San Lorenzo Maggiore e l’eccellenza dei vini sanniti

San Lorenzo Maggiore e l’eccellenza dei vini sanniti

AttualitàDalla Provincia
Nuovi premi per la cantina ‘’Terrae Laboriae’’.

Le favole hanno sempre un lieto fine e quella di Terrae Laboriae, realtà vitivinicola di San Lorenzo Maggiore, sembra davvero una storia incredibile. Cantina emergente, prima vendemmia nel 2022, dopo aver conquistato ‘’Slow Wine’’ si aggiudica in questa settimana due medaglie “GOLD” e una “RED” all’evento “Amphora Revolution” organizzato a Verona da Vinitaly e Merano Wine Festival.

Ma non solo, altre soddisfazioni per la realtà vitivinicola che cresce anno dopo anno: primo posto al XIX concorso internazionale ‘’Radici del Sud 2024’’ svoltosi nella spettacolare location del Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari.

Primo Classificato per la Giuria dei Giornalisti Nazionali, categoria “Falanghina” è stato infatti l’orange wine “SPERI – Campania Falanghina IGP 2022”. Primo Classificato per la Giuria dei Giornalisti Internazionali, categoria Falanghina è stato il bianco “TETRI – Campania Falanghina IGP 2022’’. Terrae Laboriae si aggiudica, poi, anche il Primo premio per la Giuria dei Giornalisti Internazionali nella categoria “vini rossi del sud Italia” con “TELI – Sannio Barbera DOP 2022”. Un eccellente risultato che racchiude, di fatto, tre primi posti per tutte le tre etichette presentate.

“Un risultato incredibile” affermano Angelo Iannotti ed Antonio Sauchella, pionieri di questo nuovo progetto di vini in anfora che nel Sannio sta vedendo la luce. “È la conferma – proseguono – di quanto la nostra terra abbia un alto potenziale anche per le vinificazioni con tecniche non convenzionali. L’anfora si dimostra essere un metodo sostenibile capace di esaltare le caratteristiche organolettiche del vitigno, senza alterarne la propria autenticità, ripercorrendo la storia e valorizzando così ancora di più il nostro territorio.”

Un successo, quello ottenuto da questa azienda, che è altresì un riconoscimento ulteriore alla qualità degli eccellenti vini sanniti.

Campania Stories fa tappa a Benevento

Campania Stories fa tappa a Benevento

AttualitàBenevento Città
Nel Sannio la stampa da tutto il mondo per le nuove annate dei vini della Regione.

Il Sannio ospita l’edizione 2024 di Campania Stories. La stampa specializzata nazionale ed internazionale sarà in provincia di Benevento dal 21 al 25 maggio prossimi per la presentazione delle nuove annate dei vini prodotti nelle principali denominazioni campane. Oltre 90 le adesioni da tutta la regione alla rassegna organizzata da Miriade & Partners con le aziende partecipanti che celebra la sinergia tra tutte le componenti del mondo del vino: le cantine campane, l’indispensabile collaborazione di AIS Campania, il sostegno della Regione Campania, che anche quest’anno ha inserito la rassegna nell’elenco delle manifestazioni fieristiche e degli eventi di promozione a cui partecipa in via ufficiale, e la media partnership di Luciano Pignataro Wine Blog.

Anche questa edizione di Campania Stories vedrà la presenza sul territorio di autorevolissime firme della stampa di settore nazionale e internazionale, mentre durante l’anno verranno organizzati groupage internazionali dando la possibilità alle cantine di far assaggiare i propri vini alle più importanti testate mondiali, fornendo allo stesso tempo a giornalisti e operatori contenuti tecnici e aggiornamenti sui dati di produzione di filieraUna rassegna, dunque, che dura 365 giorni, anche attraverso le attività digitali (e non solo) di promozione della Campania del vino nel mondo, presentando sul web e sui social denominazioni, territori e protagonisti del mondo del vino della regione, da seguire attraverso gli hashtag #campaniastories e #iobevocampano e sul sito www.campaniastories.com.

