V.In.Te.S., le innovazioni all’evento VINO 4.0: tecnologia, ricerca e sostenibilità per il settore vitivinicolo

V.In.Te.S., le innovazioni all’evento VINO 4.0: tecnologia, ricerca e sostenibilità per il settore vitivinicolo

Eventi

Il progetto “Viticoltura, Innovazione e Tecnologia per i Vini del Sannio” (V.In.Te.S.), finanziato dal PSR Regione Campania, Misura 16.1 azione 2, ha partecipato con successo all’evento online VINO 4.0: tecnologia, ricerca e sostenibilità per il settore vitivinicolo.
 
L’evento, organizzato da Rural Hack e PIDMed, con il patrocinio di AIS (Associazione Italiana Sommelier), FODAF Campania (Federazione degli Orti, dei Dossier, degli Agricoltori, e degli Apicoltori Familiari) e ODAF Salerno (Organismo di Attuazione e di Gestione delle Politiche Agricole e Forestali), ha fornito un’importante piattaforma per lanciare una riflessione sul futuro della viticoltura e delle innovazioni nel settore.
 
Il progetto V.In.Te.S. si impegna a promuovere l’innovazione nella viticoltura sannita attraverso l’applicazione di nuove tecnologie e metodologie sostenibili. Il Gruppo Operativo del progetto – per il quale erano presenti il Responsabile tecnico scientifico, Paolo Storchi, Direttore del CREA Viticoltura ed Enologia di Arezzo e il Capofila di Progetto, Valentino Salvatore, Amministratore di Agrodigit, ha presentato le innovazioni del progetto e le sue ultime attività, durante l’evento VINO 4.0, con l’obiettivo di condividere le esperienze e le conoscenze acquisite con la comunità vitivinicola e gli esperti del settore.
 
Durante la presentazione, sono state evidenziate le iniziative chiave del progetto V.In.Te.S. il cui obiettivo è la creazione di uno standard tecnologico di precisione sostenibile e la creazione ed il trasferimento di un ‘pacchetto‘ hardware/software a basso costo, relativo a rilievo, analisi e sistema di supporto decisionale all’interno di un ciclo di viticoltura di precisione completo.
Il pacchetto è basato sull’analisi e gestione delle variabili: microclima/sviluppo e gestione patogeni, composizione fisico-chimica suoli, vigore e sviluppo parete vegetale.
 
L’introduzione di queste tecnologie di rilevamento per monitorare in modo accurato le condizioni ambientali, del suolo e delle uve, consente ai viticoltori di adottare misure preventive e correttive tempestive per ottimizzare la qualità del prodotto.
 
V.In.Te.S. ha implementato sistemi di agricoltura di precisione per una gestione più mirata e sostenibile delle vigne. Attraverso l’uso e analisi dei dati, è possibile identificare zone specifiche che richiedono interventi differenziati e sui quali è possibile attuare vendemmie differenziate per un prodotto di assoluta qualità e unicità territoriale.
 
Accanto al progetto V.In.Te.S. è stato presentato il progetto Grease “Modelli sostenibili di coltivazione del vitigno Greco”  entrambi Gruppi Operativi finanziati dal Piano di Sviluppo Rurale 2020-2022.
 
L’evento è stata l’occasione per raccontare due casi virtuosi in cui l’innovazione è intervenuta a supporto della produzione di un vino che potesse rispettare e raccontare il territorio in cui viene prodotto. È stata l’occasione anche per sottolineare il fondamentale ruolo svolto dalla Regione Campania attraverso il Programma di Sviluppo Rurale nel perseguimento dell’obiettivo di una regione innovativa. La Misura 16 “Cooperazione” nasce con l’obiettivo di promuovere un partenariato tra aziende, enti di ricerca e altri soggetti per sviluppare un’idea altamente innovativa in campo agricolo e forestale. A chiarirne i punti fondamentali e i vari aspetti è intervenuto Nicola Fontana, funzionario della Regione Campania – assessorato all’Agricoltura, che ha sottolineato come la Misura 16. 1 Azione 2 del PSR Campania offre la possibilità di creare partenariati e applicare ricerca e come i due progetti Grease e V.In.Te.S abbiano ben saputo utilizzare la misura in maniera strategica.
 
