A New York si celebra il 25esimo anniversario dello Statuto di Roma.
Vini del Sannio protagonisti del banchetto enogastronomico al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite per celebrare il 25mo anniversario dello Statuto di Roma, istitutivo della Corte Penale Internazionale.
La serata che si terrà oggi, lunedì 17 luglio, sarà inaugurata dal Presidente dell’Assemblea degli Stati Parte della Corte, giudice Silvia Fernández de Gurmendi, alla presenza di circa 150 ministri provenienti da oltre 60 fra Stati membri e osservatori della CPI. Fra i partecipanti anche numerose organizzazioni non governative affiliate alla Corte e giornalisti accreditati all’ONU.
L’appuntamento targato Italia co-organizzato dalla Rappresentanza permanente italiana all’ONU in collaborazione con il Sannio Consorzio Tutela Vini e lo chef di Osteria Brooklyn a New York, Raffaele Solinas, esalterà alcune tra le migliori eccellenze della cucina italiana candidata dal Governo italiano presso l’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità.
La Mozzarella di Bufala Campana Dop, i Ceci di Cicerale, l’olio extravergine di oliva, il tonno e le alici di Cetara, il grande gelato italiano. Le eccellenze saranno degustate tutte in abbinamento con la Falanghina del Sannio DOP nelle diverse versioni, fresco, vendemmia tardiva e sparkling e l’Aglianico del Taburno DOCG.
“Il Sannio Consorzio Tutela Vini continua l’azione di diffusione dei suoi vini più pregiati – afferma Libero Rillo, presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini – che riscuotono sempre maggior consenso a livello internazionale. Per il Sannio e per la Campania è un evento eccezionale poter rappresentare l’Italia del vino nella cena che si terrà nel più prestigioso salone di rappresentanza del Palazzo di Vetro dell’Onu alla quale prenderanno parte 150 Ministri degli esteri degli stati di tutto il pianeta. Sarà l’occasione per riaffermare la straordinaria qualità dei nostri vini”.
L’evento si svolgerà a conclusione dell’omonima conferenza ministeriale ospitata al Palazzo di Vetro per celebrare i 25 anni della Corte.
A Milano una Masterclass sulla denominazione dei vini sanniti
Falanghina del Sannio DOC Spumante di qualità (metodo Martinotti), Falanghina del Sannio DOC Spumante di qualità (metodo classico), Falanghina del Sannio DOC, Sannio DOC Coda di Volpe, Falanghina del Sannio DOC Vendemmia tardiva, Aglianico del Taburno DOCG Rosato e Aglianico del Taburno DOCG Rosso o Riserva: queste le denominazioni dei vini sanniti degustate qualche giorno fa nella ormai storica “location” del Principe di Savoia a Milano nella Masterclass organizzata da Daniele Cernilli, direttore-curatore della Guida Essenziale ai Vini d’Italia e della testata giornalistica web DoctorWine.it
A rappresentare il Sannio Consorzio Tutela Vini il vicepresidente Domizio Pigna e il componente del comitato esecutivo Carmine Fusco.
“La Masterclass dedicata ai vini del Sannio – affermano Pigna e Fusco – ha riscosso grande interesse del pubblico partecipante con la presenza di Daniele Cernilli e di un nutrito gruppo di esperti, addetti ai lavori, appassionati e professionisti del settore che hanno dato un prezioso contributo al dibattito che si è sviluppato sulle varie denominazioni dei vini sanniti.
La presentazione è stata un’occasione per approfondire la conoscenza dei nostri vini e naturalmente del nostro territorio perché l’obiettivo di Sannio Consorzio Tutela Vini – concludono Domizio Pigna e Carmine Fusco – resta sempre quello di promuovere e valorizzare un settore strategico, quello vitivinicolo, volano di crescita culturale e attrattore turistico”.
Vini Benevento IGT. Confagricoltura, CIA e UNICAA: dimissioni Rillo
Le tre organizzazioni sindacali registrano la mancanza di terzietà del Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini.
