Covid. Vaccino bivalente, iniziata oggi la somministrazione nel Sannio

Covid. Vaccino bivalente, iniziata oggi la somministrazione nel Sannio

AttualitàBenevento Città

E’ iniziata oggi la somministrazione del vaccino contro il Coronavirus nella versione bivalente, presso il Centro Vaccinale Pepicelli; da lunedì sarà possibile vaccinarsi anche presso tutti gli hub distrettuali e i medici di medicina generale.

Lo annuncia il direttore generale dell’Asl Benevento, Gennaro Volpe, specificando che: “la quarta dose con i vaccini bivalenti aggiornati contro la variante Omicron, è raccomandata prioritariamente alle persone over 60, ai soggetti vulnerabili per patologia, agli operatori sanitari, agli ospiti delle Rsa e alle donne in gravidanza. I nuovi vaccini bivalenti -continua il DG- saranno utilizzati anche come terza dose per coloro che hanno compiuto 12 anni indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario.”

Si precisa che la dose “booster” può essere somministrata trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dall’ultimo vaccino effettuato (o dall’ultima infezione da Covid). Si tratta di un vaccino aggiornato grazie al quale sarà possibile stimolare l’immunità contro le nuove varianti, in particolare nei soggetti più a rischio che devono essere protetti dalle forme gravi della malattia. Per ottenere il vaccino presso i centri vaccinali dell’Asl non è necessaria la prenotazione.

Di seguito gli orari dei Centri Distrettuali:

Benevento ex caserma Pepicelli:
Martedì, mercoledì, venerdì h 9,00-13,00
Lunedì e giovedì h 9,00-17,00

Montesarchio:
Venerdì h 9,00-13,00

San Giorgio del Sannio:
Martedì h 14,30 – 17,00

Sant’Agata dei goti:
Martedì h 11,30 – 13,00
Giovedì h 11,30 – 12,30

Morcone:
Lunedì h 15,00-17,00

San Marco dei cavoti:
Giovedì h 15,00-17,00

San Bartolomeo in Galdo:
Giovedì h 15,00-17,00

Cerreto Sannita:
Martedì h 8,30 – 13,00

Covid, Mastella: “Sono molto preoccupato per aumento casi e vittime”

Covid, Mastella: “Sono molto preoccupato per aumento casi e vittime”

Politica
“Durante “Città Spettacolo” inviterò alcuni autorevoli virologi a parlare di ciò che ci attende e dei vaccini che arriveranno”, anticipa il sindaco.

“Sono molto preoccupato perché i casi di Covid aumentano ed aumentano le vittime ed i ricoveri ordinari”.

Così il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che prosegue nel suo monito: “L’estate non ci scansa dal virus, perciò continuiamo ad utilizzare le precauzioni del caso. Durante “Città Spettacolo” inviterò alcuni autorevoli virologi a parlare di ciò che ci attende e dei vaccini che arriveranno”.

“Chi non ha fatto il vaccino, lo faccia”, conclude Mastella.

De Luca: “In questo momento abbiamo un flusso di profughi da accogliere. Covid? Bisogna essere prudenti perché…”

De Luca: “In questo momento abbiamo un flusso di profughi da accogliere. Covid? Bisogna essere prudenti perché…”

AttualitàDalla Regione

Nel corso del consueto appuntamento del venerdì pomeriggio, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato della guerra in Ucraina e di come la Regione stia operando in termini di accoglienza, nonché della battaglia al Covid che De Luca sottolinea non essere ancora terminata. Queste le sue parole:

In questo momento abbiamo un flusso di profughi che dobbiamo accogliere. Abbiamo istituito un Unità di Crisi, come quella per il Covid, dando la responsabilità al Dirigente della Protezione Civile. Come Regione siamo impegnati sul versante sanitario del problema. La situazione è sotto controllo, all’Ospedale del Mare sono arrivate 1.653 persone. Abbiamo fatto 1.600 tamponi e sono risultate positive 203 unità. Il livello di vaccinazione è bassissimo quindi dobbiamo fare attenzione affinché non si diffondano focolai Covid. Abbiamo, inoltre, un livello elevato di altre patologie, in modo particolare tubercolosi ed epatite. Chiedo al Consolato, ai Comuni e alle famiglie ucraine da tempo nella nostra regione di darci una mano per fare i controlli. Garantiremo la massima accoglienza e solidarietà sul piano sanitario, soprattutto per quanto riguarda i bambini, che saranno accolti al Santobono, garantendo anche interventi chirurgici“.