Campania Stories sarà come sempre strutturata con tasting riservati alla stampa e visite in cantina e ai territori della regione. Sede delle degustazioni dell’edizione 2024 sarà il Luxury Refuge “Tenute del Gheppio” di Dugenta (Benevento), mentre ad ospitare l’inaugurazione della rassegna, in collaborazione con il Sannio Consorzio Tutela Vini, sarà la storica Rocca dei Rettori di Benevento.

Venerdì 24 maggio, infine, a conclusione del programma per la stampa, l’atteso Campania Stories Daydegustazione per operatori e appassionati provenienti da tutta Italia, in programma sempre a Tenute del Gheppio di Dugenta (Benevento) su due fasce orarie (dalle ore 16.30 alle ore 18.30 e dalle ore 19.30 alle ore 21.30) con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti (per info: whastapp 379.1991513 – eventi@miriadeweb.it).

Ecco le cantine che parteciperanno all’edizione 2024 di Campania StoriesIrpinia (Avellino): Amarano, Barbot Stefania, Borgodangelo, Cantina del Barone, Cantine Dell’Angelo, Colli di Lapio, Contrade di Taurasi, De’Gaeta, De Vito Laura, Delite, Di Meo, Donnachiara, Ferrara Benito, Feudi di San Gregorio, I Capitani, I Favati, Il Cancelliere, Le Otto Terre, Macchie Santa Maria, Masseria Della Porta, Nativ, Perillo, Petilia, Pietracupa, Sanpaolo di Claudio Quarta Vignaiolo, Tenuta Cavalier Pepe, Tenuta De Gregorio, Tenuta del Meriggio, Tenuta Madre, Tenuta Pietrafusa di Villa Matilde Avallone, Tenuta Scuotto, Torricino, Traerte, Vernice, Vesce Giovanni, Vesevo, Villa Raiano; Sannio (Benevento): Cantina di Solopaca, Cantine Iannella, Catalano Elena, Fattoria La Rivolta, Fontana Reale, Fontanavecchia, La Fortezza, La Guardiense, Monserrato 1973, Mustilli, Ocone 1910 Taburno Wine County, Rossovermiglio, Terre Stregate, Torre del Pagus; Caserta: Alois, Cantina di Lisandro, Caputo 1890, Masseria Felicia, Masseria Piccirillo, Nugnes, Paparelli Luca, Porto di Mola, Scaramuzzo, Tenute Bianchino, Torelle, Vigne Chigi, Villa Matilde Avallone, Vitematta; Napoli: Abbazia di Crapolla, Agnanum, Astroni, Bosco de’ Medici, Cantavitae, Cantine Carputo, Cantine del Mare, Cantine Olivella, Casa D’Ambra, Casa Setaro, Contrada Salandra, Portolano Mario, RadiciVive, Salvatore Martusciello, Sorrentino Vini, Tenuta Loffredo; Salerno: Cantina dei Quinti, Cuomo Marisa, Fiasco Francesca, Montevetrano, Sammarco Ettore, San Salvatore 19.88, Tempa di Zoè.

Per altre informazioni www.campaniastories.com

La guida di Luca Marini: “Il Bareglià de ‘La Fortezza’ miglior vino rosso in assoluto 2024” 

La guida di Luca Marini: “Il Bareglià de ‘La Fortezza’ miglior vino rosso in assoluto 2024” 

AttualitàDalla Provincia

Un nuovo traguardo centrato, un nuovo premio alla passione e alla competenza. Il riconoscimento ottenuto dalla Cantina ‘La Fortezza’ è solo l’ultimo in ordine di tempo in un percorso fatto di sacrifici, lavoro e soddisfazioni.

Nel salone delle Fontane a Roma, infatti, c’è stato spazio per i migliori vini italiani, un evento che viene svolto dopo la pubblicazione della guida annuale di Luca Maroni e che dà spazio alle eccellenze selezionate per indici di piacevolezza. E tra questi, con un lusinghiero 99, è stato premiato il Bareglià come miglior ‘Vino Rosso in Assoluto 2024’. Un blend di Aglianico, Camaiola e Piedirosso, un mix capace di avvolgere il palato.

