Risultava destinatario di un provvedimento di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Pesaro, il 49enne napoletano, originario di Pompei ma domiciliato a Cerreto Sannita, arrestato ieri nel Sannio.
A fermarlo, durante l’esecuzione di controlli sul territorio volti a contrastare fenomeni delinquenziali in Valle telesina, gli agenti della Volante del Commissariato di Telese Terme.
Lungo l’arteria stradale SS 265 VAR, al KM 9 ricadente nella giurisdizione del Comune di Melizzano (BN), la Polizia intimava l’alt ad un veicolo Fiat Grande Punto con due persone a bordo, un uomo ed una donna, viaggianti in direzione di Napoli.
Da controllo in Banca dati, l’uomo L. G., classe 1974, originario di Pompei ma domiciliato a Cerreto Sannita (BN), risultava – come anticipato in apertura – destinatario di un provvedimento di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Pesaro, in virtù del quale questi era da arrestare e tradurre presso il più vicino istituto Penitenziario per espiare la pena di anni 4 e mesi 8 di reclusione per il reato di truffa plurima e continuata.
In sua compagnia viaggiava una donna che, da primi accertamenti, risultava essere ignara della situazione giudiziaria del LANGELLOTTI che, tratto in arresto, veniva accompagnato presso questi uffici per le incombenze di rito e successivamente tradotto presso la Casa Circondariale Capodimonte di Benevento a disposizione della competente A.G.
“Sono un dipendente di Poste, prepari 5.500€ per ritirare il pacco”: due persone agli arresti per la truffa
All’esito di attività investigativacoordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, gli investigatori della Squadra Mobile della locale Questura, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal Gip del Tribunale di Benevento, nei confronti di un 41enne residente in provincia di Napoli e di un 22enne residente nel capoluogo partenopeo, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro nonché con soggetti allo stato rimasti ignoti, di truffa aggravata e rapina aggravata in danno di persona anziana.
È stato, altresì, eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Benevento nei confronti dei summenzionati soggetti, fino alla concorrenza del valore complessivo di € 3.700, quale profitto del reato e come tale suscettibile di confisca.
L’indagine era nata dalla denuncia sporta in data 10.03.2022 da una signora del ’46, la quale dichiarava di essere stata ingannata con artifizi e raggiri da un giovane che si era spacciato telefonicamente per il nipote e che le aveva chiesto di ritirare urgentemente un pacco e due raccomandate presso un Ufficio Postale.
Successivamente, un altro interlocutore l’aveva contattata nuovamente, dichiarando falsamente di essere un dipendente della Poste Italiane, amico stretto del nipote, e, nella circostanza, le diceva di preparare € 5.500 per ritirare il pacco, aggiungendo che sarebbe passato lui stesso a prelevare tale somma presso la sua abitazione.
Dopo queste prime telefonate, la denunciante veniva nuovamente contattata, sia sull’utenza fissa, sia sul cellulare, ed invitata con tono perentorio a non riattaccare, così impedendole di chiamare i propri familiari per avere delucidazioni.
In seguito a tali contatti, un giovane – identificato poi in uno degli odierni destinatari della misura cautelare – effettivamente si presentava presso l’abitazione della donna facendosi consegnare la somma di € 3.700 racimolata in casa.
A tal punto la vittima, dopo aver consegnato tale somma, avvedutasi della truffa ormai consumata, tentava di riappropriarsi del proprio denaro, ma veniva spintonata e strattonata dal truffatore che riusciva a guadagnare la fuga con il bottino illecitamente ottenuto.
A seguito della denuncia ricevuta gli investigatori della Squadra Mobile iniziavano una complessa e meticolosa attività investigativa che consentiva di ricostruire in maniera puntuale la dinamica dell’azione criminale, riuscendo ad acquisire gravi indizi in ordine alla identificazione dei due autori del grave episodio delittuoso.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono allo stato indagati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Benevento| Truffa del falso nipote, 80enne consegna oltre 1.000€: denunciati due napoletani
All’esito di attività investigativacoordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, gli investigatori della Squadra Mobile della locale Questura, con l’ausilio dei colleghi dell’omologo Ufficio della Questura di Napoli, questa mattina, hanno dato esecuzione a due misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Benevento dell’obbligo di dimora nei confronti di un 47enne residente in provincia di Napoli e di un 42enne residente nel capoluogo partenopeo, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, di truffa aggravata, ai danni di persona anziana.
