Lina Sastri  con musica e parole racconta  Napoli e incanta il pubblico di Benevento

Lina Sastri con musica e parole racconta Napoli e incanta il pubblico di Benevento

Cultura

Spettacolo da protagonista e da appassionata navigante della cultura musicale e drammaturgica di Napoli, Lina Sastri ha presentato, nel piccolo gioiello del Teatro “Vittorio Emanuele” di Benevento, la sua opera “Voce e notte”, una rappresentazione che dà vita ad un genere canzone/teatro creato da lei stessa alcuni anni fa.

Lo spettacolo rientra nel cartellone di “Città Spettacolo Teatro”, promosso dal Comune di Benevento e Fondazione Benevento Città Spettacolo e con il contributo di “Pastificio Rummo”.

Lina Sastri è un’attrice e cantante italiana che, ricordiamo, ha tra le sue esperienze professionali l’aver recitato in TV nel ciclo scarpettiano di Eduardo De Filippo e al cinema nel film “Il prefetto di ferro” di Pasquale Squitieri. Ha anche  vinto due David di Donatello per la migliore attrice protagonista, per “Mi manda Picone” (1984) e per “Segreti segreti” (1985) e un David di Donatello per la migliore attrice non protagonista, per “L’inchiesta” (1987).

Ha anche partecipato al Festival di Sanremo 1992  con Femmene ‘e mare.

La rappresentazione della Sastri è stata un’immersione emotiva e personale nella cultura musicale e teatrale della città che ama e di cui è figlia, un viaggio senza appigli fra le parole ed i suoni di una metropoli unica di cui ha voluto svelare, con i brani scelti e da lei interpretati e le parole poetiche della grande cultura napoletana e di alcuni suoi autori, il cuore pulsante di un popolo che, senza veli, grida al mondo il suo dolore, la sua gioia e la sua vita, un mondo che si è spesso incrociato con i suoi ricordi più personali e intimi.

Accompagnata al pianoforte da Ciro Cascino, suo compagno nell’esibizione, la Sastri è entrata sul palco con un abito bianco frusciante, sfilato più tardi, per sfoggiarne uno rosso, ed il viso tutto preso dalle emozioni che nascevano dall’interpretazione del brano poetico “Pianefforte ‘e notte” di Salvatore di Giacomo, mentre il suo corpo accompagnava le parole muovendosi sinuosa sulle note del pianoforte.

La sua voce esile nel gioco delle emozioni, è diventata via via sempre più forte ed incisiva nel recitare il brano che parla di un pianoforte che, di pari passo con pensieri e sentimenti, accompagna l’anima a riscoprire se stessi nel silenzio della notte.

E’ seguita l’esibizione musicale di molti brani, tra cui ricordiamo “Reginella”, “Torna maggio”, “Era de maggio”e “Dicitencello vuje”. Ogni brano però non era mai fine a se stesso, era sempre accompagnato da parole che narravano storie di uomini, donne e luoghi di Napoli, quasi a portare gli spettatori nei luoghi incantati della vita di tante persone e della stessa Sastri, in una esplorazione di una terra e di una cultura in cui ella è riuscita a mescolare la musica partenopea con il racconto personale della sua vita, i suoi ricordi ed i pensieri che hanno arricchito e reso importanti le vicende del suo vissuto.

Sono seguiti altri brani musicali tra cui ricordiamo “Passione”, “Napulitanata”, “Amaro è o bene”, “Indifferentemente”, ”Na sera e maggio”.

Non sono mancati altri ricordi personali, come quello di lei bambina dalle suore, che, spronata dalla religiosa, è salita per la prima volta su un palco per recitare, ignara ovviamente che quel gesto sarebbe stato il primo passo verso la sua carriera di attrice.

Quello più dolce è stato però il ricordo di suo padre che, tornando dal lavoro, prendeva tra le braccia sua madre e ballava con lei sulle note di una musica del sud America, due persone felici la cui immagine è rimasta nella sua mente e nel cuore.

E’ seguita poi l’esecuzione di altri brani musicali, tra i quali  “Core’ngrato”, “Si t’To sapesse dicere”, “Torna a Surriento”, “Chiesa di mare” – con il mare altro grande protagonista della musica napoletana – , “Avita e comm’e o mare” e “Maruzzella”.

Non poteva mancare nel suo repertorio il brano recitato di “Filomena Marturano”, commedia scritta nel 1946 da Eduardo De Filippo, composta dal grande attore napoletano per sua sorella Titina. Grande ed intensa la recitazione da parte della Sastri;  partecipe e quasi identificata nella storia di Filumena, la Sastri ha proposto infatti al pubblico un convincente ed avvincente spaccato di recitazione, ricca di grande immersione emotiva personale.

Grande ed affettuoso l’applauso da parte del pubblico che ha seguito con attenzione questo passaggio della rappresentazione.

Sono seguiti gli ultimi brani, inframmentati da passi di danza di due ballerini sullo sfondo, quasi a ricordare che le parole, messe in musica o recitate, sono comunque canovaccio dello scorrere della vita, quasi simile ad una danza che, con il movimento del copro, parla di noi e di ciò che siamo.

Ha poi esguito “Alleria”, “Assaje”, “O sole mio”, “Napul’è” e, naturalmente “La canzone di Ninetta”, brano con musica e testo di Lina Sastri che accompagna il film “La casa di Ninetta”, lavoro in cui la stessa Sastri individua la giusta narrazione del suo rapporto con la figura materna.

Lo spettacolo è terminato con il brano “Napul’è”, canzone scritta dall’amico Pino Daniele, quando egli aveva diciotto anni e dedicata alla città di Napoli.  

Un caldo e scrosciante applauso ha salutato gli interpreti della piece teatrale, l’innovativo andamento musica/recitazione, ma soprattutto l’abilità artistica di una grande attrice che, senza veli e con passione, ha raccontato, con la voce e con le parole, il suo amore e la cultura e la storia umana di una città antica e contemporanea come la sua Napoli.

Foto: Benevento Città Spettacolo e BeneventoNews24.it