Sul fronte Covid, invece, De Luca ha dichiarato quanto segue: “Stiamo seguendo con attenzione quello che sta succedendo in Gran Bretagna perché anticipa di due settimane quello che succederà nel resto d’Europa. Si registra una ripresa dei contagi causata dalla variante Delta. Di quelli che si sono contagiati, i nostri virologi hanno verificato che il contagio c’è stato dopo cinque mesi dalla terza dose. Probabilmente, secondo i virologi, per primavera non avremo una nuova ondata ma se prosegue questo fenomeno Delta, rischiamo che si ripeta ciò che è avvenuto nell’autunno del 2020. Speriamo che non sia così ma dobbiamo sapere che è possibile. L’uso della mascherina deve rimanere diffuso come atto di autotutela e responsabilità. Vi prego di essere prudenti“.

Covid, vaccino Novavax efficace oltre l’82% a 6 mesi: i dati

Covid, vaccino Novavax efficace oltre l’82% a 6 mesi: i dati

AttualitàDall'Italia

Il vaccino anti-Covid di Novavax, per il quale sono iniziate in questi giorni le somministrazioni anche in Italia, ha mantenuto “un alto livello di efficacia per un periodo di sorveglianza di 6 mesi” in un’analisi estesa dello studio di fase 3 sul prodotto (NVX-CoV2373 o Nuvaxovid), condotto nel Regno Unito.

Lo comunica l’azienda americana, sottolineando in particolare che dall’analisi è emersa “un’efficacia del vaccino dell’82,5% nella protezione contro tutte le infezioni Covid-19, sia sintomatiche che asintomatiche”. Il profilo di sicurezza si è confermato “rassicurante”.

Le nuove informazioni – spiega Novavax – arrivano dall’esame finale del trial di fase 3 pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’ nel giugno scorso, i cui risultati sono stati utilizzati dalla società per le richieste di via libera sottoposte alle autorità regolatorie internazionali.

Il dato di efficacia pubblicato sul ‘Nejm’ risultava dell’89,7% su un periodo di sorveglianza di 3 mesi. Ora, dall’analisi estesa a 6 mesi (10 novembre 2020-maggio 2021) emerge che “NVX-CoV2373 ha continuato a mostrare un profilo di sicurezza rassicurante, con eventi avversi bilanciati tra i gruppi vaccino e placebo. Lo studio ha mostrato inoltre una protezione continua, con un’efficacia complessiva del vaccino dell’82,7% e del 100% contro la malattia grave, in linea con l’analisi iniziale”.

“Questi dati hanno due implicazioni per NVX-CoV2373”, commenta Gregory M. Glenn, presidente Ricerca & Sviluppo Novavax. Da un lato, rimarca, “è importante evidenziare che il vaccino offre protezione contro l’infezione Covid-19 sintomatica e asintomatica, e può sia interrompere la trasmissione del virus sia prevenire la malattia”. Dall’altro lato, conclude, “siamo incoraggiati nel vedere che il nostro vaccino mantiene un alto livello di efficacia duratura e continua a mostrare un profilo di sicurezza rassicurante in questo arco di tempo esteso”.

Asl Benevento, da domani via alla quarta dose

Asl Benevento, da domani via alla quarta dose

AttualitàBenevento Città
Le somministrazioni saranno riservate alle persone fragili e potranno avvenire a partire da quattro mesi (120 giorni) dalla terza dose di vaccino ricevuta.

L’Asl Benevento, con la sua macchina organizzativa, è pronta a partire da domani, primo marzo, con le somministrazioni della quarta dose di vaccino contro il Covid riservata alle persone “fragili”.

Nella categoria “fragili” rientrano tutti i soggetti immunodepressi, ovvero coloro che risultano avere una marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate a patologie di base, a trattamenti farmacologici o a trapianto d’organo. La somministrazione della quarta dose, potrà avvenire a partire da quattro mesi (120 giorni) dalla terza dose di vaccino ricevuta.