L’indagine trae origine dalla denuncia sporta il 3 gennaio del 2020 da una signora 80enne, la quale dichiarava di essere stata contattata il giorno precedente, sulla propria utenza telefonica fissa, da un interlocutore che, presentandosi come suo nipote, le aveva richiesto un prestito al fine di non perdere un’offerta relativa all’acquisto di alcune carte elettroniche.
A breve distanza da tale telefonata, si era presentato a casa sua un giovane che le aveva detto di essere lì per ritirare la somma necessaria.
L’anziana donna consegnava subito 1.150 euro in contanti, caduta nel raggiro, era addirittura stata convinta a recarsi al bancomat per prelevare un’ulteriore somma di 1000 euro da consegnare al giovane.
Solo dopo qualche ora, dopo essere riuscita a contattare il vero nipote, si accorgeva di essere stata vittima di una truffa.
Dopo la ricezione della notizia di reato, gli investigatori della Squadra Mobile hanno immediatamente svolto una meticolosa ricostruzione della dinamica dell’azione criminale, che ha consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla identificazione degli autori del reato e di ottenere la misura cautelare, ricorrendo anche le esigenze cautelari per l’approfittamento di circostanze di tempo e di luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono allo stato imputati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Clonavano auto rubate in Campania, imprimendo dati identificativi dei numeri di telaio di altri veicoli simili circolanti in altre regioni.
Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord è stata eseguita nei confronti di un 41enne casertano ritenuto responsabile, in concorso con altre 4 persone non destinatarie del provvedimento, dei reati di riciclaggio, ricettazione, truffa, falso materiale commesso in atto pubblico, possesso e fabbricazione di falsi documenti di identificazione.
Le indagini, svolte dalla squadra di polizia giudiziaria della sezione Polizia stradale di Benevento e coordinate dalla Procura di Napoli Nord, hanno consentito di accertare la clonazione di tre auto, due Jeep Renegade e una Fiat 500 X, rubate in Campania.
I veicoli, sui quali erano stati impressi i dati del numero di telaio di altre auto simili, erano stati anche corredati da documenti (carte di circolazione e certificati di proprietà) sottratti dagli uffici provinciali delle motorizzazioni civili siciliane, compilati in maniera tale da attestarne la proprietà in capo a soggetti facenti parte del gruppo, e ad essi venivano apposte targhe di immatricolazione uguali a quelle originali regolarmente in circolazione.
Pertanto, le auto-clone venivano rivendute ad ignari acquirenti convinti di aver fatto un ottimo affare.
Il gruppo, attraverso un noto sito internet, pubblicizzava le auto clonate, inserendo un’utenza telefonica intestata a persone inesistenti.
Una volta contattati dai probabili acquirenti, si pattuiva il prezzo di vendita e si fissava l’incontro nelle vicinanze di un’agenzia di pratiche automobilistiche, dove veniva consumata la truffa con la stipula del trasferimento di proprietà.
L’indagine ha permesso di risalire ai veicoli originali provento di furto e la restituzione agli aventi diritto.
Falso annuncio vendita pellet, truffa di circa 1000 euro a Colle Sannita
I Carabinieri della Stazione di Colle Sannita, diretti dalla Compagnia di San Bartolomeo in Galdo, hanno denunciato un 63enne ed un 46enne calabresi, già noti alle Forze dell’Ordine, per truffa.
Nel corso di un’articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento ed avviata da una denuncia presentata nel novembre scorso da una casalinga locale, che si era accorta di essere stata truffata per quasi 1.000 euro da un falso annuncio di vendita di pellet per riscaldamento, pubblicato a prezzo estremamente vantaggioso su un noto sito internet specializzato nel settore, i Carabinieri hanno accertato che i due uomini avevano commesso altre diverse truffe in varie parti d’Italia per oltre quattro mesi servendosi dello stesso stratagemma.