“E’ un vino – ha commentato Antonella Porto, Direttrice della Cantina ‘La Fortezza’ – desiderato, sognato ella fine è arrivato. Non è solo un Aglianico ma mi piace definirlo un blend di Supersannio. Un vino che ha una potenza espressiva incredibile, avvicinabile alla poesia. E infatti, proprio per questa associazione, abbiamo pensato di riportare in etichetta una creazione inedita con l’intento di tradurre in versi quello che è il duro lavoro dei campi.

Spesso i clienti si soffermano all’etichetta e al prezzo dimenticando che, dietro a un vino del genere, c’è il duro lavoro di persone che dedicano anima e cuore alla riuscita di un’eccellenza come questa”.

I Vini de ‘La Fortezza’ protagonisti della sfida tra la cucina partenopea e quella bolognese organizzata dalla pizzeria ‘Gorizia 1962’ a Napoli

I Vini de ‘La Fortezza’ protagonisti della sfida tra la cucina partenopea e quella bolognese organizzata dalla pizzeria ‘Gorizia 1962’ a Napoli

AttualitàDalla Regione
Le etichette ottenute da uve Piedirosso e Aglianico in abbinamento alle due varianti della lasagna, all’immancabile parmigiana di melanzane e al tradizionale friggione emiliano.

I vini del Sannio per accompagnare un viaggio nel gusto all’insegna di piatti simboli della tradizione gastronomica partenopea ed emiliana. Napoli e Bologna, due città dove il cibo assume valore di sacralità, si ritroveranno a tavola  stasera 5 febbraio (inizio ore 20.30) nella cornice ‘Pizzeria Gorizia 1962’ (via Albino Albini, traversa di via Cilea), locale inserito nell’Albo cittadino degli Esercizi e delle Botteghe storiche.  

I vini protagonisti saranno quelli prodotti da ‘La Fortezza’, l’azienda torrecusana guidata da Enzo Rillo, che saranno abbinati ai piatti preparati dalla brigata dello storico locale vomerese, guidata dal patron Antonio Grasso e composta da Claudio Guasco e Federico Curcio.

In passerelle le etichette Sannio Dop Piedirosso e Sannio DOP Aglianico, compagne ideali per il menù proposto, che prevede un confronto tra le versioni partenopea e bolognese delle Lasagne, piatto tipico del Carnevale. Si proseguirà con Napoli che porterà in tavola l’immancabile Parmigiana di melanzane, con la risposta di Bologna affidata al tipico Friggione, piatto a base di cipolle e pomodori, che sarà riproposto nella versione della ricetta registrata alla Camera di Commercio bolognese. Si chiuderà con il dolce, con la doppia versione della Zuppa inglese.

Proprio il dolce rende bene l’idea di quello che è lo spirito che ha ispirato questa serata conviviale, vale a dire esaltare le tante sfaccettature della cucina italiana, una variegata cucina regionale ricca di tante tipicità e, soprattutto, ricca di fantasia. Secondo i bolognesi, la Zuppa inglese rappresenta il risultato di un primordiale dolce preparato nel XVI secolo, presso la corte dei duchi d’Este, quale rielaborazione di un dolce rinascimentale anglosassone, la cui ricetta giunse a Bologna grazie ad un diplomatico di ritorno da Londra. Dopo oltre due secoli, agli inizi dell’Ottocento, la zuppa inglese sarebbe poi stata divulgata da Vincenzo Agnoletti, pasticciere romano che lavorava alla corte ducale di Parma.

Risale a questo stesso periodo l’ipotesi dell’origine partenopea, con una variante che la farebbe risalire alla fine della Repubblica Partenopea. Ferdinando I, al quale gli inglesi restituirono il trono, volle onorarli con una festa in onore dell’ammiraglio Nelson e in quel pranzo venne offerto un dessert, preparato con avanzi di dolci secchi, rum e crema pasticcera: il maggiordomo avrebbe detto al cameriere “Porta questa zuppa all’inglese!”.

Ad animare la serata contribuiranno i racconti sul cibo e sul vino di Federico Scalingi, noto avvocato partenopeo con una grande passione per l’enogastronomia campana, e del giornalista enogastronomico Pasquale Carlo.