Per ottenere la quarta dose ci si potrà rivolgere al Centro vaccinale di riferimento o al proprio medico di famiglia. “Siamo in grado di affrontare nei tempi previsti questa nuova fase della campagna vaccinale, come definito dal Ministero della Salute ed in attuazione delle indicazioni operative del livello regionale – sottolinea il direttore generale dell’Asl, Gennaro Volpe – grazie alla efficiente organizzazione delle strutture dell’Asl preposte e a tutto il personale impegnato con vari ruoli nell’attività vaccinale, a cui rinnoviamo il nostro grazie.

I destinatari della quarta dose di richiamo – continua Volpe – saranno appunto i pazienti con fragilità, che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi. Intanto, continuiamo ad accogliere e vaccinare senza sosta e senza necessità di preventiva prenotazione anche tutti coloro che devono ricevere ancora le prime dosi.

Sebbene i dati sulla patogenicità del virus Covid-19 attualmente fanno ben sperare – conclude il DG – dobbiamo essere consapevoli che la pandemia non è affatto finita e che il superamento definitivo di questa crisi sanitaria e sociale è possibile solo con una immunità di massa.” Dal primo marzo, dunque, sono stati rimodulati gli orari di somministrazione dei vari punti destinati alla somministrazione del vaccino contro il Covid sia per gli adulti che per i bambini.

Covid, nessuna variante buca i vaccini. Protezione anche dopo 6 mesi

Covid, nessuna variante buca i vaccini. Protezione anche dopo 6 mesi

AttualitàDall'Italia

Le varianti, compresa Omicron, almeno per sei mesi non riescono a bucare la protezione offerta dai linfociti T sviluppati dopo la vaccinazione. Ciò succede per tutti i vaccini disponibili.

È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori del La Jolla Institute for Immunology in collaborazione con l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e l‘Università di Genova e pubblicato sulla rivista Cell.

Lo studio ha confermato che le cellule T riconoscono tutte le diverse varianti emerse negli due anni, compresa quella Omicron, e restano capaci di dare una risposta immunitaria efficace ad almeno 6 mesi di distanza dalla vaccinazione. Nel dettaglio, analizzando le cellule T di persone vaccinate con quattro differenti vaccini (Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson/Janssen e Novavax), i ricercatori hanno osservato che la reattività delle cellule T a sei mesi è infatti in media dell’87-90% rispetto a quella iniziale post-vaccinale e scende all’84-85% contro Omicron, indipendentemente dal vaccino ricevuto.

L’immunità indotta dalle cellule T è perciò duratura e significativa contro tutte le varianti note e non viene ‘bucata’ neppure da Omicron“, spiega Gilberto Filaci, direttore dell’Unità di Bioterapie dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e tra gli autori dello studio. “Visti i risultati dei test a 6 mesi dal vaccino, è molto probabile che le cellule T dei vaccinati diano luogo a una protezione immunitaria di lunga o lunghissima durata nei confronti della malattia grave; la dose booster resta tuttavia molto importante per minimizzare ulteriormente il pur lievissimo calo della risposta delle cellule T osservato dopo sei mesi dalla vaccinazione. È infine plausibile che il vaccino possa ‘frenare’ anche le future varianti”.  (Ansa)

Bimbo deve essere operato, i genitori: “Vogliamo solo sangue no vax”

Bimbo deve essere operato, i genitori: “Vogliamo solo sangue no vax”

CronacaItalia

Un bambino, molto piccolo, deve essere operato al cuore ma la procedura chirurgica al momento è sospesa nel limbo: la famiglia pretende di avere sangue da persone non vaccinate al Covid-19 per la trasfusione necessaria all’intervento ma per i medici la richiesta non ha alcun fondamento scientifico.

Il caso finisce in tribunale, con decisione attesa dal giudice tutelare.

E si attiva anche la Procura dei minori, per vagliare un’eventuale limitazione della responsabilità genitoriale. La vicenda arriva dall’Emilia-Romagna e coinvolge una famiglia no vax del Modenese, il cui bimbo viene seguito dal personale sanitario del policlinico Sant’Orsola di Bologna.