Nelle fasi di contrattazione e d’acquisto venivano indicati i numeri delle carte di credito dei due uomini, su cui i malcapitati acquirenti avevano effettuato versamenti per oltre 40.000 euro, che i due denunciati – persone sottoposte alle indagini e pertanto presunte innocenti fino a sentenza definitiva – avevano invece usato per fare prelievi e per effettuare pagamenti presso esercizi commerciali della loro zona, senza mai spedire il pellet acquistato dagli sfortunati clienti e rendendosi irreperibili.
Dall’inizio del 2023 i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo hanno individuato e deferito all’Autorità Giudiziaria 20 persone, di cui 16 già note alle Forze dell’Ordine e 2 straniere, per il reato di truffa, commesso principalmente mediante circuiti telematici, per un valore stimato di oltre 50.000 euro.
Nel 2022 hanno denunciato 45 persone, di cui 35 già note alle Forze dell’Ordine e 6 straniere, per reati di frode e truffa, talvolta associati a tentate estorsioni e spesso perpetrati sul web con modalità analoghe a quella descritta, che hanno portato nelle tasche dei truffatori oltre 100.000 euro.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento mantiene sempre alta l’attenzione nel contrasto di questo subdolo fenomeno criminale che spesso intacca le tasche di tante persone che, in buona fede, cercano di fare acquisti risparmiando per far fronte alle tante e necessarie spese quotidiane.
Durazzano| Truffa e sostituzione di persona, 43enne in manette
Nella serata di ieri, presso una rivendita di materiale edile di Durazzano, i Carabinieri della Stazione di Sant’Agata de’ Goti deferivano in stato di arresto alla Procura della Repubblica di Benevento un uomo originario della provincia di Caserta che dopo aver acquistato in più circostanze del materiale edile, esibiva per il pagamento un assegno bancario contraffatto, poi sottoposto a sequestro da parte dei militari intervenuti.
L’uomo, dopo le formalità di rito, veniva tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La misura precautelare disposta dalla polizia giudiziaria in sede di indagini preliminari, verrà sottoposta alla convalida dell’A.G:, avverso cui sono ammessi mezzi d’impugnazione. La persona coinvolta è da ritenersi sottoposta alle indagini e quindi innocente fino a sentenza definitiva.
Anche in questa vicenda è stata fondamentale la collaborazione tra la popolazione, e l’Arma dei Carabinieri in linea con la campagna informativa che l’Arma territoriale di Benevento continua a diffondere in diverse forme e modi per contrastare qualsiasi tipologia di truffa che spesso si rivela anche di carattere seriale in danno della debole fascia della popolazione anziana.
Benevento| Truffa ufficio postale, 56enne agli arresti domiciliari
Il GIP del Tribunale di Benevento, dott.ssa Maria Di Carlo, all’esito dell’udienza di convalida ha rimesso in libertà Vincenzo Palumbo, di 56 anni, di Napoli, concedendogli gli arresti domiciliari, difeso dagli Avvocati Vittorio Fucci e Daniela Martino.
L’uomo era stato arrestato, il 12 gennaio, nella presunta flagranza di reato, dagli agenti della Questura di Benevento, perché, presso l’ufficio postale succursale 02 di Benevento in via del Pomerio, stava tentando, con raggiri, mediante l’apertura di un libretto postale smart, di prelevare 6.500,00 euro, relativi ad un assegno emesso da una compagnia assicurativa di cui era beneficiaria altra persona.
In particolare Palumbo utilizzava un documento d’identità falso intestato ad altra persona, ma sul quale era apposta la fotografia dello stesso Palumbo.
Pertanto il 56enne napoletano veniva tratto in arresto nella presunta flagranza dei reati di falso e truffa aggravata.
Nella mattinata di ieri (12 gennaio), personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un 56enne della provincia di Napoli per il reato di possesso di documenti di identificazione falsi.
L’uomo, poco prima, aveva tentato di aprire un libretto di deposito smart presso l’ufficio postale di via del Pomerio esibendo una carta di identità apparentemente emessa dal Comune di Benevento.
Verifiche documentali effettuate dal personale di Poste Italiane s.p.a. anche tramite l’ufficio anagrafe del Comune di Benevento avevano fatto sorgere sospetti sulla reale identità della persona in questione e, pertanto, era stato chiesto l’intervento della “Volante” tramite il numero di emergenza 113.