Il 27 gennaio 2023 è stato sancito un accordo tra Confagricoltura Benevento, nella persona del Presidente Antonio Casazza, CIA Benevento, Presidente Carmine Fusco, UNICAA Benevento, Direttore Fabio Di Bellonia, che hanno concordato di chiedere, in maniera palese, le dimissioni di Libero Rillo da Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, per non aver saputo mantenere una condotta di terzietà imposta dal ruolo che ricopre, in seguito alla partnership sul sigillo antifrode sulle bottiglie di vino IGT, garanzia di origine e tracciabilità a tutela di produttori e consumatori, avviata conl’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Agroqualità.
Confagricoltura Benevento, CIA Benevento e UNICAA Benevento concordano nella scelta del sigillo antifrode come strumento utile per la viticoltura, ma criticano il fatto che il Presidente Rillo non abbia adempiuto al deliberato, che prevedeva solo un accordo con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Agroqualità, non includendo alcuna organizzazione.
Confagricoltura Benevento, CIA Benevento e UNICAA Benevento, in una nota congiunta, dichiarano:
“In un momento storico molto delicato della viticoltura beneventana, dopo una campagna assolutamente deludente per i viticoltori, aggravata dalle tante incertezze di mercato, anche alla luce della recente decisione UE sugli alert sanitari in etichetta, e dopo due anni di pandemia, che hanno martoriato l’apparato vitivinicolo del Sannio, siamo costretti a registrare una scarsa trasparenza da parte del Consorzio nel deliberare, in una pubblica assemblea, in merito ad una convenzione con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Agroqualità e un’organizzazione sindacale. Non è concepibile avere un Consorzio debole e, soprattutto, fazioso e di parte. Il Consorzio è definito di tutela perché deve essere terzo nei confronti delle singole organizzazioni, con cui deve dialogare, senza assolutamente allinearsi e senza sottostare a indicazioni politiche o economiche di una di esse, ma individuare, insieme a tutte loro, un piano e un percorso da seguire. In questo caso, invece, si è registrato un atto grave, di poca trasparenza, poca chiarezza e di totale assenza di concertazione. L’errore commesso è stato subito riconosciuto dal Presidente Rillo, a cui diamo il merito di aver fatto un ottimo esame di coscienza, ma il danno d’immagine per l’Ente è irrevocabile, per cui chiediamo le sue dimissioni.”
Torrecuso, ‘Fontanavecchia’ e ‘Perla del Garda’ unite per “I sorsi di Re Desiderio”
L’azienda agricola ‘Fontanavecchia’ di Torrecuso e l’azienda vinicola ‘Perla del Garda’ di Lonato del Garda (BS), due realtà imprenditoriali vitivinicole si sono unite in occasione dell’evento “I sorsi di Re Desiderio” promosso dall’AIS Brescia.
Un’importante degustazione dedicata ai vitigni dei rispettivi territori, proposti in vinificazioni particolari come il metodo classico e la vendemmia tardiva, nella quale Fontanavecchia ha portato per l’occasione la Falanghina del Taburno Vendemmia Tardiva Libero e l’Aglianico del Taburno.
Un grande gemellaggio presso AIS Brescia alla presenza di Giovanna Prandini di Perla del Garda, del presidente di AIS Brescia Alessandro Caccia e del relatore AIS Brescia Riccardo Contessa.
Per Fontanavecchia presente il patron Libero Rillo: “Questo evento – commenta Libero Rillo – ha permesso di conoscere e approfondire i nostri vini che si stanno facendo apprezzare sempre di più per le peculiarità e il grande potenziale di invecchiamento. È stata una bella esperienza che ha messo a confronto due eccellenze vitivinicole che stanno lavorando assiduamente per guadagnarsi fette di mercato puntando sulla qualità. Questa iniziativa la posso considerare come una sorta di gemellaggio tra due vini, ma soprattutto tra due territori che possono continuare a regalare importanti e grandi vini. Un gemellaggio – conclude Rillo – che mira alla valorizzazione delle realtà vitivinicole e territoriali”.
Solopaca | Non solo enoturismo alla 43^ ed. della Festa dell’Uva, ecco il programma di questa sera
La Festa dell’Uva di Solopaca, dopo due anni di pausa per il Covid, è finalmente ritornata segnando la sua XLIII edizione.
