BCT Music Festival, domani il concerto di Mr. Rain all’Arena Musa: la possibile scaletta

BCT Music Festival, domani il concerto di Mr. Rain all’Arena Musa: la possibile scaletta

AttualitàBenevento Città

Domani sera, alle 21:30, è in programma il concerto di Mr. Rain all’Arena Musa di Benevento nell’ambito dell’edizione 2024 del BCT Music Festival.

Mattia Balardi, questo all’anagrafe il nome del cantante di Desenzano del Garda, vanta all’attivo 5 album. L’ultimo, Pianeta di Miller, è stato pubblicato lo scorso marzo e contiene, tra gli altri, anche Due Altalene, brano presentata nel corso dell’ultimo Festival di Sanremo. Nel 2023, sempre al Festival della canzone italiana, si è classificato al terzo posto con la virale Supereroi. Nel corso della serata all’Arena Musa non mancheranno brani di enorme successo, come i due sopra citati ma anche 9.3, Meteoriti e Fiori di Chernobyl, canzoni significative per la crescita dell’artista come Carillon, Ipernova e Ops, e collaborazioni con artisti quali Alfa (Sincero), Clara (Un Milione di Notti) e Sangiovanni (La Fine del Mondo).

Ecco, di seguito, la possibile scaletta del concerto:

• 9.3

• I grandi non piangono mai

• Nemico di me stesso / 10

• Sincero

• Non c’è più musica

• A forma di origami

• Meteoriti

• La storia di Sam

• Ops

• Fuoriluogo

• Crisalidi

• Grazie a me

• La pioggia prima di cadere

• Carillon

• Sindrome di Stoccolma / E invece no

• Ipernova

• Un milione di notti

• Aria

• Per sempre ci sarò

• Non fa per me

• Raimbow Soda

• La fine del mondo

• Fiori di Chernobyl

• Ricominciare da me

• Supereroi

• Due Altalene

Foto: Getty Images

Varato il dispositivo del traffico per il BCT Music Festival 2024

Varato il dispositivo del traffico per il BCT Music Festival 2024

AttualitàBenevento Città

In occasione del BCT Music Festival 2024, che si terrà presso l’Arena MUSA di Piano Cappelle, vigerà il seguente dispositivo del traffico:

istituzione del divieto di transito (compreso ciclomotori e motocicli) dalle ore 18:00 a fine manifestazione nei giorni 26 e 27 luglio,

– da Statale 7 Appia/contrada Monaca a contrada San Cumana/Musa;

– da via Cretarossa /Ariella fino a via dell’Esperanto;

– da Statale 7 Appia/contrada San Cumana–direzione Eremita fino a contrada Ariella;

– da contrada delle Monache–da incrocio Piano Cappelle in prossimità dell’azienda Caporaso fino a contrada San Cumana;

– da contrada Cretarossa/via dell’Esperanto a via Coluonni;

– da contrada Coluonni/direzione Cretarossa e San Cumana.

Dal divieto di transito sono esclusi i veicoli dei residenti diretti all’interno delle proprietà private, i mezzi autorizzati, di soccorso e di emergenza.

Inoltre, vigerà il divieto sosta e fermata dalle ore 12:00 del 26 luglio alla fine della manifestazione del 27 luglio:

        – dall’innesto della Statale 7 Appia/contrada San Cumana in direzione Eremita fino a contrada Ariella

        -da via Cretarossa/Ariella fino a a via dell’Esperanto.

Data la rilevanza della manifestazione e al fine di garantire la fluidità e sicurezza della circolazione, gli agenti del traffico potranno attuare ogni utile deviazione e dare altri ordini necessari a risolvere situazioni contingenti, anche in contrasto con la segnaletica stradale esistente.

Al pubblico che assisterà agli spettacoli sarà riservato il parcheggio della multisala Gaveli.

VIDEO – Sergio Rubini e la “normalità” di essere un attore incanta il pubblico beneventano

VIDEO – Sergio Rubini e la “normalità” di essere un attore incanta il pubblico beneventano

AttualitàBenevento Città

Ultima sera del Bct di Benevento e momento di cinema con Sergio Rubini, attore, regista e sceneggiatore che, con molta semplicità e quasi ritrosia, si è prestato ad una intervista durante la quale ha parlato di sé, della sua terra natia – la Puglia- , ma soprattutto del suo lavoro di attore/regista, delle differenze tra le due professioni, ma soprattutto del fatto che la fama raggiunta non deve mai far dimenticare la propria essenza di essere umano tra esseri umani.