Ciò che emerso dall’incontro con gli esperti del settore durante l’evento VINO 4.0. è proprio il fabbisogno di innovazione ma con una accurata conoscenza del territorio e del tessuto produttivo e di quanto è sempre più importante e necessario attivare connessioni tra ricerca universitaria e aziende vitivinicole. Un ruolo non secondario in questa connessione possono rivestire i tecnici agronomi.
L’evento si è concluso con la degustazione dei vini di progetto con la sapiente guida di Tommaso Luongo, Presidente Ais Campania.

Progetto V.In.Te.S. e le strategie di difesa sui modelli previsionali. Incontro del Comitato Scientifico

Progetto V.In.Te.S. e le strategie di difesa sui modelli previsionali. Incontro del Comitato Scientifico

AttualitàDalla Provincia
Siamo nel pieno delle attività in campo per le imprese vitivinicole del Sannio, in piena stagione vegetativa, nel periodo in cui è maggiore il rischio di malattie ed è necessario intervenire con i trattamenti fitosanitari. Questo il motivo principale delle due giornate di incontro del Comitato tecnico scientifico del progetto V.In.Te.S. “Viticoltura ed Innovazione per i Vini del Sannio” al fine di discutere e pianificare la strategia di difesa da mettere in campo sulla base dei modelli previsionali delle malattie e valutare i risultati che si possono ottenere in termini di riduzione di numero di trattamenti e di interventi in vigneto presso le aziende partner di progetto. Quello dei fungicidi e del loro impatto ambientale è ormai argomento noto e dibattuto. In Europa la viticoltura utilizza solo il 3% del territorio ma ben il 65% del totale dei fungicidi impiegati in agricoltura. Nel Sannio, dove la viticoltura è molto concentrata – con circa il 45% delle uve prodotte in Campania – è evidente l’impatto dei fungicidi sul territorio sia dal punto di vista ambientale che sociale. Da qui la necessità di rendere il ciclo produttivo più sostenibile e la nascita del progetto V.In.Te.S. “Viticoltura ed Innovazione per i Vini del Sannio” – finanziato dal PSR Regione Campania, Misura 16.1 azione 2 a sostegno di progetti operativi di Innovazione – che, con la sua infrastruttura tecnologica, acquisisce, analizza e mette a disposizione delle aziende partner, dati e informazioni di vario tipo: dati meteorologici, previsioni climatiche, dati sull’attività vegetativa, informazioni sul rischio di malattie e necessità di intervento.

Il Comitato tecnico scientifico V.In.Te.S. col suo responsabile Paolo Storchi, i ricercatori del Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia di Arezzo, Ettore Varricchio e i ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università degli Studi del Sannio e Valentino Salvatore di Agrodigit, startup e soggetto capofila, hanno valutato l’andamento complessivo del progetto V.In.Te.S., effettuati i rilievi di tipo fitopatologico e fenologico e messo a punto la strategia di intervento di difesa sulla base dei modelli previsionali.

«Questo incontro è molto importante e cade in un periodo in cui la vite è in stato fenologico particolarmente sensibile» – spiega Mauro D’Arcangelo fitopatologo e tecnologo del CREA di Arezzo – «scopo dei rilievi è di verificare se esistono le sintomatologie riconducibili ai tre funghi più dannosi per la vite: la peronospora, oidio e la botrite».

Accanto ai rilievi in campo sono state accuratamente studiate le informazioni e i dati che il sistema di supporto alle decisioni (DSS) elabora sulla base dei modelli previsionali al fine di razionalizzare gli interventi e i trattamenti fitosanitari.

Ciascuna delle aziende partner del progetto V.In.Te.S.- Il Poggio Vini, Cantina Morone e Azienda Agricola Torre dei Chiusi – ha in campo una stazione agrometeorologica che rileva dati di piovosità, temperatura, umidità relativa dell’aria e bagnatura fogliare. Il DSS registra costantemente e interpreta automaticamente questi dati e, per mezzo di modelli previsionali, suggerisce quando intervenire con i trattamenti fitosanitari.

«I DSS sono ormai abitualmente utilizzati in agricoltura e particolarmente in viticoltura» – spiega Rita Perria, ricercatrice del CREA di Arezzo – «per prendere delle decisioni a lungo o medio termine in un contesto che presenta vari tipi di problemi e in cui trovare delle soluzioni non sempre è semplice e lineare. I DSS si basano su modelli matematici e aiutano il viticoltore e l’agricoltore a prendere decisioni ma non si sostituiscono all’uomo e alle sue competenze e conoscenze sul campo».