Un evento organizzato dal Comune di Solopaca, Comitato Festa dell’Uva Solopaca ed in sinergia con la Pro Loco, l’associazione Maestri Carraioli, l’Associazione Commercianti Solopaca, Gal Taburno, Sannio Consorzio Tutela Vini ed il patrocinio della Regione Campania e co-finanziato dal ‘POC Campania 2014-2020. Rigenerazione urbana, Politiche per il Turismo e la Cultura.
Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale ed internazionale’ che rientra nella brandy identity “Campania.Divina”.
Ieri sera piazza Perlingieri e il Corso principale sono stati invasi da giovani e da tanti enoturisti…
Il programma di oggi, sabato 10 settembre prevede invece alle ore 18.00 presso la sala consiliare del Comune di Solopaca il convegno ‘Le nuove tecnologie per la caratterizzazione e gestione dei vigneti’ a cura della Cia di Benevento.
Parteciperanno Pompilio Forgione (Sindaco di Solopaca), Antonio Leone (Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle ricerche – Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo,) Valentino Salvatore (Amministratore Agrodit srl), Libero Rillo (Presidente Sannio Consorzio Tutela Vini), Carmine Coletta (Presidente Cantina di Solopaca), Angelo Marino (Presidente ODAF della provincia di Benevento), Mario Grasso (Direttore CIA Campania) e Carmine Fusco (Presidente CIA Benevento). Modera l’incontro Salvatore Esposito (Direttore Cronache del Sannio). Nel corso del convegno esposizione del gruppo artistico ‘Immaginaria’ in via Roma a cura di Antonella Vegliante. Alle ore 19.00 nei giardini del Municipio apertura del Percorso del Gusto a cura dell’Associazione Commercianti Solopaca e alle ore 20.00 presso il Palazzo Ducale ‘Vite in april potata’ Spettacolo in VFX a cura del gruppo ‘Immaginaria’, Giovanni Calicchio, Orazio Casbarra e Antonella Vegliante. Scenografia a cura della Pro Loco Solopaca e del gruppo artistico ‘Immaginaria’. In piazza Perlingieri ‘Officine Meridionali’ in Concerto e alle ore 22.00 OMP – Omaggio alla Musica Popolare in concerto. Alle ore 23.30 chiusura del Percorso del Gusto e a mezzanotte in piazza Perlingieri #SongSolopaca – Chiosco musicale con la partecipazione del dj Alfredo Cocchiarella.
In merito al Percorso del Gusto, che è stato inaugurato ieri sera ed è aperto fino a domenica 11 settembre nei giardini del Palazzo del Comune (Villa Cutillo), vedrà degustazioni di vini, oli e specialità della cucina contadina locale il tutto organizzato dall’Associazione Commercianti in collaborazione con la Tenuta Sette Misure, azienda di giovani olivicoltori solopachesi.
La Festa dell’Uva di Solopaca costituisce, infatti, la principale occasione per valorizzare il vino di Solopaca e la cultura enogastronomica locale, ricca di sapori e profumi, espressione della millenaria tradizione contadina.
L’edizione di quest’anno del Percorso del Gusto è particolarmente interessante, interamente rinnovata e potenziata.
Parteciperanno dieci cantine sannite che faranno degustare i vini accompagnati dall’assaggio di tipicità gastronomiche accuratamente selezionate.
La novità è costituita dall’abbinamento dei vini con la pizza e dalla degustazione di oli prodotti con varietà di olive autoctone della tenuta solopachese Sette Misure.
In questo Percorso del Gusto si potranno degustare i vini sanniti e tre oli extravergine d’oliva con la pizza margherita con pomodori sanniti, la focaccia aromatizzata al rosmarino, la bruschetta con caciocavallo impiccato, freselle con pomodorini del piennolo. Per ogni degustazione sarà data in omaggio una bottiglina di olio da 100 ml.
Nella giornata di Domenica 11 settembre, giornata clou con la sfilata dei carri allegorici, si terranno due laboratori del gusto a cura dell’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), “La pizza di Sannio vestita” dove saranno presentati e degustati gli abbinamenti di varie tipologie di vini sanniti con la pizza.
Si potrà inoltre pranzare e cenare con un menù tipico della tradizione culinaria solopachese: pane “arroscato” (abbrustolito e condito con olio evo), “cianfotero” di verdurine di campo e fagioli, carne di maiale con papacelle, grappoli d’uva.