“Con piacere e interesse – dichiara Antonella Porto, Managing Director de ‘La Fortezza’ – abbiamo raccolto l’invito degli organizzatori partenopei ad accompagnare con i nostri vini questa bella serata all’insegna della convivialità e della sapienza gastronomica. Prima di tutto perché saremo ospiti di uno dei locali storici del Vomero, che vanta oltre sessant’anni di attività, frutto della storia di una famiglia che da oltre un secolo ha legato il suo nome a quello della gastronomia partenopea, in particolare al mondo della pizza. Per quanto concerne gli abbinamenti, abbiamo optato per due nostre etichette ottenute con uve Piedirosso e con uve Aglianico. Il Piedirosso perché vino che ben interpreta l’anima della tavola partenopea; l’Aglianico perché rappresenta il vitigno di punta del Sannio enologico, soprattutto dell’areale del Taburno, dove questo vino è coltivato da sempre. La serata sarà anche l’occasione per far degustare agli ospiti una nuova etichetta aziendale. Una nuova piccola selezione voluta dal patron Enzo Rillo, con l’obiettivo di conquistare sempre più consumatori, anche sui mercati stranieri, le cui scelte sono fortemente condizionate dalla notorietà dei vitigni. Etichette che – conclude Porto – costituiscono anche elemento di curiosità, che fanno comunque parte nella storia enologica sannita e che proprio per questo costituiscono tasselli preziosi per raccontare il Taburno, un territorio eletto, da millenni conosciuto come terra di vini eccellenti”.

A Monaco di Baviera grande successo della mostra ‘Gocce di vitae’

A Monaco di Baviera grande successo della mostra ‘Gocce di vitae’

Attualità

Sannio Consorzio Tutela Vini partner dell’evento.

“Molto soddisfacente il riscontro avuto dal pubblico della mostra ‘Gocce di vitae’ nell’ambito della ‘Lunga notte dei musei di Monaco di Baviera’ presso il Consolato Generale d’Italia. L’arte italiana e il vino campano hanno conquistato il pubblico tedesco”.

Lo ha dichiarato Sergio Maffettone, Console Generale d’Italia a Monaco di Baviera, che ha inserito l’inedito museo open air della sede diplomatica tra i siti dell’evento culturale più importante della capitale bavarese. Lo riferisce un comunicato del Consolato aggiungendo che è stato “pienamente raggiunto” l’obiettivo di promuovere ulteriormente in Baviera l’arte, la cultura e il vino italiano.

“Iniziative come queste contribuiscono a rafforzare il rapporto di amicizia e collaborazione tra l’Italia e la Baviera. Sono stato contento nel vedere italiani e tedeschi pacificamente invadere il prato del consolato e ammirare pezzi d’arte, degustando vino italiano”, ha aggiunto il Console Maffettone. Apprezzamento per l’iniziativa è arrivato dall’assessore per l’economia e il lavoro della municipalità di Monaco di Baviera, Clemens Baumgaertner, che ha inaugurato la manifestazione assieme al Console Generale e ad altre autorità cittadine.

Le 15 opere (sculture e ceramiche), realizzate da cinque artisti internazionali, sono state illustrate dal curatore, il collezionista d’arte e giornalista italiano Gerardo Antelmo, e da due artisti di fama internazionale autori di alcune delle opere esposte: il “grande artista su ceramica” Francesco Raimondi e il bulgaro trapiantato in Italia, Boyan Kovatchev”. 

“La mostra comprende anche opere di altri importanti artisti”: Elias Naman, siriano trapiantato a Carrara; Verena Mayer-Tasch, bavarese che vive a Carrara e il sannita Mariano Goglia. “I temi della sostenibilità ambientale, del riciclo dei materiali, della protezione della natura, sono i capisaldi del messaggio artistico delle opere esposte”, viene aggiunto.

Il nettare di Bacco campano, durante l’evento, ha rappresentato un complemento ideale alle realizzazioni artistiche: “L’arte e il vino sono due tratti identitari italiani. L’Italia è conosciuta nel mondo per l’arte e per il vino; per questo abbiamo creato il movimento Gocce di Vitae e realizzato l’esposizione di Monaco”, ha sottolineato Antelmo, il curatore della mostra.