La lettura di queste informazioni assieme a quanto conosciamo sullo sviluppo dei patogeni attraverso la letteratura scientifica, consentono di intervenire con una difesa non più calendarizzata bensì variabile in base all’andamento dell’infezione e paragonata allo stato di protezione del vigneto.

Il progetto V.In.Te.S. ha già dimostrato nel corso delle attività degli anni 2020/2021 che l’utilizzo corretto di questi strumenti permette di ottenere una drastica riduzione dei trattamenti fitosanitari annuali con un evidente miglioramento della sostenibilità complessiva, non soltanto economica ma anche sociale e ambientale e di aumentare il livello qualitativo dei vini prodotti in un territorio già ad alta vocazione e dal notevole potenziale.

Il Sannio intraprende con Vintes un nuovo percorso di sostenibilità

Il Sannio intraprende con Vintes un nuovo percorso di sostenibilità

AttualitàDalla Provincia

Spenti i riflettori sulla 54°edizione del Vinitaly, i produttori sanniti sono tornati a lavoro più entusiasti che mai per i buoni riscontri ottenuti con buyers e fornitori.

I vini del Sannio, capeggiati dalla Falanghina, fanno breccia nel mercato nazionale ed estero e continuano ad ottenere successo anche grazie ai progetti innovativi che stanno portando il territorio verso una viticoltura di precisione e sostenibile.

Tra questi il progetto V.In.Te.S. “Viticoltura ed Innovazione per i Vini del Sannio” finanziato dal PSR Regione Campania, Misura 16.1 azione 2 a sostegno di progetti operativi di Innovazione, non sta facendo attendere i suoi risultati.

Tre le aziende vitivinicole del Sannio coinvolte: Il Poggio ViniCantina Morone e Azienda Agricola Torre dei Chiusi che in occasione della fiera internazionale di Verona hanno avuto modo di interfacciarsi tra loro e con il Responsabile tecnico scientifico, Paolo Storchi, del Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia di Arezzo. In questa sede si è fatto il punto sull’importanza della digitalizzazione, la tracciabilità del prodotto e la sostenibilità sia per l’azienda che per il cliente.

La tracciabilità è e sarà il futuro per il nostro territorio”, così esordisce Carmine Fusco dell’Azienda Il Poggio e Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Benevento. “Avere dati a disposizione è importante per prospettare il futuro delle aziende agricole, non solo vitivinicole, per poter gestire al meglio il cambiamento climatico in corso”.

L’infrastruttura tecnologica V.In.Te.S. acquisisce, analizza e mette a disposizione delle aziende partner, dati e informazioni di vario tipo: dati meteorologici, previsioni climatiche, dati sull’attività vegetativa, informazioni sul rischio di malattie e necessità di intervento. Saper utilizzare correttamente questi strumenti permette di risparmiare mediamente dal 50% al 30% dei trattamenti fitosanitari annuali.

La viticoltura moderna richiede informazioni. Dati relativi a tutto il processo produttivo. Chi possiede queste informazioni, possiede un valore aggiunto” afferma il dott. Paolo Storchi, Direttore del Centro ricerca Viticoltura ed Enologia di Arezzo e Responsabile tecnico scientifico del progetto V.In.Te.S.

Aderire al progetto V.In.Te.S. – dichiara Domenico Pulcino dell’Azienda vinicola Torre dei Chiusi – consente alla mia azienda di essere innovativa e sostenibile, in termini di riduzione di trattamenti fitosanitari e in termini economici”.

Il progetto V.In.Te.S. si sposa appieno con la nostra filosofia produttiva” – dichiara Giovanni Morone dell’omonima Azienda biologica di Guardia Sanframondi. “L’agricoltura di precisione del progetto V.In.Te.S. ci consente di ridurre i trattamenti di ramato e ci dà la possibilità di sapere con accuratezza lo stato della vigna micro area per micro area e la probabilità che una determinata patologia ha di svilupparsi e di intervenire in maniera mirata e puntuale.

Il Sannio esprime da solo circa il 45% di uve prodotte dall’intera regione Campania e si caratterizza, come gran parte del territorio italiano, per la frammentarietà, per la presenza di piccole aziende e vitigni autoctoni. Tuttavia questo dato è un’opportunità per il territorio, sia per la sopravvivenza dell’economia rurale sia per la valorizzazione in chiave qualitativa dei vini attraverso strategie, come quelle previste dal progetto V.In.Te.S., per il miglioramento della sostenibilità complessiva, non soltanto economica ma anche sociale, il miglioramento delle conoscenze e soprattutto il miglioramento ambientale.