Interessanti anche le proposte dei dolci con dessert di cioccolato e falanghina e tre tipi di cioccolattini a base di falanghina, ripieni di vino, passito e grappa.
La ricerca di cloni autoctoni è alla base delle iniziative condotte negli ultimi anni per la riqualificazione e la valorizzazione del vino di Solopaca, condotta con una partecipazione corale di viticultori, naturalisti, appassionati cultori di storia locale con l’intervento fondamentale di tecnici del CNR e del CREA che hanno individuato una decina di vitigni autoctoni non censiti nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Tra questi, oltre a due cloni di Tentiglia, due varietà di Vernaccia, denominate localmente “Vernaccia di vigna” e “Vernaccia d’arulo”.
Questi quattro vitigni costituivano la base dell’antico rosso di Solopaca molto rinomato a Napoli e nel Regno borbonico.
I vigneti antichi di Solopaca erano generalmente coltivati misti a uliveti e frutteti abbinati alla coltura del grano e dei cereali.
Gli impianti erano a raggiera o a filari irregolari adattati ai tronchi degli ulivi e degli alberi da frutto. Lungo le siepi, si adattava la “Vernaccia d’arulo” caratterizzata da tralci più lunghi che si inerpicavano agli arbusti.
“Con il vino e i prodotti tipici – dichiara Giuseppina Casillo, presidente dell’Associazione Commercianti Solopaca – ci auguriamo di far conoscere ai visitatori, che ci onoreranno con la loro presenza, gusti e profumi antichi e suggestivi. Speriamo anche di offrire un riflesso della nostra cultura e delle nostre tradizioni, uno stimolo a scoprire un territorio ricco di bellezze paesaggistiche e storico-artistiche.
Diceva, infatti, Arturo Marescalchi, uno dei più grandi esperti e storici dell’enologia: ‘il vino va bevuto con alto senso di poesia, quasi con religione. E poiché esso è veramente spirito della nostra terra, estasi della nostra luce, va bevuto nel quadro del paese, con la mente e il cuore pieni di ricordi, di vicende e di costumanze antiche e gentili’”.
Queste le cantine presenti nel Percorso del Gusto: Cantina di Solopaca, Cantina De Liso, Cantina Santi Martjni (Solopaca) – La Guardiense (Guardia Sanframondi) – Il Poggio, Azienda Agricola cav. Mennato Falluto (Torrecuso) – La Vinicola del Titerno (Faicchio) – La Vinicola del Sannio (Castelvenere) – Tenuta 33 filari (San Lorenzo Maggiore) – Cantine Montruano (San Lorenzello).
Torrecuso l Dal 1° al 4 settembre Vinestate, paradiso dell’enoturismo: ecco le cantine partecipanti
Settembre, per gli amanti del vino, è senza dubbio il mese più bello, quello della vendemmia, del fermento in cantina e di Vinestate che si tiene a Torrecuso da giovedì 1 a domenica 4 settembre. Un’edizione, giunta alla 47esima edizione, organizzata dal Comitato ‘Vinestate’ con il Comune di Torrecuso, ed il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Benevento, del Gal Taburno, dell’Ente Parco Taburno-Camposauro ed in sinergia con la Nuova Pro Loco ‘Torricolus’, il Forum dei Giovani, l’associazione Auser, la Cia, la Coldiretti, Sai Torrecuso Rete ‘Sale della Terra’, la Protezione Civile di Torrecuso, la Confraternita Misericordia di Torrecuso, la Parrocchia ‘Sant’Erasmo’, l’associazione ‘Gramigna ODV’, l’Associazione dei Contadini, Astaexat di Torrecuso e la Fondazione Italiana Sommelier.
A caratterizzare le serate saranno le degustazioni delle aziende aderenti all’evento, che accoglieranno gli enoturisti negli stand dislocati nel centro del paese.
In programma interessanti degustazioni mirate ad esaltare le caratteristiche delle produzioni enologiche dell’area Taburno, dagli spumanti alla longevità della Riserva, dal vitigno falanghina all’ aglianico e l’attesissimo show cooking.
Il programma della manifestazione si completa con incontri sulle tematiche importanti del mondo del vino e nelle piazze e nelle stradine del centro storico ci saranno spettacoli itineranti a cura di Street Circus e il trenino storico dell’arte.