La normalità, ha affermato convinto, deve essere l’atteggiamento che ogni attore, anche famoso, deve tenere per essere credibile soprattutto a se stesso. Vivere con distacco, passare fra la gente con un’auto potente con vetri oscurati è un comportamento inaccettabile, ha affermato, infatti la vera abilità di un artista non sta nel mestiere che diventa tecnica, perchè la tecnica, presa isolatamente, fa male, ti impedisce di mettere in campo il cuore, i sentimenti, la naturalezza e la propria nudità.

Nel suo lavoro, ha affermato, ha imparato che la cosa più importante è “non imparare”, disimparare, mantenere sempre uno sguardo sempre puro sulle cose e conservare la meraviglia e lo stupore.

Non è cosa facile da perseguire, ha continuato, perché siamo abituati ad imparare e fare di ciò che abbiamo appreso, un’ancora che ci protegge, ma per fare l’attore non bisogna essere protetti.

Dalle sue interviste, dice la sua intervistatrice, si rivela una drammaticità ed un’ironia che camminano appaiate, come in quella in cui parla del film “La passione di Cristo”, opera del 2004 diretto e prodotto da Mel Gibson, opera interamente girato in Italia, tra Matera e Cinecittà e realizzato utilizzando esclusivamente la lingua latina, aramaica ed ebraica.

Parlando di questo film Rubini ha ricordato la drammaticità della vicenda, ma anche l’esasperazione del personaggio Mel Gibson che, da tanta gente veniva visto come lo stesso Cristo da cui aspettarsi miracoli o la moltiplicazione dei pani, mentre invece, ha commentato con ironia, l’unica cosa che Gibson avrebbe potuto moltiplicare erano i pani con la salciccia locale, in verità molto buona!

In realtà ha confessato di aver vissuto molto male l’esperienza del film con Gibson, tenuto conto della diversità esistente tra l’essere attore in Europa ed in America. Da attore europeo lui ha sempre pensato che per raggiungere un obiettivo, come ad esempio interpretare un pugile, fosse necessario allenarsi e fare muscoli, per il Gesù di Gibson invece bastava studiare ed applicarsi per fare davvero dei miracoli.

Gibson andava in giro per le strade di Matera benedicendo i bambini, sul set c’erano preti veri, si ambiva ad andare a messa con Gibson, si recitavano tre messe al giorno, tutte cose per lui, uomo del sud, padrone di una religiosità vera, inaccettabili, fuori da ogni normalità della fede tradizionale, quella normalità che lui ritiene fondamentale in ogni cosa ed in particolare nella professione di attore, senza mescolare il sacro con il profano in modo artificiale.

Un’esperienza che gli ha fatto rischiare di perdere la fede, ha continuato quasi inorridito.

Ha ricordato poi quando da ragazzo ha portato delle sue fotografie a Fellini, uomo interessato più che agli attori alla loro umanità, le sue erano foto scattategli da un suo professore, foto semplici, senza accorgimenti grafici, materiale che Fellini ha guardato commentando che quelle foto gli somigliavano, cosa che lui ha apprezzato perché ritiene fondamentale rimanere sempre se stessi con la propria identità, in ogni circostanza della vita, pensiero che dunque condivideva con il grande regista.

E’ importante per lui stabilire un patto con ciò che siamo, con la parte più profonda di noi.

In merito al suo rapporto con la tecnologia, della quale si è detto incuriosito, ha rivelato di avere un ottimo rapporto con essa e la sua capacità di poterci fare comunicare, a condizione che sia essa a servire noi e le nostre necessità e non viceversa.

Ciò che costruiamo non deve governarci, ha detto, come quando parliamo dei mercati, assurdi strumenti dell’organizzazione delle nostre vite, perché noi siamo uomini del passato che vivono nel futuro e per questo motivo dobbiamo mettere sempre al centro l’uomo, le nostre esigenze, ciò che siamo, i nostri sentimenti, per preservare l’umanità.

Viene ricordato che lui ha diretto “I fratelli De Filippo”, storia umana ed artistica di una famiglia particolare, con la loro semplicità di uomini del popolo, di figli illegittimi   di Scarpetta che con il loro talento e la loro voglia di rivalsa raggiunsero il trionfo.  Una storia di speranza per i più emarginati, una storia sempre attuale che desse speranza, giovani attori la cui giovinezza non era recitabile, ma significativa.