La questione, secondo quanto appreso, va avanti ormai da diverse settimane. È nata quando la famiglia fa sapere ai medici bolognesi che per il loro bambino non verrà accettato in nessun caso sangue che arrivi da donatori vaccinati contro il Covid-19 e chiede che sia prelevato solo da persone che non si siano sottoposte alla profilassi. Le motivazioni sono religiose, sulla scia delle fake news per cui i vaccini si otterrebbero da embrioni, dunque feti uccisi.

Il caso, come segnalato dalla Gazzetta di Modena, deflagra nelle chat su Telegram di ambienti ‘no vax’, dove la famiglia ha lanciato un passaparola per reperire “volontari” non immunizzati pronti a donare il proprio sangue. Il Sant’Orsola da parte sua, in accordo col centro trasfusionale territoriale, si oppone perché le donazioni di sangue devono seguire protocolli di legge molto rigidi e molto precisi. Proprio per garantire sicurezza a tutti, sia a chi dona sia a chi riceve. A quel punto si ricorre agli avvocati e la risoluzione del caso viene demandata al giudice tutelare di Modena. Sulla vicenda si è attivata anche la Procura per i minori di Bologna, guidata da Silvia Marzocchi, con un ricorso inviato il 2 febbraio al tribunale per i minorenni. Un intervento più ampio, a tutela del minore, che riguarda un’eventuale limitazione della responsabilità genitoriale.

Del caso è stato informato a suo tempo il Centro Nazionale Sangue, a Roma. Per il direttore, Vincenzo De Angelis, la richiesta di avere sangue da non vaccinati “è assurda, priva di fondamento scientifico“. “La scelta del sangue – precisa all’ANSA – è legata a precisi criteri di compatibilità e non a capricci. Usare quello di persone non vaccinate non ha alcun fondamento scientifico perché con la trasfusione non si ‘trasmette’ il vaccino”. Il sangue di persone vaccinate per il Covid è identico a quello ad esempio di persone non immunizzate che però il Sars-Cov2 l’hanno preso e sono guarite, sviluppando quindi anticorpi. La famiglia avrebbe indicato all’ospedale un elenco di qualche decina di ‘no vax’ disponibili a donare: De Angelis sottolinea che “se queste persone fossero guarite dal Covid, il loro sangue sarebbe identico a quelle di un vaccinato”. Il sangue contiene infatti eventualmente gli anticorpi, non il vaccino in sé e nemmeno un virus disattivato.

Le sacche di sangue per le trasfusioni appartengono a donatori rigorosamente anonimi. Su nessuna sacca è indicato, ad esempio, se il donatore sia vaccinato, guarito dal Covid o altro. Agli stessi donatori si chiede in fase di anamnesi di comunicare se abbiano ricevuto un qualsiasi vaccino di recente, perché si fanno normalmente passare 48 ore prima della donazione. “Ma non perché ci sia un rischio per il ricevente. Al contrario, per evitare malesseri al donatore”, sottolinea De Angelis.

“Comprendiamo le paure dei genitori, quando a soffrire è un bambino, un figlio, ci si aggrappa a qualunque appiglio, credendo di fare il suo bene, di tutelarlo. Per quello che può valere, li preghiamo di ascoltare i medici che lo hanno in cura e che sapranno scegliere la terapia migliore per lui, senza ritardare le cure”. E’ l’appello che il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, rivolge alla famiglia modenese. “Chiediamo ai genitori di avere fiducia nei medici”.

Ad agosto scorso, in Romagna, due donne ‘no vax’ bloccarono una trasfusione al padre ultranovantenne temendo che potesse provenire da donatori vaccinati per il Covid. La trasfusione, in quel caso, almeno non era una terapia salvavita.

Covid, Figliuolo: senza dose booster altre conseguenze, anche sull’economia

Covid, Figliuolo: senza dose booster altre conseguenze, anche sull’economia

AttualitàDall'Italia

Contagi e ricoveri in calo ma il virus circola, l’attenzione resti alta, si entra in una fase più favorevole, in cui le risorse sanitarie potranno essere ribilanciate verso la cura delle patologie gravi e la prevenzione.

Lo spiega a Repubblica il commissario all’emergenza, il gen.n Francesco Figliuolo.

Senza l’accelerazione sul booster ci sarebbero state ben altre conseguenze, anche sull’economia. Una quarta dose come le precedenti per ora non è prevista: se necessario in futuro, se non ci saranno emergenze, si farà in farmacia o dal dottore. “Io a Sanremo? Ho gradito la battuta di Fiorello, sono contento sia tornato il pubblico“.