I visitatori potranno conoscere meglio ed apprezzare i vini presso le Aziende espositrici ed assaggiare le tante prelibatezze locali nei vari punti enogastronomici allestiti.
Le aziende vitivinicole partecipanti sono:
Cav. Mennato Falluto, Fattoria La Rivolta, La Fortezza, La Dormiente, I Colli del Sannio, Fontanavecchia, Cantina Cocchiaro, Lauranti, Cantine Tora. il Poggio, Torre dei Chiusi, Terre D’Aglianico, Pietrefitte, Cantina del Taburno, Cantine Iannella, Fontana Reale, Cantine del Maresciallo.
Per le degustazioni e lo show cooking è obbligatoria la prenotazione telefonando al n. 335.6037823 oppure al n. 334.3589782.
Vinitaly, il vitigno camaiola protagonista alla 54a edizione del salone internazionale del vino
Il vitigno camaiola protagonista alla 54° edizione del ‘Vinitaly’, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma da domenica 10 a mercoledì 13 aprile e Verona. La storica varietà sannita sarà al centro dell’incontro in programma nella giornata di lunedì 11 (alle ore 12.30) nella ‘Sala Procida’ del Padiglione Campania, dedicato alla presentazione del progetto ‘Indigena – Sannio Camaiola’. Il progetto vede protagoniste aziende dell’areale telesino-titernino: Ca’Stelle (soggetto capofila), Vitivinicola Anna Bosco, Antica Masseria A’ Canc’llera, Scompiglio, La Vinicola del Sannio, La Vinicola del Titerno e Terre Di Leone. Coinvolto, in qualità di partner scientifico, il Dipartimento di Agraria di Portici dell’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli.
Ad aprire l’incontro, coordinato dal giornalista Pasquale Carlo, sarà Mariano Assini, in rappresentanza dell’azienda capofila. A seguire l’intervento di Nicola Matarazzo (direttore scientifico) che illustrerà gli obiettivi del progetto, che mira a rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della conoscenza, di promuovere la diffusione dell’innovazione nella filiera vitivinicola del territorio sannita, selezionando, tra i vitigni nativi dell’area, la camaiola, adatto a una viticoltura intelligente e sostenibile, tutelando e valorizzando la biodiversità locale. Parliamo di un vitigno storico che solo nel luglio scorso è stato iscritto al Registro nazionale delle varietà di viti del Mipaaf, riconquistando la sua vecchia identità semantica.
Previsto poi l’intervento di Riccardo Aversano (docente di Genetica agraria), che presenterà i primi risultati acquisiti nell’ambito dello studio genetico-molecolare di oltre venti accessioni del vitigno, descrivendo l’attività fin qui condotta per la valutazione delle caratteristiche organolettiche e di produttività dello stesso. Si tratta di una conoscenza imprescindibile per un serio programma di recupero e valorizzazione, al fine di elevare la tipicità del vitigno camaiola e garantire un miglior posizionamento sul mercato per le aziende produttive. A seguire toccherà ad Angelita Gambuti (docente di Enologia) portare a conoscenza il lavoro condotto in questa prima fase per la valutazione delle potenzialità enologiche delle uve camaiola, compreso la fase di studio dedicata all’isolamento di lieviti e batteri lattici, il cui obiettivo è quello di costituire colture microbiche specifiche da utilizzare nei processi produttivi del vino Camaiola.
A chiudere sarà l’intervento di Guido Invernizzi (sommelier professionista e docente Ais), da sempre appassionato dei vini prodotti da questa storica varietà, che degustando una Camaiola dell’ultima vendemmia farà scoprire tutti i segreti di un vino capace di emozionare per la sua freschezza e la sua piacevole complessità.
Per quanto concerne le altre azioni previste dal progetto, proprio in questi giorni è partita nelle vigne un’azione di costante monitoraggio, guidata da Boris Basile (docente di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree), necessaria alla descrizione ampelografica delle diverse accessioni di uva camaiola individuate alla fine degli studi. Tutto questo mentre si attende l’avvio della terza fase del progetto, quella dedicata all’aspetto prettamente economico, che andrà a identificare le potenzialità di mercato del vino Camaiola al fine di individuarne il posizionamento di mercato più adatto.
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