Attore o regista? Gli viene chiesto. Al che egli risponde di sentirsi a metà strada tra le due professioni, quando fa l’attore vorrebbe essere regista e viceversa, considerato il fatto che fare l’attore è libertà, è giovinezza, è essere vento, è irresponsabilità, fare il regista implica invece tecnica, conoscenze e responsabilità.

Ammette poi di amare il teatro come spazio di ricerca, non ama invece la sua ritualità ed i suoi tempi lunghi e notturni.

Applaudito dal numeroso pubblico presente Ruibini riceve poi il premio del Bct per i suoi lavori e l’impegno che mette in essi.

FOTO E VIDEO – Bct Day 5. L’eclettismo cinematografico e televisivo di Claudio Amendola a Piazza Roma

FOTO E VIDEO – Bct Day 5. L’eclettismo cinematografico e televisivo di Claudio Amendola a Piazza Roma

AttualitàBenevento Città

L’attore, regista e conduttore Claudio Amendola è stato ospite, nella serata del 29 giugno, del Festival nazionale del cinema e della televisione – Bct- della città di Benevento.

Accolto dal caloroso applauso dei numerosissimi presenti, l’artista, intervistato per l’occasione dal giornalista Alessio Viola, ha subito dato traccia della sua simpatia salutando il pubblico ed intrattenendo i presenti, amareggiato, in merito alla sconfitta dell’Italia calcio agli europei, di una formazione di “gregari” non all’altezza dell’occasione, ha affermato,  in una competizione in cui, per ragioni di interessi dei tanti procuratori, sono affluiti quei pochi italiani dei club del nostro campionato.

Il tema è comunque caro ad Amendola essendo lui un amante del calcio e delle competizioni sportive, soprattutto della Roma calcio, come ha ricordato il Viola durante l’intervista.

Immediatamente il discorso si è spostato sulla sua carriera, sugli oltre cinquanta film cui ha partecipato, la televisione, gli show ed altro, ma soprattutto sulla figura di suo padre, Ferruccio Amendola, per cui si è partiti dal primo capitolo della sua carriera che è stato definito per l’occasione: “ma tu padre”.

Ferruccio Amendola, ricordato con una clip di un film nel quale, da doppiatore oltre che da attore, presta la voce a Robert De Niro, attore amato da Ferruccio, un padre che viene poi rievocato dal figlio Claudio come grande artista della recitazione e soprattutto del doppiaggio.

Claudio ricorda, con grande affetto suo padre, ma soprattutto che per essere un grande doppiatore devi prima essere un grande attore, anche se il doppiaggio priva l’artefice di quel lavoro di presentarsi con il volto e questo a volte un po’ dispiace a chi deve dare solo la voce.

Da figlio di un doppiatore così importante, gli chiede Viola, se avesse mai pensato di fare il doppiatore. Lui, ha affermato però di non averci mai pensato, soprattutto perché, fin dagli esordi, ha fatto solo l’attore e, contrariamente a suo padre, ha sempre avuto la fortuna di metterci la faccia.

L’essere stato spesso paragonato al padre, ritenuto anche più importante di lui, non lo ha mai toccato, ha affermato, è una grande verità che lo ha accompagnato e lo accompagnerà per sempre ed è motivo di grande orgoglio.

Alla domanda in merito a preferenze perché figlio di un grande artista come suo padre, ha risposto ricordando che i suoi genitori lo hanno sempre spronato nella sua professione, ma mai né ostacolato, né favorito.

Nel ricordare che ormai sono quaranta anni di carriera, scorrono poi immagini del film “Vacanze di Natale”, nel quale egli interpreta Mario, un giovane proletario , ruolo che però lo ha fatto conoscere ed apprezzare dal grande pubblico, film che, da cinepanettone, sarà poi replicato molte volte.

Vengono poi ricordati altri suoi lavori come lo sceneggiato televisivo “Storie di amore e di amicizia”, del 1982, diretto da Franco Rossi, proiettato in televisione su Rai 1, con grande ascolto di pubblico. Ricorda in merito che la televisione del tempo era mezzo di grande comunicazione e conoscenza di fatti e personaggi, specie quando un programma andava in onda alle 20.30, ora di cena, cosa che favoriva la familiarità dei personaggi.