“Il Sannio Consorzio Tutela Vini ha aderito convintamente al progetto. Il binomio arte/vino è stato apprezzato da tutti i partecipanti. Nel mondo, l’appeal del vino italiano cresce ormai da oltre un decennio e la cultura è una soft power economica incredibile”, ha dichiarato Libero Rillo, Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini del Sannio, presente all’iniziativa insieme al Vicepresidente Domizio Pigna.

“Anche questa iniziativa – ha dichiarato Domizio Pigna – è stata un’opportunità di primo piano per presentare le nostre produzioni vitivinicole ad un pubblico vastissimo che sceglie le nostre eccellenze e che ama la qualità Made in Sannio. Ci impegneremo sempre più lungo questa linea, nella convinzione che anche da momenti come questi possono nascere importanti occasioni di valorizzazione e di promozione dei nostri vini”. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 18 novembre negli orari d’ufficio del Consolato.

Carenze igienico sanitarie, sequestrati circa 500 litri di vino

Carenze igienico sanitarie, sequestrati circa 500 litri di vino

CronacaRegione

Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha condotto una vasta campagna di controllo nel settore di produzione e commercializzazione dei vini, contestualmente al periodo stagionale di raccolta della materia prima ed avvio della fase produttiva dei prodotti vinosi.

Il piano di verifiche su scala nazionale, svolto nel mese di settembre, rappresenta un’intensificazione delle verifiche ordinariamente condotte dai N.A.S. nello specifico settore, dedicate alla verifica della sussistenza di pratiche di vinificazione illecite o pericolose per la salute, finalizzate alla salvaguardia dei consumatori e degli imprenditori di filiera che operano con correttezza e lealtà commerciale.

L’attività di controllo ha riguardato anche le province di Salerno, Avellino e Benevento, nelle quali i Carabinieri dei NAS di Salerno hanno eseguito ventiquattro ispezioni, di cui 6 risultate “non conformi” (pari al 25%, percentuale influenzata dalle modalità di selezione degli obiettivi, individuati tra quelli che presentavano maggiore interesse operativo).

A seguito delle irregolarità riscontrate, sono stati segnalati all’Autorità Sanitaria e Amministrativa sei operatori della filiera del vino e contestate tre violazioni amministrative, pari a 4.500,00 euro. Gli interventi hanno consentito di individuare sei aziende che svolgevano la propria attività in sedi produttive interessate, a vario titolo, da carenze igienico-strutturali.

Allo stesso tempo sono stati riscontrati prodotti vinosi privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza della cantina, operando il sequestro complessivo di circa 500 litri di prodotto già trasformato in vino.

Il valore commerciale della struttura sospesa e dei prodotti sottoposti a sequestro amministrativo è stimato rispettivamente in 500.000,00 e 2.000,00 Euro. Le attività della filiera di produzione, imbottigliamento e commercio di alcolici e vino ove sono state rilevate le criticità sono tutte ubicate nella provincia di Salerno.

In particolare, presso un’azienda vinicola, sono stati sequestrati 360 litri di vino bianco e rosso, privi delle indicazioni relative alla tracciabilità e constatate gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali, segnalate alla competente Asl che ha disposto un provvedimento di sospensione dell’attività fino alla risoluzione delle criticità.

Presso una seconda attività è stata riscontrata la presenza di diciannove botti da 500 litri non riportate nella planimetria vinaria e, pertanto, è stato interessato l’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi per l’eventuale irrogazione di una sanzione amministrativa.

Nelle restanti attività sono state rilevate, a vario titolo, lievi criticità (…come il mancato aggiornamento procedure di autocontrollo aziendale, carenza di pulizie straordinarie, carenze strutturali, spogliatoi e servizi igienici non attrezzati …) che hanno comportato l’adozione di provvedimenti di diffida.

I vini del Sannio protagonisti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite

I vini del Sannio protagonisti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite

Attualità
A New York si celebra il 25esimo anniversario dello Statuto di Roma.

