato una prima volta il 16 gennaio scorso all’ospedale “Fatebenefratelli” di Benevento; dopo alcuni giorni tornò a casa, ma la sera del 25 gennaio la madre lo trasportò d’urgenza al pronto soccorso del “San Pio” di Benevento.
Da qui, considerata la gravità delle sue condizioni, il bimbo venne trasferito in elicottero nell’ ospedale napoletano dove è deceduto.
E’ morto per un trauma cranico, ma bisognerà stabile come un bimbo di 5 mesi si sia procurato quell’ematoma e se le sue condizioni non siano state sottovalutate nei primi soccorsi. E’ quanto dovrà accertare il medico legale Emilio D’Oro, incaricato oggi dal sostituto della procura di Benevento, Maria Gabriella Di Lauro, di rispondere ai quesiti per spiegare la morte del piccolo di Benevento trasferito in eliambulanza tre giorni fa all’ospedale Santobono di Napoli. Ieri, nel primo pomeriggio, i medici napoletani avevano riscontrato una situazione di coma irreversibile e poche ore dopo, in serata, ne hanno decretato la morte cerebrale. Il piccolo era arrivato già in condizioni disperate dall’Benevento, dove i genitori lo avevano portato in seguito alle dimissioni disposte dall’ospedale Fatebenefratelli, sempre nel capoluogo sannita.
Il primo ricovero risale al 16 gennaio scorso, ed era stato sottoposto a una Tac che aveva rivelato il trauma cranico. Dopo alcuni giorni la tac di controllo al Rummo ha acceso un’emorragia cerebrale. La madre del bimbo, già ascoltata dai carabinieri, ha spiegato che il trauma sarebbe di natura accidentale. Potrà nominare ora un suo consulente per assistere all’autopsia che dovrebbe tenersi tra lunedì e martedì prossimi. Nel frattempo sono state acquisite tutte le cartelle cliniche relative ai ricoveri, anche quella compilata dal Santobono.
Non sono emersi particolari significanti dal racconto dei genitori ai Carabinieri: secondo una prima ricostruzione, il trauma cranico che ha costretto un bimbo di un anno al trasporto d’urgenza al Santobono di Napoli sarebbe stato causato da un incidente involontario con un altro bambino. Il colpo al capo -scrive l’edizione online di Repubblica– potrebbe essere stato sferrato forse con una spazzola in maniera casuale durante un momento di svago. Le indagini dei Carabinieri, però, proseguiranno fin quando non si avrà un quadro certo di quanto accaduto.
Intanto, il bimbo, ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata al centro specializzato per l’assistenza pediatrica di Napoli, sta lottando tra la vita e la morte.
Un incubo che è iniziato dieci giorni fa, quando i genitori hanno portato il piccolo sannita al pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli. All’inizio non sembrava nulla di grave ma la situazione è presto degenerata quando il bimbo ha perso i sensi: così è stato trasferito al San Pio e ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica. I medici, però, hanno ritenuto opportuno, date le condizioni del piccolo, il trasferimento d’urgenza al Santobono di Napoli.
A causa di un grave trauma cranico, un bambino di appena un anno è stato trasferito d’urgenza in elicottero presso l’Ospedale Santobono di Napoli. Il piccolo era stato in un primo momento ricoverato al Fatebenefratelli e poi al San Pio. La sue condizioni hanno ora reso necessario il trasferimento d’urgenza presso il nosocomio partenopeo. Intanto, i Carabinieri hanno dato avvio alle indagini per chiarire come il bambino si sia procurato il trauma cranico.