Egli afferma di aver accettato con gioia la popolarità ed il successo, ma soprattutto invita a diffidare di chi afferma di non vederla bene.

Ha spesso interpretato ruoli di “coatto”, “borgataro”, personaggio molto lontani dalla sua vera condizione di vita, ricorda Viola, ma di felice intuizione per personaggi che lo hanno reso famoso. D’altra parte, ricorda Amendola, altri grandi attori hanno interpretato ruoli di “coatto”, come ad esempio Verdone, stereotipo che però spesso viene appiccicato, ma fortunato per chi lo interpreta. Ricorda poi il “coatto” simbolo che era Tomas Milian, cubano, ma che parlava con la voce di Ferruccio Amendola.

Viene poi ricordata ancora la sua interpretazione di “Soldati” del 1987, con la regia di Marco Risi, film di neorealismo e il suo lavoro con grandi registi come Mazzacurati, Risi, Tognazzi, che gli hanno regalato una stagione di film importanti e premiati, ma anche momento di popolarità al punto da diventare anche “sex simbol”.

Un ricordo particolare va poi alla serie televisiva de “I Cesaroni”, andata in onda in prima visione dal 2006 al 20014 e divenuta, per Amendola, mezzo di inossidabile popolarità, tanto che spesso gli chiedono di tornare a farlo e, in merito, ha affermato, a novembre dovrebbero riprendere le riprese per una nuova serie.  

Le critiche, ha affermato, non lo hanno mai toccato, preferisce ricordare i complimenti. 

Dopo aver menzionato i quattro film per i quali ha svolto il ruolo di regista, egli ha avuto un ricordo particolare per “Il ritorno di monnezza” del 2005, diretto da Carlo Vanzina e lo stesso Claudio Amendola e già capolavoro di Tomas Milian.

In utimo, Amendola cita i film “I cassamortari” del 2022, la serie televisiva “Nero a metà” e “Il patriarca”del 2023 .

I quarant’anni di carriera sono passati così velocemente e piacevolmente davanti ad un pubblico attento che ha visto premiato Amendola, dal Direttore artistico Antonio Frascadore, con la targa del Bct per la sua carriera ed il suo impegno cinematografico e televisivo, momento accolto con un caloroso applauso da quanti presenti all’evento.

VIDEO – Da modella ad attrice impegnata: Kasia Smutniak presenta al Bct il suo film “Mur”

VIDEO – Da modella ad attrice impegnata: Kasia Smutniak presenta al Bct il suo film “Mur”

AttualitàBenevento Città

Modella e attrice polacca naturalizzata italiana, Kasia Smutniak è stata tra gli ospiti della 4^ giornata del Bct.

Esordisce come attrice nel 2000 con il film Al momento giusto, regia di Giorgio Panariello e nel 2003 recita in Radio West, dove conoscerà il futuro compagno Pietro Taricone. Da lì in poi si dividerà tra cinema e tv, prendendo parte a tantissime pellicole: tra cui Perfetti Sconosciuti e Loro, con quest’ultimo che le varrà il Nastro d’argento come Migliore attrice non protagonista.

In piazza Santa Sofia è stato proiettato il suo ultimo film “Mur” che la vede all’esordio in regia.

Ascoltiamo le sue parole ai microfoni di BeneventoNews24.it.

VIDEO – Di padre in figlio: Francesco e Mario Di Leva si raccontano al Bct

VIDEO – Di padre in figlio: Francesco e Mario Di Leva si raccontano al Bct

AttualitàBenevento Città

Nella terza giornata del Bct di Benevento, sono stati ospiti della manifestazione gli attori Francesco di Leva e suo figlio Mario di Leva.

La loro presenza è stata anticipata da alcune clip di interpretazioni cinematografiche di Francesco e Mario, scene forti di recitazione di Francesco a cui si sono affiancate altre del giovane Mario, ambedue caratterizzate da forte capacità e freschezza interpretativa.

Alla domanda se il rivedere scene delle sue interpretazioni suscitasse in lui qualche emozione, Francesco ha risposto che, come ogni attore, nel rivedere se stesso sulla scena, individua forme di atteggiamenti e recitazione che potevano essere fatti meglio, rivelando in ciò un perfezionismo professionale che certamente gli fa onore.  