Gli agenti erano giunti tempestivamente presso l’ufficio postale ed avevano bloccato il soggetto in questione, conducendolo poi presso gli Uffici della Questura per gli opportuni accertamenti.
L’intervento degli agenti della Polizia Scientifica ha consentito di risalire alle reali generalità dell’uomo che, trovato in possesso di un assegno bancario di 6.300,00 euro occultato in una scarpa e di una tessera sanitaria, è stato tratto in arresto per il reato di possesso di documenti di identificazione falsi e denunciato in stato di libertà per i reati di sostituzione di persona e di tentata truffa.
Lo stesso è stato condotto presso la casa circondariale di Benevento su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica.
La misura precautelare è soggetta a convalida dell’Autorità Giudiziaria, può essere impugnata e la persona raggiunta dalla stessa è indagata e presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Lioni| Falso annuncio casa vacanza: denunciato per truffa 23enne
I Carabinieri della Stazione di Lioni, prendendo spunto dalla denuncia sporta da una donna del posto, hanno denunciato un 23enne della provincia di Napoli per “Truffa”.
Nel corso delle indagini eseguite dai militari, sono emersi inconfutabili elementi di reità nei confronti del giovane che, senza esserne né il proprietario né delegato, aveva fraudolentemente pubblicato su un noto sito online un annuncio per l’affitto di una splendida casa vacanze nel comune di Porto Cesareo (LE).
L’inserzionista, grazie a foto panoramiche ed al prezzo conveniente, riusciva a persuadere la potenziale affittuaria che, convinta che si trattasse di un buon affare, non esitava a versare 450 euro d’acconto, mediante bonifico bancario; ma, incassato il denaro, il proponente faceva perdere le proprie tracce, rendendosi irreperibile su tutte le utenze fornite all’incolpevole acquirente.
Solo a questo punto la vittima non aveva più alcun dubbio circa il raggiro in cui era incappata e denunciava l’accaduto ai Carabinieri.
A seguito di mirate indagini, i militari sono riusciti ad identificare il presunto truffatore che è stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.
Si ricordano ancora una volta gli utili consigli riportati con l’iniziativa “Difenditi dalle truffe”, nata per forte volontà del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino. È importante saper riconoscere le situazioni più a rischio e, di conseguenza, i comportamenti da assumere, diffidando sempre degli acquisti oltremodo convenienti, trattandosi verosimilmente di una truffa o di prodotti rubati.
Avellino | Denunciato 25enne per tentata truffa e guida senza patente
I Carabinieri della Compagnia di Avellino hanno denunciato un 25enne del posto per “tentata truffa” e “guida senza patente”.
È accaduto in orario pomeridiano nei pressi dell’ospedale “Moscati”.
Il giovane, alla guida di una Fiat Punto, avrebbe simulato un incidente con un’autovettura condotta da un anziano, pretendendo del denaro quale risarcimento per l’asserito danno.
Provvidenziale l’intervento di una pattuglia della Sezione Radiomobile, già impegnata in quell’ area nell’ ambito dei servizi di perlustrazione del territorio.
Alla vista della “Gazzella” il giovane è subito risalito in auto e si è dato alla fuga.
Bloccato dai Carabinieri dopo un breve inseguimento, è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino e l’utilitaria, sprovvista di assicurazione, è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Questo tipo di truffa è purtroppo molto frequente: un famoso raggiro per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime.
La dinamica delle truffe è praticamente sempre la stessa e la richiesta di risarcimento in denaro per il “danno”, al fine di mettere a tacere la controversia, si aggira solitamente tra i 50 ed i 200 euro.
Tutto inizia con un colpo secco all’auto della vittima prescelta, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti.
Per semplice cortesia e non comprendendo cosa accade, ci si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza.
Nella truffa il sedicente danneggiato accuserà di aver subito un danno alla sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrandone lo stato (naturalmente il danno all’auto è stato appositamente fatto in precedenza).
I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente rispetto alla compilazione, in alternativa, del modello di contestazione amichevole, con il coinvolgimento, quindi, dell’assicurazione.
Qualora si abbia sentore di una truffa è opportuno avvisare subito le Forze dell’Ordine: l’intervento, oltre a sventare il raggiro, consentirà di accertare eventuali danni arrecati all’auto dai malfattori.
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