Vini del Sannio protagonisti del banchetto enogastronomico al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite per celebrare il 25mo anniversario dello Statuto di Roma, istitutivo della Corte Penale Internazionale. 

La serata che si terrà oggi, lunedì 17 luglio, sarà inaugurata dal Presidente dell’Assemblea degli Stati Parte della Corte, giudice Silvia Fernández de Gurmendi, alla presenza di circa 150 ministri provenienti da oltre 60 fra Stati membri e osservatori della CPI. Fra i partecipanti anche numerose organizzazioni non governative affiliate alla Corte e giornalisti accreditati all’ONU.

L’appuntamento targato Italia  co-organizzato dalla Rappresentanza permanente italiana all’ONU in collaborazione con il Sannio Consorzio Tutela Vini e lo chef di Osteria Brooklyn a New York, Raffaele Solinas, esalterà alcune tra le migliori eccellenze della cucina italiana candidata dal Governo italiano presso l’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità.

La Mozzarella di Bufala Campana Dop, i Ceci di Cicerale, l’olio extravergine di oliva, il tonno e le alici di Cetara, il grande gelato italiano. Le eccellenze saranno degustate tutte in abbinamento con la Falanghina del Sannio DOP nelle diverse versioni, fresco, vendemmia tardiva e sparkling e l’Aglianico del Taburno DOCG.

“Il Sannio Consorzio Tutela Vini continua l’azione di diffusione dei suoi vini più pregiati – afferma Libero Rillo, presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini – che riscuotono sempre maggior consenso a livello internazionale. Per il Sannio e per la Campania è un evento eccezionale poter rappresentare l’Italia del vino nella cena che si terrà nel più prestigioso salone di rappresentanza del Palazzo di Vetro dell’Onu alla quale prenderanno parte 150 Ministri degli esteri degli stati di tutto il pianeta. Sarà l’occasione per riaffermare la straordinaria qualità dei nostri vini”.

L’evento si svolgerà a conclusione dell’omonima conferenza ministeriale ospitata al Palazzo di Vetro per celebrare i 25 anni della Corte.

A Milano una Masterclass sulla denominazione dei vini sanniti

A Milano una Masterclass sulla denominazione dei vini sanniti

Attualità

Falanghina del Sannio DOC Spumante di qualità (metodo Martinotti), Falanghina del Sannio DOC Spumante di qualità (metodo classico), Falanghina del Sannio DOC, Sannio DOC Coda di Volpe, Falanghina del Sannio DOC Vendemmia tardiva, Aglianico del Taburno DOCG Rosato e Aglianico del Taburno DOCG Rosso o Riserva: queste le denominazioni dei vini sanniti degustate qualche giorno fa nella ormai storica “location” del Principe di Savoia a Milano nella Masterclass organizzata da Daniele Cernilli,  direttore-curatore della Guida Essenziale ai Vini d’Italia e della testata giornalistica web DoctorWine.it

A rappresentare il Sannio Consorzio Tutela Vini il vicepresidente Domizio Pigna e il componente del comitato esecutivo Carmine Fusco.

“La Masterclass dedicata ai vini del Sannio – affermano Pigna e Fusco – ha riscosso grande interesse del pubblico partecipante con la presenza di Daniele Cernilli e di un nutrito gruppo di esperti, addetti ai lavori, appassionati e professionisti del settore che hanno dato un prezioso contributo al dibattito che si è sviluppato sulle varie denominazioni dei vini sanniti.

La presentazione è stata un’occasione per approfondire la conoscenza dei nostri vini e naturalmente del nostro territorio perché l’obiettivo di Sannio Consorzio Tutela Vini – concludono Domizio Pigna e Carmine Fusco – resta sempre quello di promuovere e valorizzare un settore strategico, quello vitivinicolo, volano di crescita culturale e attrattore turistico”.

Vini Benevento IGT. Confagricoltura, CIA e UNICAA: dimissioni Rillo

Vini Benevento IGT. Confagricoltura, CIA e UNICAA: dimissioni Rillo

AttualitàDalla Provincia
Le tre organizzazioni sindacali registrano la mancanza di terzietà del Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini.