Nella carrellata dei suoi lavori egli individua nel film “Una vita tranquilla”, lavoro in cui ha recitato con Toni Servillo, gli esordi della sua carriera, quando ha iniziato lasciando il suo lavoro di panettiere.

  Tanti i film in cui ha dato prova delle sue abilità recitative, ma una menzione particolare egli fa per il film “Il sindaco del rione sanità” con la regia di Mario Martone, uomo di spettacolo e amico con il quale collabora da 22 anni, da quando lui lo aveva scelto per un corso ad Ischia, quando era il più giovane, ma da allora non si sono più separati. Grazie a lui, ricorda, ha partecipato alla prima tournée teatrale.

Tiene poi a precisare che il suo sindaco, pur rivisitando il capolavoro di Eduardo De Filippo, è frutto della sua ispirazione alla gente che gli sta intorno, camorristi locali ma anche  persone decise come Muhammad Alì, una interpretazione diversa da quella di De Filippo, senz’altro quella di Eduardo di altissimo livello, ma comunque attualizzata al presente, come forse si dovrebbe fare anche con grandi classici della cinematografia, afferma.

Alla domanda sul come vive la sua avventura di attore, Mario di Leva risponde che egli ha respirato recitazione da quando è nato e per questo vive la sua esperienza con naturalità, sa che è finzione, ma non dimentica mai di essere se stesso anche quando recita. Alla domanda se invece non avrebbe preferito fare l’astronauta, come sognano tanti ragazzi come lui, egli, simpaticamente ha risposto che certamente vorrebbe fare l’astronauta e magari recitare nello spazio e chissà, magari su Marte!

Viene poi proiettato il filmato della premiazione di Francesco Di Leva con il David di Donatello come migliore attore non protagonista per la sua partecipazione al film “Nostalgia”, serata che egli ricorda con emozione, come punto fermo della sua carriera e momento di commozione per sua moglie Carmela, presente in sala, donna che, ricorda con amore, gli è stata sempre accanto e gli ha dato forza nei momenti difficili della sua carriera.

In merito a possibili paure provate dal giovane Mario, questi rivela che la sua paura più forte è quella di deludere i suoi genitori che tanto hanno fatto per lui, oltre ovviamente a quella dello studio, impegno a cui i suoi tengono in modo particolare perché sanno che la cultura è fondamentale nella costruzione di una vita serena e proficua.

Per Francesco invece, la paura più forte è quella di proteggere i suoi figli e di costruire la sua e la loro vita con serenità, magari a San Giovanni a Teduccio, suo paese di origine,  che non vuole abbandonare, ma anzi migliorare con il suo lavoro.

In merito a quest’ultima sua speranza ricorda di avere fondato, insieme al collega Adriano Pantaleo ed al regista Giuseppe Miale di Mauro, il teatro Nest, nel cuore di San Giovanni a Teduccio, in una palestra abbandonata che è diventata un avamposto alle barbarie, un presidio culturale che oggi raccoglie centinaia di ragazzi e dove hanno studiato in tanti che hanno abbandonato un mondo difficile e pericoloso.

Gli hanno dato del pazzo, afferma, ma Francesco è ben deciso a non abbandonare il suo progetto e la sua terra, egli ritiene infatti che i ragazzi debbano avere un’alternativa in un luogo che, fino a pochi anni fa, registrava due morti ammazzati al giorno, un territorio che ama, come invece odia profondamente i camorristi che, per troppo tempo, hanno spadroneggiato screditando una terra che oggi, invece, lentamente, sta rifiorendo.

Non sono mancati gli applausi del numeroso pubblico presente alle parole dell’attore.

In chiusura di serata ambedue hanno ricevuto, dal Bct un premio per il loro lavoro artistico e per le loro responsabilità sociali, riconoscimento per il quale hanno ringraziato e, contemporaneamente, promesso di dare continuità al loro impegno.

Di seguito il servizio video con le interviste.

VIDEO – Da Perfetti sconosciuti all’horror: Benedetta Porcaroli al Bct

VIDEO – Da Perfetti sconosciuti all’horror: Benedetta Porcaroli al Bct

AttualitàBenevento Città

Classe 1998, romana, Benedetta Porcaroli seppur giovane può considerarsi ormai un’attrice affermata. Dopo il suo esordio cinematografico nel 2016 con il film Perfetti Sconosciuti, diversi i ruoli interpretati sul grande schermo, che le sono valsi anche la candidatura come migliore attrice non protagonista al David di Donatello e la vittoria del premio David Giovani 2021.

