Lega Pro, ok al Var per play-off e play-out. Marani: “Strumento di formazione e immagine”

Lega Pro, ok al Var per play-off e play-out. Marani: “Strumento di formazione e immagine”

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Ieri si è tenuto il Consiglio Direttivo della Lega Pro nel quale, tra gli altri altri temi affrontati, è stato dato l’ok all’uso del Var per i play-off e i play-out.

L’utilizzo della tecnologia per la Serie C, dunque, è stato confermato dopo la sperimentazione della scorsa stagione, che ha visto l’attivazione del Var per le semifinali e le finali. Il Presidente Matteo Marani ha affermato come l’aiuto tecnologico “servirà anche come strumento di formazione per gli arbitri e per migliorare l’immagine della Serie C“.

Di seguito, dunque, la nota dell’ANSA in merito:

“Var e Serie C, il progetto si rafforza. Il Consiglio Direttivo della Lega Pro, nel corso del quale è stato approvato il progetto di riforma sul calcio giovanile presentato dal vicepresidente Gianfranco Zola, ha infatti dato l’ok all’uso della tecnologia in campo per tutti i playoff e playout (dopo l’esperimento solo per semifinali e finali). Questo, fa sapere la Lega presieduta da Matteo Marani, “servirà anche come strumento di formazione per gli arbitri e per migliorare l’immagine della Serie C“.

Prima del Direttivo si è svolto il tavolo di lavoro sul calcio giovanile, al quale, oltre ai 60 club, ha preso parte anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Marani ha evidenziato come, in un anno di presidenza, “siano stati raggiunti obiettivi importanti quali l’aumento dei partner con un title sponsor per la Serie C, diventata Serie C NOW, l’aumento del pubblico negli stadi con un +40% rispetto alla precedente stagione ed una previsione di oltre tre milioni di spettatori a fine campionato, un aumento continuo anche negli ascolti tv“.

Foto: AIA

Pedullà: “Posizione di Capellini è attiva, gol era da annullare. Figli e figliastri…”

Pedullà: “Posizione di Capellini è attiva, gol era da annullare. Figli e figliastri…”

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Non solo Criscitiello, anche Alfredo Pedullà, sul proprio sito, ritorna sul secondo gol del Benevento nella sfida del Granillo di ieri contro la Reggina. I fatti contestati al Var riguardano la posizione di Capellini sul tiro, poi finito in rete, di Acampora, valso il pari ai giallorossi.

Il giornalista calabrese Pedullà propone anche un confronto tra quanto avvenuto ieri al Granillo e quanto successo a Modena, con la Reggina in quel caso che si vide annullare un gol con circostanze ritenute analoghe. Questa l’immagine pubblicata su alfredopedulla.com.

Sempre sul sito di Pedullà si legge quanto segue: “Il Var ha colpito ancora durante Reggina-Benevento, convalidando un gol di Acampora, quello del 2-2 definitivo, malgrado una posizione clamorosamente attiva di Capellini al momento del tiro. Gli errori di un arbitro ci possono stare, anche se il livello tecnico è talmente scadente da rendere indifendibili designatore e Aia. Avevamo chiesto un commissariamento dopo gli ultimi scandali, nulla. Sarebbe già tanto se sulle stesse situazioni ci fosse il medesimo criterio, invece lo stesso criterio non esiste. Figli e figliastri, a Modena la Reggina aveva avuto un gol annullato (Di Chiara) per posizione non così attiva di Majer nei pressi del portiere Gagno.

Quella decisione fu memorizzata, anche se non metabolizzata fino in fondo. La stessa situazione, anzi ancora più grave perché Capellini copriva il portiere Ravaglia, è stata interpretata in modo opposto. Le continue indecisioni dell’arbitro Zufferli (avrebbe bisogno di 120 minuti a partita per sciogliere le riserve e non vivere nell’imbarazzo, altro che recupero extralarge…) sono stati amplificate dalla dormita di Valerio Marini (VAR) e Livio Marinelli (AVAR). Se andassimo a rileggere le cronache delle loro recenti prestazioni, Marinelli in modo particolare ma Marini non scherza, non riusciremmo a capire per quale motivo sono ancora lì.

Abbiamo letto e verificato, eppure sono ancora lì. Disastrosi in campo, peggio ancora quando dovrebbero fare chiarezza con le immagini a disposizione e quando potrebbero fumare anche due sigarette per la semplicità di una decisione che sono riusciti a ribaltare. Chissà quale sarà il criterio la prossima volta, di sicuro chi utilizza così andrebbe fermato e non sospeso”.

Criscitiello: “Reggina derubata: come fa a non esserci malafede?”

Criscitiello: “Reggina derubata: come fa a non esserci malafede?”

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Siamo d’accordo, la solita storiella che non c’è malafede ma come fa a non esserci malafede se un arbitro non annulla al Var il secondo gol del Benevento? Perché a Lissone abbiamo creato un casermone tecnologico che è costato un pacco di soldi se poi nessuno interviene e falsa una partita che poteva valere punti pesanti per la promozione? Punti che non tornano più.

La Reggina ha alzato la voce con Taibi ma non basta. La società deve farsi sentire in maniera più forte. A Modena, la Reggina ha giustamente pagato ma ora che la situazione era identica, forse peggiore, perché si è vista convalidare il gol? Due pesi e due misure che penalizzano la squadra di Inzaghi. La Reggina sta facendo un grande campionato.

Può vincerlo e può perderlo ma se deve perderlo non lo devono decidere gli arbitri. A questo punto mettiamoci tutti a spacciare con il fischietto in bocca. La Reggina gioca un gran calcio e Taibi è consapevole di aver perso un anno con Aglietti che gli aveva distrutto il lavoro sul mercato. Quest’anno, con Inzaghi, sta cavalcando l’onda e non può essere certo un arbitro con il suo Var a demolire un progetto tecnico”.

Così il giornalista Michele Criscitiello nel suo editoriale su TMW.