Il 27 gennaio 2023 è stato sancito un accordo tra Confagricoltura Benevento, nella persona del Presidente Antonio CasazzaCIA Benevento, Presidente Carmine FuscoUNICAA Benevento, Direttore Fabio Di Bellonia, che hanno concordato di chiedere, in maniera palese, le dimissioni di Libero Rillo da Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, per non aver saputo mantenere una condotta di terzietà imposta dal ruolo che ricopre, in seguito alla partnership sul sigillo antifrode sulle bottiglie di vino IGT, garanzia di origine e tracciabilità a tutela di produttori e consumatori, avviata con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Agroqualità.

Confagricoltura Benevento, CIA Benevento e UNICAA Benevento concordano nella scelta del sigillo antifrode come strumento utile per la viticoltura, ma criticano il fatto che il Presidente Rillo non abbia adempiuto al deliberato, che prevedeva solo un accordo con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e Agroqualità, non includendo alcuna organizzazione.

Confagricoltura Benevento, CIA Benevento e UNICAA Benevento, in una nota congiunta, dichiarano:

“In un momento storico molto delicato della viticoltura beneventana, dopo una campagna assolutamente deludente per i viticoltori, aggravata dalle tante incertezze di mercato, anche alla luce della recente decisione UE sugli alert sanitari in etichetta, e dopo due anni di pandemia, che hanno martoriato l’apparato vitivinicolo del Sannio, siamo costretti a registrare una scarsa trasparenza da parte del Consorzio nel deliberare, in una pubblica assemblea, in merito ad una convenzione con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Agroqualità e un’organizzazione sindacale. Non è concepibile avere un Consorzio debole e, soprattutto, fazioso e di parte. Il Consorzio è definito di tutela perché deve essere terzo nei confronti delle singole organizzazioni, con cui deve dialogare, senza assolutamente allinearsi e senza sottostare a indicazioni politiche o economiche di una di esse, ma individuare, insieme a tutte loro, un piano e un percorso da seguire. In questo caso, invece, si è registrato un atto grave, di poca trasparenza, poca chiarezza e di totale assenza di concertazione. L’errore commesso è stato subito riconosciuto dal Presidente Rillo, a cui diamo il merito di aver fatto un ottimo esame di coscienza, ma il danno d’immagine per l’Ente è irrevocabile, per cui chiediamo le sue dimissioni.”

Torrecuso, ‘Fontanavecchia’ e ‘Perla del Garda’ unite per “I sorsi di Re Desiderio”

Torrecuso, ‘Fontanavecchia’ e ‘Perla del Garda’ unite per “I sorsi di Re Desiderio”

AttualitàDalla Provincia

L’azienda agricola ‘Fontanavecchia’ di Torrecuso e l’azienda vinicola ‘Perla del Garda’ di Lonato del Garda (BS), due realtà imprenditoriali vitivinicole si sono unite in occasione dell’evento “I sorsi di Re Desiderio” promosso dall’AIS Brescia. 

Un’importante degustazione dedicata ai vitigni dei rispettivi territori, proposti in vinificazioni particolari come il metodo classico e la vendemmia tardiva, nella quale Fontanavecchia ha portato per l’occasione la Falanghina del Taburno Vendemmia Tardiva Libero e l’Aglianico del Taburno.

Un grande gemellaggio presso AIS Brescia alla presenza di Giovanna Prandini di Perla del Garda, del presidente di AIS Brescia Alessandro Caccia e del relatore AIS Brescia Riccardo Contessa.

Per Fontanavecchia presente il patron Libero Rillo: “Questo evento – commenta Libero Rillo – ha permesso di conoscere e approfondire i nostri vini che si stanno facendo apprezzare sempre di più per le peculiarità e il grande potenziale di invecchiamento. È stata una bella esperienza che ha messo a confronto due eccellenze vitivinicole che stanno lavorando assiduamente per guadagnarsi fette di mercato puntando sulla qualità. Questa iniziativa la posso considerare come una sorta di gemellaggio tra due vini, ma soprattutto tra due territori che possono continuare a regalare importanti e grandi vini. Un gemellaggio – conclude Rillo –  che mira alla valorizzazione delle realtà vitivinicole e territoriali”.