L’attrice romana è tra gli ospiti della seconda giornata del BCT. Ascoltiamo le sue parole ai microfoni di BeneventoNews24.it.

BCT, Cristina Parodi e una carriera in continua evoluzione: “Nella vita è giusto cambiare, io l’ho fatto e sono contenta” (FOTO)

BCT, Cristina Parodi e una carriera in continua evoluzione: “Nella vita è giusto cambiare, io l’ho fatto e sono contenta” (FOTO)

AttualitàBenevento Città

Un vero e proprio viaggio tra ricordi quello che Cristina Parodi ha vissuto ieri con il pubblico di Benevento, sotto i riflettori di piazza Federico Torre. Tra i protagonisti della seconda serata del BCT, Cristina, giornalista e conduttrice ma non solo, ha narrato la sua evoluzione sugli schermi, sottolineando l’importanza del cambiamento quale forza motrice della sua carriera e chiave del suo successo.

Nella vita è giusto cambiare, io l’ho fatto e sono contenta” afferma infatti la Parodi. E prosegue: “Ogni cosa che fai di diverso dal tuo solito ti arricchisce. La televisione ha mille declinazioni, tantissimi modi di raccontare e di comunicare, e io ero curiosa, non mi piaceva limitarmi”.

Prima il debutto in Mediaset dove ha affiancato Gene Gnocchi con un programma leggero e divertente, che lei ha definito “un modo per misurarsi anche in una situazione più comica”, poi conduttrice di Verissimo, fino a diventare volto noto di TG5. Nel 2012 il passaggio a La7, dove sperimenta “un format diverso in stile anglosassone, un’esperienza bellissima”, racconta. Ma è nel 2013 che trova la sua vera dimensione approdando in Rai, prima come giurista di un talent, poi come conduttrice di La Vita in Diretta, appassionata più che mai di cronaca nera e attualità.

Non finisce qui. Da giornalista a imprenditrice, dalla tv alla moda. Nasce infatti a Bergamo, in società con la sua amica Daniela, il suo brand di abbigliamento femminile CRIDA, basato sull’italianità e sulla sostenibilità, su uno stile al passo con i tempi. Un progetto a cui segue anche una rubrica, “Sorsi di stile”, il cui nome – narra – è ispirato alla sua passione per i cocktail mescolata a questo fascino subito dalla moda.

Insomma, un’artista dinamica che non si ferma. Non ha infatti celato i suoi progetti futuri ed un probabile ritorno in tv.

VIDEO – Bct. Anche le star hanno le loro insicurezze: parola di Belen Rodriguez

VIDEO – Bct. Anche le star hanno le loro insicurezze: parola di Belen Rodriguez

AttualitàBenevento Città

E’ stata senza dubbio la star della seconda serata del Bct, Belen Rodriguez. La showgirl argentina ha infiammato con la sua bellezza, il suo charme e la sua simpatia una piazza Roma gremitissima.

La Rodriguez, nel corso dell’intervista, si è aperta anche al suo modo di essere in coppia, sottolineando come il suo forte non sia certamente la calma, al contrario di sua sorella Cecilia, che a breve convolerà a nozze con Ignazio Moser.

Belen che, iniziato a lavorare a 18 anni, si definisce la colonna portante della sua famiglia.

Con la sua consueta sincerità ammette che non ha dovuto faticare molto per inserirsi, in un Paese, come l’Italia, che sottolinea, all’epoca essere molto entusiasmante.

Infine, l’argentina parla anche di quella che è la sua percezione di sé stessa che non risente dello status attribuitogli dagli altri.

VIDEO – BCT, Lina Sastri e il suo debutto alla regia con “La casa di Ninetta”

VIDEO – BCT, Lina Sastri e il suo debutto alla regia con “La casa di Ninetta”

AttualitàBenevento Città

David di Donatello come migliore attrice protagonista per Mi manda Picone e per Segreti segreti e un David di Donatello per la migliore attrice non protagonista, per L’inchiesta.

E’ chiaro che Lina Sastri, attrice e cantante napoletana, non abbia bisogno di presentazioni. La Sastri è tra le protagoniste della seconda giornata del BCT – Benevento Cinema e Televisione, dove presenterà il suo film “La Casa di Ninetta”. Ascoltiamo le sue parole ai microfoni di BeneventoNews24.it.