Covid: Gimbe, netta flessione nuovi casi ma pressione ospedaliera ancora alta. Oltre 7 milioni di italiani senza prima dose

Covid: Gimbe, netta flessione nuovi casi ma pressione ospedaliera ancora alta. Oltre 7 milioni di italiani senza prima dose

AttualitàDall'Italia

Dopo tre settimane di sostanziale stabilità intorno a quota 1,2 mln, negli ultimi 7 giorni netta flessione dei nuovi casi Covid (-24,9%), che si attestano a poco più di 900 mila e dei casi attualmente positivi (-7,9%).

Lo rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.

Riduzione che si registra in tutte le regioni (dal -7% del Molise al – 46,9% della Puglia) ad eccezione della Sicilia dove pesano i ricalcoli.

La diminuzione dei casi, spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, “in parte è dovuto al calo dei tamponi totali (-8,1%) e in parte a una minore circolazione del virus, che però resta ancora molto elevata”.

Guardando alle ultime due settimane, infatti, chiarisce Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari del Gimbe, il numero di pazienti Covid ricoverati in area medica sembra essersi stabilizzato (da 19.228 del 17 gennaio a 19.873 del 1 febbraio), mentre per le terapie intensive dopo un’iniziale stabilizzazione, la discesa è già evidente (da 1.717 del 17 gennaio a 1.549 del primo febbraio).

Quanto al tasso nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid, al primo febbraio risulta essere del 30,4% in area medica e del 16% in area critica. Tutte le Regioni superano la soglia del 15% in area medica, con Valle d’Aosta e Liguria che sfiorano il 40%; ad eccezione di Basilicata e Molise, tutte superano la soglia del 10% in area critica.

Si conferma un ulteriore calo degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – la cui media giornaliera scende a 115 ingressi al giorno rispetto ai 132 della settimana precedente”. La media dei decessi sale invece da 369 al giorno rispetto ai 360 della settimana precedente.

Resta ancora alta la pressione sugli ospedali a causa del Covid-19 ma, nella settimana dal 26 gennaio al primo febbraio, si iniziano a intravedere i primi miglioramenti. Rispetto alla settimana precedente, infatti, scendono dell’8,4% i ricoveri in terapia intensiva (passati da 1.691 a 1.549) e rimangono sostanzialmente stabili, con un -0,8%, i ricoverati con sintomi (scesi da 20.037 a 19.873). I decessi sono stati 2.581 e vedono, invece, un leggero aumento del 2,5%.

Sul fronte vaccinazioni, al primo febbraio “sono ancora 7,4 milioni le persone senza nemmeno una dose di vaccino, tra cui 2,46 milioni della fascia 5-11 anni e 693 mila della fascia 12-19 che influenzano la sicurezza delle scuole, oltre a 1,89 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave che alimentano i ricoveri in area medica e in terapia intensiva”. Lo afferma la Fondazione Gimbe nel suo rapporto settimanale indipendente (26 gennaio-1 febbraio). L’84,8% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e l’80,9% ha completato il ciclo vaccinale. Il tasso di copertura terze dosi è al 79,6% con nette differenze regionali (ANSA).

Covid, niente più restrizioni per chi è vaccinato. Durata illimitata del green pass per…

Covid, niente più restrizioni per chi è vaccinato. Durata illimitata del green pass per…

AttualitàDall'Italia

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto con le nuove misure anti-covid per la scuola e sulla durata del green pass. Tra i provvedimenti di oggi, ha detto il premier Mario Draghi introducendo il Cdm, “c’è la decisione di eliminare le restrizioni, anche in zona rossa, per chi è vaccinato” contro il covid. “La validità del green pass per chi ha tre dosi – oppure due dosi ed ha già avuto il Covid – diverrà indefinita”.

I provvedimenti di oggi, ha spiegato il premier, “vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese”. “Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti“, ha detto Draghi.

“Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo” venendo “incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. I Ministri Speranza e Bianchi spiegheranno nel dettaglio queste misure”, ha detto ancora Draghi, aggiungendo: “Vogliamo limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe”. (Adnkronos)